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Artemis

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  1. E' venuta su una pagina e mezza di botta e risposta in pochissimo tempo, e molti contengono particolari interessanti. Il mio obiettivo non era certo giustificare la pirateria, nè dire che copiare cd è giusto. Non so se i più arguti se ne erano accorti. Il mio obiettivo è aprire in due il paradosso della proprietà intellettuale, perchè tale è, e si è evidenziato bene in queste pagine. Normalmente il pensiero delle persone si traduce in oggetti che hanno un valore, e la cui vendita o sfruttamento permette profitto e sostentamento. Il concetto di "proprietà intellettuale" sradica questo tradizionale paradigma, e permette ad un idea, per il solo fatto che è stata pensata, di essere legalmente tutelata. Data la complicazione immensa delle nostre scienze, questo può sembrare apparentemente una cosa buona: difficile è la scienza, complessa è l'idea, grande è il suo valore. Il punto è: quando fermarsi? Accettare che dei prodotti della mente, che però non siano prodotti tangibili, abbiano un valore reale apre una serie di problemi connessi. Esistono idee di serie A ed idee di serie B? Le uniche idee da proteggere sono quelle utili per la comunità? l'idea "di per sè" può costituire da sola un prodotto? e, se si, in che forma? secondo quali disponibilità? in che modo è quantificabile tutto ciò? Questi sono problemi immensi, come tutti noterete. Il fatto che "qualsiasi idea sia proteggibile" impone delle limitazioni e dei vincoli talmente distruttivi nella vita delle persone da risultare banalmente intollerabili. Io potrei disporre i fiori in un certo modo sul mio balcone, dire che quella disposizione è mia, che l'ho registrata, e che la gente non può guardare a meno che non paghi. Sarebbe pazzesco. Sarebbe la corsa all'accaparrarsi tutto ciò che c'entra con noi per poter trarre profitto da cose che non ci sono costate nulla. La proprietà intellettuale è molto potente e contemporaneamente molto pericolosa, proprio perchè i prodotti della nostra mente sono talmente ovunque che conteggiarli tutti e proteggerli può distruggere la vita delle altre persone. Cose come musica e software si muovono esattamente in questa direzione. Il fatto che la musica esista semplicemente in quanto udibile rende lecito alle case discografiche il proteggerle in qualsiasi forma e manifestazione, sotto forma di file, cd, altoparlanti che suonano, chitarristi di strada, televisioni. Ogni qualvolta un brano viene riprodotto ed è udibile ad orecchio umano, in qualsiasi zona del pianeta, si permette al proprietario di quel brano, per il solo fatto che l'ha pensato, di pretendere un corrispettivo per questo. E' lecito vendere un prodotto la cui creazione non è costata nulla? E' lecito trattare alla stregua di un acquisto la semplice riproduzione o visualizzazione di qualcosa, quando questa non è stata assolutamente comprata? Basta rispondere si o no. Secondo me no. Questo fenomeno è la scusa per raggranellare soldi senza avere costi, e per moltiplicare investimenti minimi in ingenti fortune. La musica è ovunque a prescindere dalle reali volontà di chi la produce, perchè la msica si diffonde, in quanto suona. Secondo me pagare per la musica è pura pazzia, perchè dovrebbe essere di dominio pubblico. Soprattutto perchè la musica non ha in alcun modo un valore comparabile con il corrispettivo che ottiene. Ed aggiungo una cosa: la proprietà intellettuale sfascerà inesorabilmente la nostra società, e a quel punto saranno casini. La gente si accorge di chi guadagna senza fare nulla. La gente sa. E i discografici dovrebbero sapere che tira oggi, tira domani, tira dopodomani, ma alla fine il giocattolo si rompe. E quando le persone saranno stufe di pagare altre persone che non fanno nulla per poter semplicemente "ascoltare" qualcosa, senza di fatto detendere alcun bene, allora saranno davvero cazzi per qualcuno. Io attendo con grossa impazienza quel giorno, e nel frattempo faccio di tutto perchè questo giorno arrivi il più presto possibile.
  2. Io ho personalmente rippato un cd, ottenendo un file. E' un MIO lavoro. Io ho usato il software, i ho premuto sui pulsanti, io ho rinominato il file. Che poi la musica non l'abbia composta io è irrilevante. La musica non è "l'oggetto" della mia azione, ma ne è l'ospite. Io ho tradutto un supporto elettronico in un altra forma di supporto elettronico. Del resto il legno non l'ho prodotto io per fare la sedia, eppure la sedia è un mio lavoro. E allora perchè, nonostante la musina non l'abbia prodotta io, il file mp3 ottenuto non può essere un mio lavoro? Credo che dovremmo interrogarci su come definire l'effettiva presenza di un contenuto che è proprietà di qualcuno all'interno di un "contenitore" digitale come un file. Come posso dire che effettivamente un file musicale è musica? Stacci attento, non è una domanda stupida e ovvia.
  3. Mica così vero. Non posso costruire ad un mio amico una sedia uguale a quella che ho acquistato al mio amico e farlo sedere? Devo per forza acquistarla? E, dovendo acquistarne una uguale, devo necessariamente acquistarla dalla stessa persona che ha venduto la mia?
  4. Nell'espressione: "io l'ho comprato e ci faccio quello che voglio" rientra il fatto che io possa farci EFFETTIVAMENTE quello che voglio. non è una favoletta. Di ciò fa parte il copiarlo, redistribuirlo, modificarlo nella forma, romperlo, aggirarne i sistemi di sicurezza, modificarne il contenuto, redistribuirne il contenuto modificato da me. Ergo, QUELLO CHE VOGLIO. Tecnicamente in "quello che voglio" ci sarebbe anche la possibilità di dire "questa canzone l'ho cantata io!". Potrei, certo poi finisco in procedimenti legali giustissimi, ma che nulla hanno a che fare con la pirateria. Ribadisco quindi la mia domanda: dal momento che tu hai detto "il bene io l'ho pagato, posso farci quello che voglio", come giustifichi il fatto che *quello che voglio* faccia a botte con *quello che le case discografiche tollerano*, e che, nonostante non mi sia assicurato il pacifico godimento dell'oggetto pagato, io debba comunque pagare? Ah, a proposito, non ho alcun bisogno di dimostrare che i file rippati vengono dal cd originale. Un po' perchè i file *non esistono*, costituendo effettivamente un'entità elettronicamente e sostanzialmente diversa dall'oggetto della copia. Inoltre, come detto, "il bene l'ho acquistato e posso farci quello che voglio". Il fatto che io debba provare l'effettiva appartenenza di prodotti derivati dal mio acquisto, implica che qualcuno possa volerlo controllare, e questo è già di per sè una limitazione al famoso "quello che voglio". Bum.
  5. Purtroppo non è così, se vuoi leggere le righe piccole il termine "rubare" non rientra nel discorso in alcun modo, quindi ti prego di non usarlo. Un "furto", ovvero una azione in cui un oggetto viene "rubato", prevede la sottrazione del bene stesso al legittimo proprietario, o perlomeno una condizione che impedisca al legittimo proprietario si disporre liberamente del proprio oggetto. Nel caso in cui in entrassi in possesso di musica (sotto una forma qualsiasi) attraverso canali che non siano l'acquisto del cd tramite la casa discografica o lo scaricamento del brano da internet da uno store online, non sottrarrei l'artista della sua musica, nè lo priverei del suo legittimo diritto di venderla. Quindi il "furto" non sussiste in nessun caso e in nessuna sfumatura più o meno legalista, perchè mancano i presupposti basilari per parlare di furto. Ciò che tutti i produttori di qualsiasi bene sanno è che ciò che può accadere a tale bene una volta venduto fa parte del rischio imprenditoriale. Anche se il destino di uno dei prodotti venduti si riperquote sul profitto del venditore. Se io produco sedie, ed un cinese la guarda e ne fa una uguale, fa parte del rischio imprenditoriale. Il falegname lo sa e sta al rischio. Chi ha scelto di fare musica, ma soprattutto di venderla, sapeva perfettamente che questa sarebbe stata copiabile e diffondibile tramite canali che non erano stati da lui preposti, e sapeva benissimo che questo non sarebbe stato di per sè illegale, ma non ha accettato il rischio imprenditoriale. Ha invece sfruttato il suo portere industriale per farsi creare una legislazione che contemplasse e tutelasse il suo particolare caso, in modo che lui non ci smenasse soldi, e soprattutto per non dover pensare un modo per evitare di perderceli. Per evitare che qualcuno copi una tua creazione, usandola per i propri fini, esiste già una tutela, e si chiama brevetto. Ovviamente, va sa dè, ogni singolo brano musicale non si può brevettare perchè non ne ha i requisiti di utilità, condivisibilità ed innovazione. Da questo, deduco che la musica sia degna di essere copiata. Se chi la produce intende guadagnarci, faccia come tutte le aziende che si ritrovano in mano un business che non rende: cambino politica produttiva, diversifichino il loro business, e riducano i costi di produzione. C'è tanta gente che ha comprato CD e ha detto "ne faccio quello che voglio, è nei miei diritti" quindi l'hanno rippato su disco e l'hanno regalato agli amici. Stando a quello che hai detto, ovvero "il bene l'ho acquistato e ci faccio quello che voglio" quello che ha comprato il cd ha fatto una cosa che rientra pienamente nei suoi diritti. Eppure viene perseguito per questo. Come è sta cosa?
  6. Se io compro il cd dall'artista pago l'artista. Se io mi faccio prestare il cd da un amico invece NON DEVO pagare l'artista. Eppure l'artista vorrebbe essere pagato per questo. L'artista vuole essere pagato per qualunque persona che FRUISCE del suo prodotto, non per qualunque persona che lo ACQUISTA da lui. Preciso che io potrei pagare una terza persona che ha a sua volta pagato il cd per averlo, ed nemmeno in quel caso dovrei pagare l'artista. Artista, invece, pretende di essere pagato per ogni fruizione del contenuto e per ogni passaggio di mano in mano. E' come se io prestassi la mia auto fiat ad un mio amico o mia madre, e la fiat volesse dei soldi, o come se io comrpassi un'auto usata da un'altro privato cittadino, e questa volesse dei soldi. Nel mondo reale, ovvero dove i discografici non vivono, si può pagare una merce solo se se ne assume la PROPRIETA', o con un affitto che prevada il pacifico godimento dell'oggetto. Tutti le altre forme devono essere strutturate appositamente e validate. Io, in quanto produttore di *qualunque oggetto o servizio portabile ad esempio* non posso far pagare qualcuno per questo oggetto se non lo acquista da me, così come non posso, e legamente non devo, violare la privacy del privato cittadino che non ha stipulato con me un contratto che mi consenta di fare ciò. Va da sè, se io no ho alcuna intenzione di stipulare un contratto con l'artista, perchè non mi vanno bene le condizioni dell'acquisto del suo bene, nulla toglie che io possa procurarmi lo stesso bene per altre vie, estranee a quelle dell'artista, senza che questo possa e debba metterci becco. Come detto, se non mi va bene comprare un'auto nuova dalla Fiat perchè me la fa pagare troppo, posso comprare un'auto usata, o posso fare un noleggio presso un agenzia, o posso farmi prestare la macchina dalla mamma. In nessun caso, però, è un problema della fiat come io mi procuri un'automobile.
  7. Quindi tutte le volte che io fruisco (anzi, voglia fruire) di un auto della fiat devo pagare la fiat. Interessante.
  8. allora conviene far una copia e relativa compressione, in una terza locazione, e magari contrassegnare il file come archivio e metterlo in sola lettura. In 3 o 4 righe di quell'aborto di scripting shell che è il batch, si fa tutto
  9. Potrei mettermi a discutere di ste beghe sulla proprietà intellettuale ma non lo farò, per tanto non ne vale minimamente la pena. Il concetto di "proprietà intellettuale" e tutte le leggi connesse sono state inventate da un industria che ha commercializzato un tipo di prodotto che permetteva una fruizione multipla senza essere sottratto. Nella totale prepotenza dell'immaginare che il loro prodotto fosse indispensabile, è stato creato il concetto che sussista un furto anche se un oggetto non viene sottratto, ma semplicemente perchè viene usato e scambiato senza il pagamento di un corrispettivo deciso e imposto da persone che non detengono l'oggetto interessato, in canali che non sono effettivamente quelli usati per lo scambio "illegale". Semplicemente faccio notare a tutti che non mi capitasse a distanza di braccio uno di quelli sveglioni che è cascato nella torba della proprietà intellettuale, e che crede che talune industrie abbiamo il diritto di perseguire privati cittadini con la loro legge. Gli hanno raccontato fregnacce, c'è cascato come un neonato credulone, e ora va in giro a propinarla alla gente ancora sana di mente e conscia dei propri diritti. E' colpa di queste persone se i cd oggi costano 20 euro, se una multinazionale più permettersi di ricattare un privato cittadino per il pagamento di molte decine di migliaia di euro per evitare ingiusti procedimenti legali, e se sempre queste stesse multinazioni possono inserire sistemi aggiunti nei supporti che compriamo, che ci impediscono l'uso di ciò che abbiamo pagato, agendo nel loro interesse. Che non me ne capiti a tiro una sola di queste persone, per non ho alcuna tolleranza della loro esistenza. Sono alla strega di terroristi e stupratori. Se ne becco uno gli pianto un cacciavite in una coscia.
  10. lui ha detto che non voleva sbattersi, quindi ho supporto che volesse farlo automaticamente. una copia della directory con sovrascrittura dei file senza conferma non credo che sia tale da richiedere un "tool" apposito, dato che è una azione che si fa battendo si e no 25 caratteri sulla tastiera. A quel punto basta automatizzarla e amen no? O c'è qualche particolare del discorso che mi sfugge?
  11. Decisamente si. Non era niente di che ne dal punto di vista "medico" ne dal punto di vista del personaggio. Niente più che un introduzione... il bello verrà
  12. Metterli sulla stessa rete significa assgnare loro due indirizzi della stessa classe. Per dirla in modo molto semplificato, tagliando tutte le basi di networking che ti servirebbero per apprezzare il significato della cosa, dai un 192.168.1.1/255.255.255.0 ad uno e 192.168.1.2/255.255.255.0 all'altro. E solo allora potranno comunicare. Sopra questo livello di comunicazione si tratta di condividere servizi, ed ovviamente quello che dovrai fare sarà legato al sistema operativo (e alla relativa versione) che usi. Assumo d'ufficio che tu stia usando Windows XP SP2. Per condividere l'accesso a file o cartelle che risiedono su uno dei due pc, devi disporre lo stesso gruppo di lavoro, e successivamente condividere le risorse da Esplora Risorse, con gli appositi permessi ovviamente. Per condividere la connessione a internet, ammettendo per ipotesi che uno dei due computer sia connesso a internet tramite un modem adsl usb, devi impostare nelle proprietà di rete del computer connesso la condivisione connessione a internet, ed impostare l'indirizzo del computer connesso nel campo "default gateway" delle impostazioni di rete dell'altro.
  13. Becchi i 2 pc, un cavo rj45 incrociato, e le attacchi insieme. Il collegamento è fatto. Per la parte software, dipende dai servizi che vuoi condividere. Innanzitutto potrebbe risultare utile metterli sulla stessa rete.
  14. Guarda qui, dovrebbe fare al caso tuo... http://www.kalab.com/freeware/pycron/pycron.htm mi sono ispirato al fatto che su linux per fare ste cose si usa cron di solito. Questo dovrebbe essere un porting per windows con anche una pseudo interfaccia grafica.
  15. Un pc di quell'età dovrebbe avere i cd... io ho uno zt3000 e ha sia il cd di windows che quello dei drivers.
  16. Il memtest si avvierà da cd direttamente, senza avere accesso all'hard disk, un po' come quando fai partire l'installazione di windows che fai il boot da cd. Per capire cosa c'è che non va, lui ti insicherà nella parte inferiore dello schemro delle righe rosse riportanti la posizione dell'errore. Fallo girare per un po', tipo un paio di ore, che così metti la ram sotto stress, e non solo un test, perchè talvolta non vengono uori subito gli errori, specie se il comportamento del pc è sempre così instabile.
  17. Se ti piace usare osX è un'altro paio di maniche. Personalmente a me usarlo fa venire voglia di sfasciare il computer, da quanto non mi piace la sua interfaccia ed il modo di uso che richiede. Il fatto che sia della Apple è secondario, per me è proprio orribile. Ma se per te osX è un valore aggiunto e non un terribile difetto, valuta piuttosto il MacBook normale: rispetto alle prestazioni ha un prezzo molto meno truffaldino.
  18. Non mi paga la Microsoft, non è compito mio farti desistere dall'acquisto di un macbook pro. Basta il prezzo comparato con le caratteristiche tecniche, di solito...
  19. Giusto suggerimento. Converebbe vedere se è possibile escludere il problema facendo girare un memtest per un po'. J-Gian, guarda qui: www.memtest.org, scarica la iso e masterizzala. O altrimenti puoi fare la stessa dal boot di qualunque cd linux, a te la scelta su quale è il sistema più comodo.
  20. Si, da ultimo Acer e HP (e altre marche) rifilano partizioni di ripristino sul disco fisso, e lasciano all'utente il lavoro di farsi i dvd. Il che significa che se il pc va in pappa e l'utente non ha fatto i cd, la licenza di windows è buona per il cestino. Vergognoso. Fortunatamente il Dell che ho preso ha all'interno 3 cd: Uno è un cd perfettamente standard di Windows XP MCE 2005, uno ha dentro tutti i driver, e uno tutti gli applicativi consigliati.
  21. Una volta tanto concordo con te Windows è davvero indifendibile. Un po' il sistema stesso, un po' i perversi modi in cui è venduto, ma riesce a procurare una quantità di grane vertiginosa. Sti problemi con un Mac te li sogni. Aggiungo che QUALSIASI altro sistema operativo, sia Linux o osX, è MOLTO più flessibile ed affidabile da gestire in questi frangenti.
  22. anche quella del repair va bene... il system.sav era tutta il registro della "ultima configurazione sicuramente funzionante", che spesso coincide con quello di repair... ma tant'è comunque la soluzione bene o male era quella... devi sono reinstallare i programmi che non hanno più le key nel registro, nella stessa locazione in cui erano state precedentemente installate.
  23. C'è un problema.... il file C:\windows\system32\config\system non è altro che... il registro di configurazione! C'è una possibilità che forse non pregiudicherà il totalmente l'uso del computer. Avvii da cd di windows xp, selezioni la consolle di ripristino, ti rechi in c:\windows\system32\config e a quel punto dovresti trovare due file che ti interessano, SYSTEM e SYSTEM.SAV rinomina SYSTEM con qualche nome che vuoi tu, e rinomina SYSTEM.SAV in SYSTEM. Poi riavvia. Se sarai fortunato, dovrai limitarti a reinstallare qualche programma. Se invece sarai sfortunato, ed è la possibilità molto più comune, al riavvio troverai la seconda parte dell'installazione di windows ciao ciao!
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