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Oh, mi è venuto il mal di testa. Non capirò il senso. Non capirò lo stile Mini. Non capirò le citazioni. Non capirò un tubo di niente. Però, imho all'ennesima potenza ci mancherebbe.... che porcheria.
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Beh con le Opel non è mai stato facile definire con precisione chi fosse il creatore di un dato modello. Vetture nate al Centro Stile, generalmente si conoscevano i nomi dei grandi capi a seconda del periodo. Per dire, le vetture presentate (e allo studio) a cavallo fra gli anni '80 e '90 (Vectra A e via dicendo) sono nate sotto la direzione di Wayne Cherry... poi nello specifico più di tanto non si può andare. Prima di lui ricordo un altro direttore generale che veniva spesso menzionato come responsabile dei modelli. Purtroppo non ricordo il suo nome, ricordo soltanto che purtroppo perse la vita nel pieno della carriera, non mi sovviene se in un incidente aereo o in una tragedia in montagna. I modelli nati sotto la sua direzione appartenevano ancora alla generazione di Opel meno "sfavillanti", come Corsa A e via dicendo, ma già aveva iniziato il percorso portato avanti in seguito da Cherry, presentando all'inizio della decade la Tech 1 che volendo può essere vista come punto di partenza per tante cose venute dopo (tenendo conto che poco dopo veniva definita la prima Omega e che la Vectra prima generazione fu impostata nel 1984, passando le giornate del 1986 in giro per le gallerie del vento di tutta Europa). Anche Hideo Kodama, ad esempio, che viene sempre citato per Corsa B e Tigra: responsabile di questi progetti sicuramente, però poi ho scoperto (non ricordo dove, non ricordo quale delle due, non ricordo il nome del tizio) che il concetto scelto per lo sviluppo veniva dall'idea di un membro del centro stile, però appunto nome mai sentito prima e mai sentito più in seguito. Beh Nicketto, ad onor del vero c'è da dire che in molti centri stile europei ai tempi girava roba del genere. Vedendo i dietro le quinte, ho potuto constatare che si è trattato di un periodo in cui le matite avevano prodotto dei concetti interessanti in tanti posti, progetti che poi magari non sono diventati realtà. Di certo per Opel si è trattato di uno dei momenti migliori (anche l'attuale mediamente lo è, le macchine non sono affatto brutte, a parte rari casi; i problemi sono altri...)
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Eh eran proprio uguaaali :-)
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Non so perchè ma guardando quel tre quarti anteriore ho avuto come l'impressione che gli sian girate le balle al pensiero di buttar via del tutto l'Avantime
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33 Seconda serie su Auto Oggi ci mostra il sederino, dato che qualcuno si è scordato di chiudere la bisarca segretissima. Nel 1983 Quattroruote fotografa la 33 durante gli ultimi collaudi. Ho lasciato la didascalia perchè contiene una.... tavanata . "Le fasce di protezioni laterali in tinta"..... ehm NON CI SONO fasce di protezione laterali Un pasticcio di 33, con lo spoiler rosso della QV, la scritta "33" a destra che pare appartenere ad una generazione più recente mentre quella 4x4 a sinistra sembra tipica delle prime serie (se non sono io ad avere confusione in testa). Teodoro Zeccoli in prova con la 33-3 (Autosprint) 33 TT12 (Autosprint) Ancora la TT12 con Merzario a Balocco (Autosprint) Alfa 75. Un'altra immagine di uno dei primi muli con carrozzeria abbozzata. (Quattroruote) Definitiva (Gente Motori) Ultimi collaudi (Quattroruote) Twin Spark (Quattroruote) Milano (Quattroruote) Facciamo sul serio... (Quattroruote) L'Evoluzione bianca (forse l'avevo già messa, ma non la trovo più) (Quattroruote) Nel 1988 Auto Oggi incontra (forse non per caso ) un esemplare della nuova serie, fermo a bordo strada mentre il tester sta controllando qualcosa (o almeno così pare ). L'auto finisce direttamente in copertina, con questa immagine Mentre qui vediamo gli altri scatti Per il momento è tutto.
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E chi ha dormito? :D
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Oh bene, allora siamo già due pareristi più due soci per domenica. Aspetto di leggere cosa ne pensa anche Albertdaboliù che mi aveva chiesto cosa avrei combinato in quei giorni di vintage cars torinesi. Però non lo sento da qualche giorno, sarà mica legato a qualche pianta nei dintorni di Mirafiori?
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A me lo chiedi? Qualche tempo fa mi sono auto-impartito l'ordine di mettere in chiaro la faccenda nella mia testa (perchè mi viene il nervoso quando continuo a fare confusione e non riesco a definire a quale serie appartenga la vettura che ho davanti) e così armato di una manciata di riviste e depliant pescati ad hoc dalla caverna, mi sono sdraiato a letto prima della nanna, per fare il punto della situazione. La prima sera ero solo e mi sono addormentato. La seconda sera c'era anche la mia dolce metà a letto, che si era messa a leggere un libro suo dopo aver visto che prendevo la cosa con una certa serietà. Poi mi ha sentito ragionare ad alta voce, arrabbiandomi pure, perchè stavo facendo (tanto per cambiare) confusione. Al che mi ha chiesto se realmente era di così vitale importanza riuscire ad arrivare alla soluzione di questo complesso enigma. Quindi ho guardato la mia dolce metà nel letto, ed ho concluso che non aveva tutti i torti. Ho fatto volare tutto giù dal copriletto e pazienza, non capirò mai una cippa di A112 :D
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[quote name=Gran Prix;28149483 Tuttavia non avevo mai visto niente sulla definizione del design di questa serie. Non vorrei osare troppo:oops:' date=' ma hai anche qualche bozzetto della vista posteriore? In verità non c'è molto in archivio riguardo la definizione del design. Al momento ho rintracciato altri tre bozzetti, che non ho in digitale, i quali però non mostrano nulla di particolare. Sono assai definitivi, anzi sembrano del genere che viene realizzato DOPO aver terminato il lavoro, ad auto completata, per avere delle belle immagini di design da mostrare a riviste ed ospiti. Insomma, c'è la Quattroporte ma è semplicemente disegnata, non svelano nulla. Anche Auto & Design ai tempi pubblicò la design story, ma si tratto di uno di quei (rari, per l'epoca, perchè ai tempi solitamente veniva divulgato parecchio materiale dalle Case) casi in cui insieme al testo c'erano quattro immagini in croce (fra le quali il bozzetto che ho postato ieri sera, che pubblicarono anche loro), senza maquettes, senza varianti, ecc. ecc. Ma Maserati in verità non ha mai rilasciato molto... anche per la Biturbo, ad esempio, non è che ci sia molto in giro, a parte qualche bozzetto (quasi definitivo) e qualche immagine della maquette (definitiva). Tanto che, col passare degli anni dedicati alla ricerca dei dietro le quinte, ci ho messo un po' a scoprire che era opera di Pierangelo Andreani, capo stile Maserati ai tempi, e non di Giugiaro, come poteva sembrare al primo impatto visto che tutto il Maseratume ai tempi sembrava discendere dalla sua Medici. E alla fine, quando ho trovato qualcosa riguardo la Biturbo, stava in alcune pagine che parlavano di Andreani e non dell'auto in sè.
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Che bella quella A112. La mia serie preferita.
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Il passo differente sui due lati me lo ricordavo per la 4 e la 6 che della prima manteneva la stessa soluzione al retrotreno, con le due lunghe barre di torsione montate disassate che portavano ad avere un passo più corto su una fiancata (credo fosse la sinistra), ma sinceramente riguardo la 14 non mi sovviene nulla. Poi per carità, non è che io ne conosca vita, morte e miracoli. Anche la 14 mi pare avesse le barre al retrotreno... però tu mi dici che la cosiddetta "anomalia" veniva dall'avantreno.... non saprei. Mi pare di ricordare qualcosa riguardo il motore, come posizionamento, ma riguardo il fatto di essere montato inclinato all'indietro o in avanti o qualcos'altro ma non (diciamo così) "storto". Poi ripeto, non mi sento di dire "si" o "no".
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Ah e chi si lamenta anzi... quanti ricordi (da qualche parte c'è un topic che si intitola "Famiglie e motori, gioie e dolori" o qualcosa del genere... ). L'unico rammarico è per il fatto che se ne sia andata troppo presto, quando arrivò la mia sorellina, le spese aumentarono e ci servivano più portiere. Certo, passare da una 130 Abarth comprata nuova ad una 60 seminuova (che per qualità di montaggio pareva già reduce da un paio di guerre) non fu esattamente una gioia (anche perchè la 130, venduta ad un tizio del posto, continuava poi a passarmi sotto il naso tutti i giorni...)
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Beato te io entrambe le ho sognate ma da mio padre mi son sempre sentito dire "eh si adesso ci compriamo un duemila, ne abbiamo giusto bisogno"... affermazione alla quale non rispondevo, lasciando stare, anche se avrei potuto ribattere e vincere perchè comunque ai tempi del lancio di 90 noi avevamo una Ritmo 130... e non era un duemila quella? :D Poi vabbè, mio padre un'Alfa non l'ha mai avuta (gli proposero una 2000 berlina a un milione e mezzo, ma era il giorno in cui lui stava comprando - nel '76 - un 127 prima serie bauletto per 300 mila lire ... era fuori budget ) e non dico che le abbia sempre valutate come auto da non comprare, anzi, a suo modo di vedere sono sempre state auto che devi "sentire" come tue, parlando di Marchio. Per lui le Alfa le comprava un Alfista, e lui non s'è mai visto come tale. Ha sempre pensato che si sarebbe visto male, che quello non era il suo posto guida. Ancora adesso quando si parla di cambiare la sua Astra e dico "Giulietta?" mi risponde "ma no dai, un'Alfa....." - "ma perchè? Che c'hai con 'ste Alfa?" - "no niente, è che io su un'Alfa...". Mah. Per il rapporto 90-Alfetta, concordo con te. Anche io come ho detto le ho amate (e le amo) entrambe, ognuna per i suoi motivi.
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E invece finì rinchiusa nei capannoni che ospitano le mai nate Opel. Forse ai tempi non sembrava il caso... probabilmente oggi potrebbero vederla da un altro punto di vista. Incredibilmente lanciano più tavanate ora che sono sempre con l'acqua alla gola, rispetto a 20 anni fa, quando le vendite andavano a gonfie vele ed erano fra i protagonisti di spicco del mercato europeo Tigra invece (fortunatamente) fu realizzata, ma forse non tutti sanno che l'idea di costruire una piccoletta spiritosa nel design era nata ben prima di quanto si potesse pensare basandosi sull'anno di lancio del modello sul mercato. Ancor prima che la Corsa B venisse "congelata" come design, infatti, già s'era deciso che la prossima generazione della seg. B Opel avrebbe avuto la sua derivazione sportiveggiante (siamo sul finire degli anni '80) e a dirla tutta, la primissima idea riguardava proprio la roadster che poi non fu messa in produzione. Gli anni '90 non erano ancora iniziati infatti quando in Opel furono costruiti questi due esemplari (marcianti) di piccola spider. Il rosso indubbiamente già di parla di Tigra nelle forme generali, mentre quello in secondo piano lo trovo decisamente più "americano" parlando di stile per un concept (mi ricorda un po' lo Stinger di Pontiac). Nel 1989 prese poi forma l'idea-coupè, con maquettes come questa. Nel frattempo veniva "chiuso" anche l'altro modello... Mentre la versione aperta cambiava colorazione Quando poi il concetto venne definito nelle sue linee generali, iniziò la fase di affinamento che vedremo in seguito, con altre immagini di varianti-Tigra. Torno comunque a sottolineare che il modello Tigra non fu un derivato spuntato fuori in un secondo tempo, anzi, l'idea generale si materializzò addirittura prima della stessa Corsa che fu poi donatrice d'organi. Analizzando queste ed altre immagini che vedremo più avanti, mi ritrovo ancora una volta ad apprezzare questo periodo stilistico Opel, nel quale trovo una notevole vivacità di pensiero (ad esempio, raggruppando queste immagini sul pc, ne ho trovate anche altre riguardanti la definizione di Omega B ad esempio, osservando le quali - e lo faremo insieme - si può imho giungere alla conclusione che... beh avevano un sacco di belle idee).
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Grazie lino68 Non saprei dirti con esattezza di quale rivista si trattasse, perchè questo bozzetto fu pubblicato in diversi articoli ai tempi del lancio dell'auto, quando decisero di scrivere qualche riga riguardo la definizione del design abbinandola a qualche immagine. Insomma, la vidi in più di una situazione, forse anche in qualche articolo di anteprima, perchè probabilmente fu elargita dalla Casa ed utilizzata dalle riviste come documento di pregio in quanto ufficiale, anche se alla fine era stata rilasciata perchè non mostrava nulla dell'auto definitiva. Personalmente non saprei scegliere così su due piedi fra l'auto definitiva e quella mostrata da questo bozzetto. Diciamo che avrei voluto vedere finita (come maquette) anche questa proposta, per valutare bene, perchè secondo me c'erano degli spunti interessanti. Apprezzo in linea generale la Quattroporte di Gandini, ma ci sono alcune soluzioni che non mi sono mai andate giù del tutto. Insomma, mi resta la curiosità di sapere come sarebbe stata questa, una volta finita, però (imho) con un po' di lavoro di affinamento avrebbe potuto essere una bella auto.
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Se parliamo di un'Alfetta che deve essere riuscita come stile, sono d'accordo con te, ma riferendomi ad una scala di valori, da 1 a 10, nella quale la vettura si deve posizionare ad un livello alto (leggasi "un'Alfetta deve essere una macchina dalla linea che ti prende"), deve insomma essere una vettura bella QUANTO lo era (è) 156, ma a mio parere non esattamente COME la 156. Se invece parliamo di ispirazione, la penso diversamente. Ho sempre visto 156 come ispirata al tema stilistico di vetture come la Giulietta originale (quella degli anni '50) e le sue derivate, come spirito e compattezza. Alfetta apparteneva ad un altro periodo stilistico, fatto di forme aggressive ma nette, squadrate, più cardenzone se vogliamo, ma comunque affascinanti e di carattere. Di conseguenza penso che un'Alfetta del duemila e... chissà quando non dovrebbe a sua volta ispirarsi a 156. Se vuole essere bella lo può fare, ma non sta facendo citazione di sè stessa. A dirla tutta, date le sue linee più tese, ho visto più "Alfetta" nella 159 che nella 156.
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Oh... ero più giovane di quattro anni l'ultima volta che ho scritto in questo topic... divento vecchio. :lol: Comunque.... l'altro giorno a furia di vedere suvvini e suvvetti dall'aria grintosa su strada, sulle riviste, negli scoops, mi è venuto in mente un modello di 20 anni fa che avrebbe potuto essere un buon precursore delle tendenze odierne, soprattutto per la linea che in quanto elaborazione di un'utilitaria dalle forme gradevoli nonchè adatte, imho avrebbe potuto riscontrare un buon successo, anche se le tre porte probabilmente oggi non sarebbero la soluzione più adatta a quanto richiede oggi il mercato. Lo Scamp di Opel, che venne presentato come variante ognitempo dell'allora nuova Corsa B, insieme a quella che poi fu la Tigra e quella che non fu la Tigra roadster. Qui sotto vediamo la maquette, seguita da tre bozzetti del Centro Stile.
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Bozzetto risalente all'epoca della ricerca stilistica per la Quattroporte quarta generazione, la "Gandini", che ci mostra un'ipotesi completamente diversa rispetto all'auto andata in produzione.
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Sempre parlando di 900-Vectra... Un paio di immagini che ce la mostrano con un tipo di carrozzeria che su quella generazione non abbiamo visto, e cioè una tre porte dallo stile leggermente differente rispetto a quello conosciuto. Qui la proposta dell'americana ASC e qui sotto quella del design Saab, risalente al momento in cui il tema stilistico fu per così dire "congelato". Per concludere, la maquette quasi definitiva, dalla coda asimmetrica, che ad una analisi approfondita mostra in realtà alcune differenze rispetto all'auto uscita sul mercato.
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Presente la domenica in compagnia del socio.
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Un incasinamento della Nido (che imho era meglio di questa).
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lallerolallallà?
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Aggiungerei alla lista "mondo che finisce perchè la gente s'è scordata di farlo andare avanti, troppo presa a passare il tempo sulla tastiera scervellandosi per scrivere per forza una cagata nuova".
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Oh, la 14, ogni tanto il discorso della pera salta fuori su questo forum. (a parte il fatto che - ipotizzando per un momento che l'accostamento di idee producesse un effetto positivo - viste da quell'angolazione, molte 2v dell'epoca potevano stare dentro una pera tratteggiata, e quindi, a parte lo scarso appeal del messaggio, io mi chiedo anche dov'era così evidente 'sta pera...) Incredibilmente nei dintorni nei gira ancora una, ed ancor più incredibilmente pare come nuova. Una TS bianca come questa, che da piccolo definivo "quella con la riga nera su fianco". Originale in ogni dettaglio e, come ho scritto sopra, semplicemente intonsa. Incontrata parecchie volte in poche settimane qualche tempo fa (senza riuscire mai a paparazzarla), guidata da una mora riccioluta dall'aspetto decisamente grintoso. In effetti più volte mi son posto la domanda "che ci fa una ragazza del genere con una macchina così?". Ora è un po' di tempo che non la vedo in giro, ma dubito che sia finita male, visto lo stato di conservazione. Tempo fa mi è capitato di parlare di questo modello con il mio socio di bro-bro, il cui padre, come ormai sanno anche i sassi, ai tempi era un autorizzato Renault dal discreto volume d'affari. Lui la ricorda come un'auto che andava piuttosto bene, parlando di affidabilità. Un difetto frequente, ascoltando le sue memorie, era rappresentato dalla cronica perdita d'olio del propulsore, dovuta a guarnizioni di scarsa qualità. Molte erano le 14 che entravano in officina per risolvere il problema, che però non trovava soluzione dato che il ricambio di guarnizioni fornito dalla casa era della medesima qualità. Indi per cui, le vetture se ne andavano senza gocciolare ma in poco tempo ritornavano con lo stesso problema. Ricordo anche che la 14 fu oggetto di un piccolo product placement, in uno dei tanti "polizziotteschi" con Maurizio Merli come protagonista. Non ricordo il titolo, ma in una di queste pellicole egli guidava per parecchio tempo una 14 che veniva ripresa in ogni modo possibile. Sulle prime pensai fosse un caso ma poi andando a cercare il periodo di realizzazione del lungometraggio, mi accorsi che coincideva o quasi col lancio della vettura sul nostro mercato.