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Torno sempre alla stessa vettura però Vectra 1400 GLS aveva un 1400 da 75 cv ed era piena di accessori. Era fatta bene, funzionava tutto (per una vita) e andava benissimo. Tipo o Tempra 1400 (DGT o SX) avevano un 1400 da 72 cv e gli accessori li avevano anche loro. Non erano fatte come la Vectra (lo sappiamo tutti) avevano più problemi della Vectra (lo sappiamo tutti) e alla distanza non andavano bene come la Vectra (lo sappiamo tutti, adesso non venite a dirmi "oh va' che mio zio con la Tipo c'ha fatto 300 mila km", lo so! Sto parlando della media generale). Credo che il punto sia questo. Ci sono stati anni in cui quelle là erano fatte MEGLIO, a prescindere da prestanza o dotazione. O se preferite, erano le nostre ad essere fatte peggio. Quando diciamo "ah la Thema di una volta, ah la 164" poi si finisce sempre col dire "si peccato non ci sono più, ora c'è altro ma non veniteci a dire che fossero dei gioielli di affidabilità". Il discorso è quello, no? Chiediamoci se erano problematiche perchè veloci e dotate, o perchè erano fatte col deretano.
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Aspetta.... 155 la targa davanti ce l'ha sul paraurti (come tutte ) e al posteriore mi sembra che sia un pannello plastico in mezzo ai fari che porta la targa... non è detto che debbano essere bucati se dovesse trattarsi di pezzi di ricambio.... cioè insomma, pensare che potesse essere un muletto (a parte il modello completamente fuori dal mondo in questo caso ormai...) perchè non aveva i buchini per le targhe....
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Io l'ho sempre detto che LUI sarà sempre con noi.
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La caverna ha un prurito. Il programma Magnum prese il via nell'estate del 1982, quando il Design Centre Rayton Fissore, diretto dall'architetto Tom Tjaarda impostò una serie di studi preliminari per individuare le caratteristiche di base della nuova vettura. Racconta Tom Tjaarda (memorie da Auto & Design): "Nel dicembre dello stesso anno fu portata a termine la costruzione di un modello in scala naturale, primo diretto approccio con le dimensioni davvero inconsuete (quasi 5 metri di lunghezza, 2 di larghezza, 180 cm di altezza), cui l'intero progetto era vincolato dal rispetto dei parametri di abitabilità e dall'ingombro delle parti meccaniche. Il design teso e spigoloso metteva però in eccessivo risalto la notevole massa della vettura e la scarsa personalità dell'insieme. Decidemmo quindi di creare un nuovo feeling ricorrendo a linee più morbide, aerodinamiche e, direi anche, innovative rispetto alla esistenze produzione dei fuoristrada. Il secondo modello fu pronto nel maggio dell'83. Definito da Giulio Malvino, general manager della società, un accordo con l'Iveco per la fornitura di un telaio 4x4 di derivazione militare e con la Fiat per l'acquisto di propulsori a benzina e diesel, entrambi sovralimentati, fummo finalmente in possesso dei dati dimensionali definitivi delle parti meccaniche e in grado quindi di passare alla fase di definizione finale. Tracciai allora sul tavolo da disegno le tre sezioni massime del modello e mi feci preparare un blocco di espanso tagliato secondo queste indicazioni. Mi trasferii quindi in officina e in due settimane, direttamente sul materiale grezzo modellai la forma della nuova carrozzeria. In tempi rapidissimi furono realizzati i disegni esecutivi per gli stampi, si diede immediatamente inizio alla costruzione del prototipo marciante e lo stesso potè fare il suo primo 'roll-out' dopo soli tre mesi. Questa volta fummo pienamente soddisfatti del risultato: la vettura era proporzionata, aggressiva ma nel contempo elegante. Erano necessari ancora alcuni interventi come l'accorciamento della lunghezza di circa 30 cm, la messa a punto del disegno delle luci laterali e l'ottimizzazione della componentistica (paraurti, gruppi ottici, maniglie, modanature ecc.) Tutto, però, rispecchiava fedelmente gli obbiettivi che ci eravamo prefissi." Il progetto di ingegnerizzazione della Magnum 4x4 traeva origine dall'applicazione della tecnologia UNIVIS, brevetto Rayton Fissore. Essa consisteva in una particolare ossatura in profilati metallici saldati, sulla quale erano facilmente applicabili gli elementi esterni della carrozzeria. Il sistema UNIVIS consentiva una sensibile riduzione dei tempi di progettazione ed esecuzione, oltre ad un drastico abbassamento degli investimenti necessari per poter avviare la produzione. "Il processo di affinamento e industrializzazione della Magnum durò circa 12 mesi. Fu ricontrollato ogni dettaglio della vettura per adeguarlo alla produzione di serie e s'iniziò la progettazione delle linee di montaggio e relative attrezzature." Secondo il costruttore, Magnum 4x4 era la sintesi di quanto di meglio si potesse desiderare in una vettura a trazione integrale: un telaio indistruttibile di derivazione militare, cambio a 5 marce più ridotte, trazione sulle ruote anteriori (posteriori sempre in presa) inseribile in marcia, differenziali autobloccanti su entrambi gli assi e due motorizzazioni al lancio: un 2.500 turbo diesel da 105 cv e un due litri benzina sovralimentato mediante compressore volumetrico da 136cv, in grado di spingere la vettura rispettivamente a 150 e 165 km/h. L'allestimento interno offriva di serie sedili e rivestimenti in pelle naturale, aria condizionata, idroguida, vetri elettrici sulle quattro porte, abitacolo e vano bagagli interamente rivestiti in moquette. "Il raggiungimento di un buon risultato estetico - concludeva Tom Tjaarda - è di regola il primo obbiettivo del designer. Nel caso della Magnum 4x4 i vincoli imposti dalle sue eccezionali dimensioni ci hanno però indotti a ricercare un design tale da contenere al massimo i volumi apparenti. Il ricorso a forme volutamente tondeggianti, il maggiore dimensionamento dei codolini dei parafanghi, la rastrematura della parte superiore ed inferiore della fiancata, l'adozione di un tetto ad andamento lenticolare. Ed ancora: la riduzione delle proporzioni tra linea di cintura e vano ruota, il montaggio di portiere integrate e il ricorso a raggi di curvatura degli elementi di carrozzeria più elevati di quelli adottati solitamente. Tutto ciò ci ha permesso di far apparire la Magnum 4x4 molto più compatta di quanto non sia in realtà. Soltanto il confronto diretto con un'altra vettura consente infatti di apprezzare le sue reali dimensioni." Boh. A me è sempre sembrata enorme lo stesso. Ah... per la cronaca, questo era il primo modello di stile, quello poi scartato. (foto da Auto&Design) Che io sappia la vettura montò i due suddetti motori, nonchè il VM già citato e udite udite, sulla versione VIP un certo Busso con una potenza di 160cv. La Uno comunque gironzolava già, tra scoops, presentazioni, strade... e dato che il redesign avvenne a cavallo tra l'82 e l'83....
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Poi sapete, parlando di Chrysler e Maserati, c'è sempre quell'alone di sfiga che gira, la celebre TC col motore "by Maserati" - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - - Ah ecco di chi era!! Della Melinda Culea, che tutte le volte che vedevo la sigla pensavo "che sfigata questa, va' che nome che c'ha"
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Quando vedo una LeCar mi viene sempre in mente l'A-Team, perchè ci fu un episodio in cui un esemplare della suddetta francesina in trasferta venne ridotto ad un qualcosa di incomprensibile, ovviamente per mano di P.E. & company. Era tipo l'automobile di una ragazza co-protagonista o co-protagonista del singolo episodio, e se non ricordo male venne modificata secondo i classici dettami A-Team (avete presente, quando dovevano combinare il finale e guardacaso trovavano sempre qualcosa da trasformare in qualcos'altro a suon di saldature... chissà come mai, che fossero rinchiusi in un granaio oppure in una grotta, anche senza il loro beneamato furgone trovavano sempre bombole per saldare, set completi di attrezzi, giratubi, candelotti, vernici... ... e poi mi dicono che Supercar era campato in aria ).
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Ritorna la Lagonda?
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Sai che qui da me c'è in vendita un cupo che credo sia un milleotto? Però grigio chiaro (credo sia quello che hai definito insipido o qualcosa del genere). Ha le coppe, di più nin zo ma pozzo zapere ze interezza. (domani altre foto)
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Certo che son belli. Solo che tutte le volte che li vedo mi viene in mente quello puffo che ho grippato io
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Momento lacrimuccia. Gigia (così ti chiamava papà), questa è tutta per te.... (una delle perle della "nostra" colonna sonora) https://www.youtube.com/watch?v=KBktkEGjMA0 I SORCI VERDI!!! (mannaggia la....)
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In mezzo a tante robe future , guardiamo due robe vecchie? ...atmosfera. Fiattiamoci. Ieri... ...e oggi. Prego, si accomodi... Questa mi è sempre piaciuta moltissimo... aveva imho un po' di Aston Martin de noartri E' il momento-gimmo Oh... corsi e ricorsi ...to be continued
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Beh per Fiat però forse sarò io ad essere troppo giovine, però da più parti ho ricevuto feedback (cartacei e non) di auto come la 132, che non si capiva perchè fosse così rigida (da intaccare parzialmente le valutazioni sul comfort insieme ad una certa rombosità) con il risultato finale di andare piuttosto in crisi su fondi irregolari e sul bagnato. Anzi (potrei sbagliare) credo che certe valutazioni fossero comuni anche alle 131. Mi son sempre fatto l'idea che ai tempi di TP che stavano bene in strada ce ne fossero con un marchio solo poi ripeto, io son giovine per queste auto, magari la mia idea è sbagliata...
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Pandino mi spieghi perchè hai sempre così fretta nella vita? Facce cancellate a metà, facce dimenticate... a volte mi chiedo quale parte di "guarda che non c'è nessun premio in palio per il più svelto" ti sfugga.
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Io da quando, mentre tutto il mondo diceva che non era vero, loro uscirono con il SUV Ferrari in copertina Probabilmente qualcuno aveva detto "oh sapete che stiamo facendo una roba col portellone e le 4 ruote motrici?", però....
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Lo beccano tutte le volte.
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Quella generazione di 80 ormai qui è completamente scomparsa, anzi si fatica pure a vedere la rotondetta successiva (rimane qualche esemplare del restyling con la calandra inclusa nel cofano, il passo leggermente allungato e il bagagliaio vero ). Nel frattempo, stamane esco per fare due spesucce e mi trovo davanti ad una piccola rarità nel mondo Tipo. La York. Ai tempi non ne vidi molte di queste serie speciali, ed oggi penso che siano veramente poche quelle rimaste. Condizioni piuttosto decorose. Targa non più disponibile nel calcolo bollo, ma Targhe Italiane per Torino mi colloca la N finale nella primavera del 1990. Mi sposto verso la periferia e passando davanti al centro revisioni incontro lei. Una Nuova Super 1.3 nata il 10 dicembre del 1976. Anche lei in condizioni decorose, ma imho con quel colore non appare proprio nella sua forma migliore. Questi invece sono avvistamenti liguri, effettuati durante la vacanzina del 1 maggio in quel di Celle. Fiat Uno Fire 1000 immatricolata il 1 luglio 1988, in mediocri condizioni. Un cinquino (nato nella primavera del '69, secondo Targhe Italiane) che rappresenta per me una piccola istituzione in quel di Celle Ligure. Lo vedo infatti parcheggiato qui e là, in quel cortile fra due palazzi vicino al sottopassaggio pedonale, fin dalla prima volta in cui mi recai in vacanza lì.... ed era il 1988. In 26 anni mi sarà successo una volta o due di non fare almeno un passaggio domenicale a Celle. Ogni anno c'è qualche novità, a volte un po' triste perchè quando sei di casa per così tanti anni nel medesimo posto, conosci un po' tutto e tutti: una volta scopri che il negozietto cui eri tanto affezionato non c'è più, un'altra ti accorgi che l'edicola che saccheggiavi tutti i giorni da ragazzino è stata soppiantata da un'agenzia immobiliare. Quest'anno mi sono ritrovato con una parte della via centrale completamente rifatta a livello di marciapiedi e priva delle piante che tanto verde e ombra facevano, ma che erano diventate un impiccio perchè stavano spaccando tutto l'asfalto. Sembrava di essere in un altro posto. Vai sul lungomare e così, sull'onda dell'amarcord, ti dirigi verso le vetrine del negozio in cui sempre papà ti comprava un modellino quando era ora di tornare a casa (indimenticabile l'anno in cui nonna mi portò a comprare la F40 in scala 1/18 ). Non per comprare qualcosa perchè tanto ormai la vetrina si era riempita di ogni genere di nefandezza moderna, ma giusto per fare il pellegrinaggio, e ti accorgi che non c'è più. Ora ci sono i cinesi che vendono vestiti a 10 euro. Però quando arrivi al sottopassaggio, vedi che il cinquino è sempre lì. Per ANNI un'altra pietra miliare è stata una 600 Jolly come questa che però era in condizioni decisamente peggiori. Il colore era quello ma ormai aveva virato sul mattone scolorito, le gomme erano quelle di una normale 600 e le borchie non le aveva più. Era del farmacista, ogni mattina parcheggiata ad una decina di metri dal cortile del nostro albergo. Ahimè scomparsa da parecchio tempo.
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Ma guarda, il discorso di matteo secondo me è giusto (parlo di 164 e Thema). Le macchine di base C'ERANO, ma poi... e a volte non erano nemmeno tanto delle cazzate. Per Thema non mi pronuncio più di tanto, mai avuta una in famiglia, ma 164... dai oggettivamente le prime sono state un mezzo disastro. Oggi però mi pare che il confronto tra Ghibli e concorrenza sia più livellato o almeno lo spero, ma così sembrerebbe. Siamo su cose più lievi. Però la Casa deve fare attenzione a queste cose anche perchè le "ombre" vengono ANCHE da quel periodo là. Personalmente ritengo sia più facile convincere un cumenda che ha sempre viaggiato tedesco piuttosto che uno che ai tempi del manager rrrrrampante ha avuto una 164 prima serie Sentiti troppi discorsi del genere "bella eh? Andava! Che spazio che comfort che bestia. Ci ho lasciato il cuore.... ma mai più!" Però ripeto, secondo me a quei tempi il divario era maggiore di oggi. Certo, si è innalzata anche la soglia dell'inaccettabilità.
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Eh, appunto! Quello che stavo dicendo. Ero lì, ho preso la Dino. Mi sposto di due passi, mi tocca la spalla il socio e mi dice "hai visto là?" (non so più quale macchina). Andiamo a vederla, scatto due foto, parte un bla-bla. Ciao Mistral. (non è neanche facile scegliere, se passare la giornata a fotografare senza seguire mai nessun discorso e pronunciare solo una serie di "eh? cosa? come?" oppure fare un po' e un po' ) Altre volte, in passato, ho scelto in partenza di non fotografare niente perchè volevo godermi la giornata di chiacchiere (sembra che fotografando uno faccia attenzione a tutto proprio per quello che sta facendo, ma in realtà si perde un sacco di cose ). Poi, tornato a casa, mi son pentito di dover raccontare tutto a voce. Stavolta ho cercato di mediare, ma non si arriva mai fino in fondo.
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@ lino: mi spiace, sto guardando ma mi sa che la Land non ce l'ho. Alla fine, tra chiacchere, distrazioni, tempo, batteria.. le macchine son sempre troppe per fotografarle tutte. Soprattutto perchè quando devi stare ad aspettare gentilmente che la gente si scansi, o quando devi rifare quattro volte una foto perchè c'è sempre quello che si butta in mezzo (beh non si può nemmeno pretendere che tutti camminino facendo attenzione a quelli con la fotocamera in mano), ci vorrebbe una settimana per fotografare tutto ... e perdi sempre pezzi per strada. Sistemando le foto, ad esempio, nei vari contorni noto ora vetture che non ho catturato...
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E' il momento di.... Roba da poco... ...n'attimino ed è pronta eh? Delta rossa che ha fatto piangere el Nino per i suoi cerchi decorati K coupè con estintore in offerta (credo l'abbiano messo lì quando mi hanno visto arrivare... ) Chiudo con questo trio di piccolette spiritose, l'ultima delle quali un po' caricata nella saturazione per accentuare il suo spirito birbante Non sono tante, ma pazientate un attimo. C'era il Lancista con me, poi ci penserà lui a farcire il tutto. GTC
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A livello personale, dovessi trovarmi a scegliere (magari ) fra le une e le altre, arrivando al capitolo finitura mi farebbe piacere sentire dei feedback basati sull'utilizzo del veicolo in un certo lasso di tempo, che mi aiutassero a capire la differenza fra quel che vedo e quel che vedrò un domani fra le mie manine. Posto che a mio parere, ad avere allineamenti che paiono righe fatte con la matita tanto che son fini, su una italiana anche di alto lignaggio non arriveremo mai (potendoli definire una costante intendo, ovvio che c'è quella montata meglio e quella no), personalmente ne prendo atto e penso che semplicemente non sia la cosa su cui si investono più risorse (perchè nella mentalità progettuale italiana probabilmente vengono prima altre cose, e credo che anche su Ghibli siano venute prima altre cose). Certo, la confezione è importante, e più vai su col prezzo più lo diventa. Molti di noi comprerebbero un maglione che tiene caldissimo e fatto con il miglior materiale. Molti lo lascerebbero lì se si accorgessero che è cucito male... anche se continuerebbe ad essere il maglione che tiene caldissimo. Con ciò non voglio dire che una Ghibli male assemblata la perdonerei, la confezione è importante e lo ripeto. Però personalmente mi interesserei anche di scoprire come poi si comportano queste vetture nelle varie parti che al primo impatto ho visto e toccato in concessionaria. Alcune tedesche molto goduriose il giorno dell'acquisto ma che poi si son spellate in pochi anni sono già state citate. Si tratta di altri prezzi ma anche a me ha fatto piacere vedere, quel giorno, dei bei materiali nella GTC e addirittura una guarnizione giro porta di due colori, fatta per abbinarsi al nero della parte bassa e al chiaro delle calotte montanti. Bellissimo anche il materiale della plancia così morbido che riuscivi a torcere la cupola degli strumenti con due dita. Poi il giorno che mi son caduti entrambi i vetri degli specchietti (pagati io tot euri l'uno perchè sono termici) me n'è fregata più una cippa della guarnizione bicolore e del cruscotto di pongo. Oppure potrei citare i fari anteriori opacizzati e ingialliti, o la cuffia del cambio che si sta sbucciando come una cipolla. Sapessi quindi, un domani, che alla lunga certe cose montate magari con un filo in più di spazio son rimaste al loro posto e hanno mantenuto il loro aspetto originario, invece di essere montate in Paradiso il giorno dell'acquisto ed essere diventate uno schifo in quattro/cinque anni, me ne farei una ragione. La "finitura" intesa come "serietà" per me è questa roba qui. Se vogliono migliorare mi auguro che lo facciano su quello (casomai fosse necessario, cioè che non l'abbiano già fatto). Vale il discorso degli stemmi Alfa dipinti con gli acquerelli. Sta bene che NOI qui, che ragioniamo più nel profondo, che sappiamo andare oltre, possiamo dire "va bè ma non è solo da questo che la devi giudicare una 159". Ma vogliamo concedere a chi è per la strada e ne vede una di tre anni con gli stemmi che di colore non ne hanno più manco l'ombra, di pensare (sommariamente) che se il marchietto si è ridotto così, magari è dello stesso stampo pure tutto il resto? Avrà ben il diritto di farsi un'idea in base a ciò che vede. Per cui, personalmente, se vedessi in giro auto di 10 anni con quello stemma ancora perfetto, sarei più portato a sorvolare sul fatto che magari una su dieci ce l'ha montato un pelo storto. Poi certo, se si riesce a trovare la quadra anche nella costanza di assemblaggio, ottimo. Però se dovessi scegliere tra una perfetta che poi mi deperisce ed una leggermente meno perfetta ma che rimane così, beh... l'importante per me è queste macchine DURINO.
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Ti ringrazio, ma guarda che io non sono mica capace. Quando vengono fuori foto del genere (ammesso che realmente siano valide e non sia solo una mia impressione ) è sempre per puro c.... ehm caso. Stavo uscendo da quella porta (quella che si vede dall'altra angolazione, con il Duetto in primo piano) e le ho viste. Ho pensato "oh... mi sembra una bella foto". Click. Poi l'ho guardata. Apperò, non è male. Poi uno pensa che io mi metta lì, che studi.... Le altre due ovviamente sono il risultato di un po' di tempo passato a giocare col photoshop, ma sempre molto a caso, perchè photoshop lo uso ma sinceramente per un buon 80 per cento delle sue funzioni non ho idea di cosa faccia
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'giorno a tutti. Piove, quindi... 65000 fagioli... io non l'avrei esposta a quella cifra, con la modanatura cromata del basso fiancata in quelle condizioni... Questa foto mi piace molto... E con questo "vedo rosso" con le Alfe abbiamo terminato . GTC
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Così come Laurenzi ha lasciato quella di Ruoteclassiche. Se non sbaglio ora avremo Nascimbene e Pellegrini a Quattroruote, e David Giudici (mister GM Classic) a Ruoteclassiche. Per Quattroruote esprimo un relativo ottimismo (soprattutto per il primo nome), per Ruoteclassiche sono preoccupato. Molto. Giudici è arrivato di botto in questo settore e ha messo in piedi una cosa carina (il Classic) ma fatta anche da persone che non sono esattamente sul pezzo (rimembrare la scomparsa di Ennio De Angelis ed inserire nell'elenco delle Alfa in asta una 164 Super Berlina 3000 AWD - che si chiama Q4 e Super non è.. - saranno piccoli refusi ma io son sempre del parere che accada perchè fai in fretta oppure perchè non sai quello che scrivi, il risultato in edicola ci va comunque...) e credo che debba ancora ambientarsi in questo settore. Dovranno marcarlo un po' stretto.