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C'è da dire che la M5 "prima targa bianca su 4R" non saltava all'occhio al primo colpo. Compariva solo in una piccola fotina, a corredo di un articoletto posto alla fine della prova della M535i (che era in targa nera). Pure io al primo colpo, sfogliando, non l'avevo notata. Riguardo il debutto di Torino in targa bianca, ho formulato troppo alla svelta. Non volevo dire che in assoluto la provincia passò al bianco con la E, ma che lo fece su 4R. Da TO 8xxxxD a TO 99999D, ancora D ma già bianche, casualmente nessuna targa finì su 4R. Le auto finiscono in nero con la D ed iniziano in bianco con la E. Del resto son poi 20000 auto distribuite su tutta la provincia, con le immatricolazioni dei tempi probabile che siano state un discreto lampo e che per caso nessuna vettura provata sia finita con la D bianca sulla rivista. Anche perchè come avete visto, a volte le auto sabaude in prova avevano la targa TO, come facessero parte del parco auto della Casa per le riviste, ma molte altre volte erano targate MI, probabilmente consegnate alla Domus dalla filiale milanese. Stesso motivo per cui spesso e volentieri le VAG erano targate VR (Autogerma).
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Mazza se è ingrassata Mary Poppins
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Infatti. Pur essendomi sempre sembrato un po' posticcio pure questo (forse anche l'occhio stufato dalla quantità di ammeniccoli che aveva incontrato nel frontale della 208 prima di arrivare lì dietro, male tollerava un altro robo gratuito) però vabbè, citazione dei due patacchini che aveva 205, un po' legata comunque alla cintura con la cromatura o satinatura che sia. Quello sulla Corsa non ci azzecca nulla col montante ed in più va a rovinare il taglio del finestrino posteriore che era una cosa riuscita bene. Come riuscita mi ricorda i due patacchi rossi piazzati sul portellone della Punto II FL 3porte. Per la serie "deve sembrare nuova, mettiamo un robo qui".
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Santo cielo. Portatemi chi ha ideato quella CCCCCAGATA sul montante posteriore, che gli faccio un prolungamento alle orecchie e gliele annodo insieme.
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Sor Roy stia lì seduto comodo. Ho prodotto Sono andato a ripescare l'annata '85 di 4R perchè mi era presa la curiosità di controllare come si fosse svolto il cambio targa da nera a bianca fra prove, confronti, novità e impressioni di guida. Per cui, qui di seguito trovate l'elenco di ciò che comparve durante quell'annata nelle suddette sezioni. Partiamo con il mese di gennaio, che è ovviamente tutto in targa nera (potrebbe servire comunque a chi ogni tanto si chiede "mah chissà se la X c'è mai stata con targa nera". Magari si tratta di una vettura inclusa in questo elenco. Gennaio 1985, abbiamo: -una Espace in targa nera Roma (brutta foto, non si legge la lettera inclusa nella numerazione) -una Supercinque in targa nera Roma con G finale -una Innocenti Mini 650 SE in targa nera Milano W finale -una Volvo 760 GLE in targa nera Bologna A iniziale -una VW Passat Syncro in targa nera Verona 69 Febbraio 1985 -una Fiat Panda 30 S in targa nera Torino D finale -una Austin Montego in targa nera Milano W finale -le rinnovate 33 tutte in targa nera Milano W finale -una Peugeot 205 XR in targa nera Milano W finale Marzo 1985 -una Autobianchi Y10 in targa nera Milano W finale -una Opel Senator TD in targa nera Roma G finale -una VW Polo in targa nera Verona 68 -una Opel Kadett GSI in targa nera Roma G finale -una Lancia Thema ie in targa nera Roma G finale -due Peugeot 305 GTX in targa nera Milano W finale -una Renault Espace in targa nera Roma G finale Aprile 1985 -una Fiat Uno Turbo in targa nera Roma G finale -una Autobianchi Y10 in targa nera Torino D finale -una Saab 9000 in targa nera Milano W finale -una Escort RS in targa nera Roma G finale e una Escort XR3i in targa Roma H finale ancora nera -una Audi 90 in targa nera Verona 70 -una Renault 11 TDE in targa nera Roma H finale -una Fiat Panda 45 S in targa nera Torino D finale Maggio 1985 -una Citroen Visa GTI in targa nera Milano X finale -una Autobianchi Y10 in targa nera Torino D finale -una Mercedes 190 2.3-16 in targa nera Roma H finale -una Ford Scorpio in targa nera Roma H finale (quindi la Scorpio ha avuto targhe nere ) -una Rover 213 in targa nera Roma H finale -una Citroen BX 19 GT in targa nera Milano X finale -una Mercedes Serie G in targa nera Bologna A iniziale Giugno 1985 -una Lancia Prisma TD in targa nera Torino D finale -una Fiat Uno Turbo in targa nera Milano X finale -una Bmw M535i in targa nera Verona 70 -la prima targa bianca su 4R: una Bmw M5 con targa VR 71 -una VW Jetta GL e una Jetta TD entrambe con targa nera VR 70 -una Fiat Regata 85 S con targa vecchiotta, Milano T finale Luglio 1985 -la seconda targa bianca su 4R: una Renault Supercinque automatica 3p con targa Roma H finale -la terza targa bianca su 4R: la Citroen Axel della prova a cofano bloccato con targa Milano Y finale -una Fiat Uno ed una Peugeot 205 entrambe con targa nera Milano W finale -la quarta e la quinta targa bianca su 4R: le due 75 provate, entrambe con Milano Y finale -qui apprezziamo il momento del cambio di targa a Roma: due Ford Sierra, una berlina 2000i S con targa nera Roma 47004H e una SW con targa bianca Roma 50142H Agosto 1985 -una Citroen BX Break con targa Milano Y finale -la settima targa bianca su 4R: una Renault Supercinque 5p (nelle pagine delle novità) con targa Roma H finale (per cui credo che la Supercinque 5p non abbia avuto targhe nere) -tre Audi 4x4 tutte con targa bianca Verona 71 -Opel Corsa TR e 5p entrambe con targa bianca Roma H finale Da lì in poi le targhe nere si fanno più rare. Le sigle più o meno sono le stesse. Ci sono ancora delle vetture in prova con Torino D finale in nero, oppure con le Milano W finale in nero. In bianco Roma H finale e Milano Y finale. Roma passa in fretta alla L finale e Milano prosegue con la Y finale in bianco. Verona passa alla svelta al 72 e Torino debutta in bianco con la E finale, e le prime targhe bianche di Torino sono proprio quelle delle Croma in prova sul numero di fine anno. Augh. Ho detto.
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Vero, tuttavia io credo che in questo caso Gigio abbia ragione. Quella Fiesta è talmente lontana nelle inquadrature di Magda che sarei veramente stupito se scoprissi che abbiano deciso di cambiarle la targa, che non si riesce mai a leggere. Può essere che fosse un'auto della troupe, parcheggiata per "arredare", ma a vedere così (e pensando ai retroscena del film ed al modo piuttosto ruspante in cui venivano girati all'epoca) non sarei nemmeno sicuro del fatto che abbiano "blindato" un autogrill reale (perchè finto non è) per girare alcune scene. Secondo me quella Fiesta ha la SUA targa. Le auto che ho visto con targhe fittizie nei film recenti ambientati nel passato, erano così addobbate proprio perchè la regia aveva ben presente il fatto che le targhe si sarebbero potute leggere. Andare a cambiare la targa a quella Fiesta, laggiù, praticamente illeggibile? Mah, mi sa di una ricerca del dettaglio che manco Cameron in Titanic e Avatar...
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Voglio sperare che oltre alla targa Knight sul posteriore avesse anche (magari sotto il paraurti) quella normale... perchè non è che uno va in giro con la targa Knight come se nulla fosse Di manifestazioni non saprei dirti, non sto seguendo molto. Quasi sicuramente non si tratta di eventi organizzati dal Knight Rider Italia perchè ha poco a che fare con la zona (non mi pare che nei membri del KRI ci sia qualcuno che ha la replica in zona Genova.... potrebbe essere qualcuno in viaggio dalla Toscana, lì ce ne sono alcune). Poi in verità possono esserci altre mille spiegazioni... ormai le repliche di Kitt in Italia non si contano più.
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Ammiro veramente le capacità di entrambi con le moderne tecniche, ma la mia preferenza al momento va a quella di cc1920. TONI, la tua mi regala un effetto Serie 1 coupè che imho la pone come facile preda di scherno, un po' come riduzione in scala Disney di una tre volumi vera. Insomma, la trovo un po' buffa
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M'avete messo la curiosità. Stasera se ho tempo vado nella caverna a recuperare le annate '85 di GM, 4R, Auto e Automobilismo, per curiosare e vedere un po' cosa venne provato in targa nera o bianca (e con quale provincia) e in che mese, nel periodo del cambio di targa. Farò poi un elenco ma senza foto, altrimenti devo fare una montagna di scansioni e caricare un'altra montagna di roba. Vi fiderete di me
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Y10 con targhe nere certo che si. Quattroruote la provò per la prima volta sul numero 355 di maggio 1985, ma la Y10 era già stata in copertina due mesi prima, a marzo (uscita quindi mooolto prima di Croma) ed era ovviamente con targhe nere. Nell'archivio digitale ho anche una foto di una Turbo con targa nera Venezia, ma non mi ricordo più chi di voi me l'abbia mandata, forse Gigio o forse Nicketto. 205 ça va sans dire, quando son cambiate le targhe era uscita da un pezzo. A Varallo circola ancora una GR 5 porte con targhe nere VC, credo di averla anche paparazzata tempo fa. Per la cronaca, Croma occupò invece la copertina di Quattroruote 362 - dicembre 1985 ed era ovviamente con targhe bianche, credo le Torino con E finale.
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Che pasticcio 'sta Vectra. 1) La mascherina non dovrebbe essere in tinta carrozzeria. Era grigia chiara su GL, GLS e CD, oppure grigia scura sulle GT che erano solo a 2 volumi. Se non ricordo male era in tinta sulle Diamond ma non ne sono del tutto certo, ai tempi ho visto foto di Diamond con la calandra in tinta e altre con la calandra grigia. 2) Le coppe son dell'Astra G Club (ultime serie, al lancio erano differenti). 3) Il logo GLS sotto la gemma laterale dovrebbe essere più in basso, vicino alla fascia paracolpi. 4) Incredibilmente lo specchietto retrovisore è anch'esso di un'Astra G (placca di contorno inclusa... non sta neanche male, tanto che al primo sguardo non mi ero reso conto), ripiegabile e in tinta. Sulla Vectra prima serie erano in plastica grigia e non ripiegabili, si strappavano fuori in caso d'urto rimanendo appesi per il cavo di regolazione (o cavi del motorino elettrico). Col facelifting rimasero invariati almeno da noi, ma ho visto delle foto di facelifting con specchi di diverso tipo, ripiegabili, che comunque non sono questi. 5) Credo che l'antenna elettrica sia rotta. Solo le prime Vectra A l'avevano manuale. Quando comprammo la nostra (gennaio '91) avevano già introdotto l'antenna elettrica che usciva accendendo la radio e si ritirava del tutto quando la si spegneva. Lo so per certo perchè il mio professore d'italiano alle medie l'aveva comprata, identica a quella che prese mio padre (era stato anche suo professore), platino metallizzato, nel 1990 e si lamentò parecchio quando nel '91 vide quella di mio padre che l'aveva elettrica. L'auto è parcheggiata e si presume che la radio sia spenta, per cui l'antenna dovrebbe essere ritirata (e comunque anche se la radio fosse accesa, dovrebbe essere fuori del tutto, era lunga quasi un metro). Non so... io quello della V6 Turbo prima serie me lo ricordo come un ovale piuttosto grande ma di metallo normale, non cromato. Quello che monta quell'esemplare è quello della Super, più esteso e con la cromatura. Altra immagine per mostrare l'effetto che fa se lo monti sulla vettura che per forza di cose ha il paraurti sbagliato. Quello scarico è fatto per accoppiarsi con il paraurti più esteso. Poi per carità, di marmitte sulla 164 ne ho viste montate di tutti i tipi....
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Altro personaggio che ha racimolato quello che poteva come terminale di scarico, il tizio della 164. Quello è della Super, ed infatti sporge troppo. Il contrario di ciò che avevo io quando l'ho comprata. Avevo quello di una prima serie, che mi spariva nel paraurtone. Viva i ricambi Alfa (N.B. interessandomi la settimana passata per una possibile futura sostituzione della frizione, mi è stata nuovamente proposta quella della 164 2.5 V6, "che tanto è uguale")
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Ah!!! La Tipo come la vorrei. Digit e di quel colore (unica opzione, l'azzurro spring). A me bastavano e avanzavano le coppe, son sempre piaciute molto pure a me. Solo avrei cambiato le ruote per mettere le "maggiorate" da 14". Con quel pollice in più, complice la coppa tutta piena, le cose cambiavano parecchio. Le 13" erano un po' piccine col volume della Tipo. Tetto apribile ok un plus, ma l'avrei scambiato col paraurti della 1.9 Tds, con la griglia larga ed i fendinebbia. Ecco, la Tds al lancio come estetica era la mia Tipo perfetta. Ruote da 14", paraurti ok, motore che pestava (per i tempi ed in rapporto al resto della gamma, of course) e digitale con tutto quello che seguiva come interni.
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Giusto per fare un esempio... si, forse parlare di periodo scolastico per i genitori di Albert può andar bene. Prem premmm (ok non era camuffa ma lo sgub era il tetto apribile, che è in comune anche con il tutto dietro )
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A Torino non si muova foglia che Albert non voglia. Figuriamoci se non erano sue. Sbaglio o nell'ultima foto, all'entrata è piazzata la Punto extreme evolution? Targa Topo, mesi che da molti (Cosimo in primis) tale vettura è ribattezzata "ragnetto". Propongo il nuovo nomignolo Toporagno.
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Ecco, papà nel 1976 aveva un'antenna del genere sul '27 maranza power bicolor blackandwhite solo che essa formava un arco che arrivava quasi all'altezza del davanzale della finestra che c'è dietro l'850
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E io ce l'ho io ce l'hoo io ce l'hooo cicca cicca (chissà a chi devo dire ancora una volta GRAZIE)
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Crescerai. Prenderai la patente e la macchina, andrai a lavorare e prenderai il tuo stipendio, e così la sera alle 18.00 tornando a casa nel traffico passerai davanti al supermercato e ti verrà fuori un bel "mavafangul c'ho voglia di crudo&melone" e andrai a prenderti un melone e due etti di S.Daniele, tornando a casa e dicendo "mangiate quello che vi pare, io me magno questo" Nel frattempo....da Quattroruote, ancora una Croma con il camuffo al posteriore e particolari Thema. Qui la foto di un mulo... di non so cosa. Perchè, come si vede dalla didascalia, Quattroruote lo presentava come interno di Croma che somiglia a quello della Thema... ma quello E' l'interno di una Thema, per cui non si sa se fosse la foto di un prototipo Thema (e chi lo capisce da qui ) oppure una Croma completamente abbigliata come Thema all'interno... Passano i mesi, Gente Motori torna sull'argomento con un prototipo dalla nuova livrea di camuffo, sempre coperto al posteriore ma in questo caso scompare anche la calandra definitiva, che prima invece era perfettamente visibile. Notare il camuffo di quest'ultima, a linee inclinate in senso opposto alle barrette, praticamente il negativo di una calandra che era stata anche proposta durante le ultime fasi. Invece di avere le lamelle orizzontali interrotte soltanto dalle cinque barre cromate, tutta la parte in plastica nera era composta da barre inclinate come le cinque centrali. - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - - Ah-ehm... dunque, eccoci. Come alcuni di voi avranno visto, qualche minuto fa scrivevo a roberto.c nel topic degli avvistamenti, chiedendogli se avrebbe gradito che io riportassi in questo topic, che è Croma, ma alla fine è anche Thema per ovvi motivi, le sue memorie "sul campo". Egli ha gentilmente acconsentito e quindi mi ritrovo qui a fare un piccolo OT (tanto per cambiare) tornando un attimo all'inizio della storia, e cioè ai muletti della 4 basati su Beta e Trevi. Per cui, passo a riportare le memorie di Roberto, così come lui le scrisse a me con grande gentilezza parecchio tempo fa. Se non vi è chiaro, questa volta non dovete fare complimenti a me o alla mia caverna. Qui abbiamo la fortuna di avere tra noi un uomo del quale stimo molto l'esperienza e soprattutto l'animo gentile e pieno di pazienza (ha sopportato me per settimane intere, figuratevi un po' ). I complimenti quindi vanno a lui, per il lavoro che ha svolto e per la gentilezza che ha avuto nel tramandarne alcuni aneddoti a distanza di tanti anni. Grazie, Roberto. "Inizio col dirvi che io sono entrato in pieno nel team della Tipo 4 (è meglio definirla così, visto che, come ben sapete, il progetto era unico per Thema, Croma e 9000 e solo le personalizzazioni furono sviluppate separatamente) solo all’inizio del 1980, quando completai il lavoro per la Trevi. Ma ciò non vuol dire che la mia passionaccia non s’interessasse di ciò che mi circondava. I muletti della 4. I primi muletti iniziarono a circolare fra il ’78 ed il ’79 ed erano su base 828 DB (Beta berlina 3° serie), quelli sulla Trevi vennero dopo. Se ben ricordo furono tre o quattro quelli sulla due volumi, non ricordo quanti sulla Trevi. Tenete presente che i muletti non erano “congelati”, ma venivano spesso modificati ed aggiornati in base alle necessità di prova e sperimentazione. Sul mancato uso della Gamma come base per i muletti, avete parzialmente ragione infatti la disposizione degli organi meccanici originali fu uno dei motivi per cui fu scartata. Altri motivi furono i costi (la Gamma era molto più costosa da produrre della Beta/Trevi) e … la scaramanzia. I problemi di gioventù (e non solo) di quell’auto erano una piaga che continuava a sanguinare e ripetere una simile esperienza era l’ultima cosa da augurarsi: la 4 era troppo importante anche per la credibilità verso FIAT e SAAB! Su questi muletti vennero provate e messe a punto molte soluzioni nuove quali i materiali usati (acciai alto resistenziali) per il telaio ausiliare anteriore ed i bracci delle sospensioni anteriori, l’aerodinamica interna del climatizzatore e delle prese aria motore, le sollecitazioni dovute alle dimensioni del parabrezza (sui muletti non era quello standard), l’alloggiamento, oltre ai tests dinamici, delle varie motorizzazioni previste e la loro compatibilità con i vari accessori. Non era evidente, ma nei muletti passo e carreggiate erano diversi da quelli delle Beta/Trevi e spesso anche fra di loro. Moltissimo tempo (e migliaia di km) fu impiegato per dirimere la diatriba sulle sospensioni posteriori fra Lancia e SAAB, che, ovviamente, si desiderava fossero unificate: la prima sostenitrice del suo schema a ruote indipendenti, gli svedesi assolutamente irremovibili dal loro assale rigido. Risultato: nonostante i tests avessero riconosciuto la superiorità del sistema Lancia, in SAAB svilupparono un loro pavimento posteriore con attacchi ed alloggiamento specifici per il ponte rigido (fu una delle poche parti di scocca non intercambiabili fra le auto). La somiglianza del frontale degli ultimi muletti con quelli definitivi era dovuta probabilmente anche alla necessità di modifiche per alloggiare gli organi meccanici e radiatori (perché inventarsi forme nuove quando lo stile della 4 era già bello e pronto?). Veniamo ai prototipi della 4. Da quel che mi ricordo, nel 1980 non ce n’erano ancora di completi anche perché molte parti della struttura furono definite solo all’inizio dell’anno successivo (e questo ve lo dico di sicuro), quindi era meglio “pasticciare” sui muletti (che tanto c’erano già) che sprecare preziose scocche nuove. Per concludere una curiosità: la progettazione dei muletti (varianti, adattamenti e parti nuove) non fu eseguita in Lancia, ma, sempre sotto le direttive della Casa, presso uno studio esterno, la SCA (Studio Carrozzerie Autoveicoli) che da molti anni collaborava con la progettazione Lancia. La Beta bianca è sicuramente un muletto della 4, uno dei primissimi, realizzato su 828 CB (Beta 2° serie) come dimostrano le maniglie delle porte, posizione dei ripetitori degli indicatori di direzione e calandra/fanaleria anteriore. Il fatto che sia un muletto lo si deduce, oltre che dal cofano e dallo spoiler inferiore, soprattutto dal parafango con i vani ruota modificati per accogliere le carreggiate allargate e, probabilmente, ruote più grandi. Tale modifica aveva obbligato a far iniziare la modanatura dopo il vano ruota anziché dal ripetitore come sulla vettura di serie. Nella seconda foto (la Trevi con il paraurti nell'abitacolo) si nota chiaramente un frontale diverso con sbalzo molto più pronunciato. Per quanto riguarda la SAAB, mi spiego meglio: i muletti erano tutti Lancia, la SAAB realizzò dei prototipi (tutti con ponte rigido) solo nella fase finale del progetto, quando le soluzioni e le varianti erano già tutte congelate e deliberate. Il parabrezza dei muletti Beta diverso da quello standard: posso dire che mi ricordo benissimo che almeno due muletti furono allestiti con dei parabrezza modificati. Il profilo inferiore era ad altezza normale nella parte centrale, mentre lateralmente scendeva decisamente all’interno del profilo del cofano, insomma una specie di “greca”, che mi dissero servivano, appunto, per verificare il comportamento del parabrezza (nella 4 ben più ampio di quello della Beta) e della relativa cornice di sostegno. La Croma. Come si può vedere, i primi muletti furono solo Lancia. La Croma era considerata una “variante di stile” che ebbe qualche prototipo prima della produzione, ma con progetto già definito. Quasi tutti i rinforzi della scocca base per l’adozione del portellone erano già implementati a livello di progetto 4 (quindi anche Thema)." Fine OT, e ancora un enorme GRAZIE a Roberto.
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Se penso che possano???? Ma stai scherzando??? Ok ok, mi ritiro per deliberare Grazie!!!
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"Ah ah ah! Che roba! Ha battuto Castagnero! Oh oh oh!" (questa la capisce solo Roberto ) A proposito, Roberto, io conservo ancora (e mi pare ovvio, sono ORO per me) le tue splendide note di tanti mesi fa, quando decidesti con buona volontà di sopportare le mille domande di quel rompiballe del sottoscritto . Ci sono aneddoti interessantissimi riguardo i muletti Beta/Thema e Trevi/Thema, posso riportare le tue parole?
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Tranquilli, stasera torno coi muli ora devo concentrarmi sul crudo&melone
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Il problema secondo me, nel cercare di posizionare certi modelli italiani, veniva anche da un'analisi della concorrenza, nel vedere cosa proponevano gli altri in quella zona fra segmenti C e D. Ford ti dava la Escort e poi la Orion che era una Escort col bagagliaio (due generazioni), però poi ti dava anche la Sierra appena più su. Opel ti dava la Kadett e la Kadett 3v (poi Astra e Astra 3v, vabbè, se è il caso di contarla) ma poi ti dava la Vectra appena più su. VW ti dava la Golf e la Jetta (poi Golf e Vento) ma poi ti dava la Passat un po' più su. Guardando quelle gamme, in cui c'era una D ma anche una 3v-derivata C, secondo me veniva il dubbio nel porre auto come Regata/Prisma o Tempra, dato che si trattava di un'analoga derivazione dalla 2v del segmento C. Diverso imho il discorso per la Dedra, perchè nacque "da sola" e completamente nuova rispetto alla C presente a listino in quel momento. Secondo me guardando un'auto come Regata a confronto con Orion, Kadett 3V e Jetta, ti veniva il dubbio se vederla come C a tre volumi o come D.
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Mi pare di avere da qualche parte la notiziola di Maserati che spara lì un product placement Per la 75 1.8, visto che è in targa VC se Ciccio mi scrive in pm com'erano i numeri le dico il periodo (vabbè, lo trova pure lui col calcolo bollo se spunta ancora....)
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Quoto tutto. Scusate se mi intrometto, di solito non scrivo di F1, ma stasera ho deciso di guardare la corsa... Massa... che bbbbotta tra l'altro. Ferrari ho smesso di calcolarla per quest'anno, mi sono concentrato sui due rampolli a tre punte che almeno loro daranno un senso a questo Mondiale, insieme a tutte le sorprese di un Ricciardo che se lo meritava eccome questo trofeo. Considerazioni di poco conto: le cose che non cambiano mai... il commento di Capelli. "Bianchi è fuori incidentone bla bla", mostrano anche l'altra Marussia ferma e l'altro gli dice "e ANCHE l'altra Marussia": "ah no è Chilton non è Bianchi"... mapporc uno non ha più il retrotreno, l'altro è zoppo sull'anteriore sinistra e tu mi dici "ah no è l'altro"? C'è arrivata anche la mia gatta che erano fuori tutti e due... poi col tempo ci è arrivato. Le cose che cambiano (detto da un obsoleto che è rimasto a Patrese, Mansell e Poltronieri ): "dai box chiedono di cercare di consumare un po' di meno", e "la Mercedes fa sapere su Twitter..." su Twitter?? :D:D Ho perso per strada la F1.
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Si, però lì era meno invasivo l'intervento... quel mulo era Punto fino ai fari. Di Y aveva giusto il paraurti, perchè la calandra incerottata era Lancia ma era Delta II o Dedra, non si capiva bene. Penso fosse giusto per mettere una calandra aperta (facendo notare in giro intanto che si provava una Lancia ) dove non c'era, sull'auto di partenza. Pure all'estero lo facevano spesso, ai tempi e anche prima. I primi muli di Sierra erano delle Taunus station con fari Taunus, paraurti Sierra ed in mezzo ai fari la calandra Sierra, di inclinazione completamente opposta rispetto ai fari Taunus. E rispettando la tradizione, la Mondeo iniziò a girare sotto forma di Sierra (a trazione anteriore ) con il nuovo frontale... e che dire di VW che iniziò a provare la Golf III usando muletti Toledo "ancora caldi" con il muso di Golf (però una variante stilistica che non fu realizzata, a calandra chiusa). Toledo che a sua volta aveva iniziato a girare mettendo il suo muso su delle Golf II o coeve Jetta... Sempre VW iniziò a provare Ibiza II con delle Golf II con frontale della nuova Seat, camuffato a quattro fari (e qualcuno scrisse che era un mulo BMW per la compatta a trazione anteriore ). Ce ne sono di sgorbi cercando in giro...