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usa la guida luke: https://help.ubuntu.com/community/Repositories/Ubuntu Più chiaro di così si muore
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Che il problema iniziale fosse stato risolto lo sapevo Più che altro, la mia critica, era che non vale molto la pena "non finire mai di imparare" stando dietro ad un utility malfatta e obsoleta come paint Ci sono tante cose molto belle da imparare.
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Se il pc è della società richiedi alla società il software che ti serve per fare il tuo lavoro, allora. Non si può pretendere di fare con paint cose che paint non può fare. è un utility dalle caratteristiche praticamente invariate da 15 anni a questa parte. Sono stati solo aggiunti due rudimentali filtri per gif e jpg, ma per il resto il programma è praticamente identico dai tempi di windows 3.1
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E' naturale.... gif è un formato indicizato, che usa palette che sono al massimo di 8bit complessivi. Ergo, 256 colori Solitamente si usano software più forbi per fare i gif con delle palette personalizzate che limitino l'effetto di riduzione del numero dei colori. Se vuoi usare un formato che supporti il canale alpha e 32 bit di colore, devi usare il formato png, che mi pare sia l'unico che fa entrambe le cose. Aggiungo che di certo un png trasparente non lo crei con paint. Prova Gimp, tanto è gratuito.
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Basterebbe salvare in un formato file che supporti o il canale alpha o almeno una palette trasparente. Paint dovrebbe essere in grado di salvare in gif, supporta la palette trasparente. Si. Era vergognosamente brutto.
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E' ovviamente una menzogna supporre che Linux sia facilmente utilizzabile "da zero" quanto Windows. Non lo è. punto. Tuttavia i perchè del caso spiegano meglio la questione: Linux, come ho detto in messaggio precedente, offre sicuramente, *a sistema installato e configurato* un desktop ugualmente semplice e fruibile a Windows, aggiungendo però una risolvibilità dei possibili problemi estremamente completa. Tuttavia questa non è la sua normale via di diffusione. Praticamente nessun utente al mondo trova Linux "installato e configurato" quando accende il computer per la prima volta. Solitamente deve scaricarlo da internet e masterizzarlo su CD, cosa che già richiede avere chiaro il concetto di "immagine iso" che già molti utenti non hanno. Non riguarda Linux, ma l'uso del software di masterizzazione su Windows, ma già un problema. Richiede anche di sapere cosa è un estesione di un file, e capire che tra l'estensione di un file ed il programma a cui è associato questo file c'è una certa differenza. Già anche solo per masterizzare Linux su un CD viene spesso richiesta una conoscenza di Windows superiore a quella che molti utenti hanno. Saltando all'installazione, che non ha particolari differenze da un installazione di Windows, o addirittura più semplice (Ubuntu-Desktop ha un installazione di una tale banalità da dare una pista non sono a XP, ma anche a Vista) c'è da considerare la configurazione. Windows ha un supporto hardware praticamente nullo, ma i produttori di hardware preparano semplici package da installare. D'altro canto Linux ha un supporto hardware praticamente sconfinato, ma i pochi driver "non ufficiali" richiedono un intervento "quasi diretto" sul kernel. Ne risulta che in Windows, dopo l'installazione, bisogna effettuare un sacco di operazioni ripetitive ma che richiedono poche competenze. Su Linux invece quasi mai bisognerà fare nulla, e solitamente il sistema è perfettamente a posto direttamente alla fine dell'installazione. Quelle pochissime operazioni da fare però possono essere ostiche. Cosa dice l'utente a quel punto? Che Linux è difficile. L'utente infatti non ha notato che, rispetto a windows, non ha dovuto fare praticamente nulla e che ha impiegato molto meno tempo ad avere il sistema pronto, ma semplicemente nota che quella unica azione è più complessa dell'installazione di un singolo driver su Windows. Se Linux rendesse semplice anche questa parte non si identificherebbe con una semplicità "simile" a quella di Windows, ma diventerebbe un sistema operativo *immensamente* più semplice. MacOS X, avendo una struttura "simile" a quella di Linux, è andato esattamente in questa direzione. In realtà osX gioca sporco, perchè essendo installabile solo su pochi precisi componenti hardware evita tutta la trafila dell'hardware discovering e delle procedure in inserimento dei driver a livello kernel, ma all'atto pratico, quei pochi driver installabili di periferiche esterne (scanner, stampanti, ecc) sono stati resi standardizzati e semplicemente gestibili. Anche con Linux si sta andando in questa direzione (si veda per esempio i driver i schede wireless e delle schede grafiche installabili direttamente dal gestore dei pacchetti, spesso direttamente riconosciuti ed installati in fase di installazione) ma la procedura è resa immensamente più complessa dal fatto che Linux gira su qualsiasi combinazione hardware possibile e su più di 20 piattaforme diverse. Il risultato di questo processo sarà comunque un sistema operativo non semplice come Windows, ma bensì MOLTO più semplice. Il problema è che Windows, dai tempi di Windows 95, è sempre li, non si sposta di un millimetro dai suoi pregi e dai suoi difetti. Gli altri, pur con vie diverse e perlopiù opposte, si stanno mangiando i propri difetti con una velocità impressionante, ed ormai hanno quasi solo pregi.
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quotone (raro che ti quoti, mi spaventi )
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Penso di conoscere il modello OSI, è un *pochino* il mio settore Comunque si, parlavamo esattamente delle prerogative di "astrazione" del modello software. Voi ingegneri la chiamate "trasparenza" perchè credete che sia positiva, noi informatici la chiamiamo "astrazione" perchè la tolleriamo poco e perchè ci rende ingestibili dei problemi diversamente banali Non sono d'accordo. A parte che Linux di astrazione ne ha anche troppa. E poi ti devi "sporcare le mani" con gli strati bassi SOLO (e bada bene: SOLO) se lo VUOI fare. Altrimenti ormai offre tutti gli strumenti per gestire le evenienze in modo non diverso da Windows o da osX, messo che siano effettivamente delle evenienze gestibili, in questi sistemi. Esempio: in Windows molti problemi hanno un'unica soluzione: formattare. Se tu decidessi di non formattare, le rare volte in cui la soluzione è effettivamente presente è solitamente di una complicatezza imbarazzante. Mi è capitato qualche tempo fa un pc Windows che presentava al login l'errore 0x0007700 (o qualcosa del genere). A parte non spiegarmi IN NESSUN MODO a cosa quell'errore corrispondesse, la soluzione, se non era "formattare", era di aprire prima il registro di configurazione e modificare un certo numero di chiavi, e poi di aprire addirittura un eseguibile con un editor esadecimale e scriverci dentro. Formattare sarebbe stato più semplice, ma non avrebbe "risolto" il problema, ma avrebbe semplicemente aggirato. Astrazione? Trasparenza? dove sono? Questo dimostra che Windows ha una sola soluzione semplice ad una gran moltitudine di problemi, ed è formattare. Questo tuttavia non è una "vera soluzione", perchè non elimina i presupposti perchè il problema si presenti, e quindi il problema potrebbe ricomparire senza che ne fosse chiara la causa. Anche Linux può avere problemi, tutti i sistemi operativi possono averne. Linux però scrive abbondanti log di tutti gli eventi di sistema, e conserva le informazioni in file di impostazioni che sono scritti sì in modo schematico, ma MAI in modo incomprensibile. Solitamente sono roba più semplice di un linguaggio di programmazione di alto livello. Questo rende Linux meno "trasparente" di Windows? Ne dubito. Nulla vieta te, utente, di trattare Linux come tratteresti Windows, ovvero formattare ogni volta che hai un problema. Nulla impedisce te nemmeno di trattare Windows come se fosse Linux, ovvero di cercare di risolvere tutti i problemi quando ti si presentano. In questo caso con Linux modificheresti dei file di configurazione scritti in inglese, mentre con Windows scriveresti dell'esadecimanle dentro un file compilato, o, quando va bene, dell'esadecimale in chiavi che hanno nomi esadecimali. Chi è più trasparente ora?
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Per non fare dell'informazione parziale riporto anche la "risposta" di Microsoft Italia, per voce di Albergati (una vecchia conoscenza dei movimenti freesoftwaristi italiani, ed un caro amico della Siae) http://www.iene.mediaset.it/video/video_1961.shtml
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Ovvero quella trasparenza intesa come "semplificazione dei processi interni"? In informatica si chiama "astrazione". Linux di astrazione ne ha in quantità. Quello che gli manca è perchè non può avere la pretesa di "esserci solo lui" sul PC. Deve convivere con Windows su pc e con osX sui mac, ha bisogno di fare vedere qualcosa di basso livello perchè l'utente possa operare delle scelte. E' un problema. Ma è anche un problema irrisolvibile, ed anche forse il più grande vantaggio di Linux, ovvero la flessibilità.
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Microsoft ha commercialmente sfruttato in grande (con metodi non sempre leciti e talvolta anche illegali, e a volte ancora cavalcando l'illegalità apposta) un idea del "piccì per tutti" che fu in origine di zio Steve, prima che Gates facesse software per gli utenti e prima che quello psicotico di Stallman scrivesse un compilatore. Il fatto che MS *in passato* abbia reso il pc accessibile a tutti (a che prezzo poi: la cosa non è *completamente* positiva, e sarebbe bello farne un discorso storico sui perchè) non significa che oggi debba godere di una posizione di riguardo, al sicuro dalla legge e nella bambagia dei suoi soldi. L'interfaccia di Windows ha delle magagne a livello di usability che non sono banali, e che sia osX che alcune interfacce di Linux (mi viene in mente Gnome) superano e correggono, che non ha mai corretto, nemmeno con Vista. Il fatto che sia l'interfaccia più comune e quella con cui la gente è sempre stata più o meno a contatto non la rende automaticamente la più usabile. Ho visto persone assolutamente digiune di pc (come mia madre per esempio, e preciso che "assolutamente digiune" significa "non aver mai mosso il puntatore del mouse sul desktop di Windows") usare con enorme profitto sia Gnome sia osX con solo poche occhiate allo schermo, mentre successivamente faticare non poco nel capire il funzionamento di Windows. La diffusione di alcuni applicativi sui pc di tutti, come per esempio Maya, o Autocad, o Photoshop, è oltremodo impropria. Questi sono applicativi dedicati essenzialmente ad un uso professionale, ed era bene che fossero rimasti li. Sono ovunque non per merito di windows, ma semplicemente per aver volontariamente cavalcato la pirateria, approfittando della capillare diffusione di personal computer per imporsi come standard "de facto" in un mercato non loro. IMHO ci sono contro ben peggiori In parte sottoscrivo autodelta, ed in parte la cosa meriterebbe un discorso a sè. Linux, ho notato da ultimo con l'ultima ondata di niubbi che ho aiutato nella migrazione, si trova di fronte ad un grosso scoglio culturale proprio per la sua natura: è un sistema operativo (nel senso lasco del termine). Il sistema operativo non è un concetto che all'utilizzatore finale del computer deve essere noto. Una persona deve accendere il pc ed usare, e che quello che usa sia cablato nel rame della sua mainboard o giri in ram non devono essere affari suoi. Il sistema operativo crea un'astrazione concettuale della macchina, offrendo finestre e colorini, ovvero rappresentazioni puramente arbitrarie che convertono ordini sensate per una persona in ordini sensati per una macchina. Nel vendere Windows preinstallato, e nel vendere i Mac, questo concetto è realizzato: Windows e osX non sono avvertiti come sistemi operativi, sembrano "dentro" il computer, ed il loro scopo è realizzato. Linux, invece, dovendo essere usato *dopo* l'acquisto del computer, si impone pesatemente con il suo concetto di "sistema operativo", che all'utente non risulta affatto un concetto intuitivo. Ho visto utenti chiedere se saranno disponibili le directX 10 per linux e quando, o gente chiedere se si prevede il rilascio di un aggiornamento per correggere "l'incompatibilità con alcuni giochi". O ancora utenti che pensano di "installare" e "disinstallare" Linux come un qualunque applicativo. Sono domande che possono sembrare assurde, ma che stranamente sono perfettamente lecite. L'utente non percepisce quanto sia "astratto" dalla macchina il concetto di "sistema operativo", quanto sia di livello computazionale molto più elevato, e quanto sia una rappresentazione arbitraria dell'elaboratore elettonico. Linux invece ti *impone* di percepire tutto questo. Devi sapere cos'è un sistema operativo, cosa è un partizione e cosa contiene, cosa è un driver, cosa significa effettivamente "avviare il computer" (che ti porta a sapere cosa è la mbr), e altro ancora. Queste cose non sono in nessun caso "caratteristiche di linux" in quanto nessun sistema operativo è immune dal bootloader, o dal partizionamento, o da qualsiasi altra caratteristica di Linux. Solo che prendi il pc e ci trovi dentro Windows o osX queste cose puoi non saperle, mentre se installi linux queste le devi sapere per forza, perchè altrimenti non puoi installare nulla. E' questa l'enorme barriera culturale. Poi, alla fine, anche Linux è semplice. Una volta configurato ha interfacce grafiche comode e applicativi completi e ben tradotti, ed infatti ho installato Linux a persone che sono informaticamente zero e ci si divertono un mondo senza problemi. Il problema grosso è arrivarci, a Linux. Io vorrei proprio vedere cosa succederebbe se vendessero dei PC con Linux preinstallato. Se una volta avviato la prima volta effettivamente fosse così difficile. Io non credo.
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Perfettamente d'accordo, trovo anche io molto scomodo osX da usare. Ma tanto trovo scomodo anche windows Comunque sono gusti... l'intervista verteva su altro, non su se è scomodo per alcuni o meno usare osX, ma sul fatto che dare 400 euro a microsoft non ha molto senso, quando sia con osX che con Linux ci fa le stesse cose ed operi scelte più libere.
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Chissà quando e se lo manderanno in onda, questa intervista... http://www.youtube.com/watch?v=wjd8Eucq9Bs
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Io non sono un gran telefonaro... al momento ho un Motorola V1075: pagato 50 euro. Prima avevo un vecchissimo Motorola Timeport: Che non avrei nemmeno cambiato se non fosse stato tutti i tasti avevano ormai perso la scritta
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Se usi un immagine che supporta la trasparenza questa DOVREBBE essere mantenuta in Office. Differentemente in alcun office c'è la possibilità di settare un colore come trasparente all'interno di un immagine. Si poteva in Office97, poi non so che fina ha fatto questa ficciàr.
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Il "DAT" non è un formato file, bensì un estensione arbitrariamente decisa per immagazzinare "dati". Sono solitamente dei file di servizio di qualche programma, che sbattono li parametri vari o file temporanei, se non hanno nè un formato specifico, nè un contenuto specifico, e quindi nemmeno una leggibilità specifica. Se vuoi leggere un DAT devi essere in grado di capire che programma la generato, per dargli una lettura sensata. C'è però da analizzare che, data la natura del dat, faresti prima a chiederti se leggere un dat è una cosa che merita effettivamente interesse, dato che soplitamente sono file di servizio.
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Credo che un metodo sia non utilizzare la funzionalità completa. Se fosse aggirabile, converrai con me, non sarebbe un sistema di sicurezza Meglio ancora potresti aggirare la cosa utilizzando firefox e non IE. Se c'è qualche sistema crakkoso poi, dovuto al fatto che IE è una chiavica, non saprei, attendiamo interventi di persone un po' più esperte di questi dettagli di windows
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Se nell'installazione di ubuntu non monti tutto quando scegli le partizioni, poi non te lo mette in /etc/fstab. imho va aggiunta l'apposita riga li. Lascio a te spiegare come
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E io che contavo su di te per risolvergli il problema... mi sa che è proprio un bug. Magari se ho un minuto mi metto dietro e vedo se riesco ad inventarmi una soluzione
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Più che altro era un sistema operativo estremamente limitato: niente multitasking, niente protezione della memoria, niente divisione tra kernel space e user space, filesystem che non supportava le maschere di permessi nè gli hardlink, nessuna funziona di hal, nè comunicazioni tra processi. E' chiaro che le cose che fisicamente la shell di dos poteva fare erano pochissime, e anche a volerla fare complicata, non sarebbe migliorata di molto, credo l'IBM DOS era praticamente l'MS DOS in licenza ha IBM, con qualche utility modificata. Piuttosto il DR-DOS era un sistema profondamente diverso, che ricordava molto l'attuale FreeDOS. Aveva protezione della memoria (nelle versioni e sui processori che avevano una MMU, ovviamente), non aveva il limite della memoria convenzionale, e aveva controlli dei task, tanto che i processi potevano venire "freezati" ed immagazzinati in memoria, e poi ripresi. La shell del dr-dos infatti prevedeva un certo numero di comandi in più
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Io ho usato prima CP/M, e poi il DR-DOS, non era proprio uguale, ma era simile. Mi sembra però ancora più simile alla bash. Quello è che è sicuro è che la shell di Unix è MOLTO più scaltra del dos, che sinceramente era non poco limitato Ci sono voluti anni perchè microsoft pensasse un sistema sufficientemente decente... ora è uscita la powershell, che tra l'altro copia in maniera davvero imbarazzante la bash :D
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lol... tutti gnomisti qui :D Il problema è che magari ci sono anche metodi semplicissimi e grafici per fare le cose... ma io, usando sempre (e solo) il terminale, conosco solo quelli poco "userfriendly"