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MotorPassion

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Tutti i contenuti di MotorPassion

  1. Mamma mia quanto mi piacerebbe una Barchetta, però al momento hanno prezzi folli. Sul tema Porsche visto l'avviarsi al total EV, mi andrei a cercare una Boxter da tenere come storica.
  2. Curiosità: le parti dedicate a DR (paraurti, fregi, griglie, ecc...) che voi sappiate vengono prodotte dagli stessi fornitori dei brand cinesi che forniscono le auto oppure DR per quelle parti ha altri fornitori?
  3. Ma infatti, non si tratta di pubblicità ingannevole? Il CODACONS con la sua inutilità quando serve dov'è?
  4. Ah ok grazie per entrambe le info, chissà perchè ricordavo l'allenza con JAC (mi pareva strano in effetti che cambiasse il girovetri). Niente peccato ci speravo in una "parentela" con Stellantis così in DR potevano dire che i loro stabilimenti tornavano ad essere legati con Fiat. 🤣
  5. Rettifico, ho scartabellato sul web e si tratta della Tiggo 8. Ecco, siamo giunti alla stessa conclusione. 😁 Curiosità, Tiggo 5X e Tiggo 8 sono sulla stessa base meccanica? Perche dalle foto sembrano avere in comune l'attacco montante ed in generale tutta la zona frontale come struttura. Lui invece riesce a diventare parente anche di un prodotto Stellantis. 😅 Il Peugeot Landtrek.
  6. In effetti sembra essere lei, cofano e cromatura che dalla calandra entra nel faro combaciano, però sono intervenuti pesantemente con un gruppo ottico e paraurti copletamente nuovi e dedicati, da questo frame inoltre l'ottica sembra essere quella di un faro full LED.
  7. La Bronco si appoggia su sospensioni HOSS con Fox Internal Bypass, la stessa soluzione adottata dall'F-150 Raptor e che permette all’auto di adeguare il proprio assetto in modo indipendente per ogni ruota centinaia di volte al secondo. Sono stati aggiunti nuovi assali derivati dalla Bronco DR da competizione che hanno aumentato la larghezza del sottoscocca di 22 cm. L’altezza da terra, invece, è salita a 33 cm, ossia 12 cm in più rispetto al modello quattro porte di base. Chassis:
  8. MotorPassion

    Sanremo 2022

    Sanremo 2022 dall'1 al 5 Febbraio, vede alla conduzione ancora Amadeus (che ne è anche il direttore artistico). Quest’anno l’unica categoria in gara al Festival si chiamerà "Artisti", non ci sarà la gara delle Nuove Proposte, i giovani si sono sfidati a Dicembre e tre di loro hanno ottenuto un posto in gara. Per tutti e 25 sarà una gara senza eliminazioni per arrivare alla serata finale con la proclamazione del vincitore. Torna la serata speciale delle Cover di Venerdì 4 Febbraio, durante la quale gli artisti eseguiranno un brano degli Anni '60, '70, '80 o '90. Gli ospiti: Checco Zalone Cesare Cremonini Måneskin, apriranno la prima serata del Festival Laura Pausini sarà ospite durante la seconda serata Luca Argentero Raoul Bova Lino Guanciale Anna Valle Gaia Girace e Margherita Mazzucco Le co-conduttrici: Prima serata: Ornella Muti - Con ben 50 anni di carriera alle spalle, l’attrice non ha certo bisogno di presentazioni. Ha lavorato con registi come Dino Risi, Mario Monicelli, Marco Ferreri, Ettore Scola, Woody Allen, per citarne solo alcuni, ma a Sanremo sarà una splendida “debuttante”. Seconda serata: Lorena Cesarini - Nata a Dakar, in Senegal, da mamma africana e papà italiano, l’attrice è laureata in Storia contemporanea e ha debuttato nel 2014 nel film “Arance & martello” di Diego Bianchi. La notorietà è arrivata con la serie “Suburra” e il ruolo di Isabel, la prostituta che fa innamorare il protagonista Aureliano (interpretato da Alessandro Borghi). Terza serata: Drusilla Foer - Toscana di nascita, all’anagrafe è Gianluca Gori. Icona di stile, star del web, ama definirsi ironicamente «anziana soubrette». Cantante, attrice e pittrice, nel 2012 ha recitato per Ferzan Ozpetek nel film “Magnifica presenza”. Quarta serata Maria Chiara Giannetta - Laureata in Lettere e filosofia, l’attrice è stata la rivelazione del 2021 come protagonista della serie di successo “Blanca”. Ma era già conosciuta e amata dal pubblico televisivo perché dal 2018 interpreta il personaggio della capitana Anna Olivieri nella fiction “Don Matteo”. Serata finale: Sabrina Ferilli - Sul palco del teatro Ariston è stata già due volte. La prima nel 1996 al fianco di Pippo Baudo come co-conduttrice del Festival, la seconda come ospite nel 2002. L’attrice, protagonista di film e fiction di successo, è dal 2019 anche giudice popolare nello show di Canale 5 “Tú sí que vales”. I cantanti e le canzoni in gara: Achille Lauro - "Domenica" Aka 7even - "Perfetta così" Ana Mena - "Duecentomila ore" Dargen D'Amico - "Dove si balla" Ditonellapiaga con Rettore - "Chimica" Elisa - "O forse sei tu" Emma - “Ogni volta è così” Fabrizio Moro - "Sei tu" Gianni Morandi - "Apri tutte le porte" Giovanni Truppi - "Tuo padre, mia madre, Lucia" Giusy Ferreri - "Miele" Highsnob e Hu - "Abbi cura di te" Irama - "Ovunque sarai" Iva Zanicchi - "Voglio amarti" La Rappresentante di Lista - "Ciao ciao" Le Vibrazioni - "Tantissimo" Mahmood e Blanco - "Brividi" Massimo Ranieri - "Lettera di là dal mare" Matteo Romano - "Virale" Michele Bravi - "Inverno dei fiori" Noemi - "Ti amo non lo so dire" Rkomi - "Insuperabile" Sangiovanni - "Farfalle" Tananai - "Sesso occasionale" Yuman - “Ora e qui” Le cover della quarta serata: Achille Lauro con Loredana Bertè - "Sei bellissima" di Loredana Bertè Aka 7even con Arisa - "Cambiare" di Alex Baroni Ana Mena con Rocco Hunt - "Medley" Dargen D'Amico - "La bambola" di Patty Pravo Ditonellapiaga e Rettore - "Nessuno mi può giudicare" di Caterina Caselli Elisa - "What a feeling" di Irene Cara da "Flashdance" Emma con Francesca Michielin - “Baby one more time” di Britney Spears Fabrizio Moro - "Uomini soli" dei Pooh Gianni Morandi con Mousse T - "Medley" Giovanni Truppi con Vinicio Capossela - "Nella mia ora di libertà" di Fabrizio De Andrè Giusy Ferreri con Andy dei Bluvertigo - "Io vivrò senza te" di Lucio Battisti Highsnob e Hu con Mr.Rain - "Mi sono innamorato di te" di Luigi Tenco Irama con Gianluca Grignani - "La mia storia tra le dita" di Gianluca Grignani Iva Zanicchi - "Canzone" di Don Backy e Detto Mariano nella versione di Milva La Rappresentante di Lista con Cosmo, Margherita Vicario e Ginevra - "Be my baby" delle The Ronettes Le Vibrazioni con Sophie and the Giants e Peppe Vessicchio - "Live and let die" di Paul McCartney Mahmood e Blanco - "Il cielo in una stanza" di Gino Paoli Massimo Ranieri con Nek - "Anna verrà" di Pino Daniele Matteo Romano con Malika Ayane - "Your song" di Elton John Michele Bravi - "Io vorrei... non vorrei... ma se vuoi" di Lucio Battisti Noemi - "(You make me feel like) A natural woman" di Aretha Franklin Rkomi con Calibro 35 - "Medley Vasco Rossi" Sangiovanni con Fiorella Mannoia - "A muso duro" di Pierangelo Bertoli Tananai con Rose Chemical - "A far l'amore comincia tu" di Raffaella Carrà Yuman con Rita Marcotulli - “My way” di Frank Sinatra Giurie e votazioni: Per quanto riguarda le votazioni, durante le prime due serate è previsto che la Giuria dei giornalisti accreditati si divida in tre componenti di voto autonome: una giuria della carta stampata e delle tv, una delle Radio e una del web. Nella quarta e nella quinta serata, invece, la Giuria della Sala Stampa, Tv, Radio e Web voteranno come unica componente, aggiungendosi al Televoto e alla Giuria “Demoscopica 1000”, composta da mille componenti selezionati secondo equilibrati criteri di età e di provenienza geografica, che voteranno da remoto con una app ad essi dedicata. La scenografia:
  9. Presentato in data 21/01/2022 il logo dell'Eurovision Song Contest 2022 che si terrà a Torino dal 10 al 14 Maggio, grazie alla vittoria dei Maneskin l'anno scorso. In data di oggi sono anche trapelati i nomi dei conduttori: Alessandro Cattelan (già spoilerato qualche mese fa su Radio Deejay) Laura Pausini Mika Domani 25/01 si terranno (a Palazzo Madama di Torino) i sorteggi delle semifinali a cui però non potrà presenziare il conduttore "storico" delle ultime edizioni e cioè Gabriele Corsi, che è risultato positivo al Covid.
  10. Energia e sostenibilità: la seconda vita delle batterie delle auto elettriche Le batterie esauste delle Audi e-tron utilizzate per i test e lo sviluppo trovano una seconda vita nel progetto pilota con il fornitore di energia RWE. La capacità residua è superiore all'80%, i costi molto inferiori rispetto a quelli delle nuove celle. L'approccio a 360° richiesto dalla mobilità elettrica riguarda anche le batterie e il loro destino dopo che l'auto su cui erano installate termina il proprio ciclo di vita. La cosiddetta "seconda vita" degli accumulatori è una priorità per Audi, che ha stretto una collaborazione con il provider tedesco RWE - che distribuisce energia a oltre 120 milioni di persone in Europa e Nord America – per la messa in opera di un impianto stazionario di stoccaggio dell’energia a Herdecke (Germania) che utilizza 60 moduli agli ioni di litio smontati dalle Audi e-tron, per una capacità complessiva di 4,5 megawattora. Batterie dai modelli per test e sviluppo Le batterie provengono dalle versioni prototipali della Audi e-tron, utilizzate come veicoli di test e sviluppo, prima di arrivare alla vettura definitiva. Dopo la "prima vita", durante cui hanno alimentato i motori elettrici del SUV di Ingolstadt, gli accumulatori hanno conservato una capacità residua superiore all'80%, ideale per lo stoccaggio stazionario dell’energia. In questo modo possono essere utilizzati per altri 10 anni, a un costo sensibilmente inferiore rispetto a quello delle celle nuove. Allo stesso tempo, questa soluzione permette di distribuire la carbon footprint in due diverse fasi operative (la prima in ambito automotive, la seconda in ottica stazionaria) e in un intervallo di tempo più ampio - quasi raddoppiato – rendendo quindi le batterie più sostenibili. Mobilità carbon neutral “Audi persegue una mobilità totalmente sostenibile e l'obiettivo di diventare completamente carbon neutral, in tutte le proprie attività. Entro il 2025 il Marchio offrirà più di 20 modelli 100% elettrici. Ma il nostro impegno va ben oltre i veicoli, e per questo supportiamo lo sviluppo della mobilità sostenibile anche attraverso collaborazioni nel settore energetico” commenta Oliver Hoffmann, Membro del Board di Audi AG per lo Sviluppo Tecnico. “Questa partnership testimonia un utilizzo rispettoso delle risorse, in particolar modo delle batterie ad alto voltaggio, per le quali stiamo preparando la fase successiva, ovvero il riciclo, così da creare anche in questo contesto un ciclo chiuso virtuoso”. Stabilizzare la rete elettrica Nello scorso mese di ottobre, nell’impianto idroelettrico di pompaggio di Herdecke, RWE ha completato la costruzione di un mastodontico "case" di 160 mq, per ospitare 60 moduli batteria del peso di circa 700 kg ciascuno. L'installazione è attiva da novembre, e il provider di energia intende integrare la centrale di stoccaggio nella rete distributiva, all'inizio per aumentarne la stabilità nei momenti in cui la domanda di energia raggiunge il picco, mentre in un secondo momento verranno sperimentare strategie commerciali innovative. “Questo tipo di stoccaggio ha un ruolo essenziale nella rivoluzione energetica, perché permette di compensare le fluttuazioni nella disponibilità d’energia rinnovabile e quindi stabilizzare la rete” spiega Roger Miesen, CEO di RWE. Tecnologie innovative per lo stoccaggio dell’energia “Grazie a questo progetto con Audi, stiamo testando come gli accumulatori provenienti dalle auto elettriche, una volta collegati in serie, siano estremamente efficaci ed efficienti, proponendosi come un'ottima alternativa alle batterie nuove. L’esperienza acquisita con il progetto pilota ci aiuterà a individuare ulteriori applicazioni per la seconda vita degli accumulatori esausti” conclude Miesen. Dopo aver valutato i risultati raggiunti a Herdecke, RWE realizzerà impianti di stoccaggio più grandi, utilizzando una tecnologia innovativa che prevede il collegamento in serie dei moduli per aumentarne la tensione operativa. Fonte: AUDI AG
  11. Muso che richiama il Toyota Tundra ed al posteriore richiama Lexus LX solo con un montante C meglio riuscito.
  12. Presentazione ufficiale prevista per il 25/01/2022 alle 21:30 EST. Pubblico qui e dopo la presentazione di domani verrà a aperto topic della sezione Presentazioni Automobili e Nuovi Modelli.
  13. Complimenti per l'acquisto @ykdg1984, quando ti arriverà, se ne avrai modo, sarebbe bello avere una tua review della vettura.
  14. Sono proprio curioso di vedere come viene fuori; devo dire che oltre ad essere curioso sono anche fiducioso, secondo me viene fuori un prodotto molto interessante sia dal punto di vista tecnico sia estetico.
  15. Interessante e simpatico questo canale, non lo conoscevo. Anche loro inizialmente ci ironizzano un po' sul fatto che non possono farla vedere e dire come si comporta in pista.
  16. Ma la presentazione tempo fa non era globale!? C'è ancora l'embargo su alcuni mercati? Che sia per via del colore che non si era ancora visto in foto live e/o perchè scattate sul set dove è avvenuta/avverrà la presentazione per il mercato californiano?
  17. Tutti i dubbi dei big boss dell'auto sull'elettrico Da Volkswagen a Stellantis, passando per Toyota e Renault, ecco come i numeri uno guardano con prudenza alla transizione energetica L'elettrico è il futuro dell'auto. Ce lo ripetiamo da tempo e l'industria sta andando - inesorabilmente - in quella direzione. Eppure chi guida i colossi dell'auto non è immune dai dubbi che, spesso e volentieri, sono gli stessi di diversi addetti ai lavori e di molti automobilisti. Tutti riassumibili in un unico concetto: "Ma l'elettrico è davvero la soluzione definitiva?" Un interrogativo straordinariamente complesso, su cui i presidenti e CEO dei primi 4 Gruppi mondiali dell'auto si sono tutti soffermati più o meno recentemente, da Carlos Tavares a Herbert Diess, passando per Akio Toyoda e Luca De Meo. I numeri uno rispettivamente di Stellantis, Volkswagen, Toyota e Renault l'elettrico lo guardano in modo a volte profondamente diverso, ma tutti con una certa prudenza. 2035, l'anno della rivoluzione Eppure la timeline è segnata e ha come paletto quel 2035 che segnerà lo spegnimento definitivo dei motori endotermici in Europa. Ancora 13 anni e poi addio alla vendita di auto benzina e diesel, col solo elettrico come scelta per gli automobilisti. Un obiettivo che molti brand anticiperanno al 2030, non senza difficoltà. Perché, per citare Carlos Tavares in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, "L’elettrificazione è una tecnologia scelta dai politici, non dall’industria". Il problema più grande è rappresentato dai tempi, in un'industria che deve ripensarsi da capo, con investimenti monstre non solo per ripensare la meccanica delle auto, ma anche (e soprattutto) per creare una nuova filiera, nuovi stabilimenti e non solo. Parole che seguono il pensiero di un altro big boss dell’auto come Luca De Meo, CEO del Gruppo Renault, secondo cui “la legislazione dovrebbe rispettare il principio della neutralità tecnologica, concentrandosi sugli obiettivi. Invece oggi questo dogma è venuto meno”. La politica che non si limiterebbe quindi a indicare la strada, ma imporrebbe binari da percorrere senza lasciare libertà di manovra. Un punto che ha toccato anche Herbert Diess, che pure è tra i maggiori sostenitori dell'elettrico, nella lunga chiacchierata in un podcast di The Verge, commentando laconicamente che un passaggio del tutto indolore "è quasi impossibile". Il numero uno del Gruppo Volkswagen ha infatti sottolineato come, per arrivare all'obiettivo imposto dall'Europa, ci vorrebbero 30 Gigafactory nel Vecchio Continente. Immensi stabilimenti da 2 per 1 km, con un inimmaginabile movimentazione di merci e materie prime. "Non è solo questione di dire 'Ok, spegniamo le auto endotermiche'. È semplicemente impossibile”. Come le ricarico? E se far sorgere 30 gigafactory in 8 anni è una chimera, poi tutto quel cumulo di batterie come lo si ricarica? Si fa presto a dire “colonnine” e varare immensi piani di investimenti, con faraonici progetti per far sorgere colonnine di ricarica come fossero funghi. Anche perché, come sottolineato ancora una volta da Diess, “le auto elettriche hanno senso solo se l'energia è rinnovabile - solo se l'energia è veramente verde e proviene dal vento o dal solare o dal nucleare. Finché abbiamo nazioni basate sulla produzione di energia elettrica dal carbone, non ha senso vendere veicoli elettrici lì”. Diess ha fatto poi alcuni esempi “Pensate alla Polonia: credo che attualmente sia al 100% carbone. Prima di vendere auto elettriche, dobbiamo convertire il settore primario in 100% rinnovabili. Va già bene in Francia, in Norvegia, in Austria, in Europa, in alcune parti dell'America e in alcune parti del Canada - ma questo deve andare di pari passo con la conversione della produzione di energia primaria. Questo richiede tempo, ed è per questo che due piani ambiziosi non funzioneranno. Saranno addirittura controproducenti, perché far funzionare gli EV su impianti a carbone è ancora peggio che far funzionare le auto a benzina”. “Si sta spingendo l’industria verso due sole tecnologie: le batterie e l’idrogeno. Questo perché vengono considerate a zero emissioni. Ma sappiamo che il peso reale nelle emissioni varia molto in base a come produci l’energia”. E no, queste non sono più parole di Diess ma del suo “collega” Luca De Meo, a dimostrare come il tema della produzione di energia sia trasversale e sentito da ogni costruttore. “Per dirla semplice, non guardare l’intero ciclo di vita delle auto elettriche è molto riduttivo” ha commentato Tavares. Una questione più volte sollevata da varie parti e che trova i numero uno di Volkswagen, Renault e Stellantis fare da sponda - seppur con gradi decisamente differenti - alle parole pronunciate ormai più di un anno fa da Akio Toyoda, secondo il quale “le auto elettriche sono sopravvalutate”. Un giudizio duro al quale il boss di Toyota ha poi aggiunto “Quando i politici dicono ‘Sbarazziamoci delle auto a benzina’, capiscono di cosa stanno parlando? Se il Giappone dovesse intestardirsi sul vietare le auto con motori endotermici l'attuale sistema economico collasserebbe, causando la perdita di milioni di posti di lavoro”. Elettrico ed economia, un rapporto difficile Quello dell’auto elettrica è un impatto non solo sulle emissioni ma anche sull’aspetto sociale, non solo per gli addetti ai lavori. Se infatti recenti ricerche parlano di un mondo del lavoro “trasformato” dall’avvento dell’elettrico, i dubbi dei numeri uno dei colossi dell’auto riguardano anche i consumatori. “Non va perso di vista il fatto che ci saranno conseguenze sociali e rischiamo di perdere la classe media, la quale non potrà più comprare auto. Quindi è troppo presto per dire se l’approccio europeo è ragionevole” ha commentato Tavares nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera, quasi a voler aumentare ulteriormente l’eco del commento di De Meo “Credo che le automobili, purtroppo, diventeranno molto più care nei prossimi anni”. L’elettrico ha un costo che, ritornando a Tavares, alla fine si rifletterà per forza di cose sul consumatore: “La nostra battaglia ora è volta a limitare al massimo l’impatto dei costi supplementari del 50% dei veicoli elettrici. Significa avere in cinque anni aumenti di produttività medi del 10% all’anno, mentre l’industria automobilistica, in particolare in Europa, raggiunge tra il 2% e il 3%. In sostanza dobbiamo passare dal 2% o 3% al 10%”. I piani ci sono Al di là della prudenza generale, i primi 4 Gruppi automobilistici mondiali si stanno già muovendo verso un futuro 100% elettrico. Volkswagen è ormai già "in pista" con i sempre più numerosi modelli basati sulla piattaforma MEB (e non solo) per diventare completamente elettrica per il 2035. Sarà invece il 2030 l'anno in cui Renault (inteso come brand) abbraccerà dall'Europa una filosofia 100% emissioni zero, stesso momento in cui Fiat, Opel e Peugeot abbandoneranno completamente i motori benzina e diesel, anticipate da Alfa Romeo che nel 2027 (in Europa) viaggerà unicamente a batterie. Un piano per il quale il Gruppo stanzierà 30 miliardi di euro. Il 2030 torna anche in casa Toyota che per Lexus ha in programma un futuro emissioni zero, mentre come Gruppo intende lanciare 30 nuove auto elettriche nei prossimi 8 anni. Insomma, cautela sì, ma di fronte a un trend che appare ineluttabile dietro le quinte tutti si muovono per non farsi trovare impreparati. Fonte: Motor1
  18. Se avesse il vento in prua, poveretta starebbe arrancando se non retrocedendo. 😁 Comunque dai a livello di marketing sui social stanno lavorando bene.
  19. Questo il video da cui sono tratti i frame. 0r-0hAw2eirfBXUm.mp4 Questo il Tweet ufficiale di Volkswagen in cui si annuncia anche il test drive per alcune testate giornalistiche. https://twitter.com/volkswagen/status/1484456940537327618?s=20
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