-
Numero contenuti pubblicati
11223 -
Iscritto il
-
Ultima visita
-
Giorni Massima Popolarità
57
Tipo di contenuto
Forum
Galleria
Calendario
Download
Articoli del sito
Store
Blog
Tutti i contenuti di PaoloGTC
-
Questo signore il giorno in cui vide che qualcuno sulle F1 aveva inventato l'alettone, esclamò: "..'se l'è chel bagài lì??" ....ecco.
-
Vero, anche io ricordo di periodi in cui erano Ford e Vauxhall a giocarsela alla grande. Vauxhall in particolare mi pare avesse preso una bella fetta nel settore delle medie con il lancio della Cavalier-Vectra 1988. E Fiesta è sempre andata parecchio forte...
-
Nella parte anteriore io l'ho sempre vista ispirata alla peggior Vectra della storia
-
Le foto degli stabilimenti abbandonati (di qualunque marca siano) sono sempre tremende, c'è poco da fare. A me sinceramente a volte mettono più tristezza anche di quelle di caseggiati o interi quartieri abbandonati dagli abitanti. Al di là del dolore che ogni appassionato di ogni marchio può provare, c'è proprio il fatto che simili ambienti assumono un'aria infernale, tetra perché priva di vita. Già quando si ha la possibilità di vedere le fotografie di stabili sottoposti ad accurato svuotamento, c'è la tristezza. Quando poi capita di osservare immagini di catene di montaggio con auto che stavano nascendo e che mai saranno, da appassionato delle quattro ruote ti prende proprio il groppo in gola. Qualunque sia il marchio. Riguardo la Mini accartocciata nel tunnel, mi pare di aver letto qualcosa al riguardo sulle riviste del settore, qualche tempo fa. Mi sembra che sia stata recuperata e messa in mostra da qualche parte, ma non vorrei scrivere una fesseria. Volendo contribuire a questo amarcord, proprio in questi giorni mi è passato fra le mani l'articolo che vado a riproporvi, e che fu pubblicato da Auto Oggi il 9 giugno del 1988. Su quel numero ormai vecchio di 26 anni, il settimanale proponeva l'anteprima della Renault 19, mentre Giancarlo Baghetti si recava a Maranello per provare la F40 e Alessandro Ferrari attraversava l'Italia dal Brennero a Reggio Calabria a bordo della neonata Croma T.d.i.d., per scoprire se davvero essa era in grado di percorrere 1400 km con un pieno, così come dichiarato da mamma Fiat al lancio. (Il responso? Un bel dì ne parleremo ) Nello stesso periodo, i giornalisti del settimanale giravano la Lombardia ed il Veneto battendo le concessionarie Fiat, per realizzare un'inchiesta sull'acquisto della nuovissima Tipo 1.4 Digit, dando in permuta una Golf II. Arrivando al documento in questione, mentre tutto ciò accadeva Tommaso Tommasi scriveva il pezzo intitolato “Il futuro dell'Austin Rover.” Ovviamente se durante la lettura si dovessero riscontrare delle inesattezze, sarà necessario ricordare che si trattava di un articolo che parlava di futuro, e quindi è sempre possibile trovare qualcosa che ci faccia dire "si però poi invece..." “Dopo la privatizzazione della Seat entrata nel Gruppo VW e dell'Alfa Romeo, assorbita dal Gruppo Fiat, è ora la volta della Austin Rover, che torna nelle mani dei privati. L'acquirente è la British Aerospace, un colosso dell'aeronautica, anch'esso tornato da poco al capitale privato. British Aerospace, tuttavia, non ha ancora ratificato l'acquisto, ma lo farà entro settembre. La nuova fisionomia dell'azienda automobilistica dovrebbe portarsi come corollario l'abbandono del nome Austin, per lasciare un solo marchio in campo, quello della Rover, cioè quello dotato di maggiore appeal nei confronti del pubblico anglofilo sparso in tutta Europa e negli Stati Uniti. Non si sa ancora con certezza quando il marchio Austin verrà abbandonato, ma ci è sembrato di capire che sia questione di mesi e al massimo entro un anno la cosa diventerà operativa. Intanto, lo Stato inglese riceverà in pagamento dalla British Aerospace 150 milioni di sterline (375 miliardi di lire circa), ma inietterà nelle anemiche casse dell'Austin Rover ben 800 milioni di sterline (2 mila miliardi di lire!) per ripianare i debiti e dare all'azienda un minimo di spinta. E dal canto suo la Austin Rover ha già deliberato 2500 miliardi di lire di investimenti nei prossimi cinque anni. Sul fronte dei modelli, si sa per certo che vedremo relativamente presto la nuova media che Austin Rover sta realizzando con la giapponese Honda (la collaborazione fra le due Case automobilistiche ha già festeggiato il decimo anno di vita). La berlina ha il nome di progetto R8 YY e così viene chiamata dagli interessati. La nuova vettura, che sostituirà la Rover 200 e la Honda Ballade, avrà due tipi di motorizzazione: un 4 cilindri da 1600cc giapponese e un nuovissimo 4 cilindri progettato e costruito dalla Austin Rover. Si tratta di un motore (serie K) tipo learn burn che emetterà talmente pochi gas tossici che non dovrebbe richiedere l'uso del catalizzatore. Questo almeno inizialmente sarà riservato esclusivamente alla nuova R8 YY, mentre il 4 cilindri giapponese sarà costruito in Inghilterra, a Swindon, con una cadenza produttiva iniziale di 40.000 motori all'anno. La gamma Rover, ovviamente, punterà anche sul top assoluto, cioè sulla 800 che recentemente si è arricchita di una carrozzeria tipo fastback a 5 porte. Seguendo il concetto dell'auto-lusso, unico modo per guadagnare molto anche con volumi produttivi non altissimi (siamo nell'ordine delle 150-175 mila unità all'anno) l'azienda inglese punterà su modelli con elevate finiture e con prestazioni sostenute. Sul fronte dei motori, molto interesse ruota attorno al nuovo K da 1600-2000cc, che avrà un rapporto benzina-aria di 1 a 27 contro gli attuali 1 a 15/16. I tecnici dell'azienda inglese confidano molto in questo nuovo 4 cilindri. Infine si stanno effettuando prove e controlli per un motore turbodiesel che dovrebbe andare sulla 800 (sia a 2 che a 3 volumi) per garantire una certa economicità d'uso. In sintesi, l'amministratore delegato, Graham Day, ha così tracciato quella che sarà la futura vita della Rover (o dell'Austin Rover): “Non più auto di massa, per le quali troveremmo vieppiù concorrenza sui mercati europei, ma auto di categoria superiore, destinate a chi sa apprezzare il modo inglese di produrre l'automobile.” Fine GTC
-
Tra l'altro erano presenti con stand e festicciola inclusa...
-
Se non sbaglio il progetto si chiamava P18, le prime maquette hanno cerchi e frontale decisamente PSA-dei-tempi (mi pare che sul web ci siano diverse cosette al riguardo)
- 237 risposte
-
- architettura cmf
- cmf
- (e 3 altri in più)
-
Matra mi pare c'entrasse col progetto fin da principio, anzi mi pare che alla fine della fiera l'idea fosse più Matra che Renault (se non sbaglio avevano tentato con altri prima di Renault, come proposta). Però ricordo che ai tempi del lancio di Quadra venne sottolineato più volte che ANCHE la specifica trazione era nata da uno studio in comune.
- 237 risposte
-
- architettura cmf
- cmf
- (e 3 altri in più)
-
Piccolo OT vintage Non ricordo esattamente se ci fosse qualche parentela americana nel sistema di trazione della 2000-1 Quadra, perchè da quanto mi è rimasto in testa, la trazione integrale di Espace era stata sviluppata da Renault in collaborazione con Matra, e fra le altre cose aveva la particolarità dell'albero di trasmissione in materiali compositi. Il ponte posteriore invece era di derivazione Trafic 4x4, sul quale però era di tipo rigido. Altre differenze erano la posizione della barra Panhard, che sulla 2 ruote motrici era montata davanti all'assale mentre sulla Quadra era piazzata dietro il medesimo. Cambiava anche la posizione del serbatoio per via della trazione anche al posteriore. Esso era stato spostato sulla destra dell'auto, praticamente sotto i piedi del passeggero posteriore destro, ed aveva perso qualche litro di capienza se non ricordo male. Le Jeep (mettiamo il Cherokee per facilità, visto anche il rapporto di fornitura per i propulsori a gasolio)... non avevano delle trazioni inseribili? Chiedo eh, ho in mente l'Espace ma mi sfuggono le Jeep ora. Fine piccolo OT vintage.
- 237 risposte
-
- architettura cmf
- cmf
- (e 3 altri in più)
-
.... da rivedere in alcuni punti.
-
Aggiungerei che secondo me la guida in ciabatte non le ha fatto bene mai. Probabile che qualche vapore da uomo dei boschi del nord-est sia salito nel sottoplancia e non sia stato piacevole per l'elettronica di boddddo. I moderni gioielli patiscono parecchio queste cose. Anche a Cosimo se non sbaglio si era svalvolata la bravetta dopo aver trasportato la pizza con cipolle peperoni salamino frisbee cotica caciucco e vaporub.
- 261 risposte
-
- affidabilità
- difetti
-
(e 3 altri in più)
Taggato come:
-
Si, è successo anche quello Kitt invece aveva i fari che si aprivano assieme, ma durante la serie un paio di volte ha aperto un'occhietto solo. Sempre in occasione di salti: ci sono un paio di scene in cui la TransAm sbattendo sulla rampa nascosta per spiccare il volo, forse per il semplice urto oppure perchè il colpo faceva scattare qualche contatto, oplà via che si vola con un occhietto aperto (sempre il destro, guardando dal posto guida). (a 1.40 nel seguente filmato ce n'è uno) Io un giorno mi sono ritrovato comunque con un occhietto solo aperto sulla Pontiac, e senza saltare. E' un difetto abbastanza conosciuto sul modello, col passare degli anni si consuma un componente, simile ad una rondella, che trasmette il movimento dall'attuatore alla scocca del faro, e venendo a mancare il collegamento l'attuatore gira gira ma non si alza un ciufolo. Smontato il tutto, ci ha pensato il Paolin-padre, stimato attrezzista a ricostruire col tornio un componente ad hoc... anzi, me ne ha fatti una ventina di scorta. Per cui, signori con la TransAm nel mondo, per i danni da Turboboost non vi posso aiutare, ma se avete un faro che non si alza più, venite pure da me...
-
Infatti, in Hazzard il Generale aveva quasi sempre gli occhi chiusi, raramente s'è visto con la faccia sveglia, e solitamente la cosa non era affatto voluta: prima di tutto era molto raro vederli girare di notte: qualche volta è successo ma non s'è mai visto il momento in cui accendevano i fari. Poi ricordo un episodio (credo fosse uno dei primi della serie, perchè la fattoria era ancora quella vecchia, in tutt'altro posto rispetto a quella che s'è vista per quasi tutta la serie) in cui pioveva pure e giravano coi finestrini chiusi, cosicchè uno cominciava a chiedersi cosa diavolo facevano quando pioveva. Aprivano i vetri, scendavano lavandosi di brutto e poi... come li chiudevano? Col telecomando? In quella puntata ci sono svariate inquadrature del Generale coi fari aperti (ma spenti)... cosa che non aveva nessun significato particolare, per cui ho sempre pensato che semplicemente stessero girando l'episodio con una vettura (fra le tante) che aveva il sistema danneggiato o mancante addirittura. La prima volta che vidi il movimento del sistema fu in un altro momento cinematografico a motore e cioè in Christine La macchina infernale: l'amico di Arnie, il buon Dennis che schiacciò poi la Fury con il Caterpillar, aveva una Charger blu metallizzata con tetto e pinne neri (credo vinile) e la sera in cui parcheggiò la Charger nel cortile di Darnell, Carpenter riprese lo spegnimento dei fari della Dodge (luci già spente, pannelli che si chiudevano) ed appunto vidi che funzionavano uno per volta. Pensai che fosse l'auto ripresa nel film ad avere il sistema malfunzionante, ma in seguito frequentando il mondo delle US Cars vidi che funzionavano tutte in quel modo.
-
Esatto, stesso sistema della Charger che apre/chiude gli occhi, perchè le palpebre vanno su ruotando sopra il faro. Solo che sul Charger vanno sempre uno alla volta (un po' addormentata ). Mi pare fosse fatto proprio così per motivi di putenza erogata del sistema, che se non sbaglio era pneumatico. Sulle Cougar ai raduni li ho sempre visti andare assieme, ma non so se si tratti di una modifica oppure sia lo standard (anche sul Charger se non sbaglio esisteva-esiste la modifichina-upgrade per farli andare assieme).
-
Beh da me i capannonni non avrebbero senso, tutto ciò che gira(va, più che altro...) viene da Balocco, che è a mezz'ora da qui... quindi vetture curiose sulle mie strade in questo caso non significano nuove costruzioni dal contenuto misterioso
- 2405 risposte
-
- ghibli
- ghibli 2013
- (e 8 altri in più)
-
Zio Cosimino le Ghible che vedi sempre in prova hanno qualche ammeniccolo attaccato da qualche parte? Perchè credo di averne vista una dalle mie parti ma non ne sono del tutto sicuro. Prima di tutto perchè era sabato verso le 18.00 (momento della settimana un attimino strano per i test....), e poi perchè l'ho vista solo di sfuggita. Però... rientravo in valle da Novara e arrivato ad una decina di km da casa mia, ad una rotonda ne ho incrociata una. L'ho vista arrivando alla rotonda e mi sono accorto che non aveva la targa anteriore, ma calcolando che era sabato verso sera all'inizio ho pensato alla vettura di un conce (c'è Savoini a Borgomanero). Solo che mentre giravamo nella rotonda, mi è parso di vedere un cavo che usciva dal finestrino della porta posteriore e andava sul tetto, ma non c'erano robe visibili tipo antenne lì sopra. Purtroppo pioveva parecchio ed il cielo in quel momento era nero come Kitt, facendo ben più buio di quanto faccia normalmente in questo periodo dell'anno. Son solo riuscito poi a vedere che aveva ovviamente la targhina prova bianca, ma con la luce che c'era non sono proprio riuscito a vedere se fosse una targa TOPO o altro. Qualcosa comunque dalla porta posteriore sinistra usciva. Interessante (per me soprattutto) perchè il punto in cui l'ho beccata fa parte del percorso valsesiano classico dei mangiakm del Gruppo. Ben più strano l'avvistamento (andando un attimo OT) della settimana scorsa, da me fatto nella stessa zona, solo poche centinaia di metri più su verso la valle (sempre lungo il percorso classico, che io faccio ogni sera per tornare a casa dal lavoro). Vado verso casa, e vedo arrivare un Touareg nero, nuovo di zecca, lucidissimo, senza targa anteriore. Anche lì penso sull'istante ad una vettura di concessionaria, poi mi accorgo che ha della roba sul tetto, che fa un volume, per capirci, simile al tetto "con la cresta" che aveva a richiesta Zafira B (hai presente?). Tutto il tetto (roba compresa) coperto scotchato di nastro bianco, e targhina prova al posteriore (che anche lì andando in senso opposto e vedendola alla svelta solo nello specchietto, non sono riuscito a leggerci nulla). Mah... analisi per suvveria varia in arrivo?
- 2405 risposte
-
- ghibli
- ghibli 2013
- (e 8 altri in più)
-
Ma allora ci insisti, sedadavo! (scherzi a parte, son contento, bella macchina ) Lascia stare, non lo cambiare. .... potrebbe piovere :D
-
Oh capperi c'è un Albertw degli anni '70! Gira 'sta Sud, gira gira! Oh capperi 2 c'è anche qui, gira 'sta 116 scappa scappa scappa! (source: L'Automobile Sport Mecanique)
-
Forse la foto che dici è scomparsa perchè era quella della 75 rossa conservata là sotto dove non si può andare (ecco dove l'avevo vista...)
-
Mah, in effetti quando il paparazzoparerista ed il sottoscritto hanno iniziato ad esagerare con le tartine e i flutes di vinello, è partito nell'aere un "maragazzi!!! siam pazzi??" che non s'è capito da dove arrivava ma suonava familiare....
-
A me pare un'auto passata in carrozzeria per rifarsi il trucco, magari con qualche licenza poetica.... perchè anche la fascia nera sulla cintura, specialmente osservandola sulle portiere, a me pare un po' troppo nera e lucida.... Riguardo i paraurti, mi viene un dubbio, ma probabilmente sto scrivendo una stupidata: 75 non ha chiuso la carriera (tempi di gamma ridotta, c'era già la 155) con tot esemplari usciti coi paraurti in tinta? Ripeto, al 99% sto scrivendo una stupidata...
-
Mooolto utile a sapersi. In effetti il concetto così spiegato non fa una grinza. Pensandoci, una multa per aver utilizzato un servizio offerto dal Comune (un parcheggio) in maniera maggiore rispetto a quanto "acquistato" non ha molto senso. Usufruisco del tuo servizio per un tempo maggiore, devo pagarti la differenza. Il concetto del telepass applicato ai parcheggi trovo (sognando... anche se ho letto che già da qualche parte funziona così, sull'opuscoletto che mi è arrivato a casa la settimana scorsa insieme al telepass.... ebbene si mi sono modernizzato, ho messo il telepass sulla Puntozza). C'è la centralina, ti parcheggi, ti "aggancia" il telepass e paghi con la carta o col C/C per quanto tempo stai fermo. Elimini anche il casino dei ladri che vanno a scassare le macchinette per fregarsi le monetine. Lo so, ho scritto delle banalità.
- 27 risposte
-
- parcheggi
- parcheggio a pagamento
-
(e 1 altro in più)
Taggato come: