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Miiiiiiii... :D:D:D
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ma cos'è la saga di Narnia? Scusate l'ignoranza...
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Il 7 gennaio via alla missione "New Horizons" della Nasa Percorrerà 5 miliardi di chilometri, arriverà tra 10 anni Lungo viaggio verso Plutone una sonda sul pianeta più remoto di CLAUDIA DI GIORGIO ROMA - È l'ultimo pianeta ad essere stato scoperto, il più remoto, e senz'altro quello che conosciamo di meno. Plutone, la mèta verso cui si dirigerà la missione New Horizons della Nasa, in partenza il 17 gennaio prossimo, è infatti l'unico dei nove pianeti del nostro sistema solare a non aver mai ricevuto la visita di un velivolo terrestre. Avrebbero potuto avvicinarvisi le sonde Voyager, nella seconda metà degli anni '70, ma ragioni di sicurezza convinsero la Nasa a lasciar perdere. L'attrazione di pianeti più grandi e più vicini, la lunghezza del viaggio (quasi 5 miliardi di chilometri e una decina di anni), ma soprattutto i problemi di budget, hanno poi costretto l'agenzia spaziale americana a rinviare più volte l'appuntamento con Plutone. E per salvare l'attuale missione c'è voluta tutta l'autorevolezza della National Science Foundation degli Stati Uniti, che ha attribuito all'esplorazione di Plutone, del suo satellite Caronte, e più in generale delle regioni estreme del sistema solare, la massima priorità scientifica. Che nella zona che gli astronomi chiamano fascia di Kuiper si celino segreti importanti non c'è dubbio. Situata alla frontiera del sistema solare, è un'area a forma di disco di dimensioni gigantesche che circonda i pianeti più esterni come una specie di cintura e nella quale, oltre a Plutone, orbitano svariate migliaia di corpi ghiacciati. Si tratta dei resti del materiale primigenio da cui si è formato l'intero sistema solare; è da lì che proviene gran parte delle comete che incontrano l'orbita della Terra (e i cui frammenti talvolta la colpiscono). Ed è sempre da lì che potrebbero essere arrivati anche i "semi" della vita, dato che gli oggetti della fascia di Kuiper sono ricchi di molecole organiche. Il loro studio è uno degli obiettivi della missione New Horizons, il cui scopo principale è però l'investigazione di Plutone e di Caronte, un pianeta e un satellite così simili e vicini tra loro che molti li ritengono un sistema planetario binario, l'unico del nostro sistema solare. Per farlo, la sonda è dotata di un telescopio ottico ad alta risoluzione che dovrebbe restituirci le immagini più straordinarie mai viste del pianeta. Non tanto presto, però. La durata del viaggio della sonda è infatti legata alla data del lancio, che dovrà avvenire entro una "finestra" che scade il 14 febbraio. Se riuscirà a partire entro il 2, potrà passare vicino a Giove e sfruttarne la spinta gravitazionale per "accorciare" il viaggio a soli 9 anni e mezzo, raggiungendo il sistema Plutone-Caronte per l'estate del 2015. Se invece sarà lanciata nei giorni seguenti, il tragitto si allungherà di ben tre anni, mettendo a rischio la seconda parte della missione, quella appunto dedicata agli oggetti della fascia di Kuiper, poiché la Nasa ha ottenuto dal Congresso solo i fondi sufficienti per arrivare al 2016. (27 dicembre 2005)
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intendevo la presa nel cofano...
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Qualcuno è informato sul fatto se si possono inserire blu tout e presa nel cofano su G Punto anche dopo aver acquistato l'auto, portandola in un centro fiat?
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beh visto che tra 2 Miliardi di anni non saremo qui per assistere alla partenza...
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Nello spazio gli «ingredienti» del Dna Il telescopio «Spitzer» della Nasa, ha indivuato composti organici fondamentali per la vita in un sistema planetario in formazione STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO In un disco di gas e di polveri che ruota attorno a una stella lontana, e che costituisce il grembo di un sistema planetario in formazione, sono stati identificati, per la prima volta, gli ingredienti del Dna. Secondo gli astronomi che hanno fatto questa scoperta utilizzando gli strumenti del telescopio spaziale Spitzer della Nasa, si tratta della conferma che le basi biochimiche della vita sono ampiamente diffuse nell’Universo e che questa poi attecchisce e si sviluppa dove trova le condizioni più favorevoli, come nei pianeti di tipo terrestre. La stella che sta «partorendo» il sistema planetario si chiama Irs 46 della costellazione di Ofiuco (Serpentario) e si trova a circa 375 anni luce di distanza da noi.«Ha un aspetto simile a quello che poteva essere il nostro sistema solare più di quattro miliardi di anni fa, quando i pianeti e la nostra Terra si stavano ancora accrescendo da un disco di gas e di polveri» ha spiegato l’astronomo olandese Fred Lahuis, dell’Osservatorio di Leiden in Olanda, capo del gruppo internazionale di ricercatori che ha annunciato la scoperta. ACETILENE E IDROGENO - Il gruppo era da anni impegnato in una ricognizione sistematica di decine di giovani stelle caratterizzate da dischi di accrescimento planetari. Recentemente, grazie alla disponibilità dello spettrometro a infrarossi sul telescopio spaziale Spitzer (messo in orbita dall’agenzia spaziale americana Nasa nel 2003), si sono potute ricavare informazioni più dettagliate sulle proprietà chimiche della materia contenuta nei dischi di accrescimento planetari. In questo modo sono stati identificati attorno a Irs 46 composti organici come l’acetilene, il cianuro di idrogeno e altri gas che costituiuscono gli ingredienti di base del Dna. Uno degli aspetti più affascinanti della scoperta, riferiscono i ricercatori, sta nel fatto che questa specie di brodo primordiale cosmico occupa nel disco di gas e polveri una distanza dalla stella Irs 46 del tutto analoga a quella tra il Sole e la Terra. In altri termini, i mattoni della vita si trovano proprio dove, presumibilmente, nascerà un pianeta solido di tipo terrestre. NEL SISTEMA SOLARE - In passato miscugli di composti organici identificabili come i precursori di proteine e Dna erano stati rintracciati nel nostro sistema solare nelle atmosfere di Giove, Saturno, Titano e nelle comete. Queste ultime, in particolare, sono state indicate da alcuni studiosi come astri disseminatori della vita da una regione all’altra di uno stesso sistema solare o da un sistema solare all’altro. Il lavoro scientifico con tutti i particolari dello studio sarà pubblicato il 10 gennaio 2006 sulla rivista Astrophysical Journal Letters. Franco Foresta Martin 21 dicembre 2005
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Ma io sono quello buono :D:D quello cattivo invece... neppure un euro di proventi della truffa ai parenti ha regalato.... !!!!! Speriamo ora che è Natale
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MA tutti con me ce l'hanno!! Mi chiamo FAZIO pure io :) :D
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aveva detto: entro febbraio il 1.4 fire 16V 95 hp che consumerà praticamente come l'8V. Io ero rimasto deluso un pò perchè me lo aspettavo di 100 hp
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Lo ho preso da www.zenit.org, portale di informazione cattolica (quindi non meno di parte di antiglericali.net) ma almeno non è nient'altro che una dichiarazione stampa, non è un articolo. Ora, poste le premesse corrette si potrebbe discutere del processo in questione se qualcuno mai ne sapesse nulla... nel senso che se questa accusa è rivolta ad un pool di inquisitori che nonostante aver appurato un fondatissimo sospetto non ha denunciato sarebbe fondata... (in questi casi bisogna denunciare, lo afferma anche il vicario di San Paolo) se invece si limita ad una generica copertura di un sospettato... sarebbe curioso sapere se il prete in questione che è stato coperto è stato poi condannato sarebbe curioso anche sapere perchè è stato denunciato proprio J. Ratzinger e non i responsabili in questione... come se per un pool di magistrati si denunciasse il presidente nazionale della magistratura.
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GRANDE Taurus.... ci ha azzeccato in pieno...
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queste le parole (dichiarazioni di oggi) del vicario dell' arcivescovo di Rio: I mezzi di comunicazione e i casi di pedofilia attribuiti a sacerdoti Riflessioni di un vicario dell’Arcidiocesi di Rio de Janeiro RIO DE JANEIRO, martedì, 20 dicembre 2005 (ZENIT.org).- A causa delle notizie apparse sui mezzi di comunicazione del Brasile che si sono fatti eco di un’informazione diffusa dalla rivista “ISTO È”, per la quale 1.700 sacerdoti del Paese sarebbero coinvolti in abusi sessuali, il vicario episcopale della Vicaria Ovest di Rio de Janeiro, José Roberto da Silva, ha reso pubblico un messaggio in cui smaschera le informazioni errate riportate dal servizio. Il presule spiega che in Brasile sono rari i casi di pedofilia e che i Vescovi sono attenti al problema, avendo predisposto da tempo i mezzi per “purificare le fila del clero”. Il vicario episcopale da Silva inizia il suo messaggio indicando che oggi “quanto più raro o esotico è un fatto, più notorietà merita da parte dell’opinione pubblica e dei mezzi di comunicazione”. “Ciò che è assurdo ha una forza direttamente proporzionale al suo grado di eccentricità”, catalizzando in questo modo “l’interesse delle persone”, ha aggiunto. “Proprio perché si verificano in rarissime occasioni – ha indicato il vicario –, i casi di pedofilia tra il clero attirano tanto l’attenzione da parte dell’opinione pubblica. Se fossero quotidiani o in numero elevato non avrebbero alcun impatto, come succede con la violenza quotidiana nelle grandi città del nostro Paese”. “Le persone semplicemente si abituano e fabbricano schemi che forniscono loro, almeno in apparenza, un minimo di sicurezza. Analogamente, se i casi di pedofilia fossero tanto numerosi, i genitori degli adolescenti, che frequentano le chiese a milioni, avrebbero preso le misure di protezione adeguate, e nelle chiese non rimarrebbero che le mosche”. “Sicuramente la Chiesa deve affrontare la realtà per la quale ci sono sacerdoti che praticano questo tipo di violenza, anche se statisticamente si tratta di un numero estremamente esiguo”, riconosce da Silva. Il vicario brasiliano ha citato un articolo della rivista statunitense “Crisis Magazine” sui famosi scandali di pedofilia tra il clero della diocesi di Boston. La stampa, afferma l’articolo, ha accusato più di 80 sacerdoti, mentre sono stati provati solo quattro casi. “E’ chiaro che anche se si trattasse di un caso solo sarebbe troppo – ha affermato il vicario –. La Chiesa non può in alcun modo coprire atteggiamenti tanto deplorevoli. Non c’è corporativismo! I colpevoli, il cui delitto sia stato provato, devono essere allontanati dalle fila del clero e devono rispondere davanti alla società, attraverso la giustizia comune, per i loro atti riprovevoli”. Il firmatario del messaggio, tuttavia, afferma che “ciò che ci dimostra il caso di Boston è che sembra esserci una predisposizione a giudicare sommariamente e a condannare il clero più per l’apparenza che per la realtà concreta”. “Non è accettabile che, a partire da casi isolati di pedofilia, una società generalizzi il comportamento del clero, ritenendo anche, erroneamente, il celibato sacerdotale una presunta causa per i comportamenti pervertiti”. “Alcuni settori della società – ha aggiunto –, che esaltano il sesso come valore supremo, sospettano che ci sia una totale mancanza di rispetto della regola del celibato, per cui tendono ad attribuire ai sacerdoti ogni tipo di deviazione di natura sessuale, inclusa la pedofilia”. “Contro la pedofilia, la soluzione non è l’abolizione del celibato – ha osservato –, perché se questa ipotesi fosse vera non ci sarebbero abusi contro bambini e adolescenti praticati da uomini, e in casi più rari da donne, non celibi”. Il vicario ha citato dati statistici che dimostrano come la gran parte dei crimini di questo tipo “avvenga proprio nell’ambiente familiare, o negli ambienti più vicini alla vittima. Non tutti gli episodi di questo genere sono noti. Si comprende che le grandi costrizioni per le quali passa il minore, minacce ed altre cause, nascondono un numero molto maggiore di questi casi rispetto a quelli stimati”. “E’ ovvio – ha affermato padre da Silva – che la pedofilia non dipende dalla scelta di vita. Si tratta di una deviazione della sessualità che interessa l’essere umano in qualunque circostanza della sua esistenza. Purtroppo, oggi la società deve far fronte ad un grande aumento di questo crimine, fino al punto che si è vista costretta a predisporre leggi che puniscano le nuove forme della sua pratica, soprattutto attraverso il turismo sessuale e la pedofilia via Internet”. “Con queste considerazioni non si desidera sviare l’attenzione dalle anomalie avvenute tra il clero – prosegue il documento –. Si tratta piuttosto di un’allerta contro le semplificazioni e le ingerenze in temi sui quali non si posseggono le conoscenze adeguate, ignorando le loro radici più profonde”. “I sacerdoti seri, ovvero la quasi totalità del clero, hanno compiuto una scelta che cercano di rispettare con un impegno sacro”. “Proprio per questa scelta, che li rende liberi”, sottolinea il vicario brasiliano, “sono disinteressati e disponibili a servire in qualsiasi situazione e luogo in cui la Chiesa abbia bisogno. Compiono un grande lavoro, molte volte eroico, che per la sua ‘normalità’ non merita l’attenzione dei media, né è oggetto di commenti nella società”. Il messaggio si conclude indicando che “il magistero della Chiesa, consapevole delle sue responsabilità e del fatto che eventuali errori, che provocano deviazioni del comportamento, possono compromettere seriamente l’immagine della Chiesa e, conseguentemente, la sua azione evangelizzatrice, ha pubblicato recentemente un documento in cui affronta, tra le altre cose, la questione della pedofilia tra il clero”. “Il testo presenta, oltre ad una riflessione sul tema, misure energiche per combattere questo male. Ciò dimostra che, nonostante siano casi rari, la Chiesa non pecca di omissione; al contrario, è attenta al problema e ha disposto i mezzi per purificare le sue fila, per poter continuare a svolgere l’opera del Signore”.
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e' stato epurato
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si chiama "Scalera" oppure "Sclera..." ??? :D:D
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Allora... c'e' un equivoco di fondo su cui poggia tutta la storia. Vediamo se riesco a spiegare come funziona l'accertamento della "condotta" di un ecclesiastico nella Chiesa Cattolica. Innanzitutto la Chiesa cattolica non e' un singolo soggetto giuridico come mister X che essendo testimone di un fatto va alla polizia a denunciare. Chiarito questo (che e' gia' tanto) la Chiesa si preoccupa del rigore dottrinale e morale dei religiosi e di quello dottrinale dei laici che magari insegnino teologia etc... come lo fa? In genere se vi sono delle voci o qualche lettera che un Vescovo riceve riguardo al parroco di Vattelappesca (ma vale anche per i vescovi stessi) e se dopo un "sopralluogo" nella comunita' in questione tali timori mostrano un minimo di fondamento, il vescovo dispone che si inquisisca tale parroco di vattelappesca al mfine di accertare eventuali infrazioni al codice di diritto canonico. Tale inquisizione e' affidata ad un pool di religiosi, non vi possono essere inquisitori laici. Tale inquisizione giuridicamente fa capo al Sant'Uffizio (Congregazione per La Salvaguardia della Dottrina della Fede). Si raccomanda di non rendere di dominio pubblico la procedura di verifica al fine di non screditare l'immagine del povero parroco di Vattelappesca che magari non c'entra nulla ma ogni eventuale parte interessata nell'inquisizione in prima persona viene informata e magari "interrogata". L'inquisizione si occupa per la maggior parte dei casi di reati che neppure sfiorano le leggi "civili" (i codici civili e penali) e cioe' in primis di eresia (violazioni dottrinali) ma anche di abusi di carattere ecclesiologico, liturgico ed anche comportamentale. Se il parroco di vattelappesca viene riconosciuto colpevole ai sensi del diritto canonico piuo' venire punito a seconda della colpa secondo i mezzi propri del diritto canonico. Ad esempio puo' essere colpito da scomunica se eretico oppure sospeso a divinis se ha compiuto gravi abusi ecclesiologici o disobbedienze. Tutto e' poi commisurato ed un ipotetico pentimento dell'interessato che nel caso di eresia deve essere seguito dall'abiura al fine di poter avere revocata una eventuale scomunica. Tutto questo fa capo come detto al Sant'uffizio di cui era all'epoca dei fatti dell'articolo in questione presidente il Card. J.Ratzinger. Moltissimi sono i casi in cui da sfondo c'e' un abuso sessuale (abuso non nel senso coercitivo ma che va contro l'uso proprio dei sacerdoti nel diritto canonico...) in tali casi se il sacerdote e' pentito quasi sempre lo si sposta di parrocchia e lo si tiene un po' sotto osservazione (non parliamo neppure di pedofilia). Molte volte si creano degli attriti tra un sacerdote ed alcuni fedeli o semplici cittadini della zona che lo accusano... in questo caso spesso il sacerdote viene allontanato a scopo precauzionale ancor prima di essere eventualmente inquisito. Ecco quindi spiegate le migliaia di preti che la Chiesa e' accusata di "cambiare di parrocchia". Nella stragrande maggioranza dei casi in cui gli "abusi" canonici riguardano il sesso si tratta di preti accusati di fornicazione (che non e' un reato civile)... moltissimi di questi casi a loro volta sono una bolla di sapone perche' di accerta che in realta' il prete veniva a sua volta molestato da una o piu' donne della parrocchia e ad un suo rifiuto scattano le denunce alla curia... ma alla fine le dirette interessate o i vari testimoni quasi sempre portano alla verita'. Alcune volte invece i sacendoti consumano veramente la fornicazione ma si accerta che hanno ceduto alla provocazione di una donna e se pentiti continuano il loro sacerdozio in altre parrocchie. In altri casi avviene che il sacerdote era parte attiva nel rapporto, in questo caso gli viene chiesto se se la sente di continuare nell'attivitya' di sacerdote ed in caso acconsenta gli viene chiesto di ritirarsi per qualche tempo in preghiera in un monastero. Oppure viene sospeso a divinis e si parla di "preti spogliati". Veniamo ora al dunque... l'inquisizione ecclesiastica piu' anche ravvisare reati canonici che sono anche reati per lo stato (esempio pedofilia) ed in questo caso, accertato il reato il soggetto deve essere consegnato a quello che un tempo era solo il "braccio secolare" ma che oggi, visto che il tribunale religioso non e' valido, e' semplicemente l'autorita' civile. La maggior parte di sospetti di pedofilia nascono spesso dal fare troppo sdolcinato di alcuni sacerdoti che si prodigano in bacetti e carezze ai bambini, che li accompagnano per mano etc... magari li portano in bagno all'oratorio per campiarli etc... in tutte queslle situazioni nelle quali ci si puo' trovare avendo a che fare con bimbi dai 5 ai 10 anni. Altre volte ragazzine e ragazzini che a 14 15 anni in alcune realta' sono fin troppo "allegri".... senza scendere nei particolari se delle voci arrivano al vescovo, questi quasi sempre come prima cosa sposta il parroco dalla parrocchia e poi comincia a tenerlo sotto osservazione (quasi nella totalita' dei casi le voci sono infondate), alcune volte effettivamente il parroco esagerava ma pressocche in una percentuale irrisoria di casi c'e' un serio sospetto che si siano consumatti atti sessuali, nel qual caso il parroco viene denunciato dalla Chiesa se non lo avesse gia' fatto qualcun'altro. Si vede dunque che le migliaia di parroci pedofili che la chiesa copre: 1) spessissimo non lo sono affato ma solo voci 2) non e' una cosa negativa ma significa che la Chiesa viglila con QUATTRO OCCHI APERTI! Altrimenti non sarebbero migliaia ma pochi casi i procedimenti di accertamento della condotta dei parroci. 3) Non vedo come il capo del S.Uffizio abbia violato il diritto canonico... anzi ha fatto il suo dovere... 4) quand'anche qualcuno avesse commesso un qualche errore, ad esempio non denunciando un caso accertato o fortemente sospetto ne farebbe capo al vescovo sotto la cui supervisione si svolge ogni inquisizione e non al presidente del S.Uffizio che praticamente disconosce quasi tutti i singoli casi tra le decine di migliaia...
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Questo e' un dubbio di tutti, anche il mio, quello cioe' che per colpa di pochissimi paghino tutti indiscriminatamente. L'invito comunque e' a non consacrare sacerdoti coloro che nei tre anni di diaconato precedenti non siano riusciti (per loro stessa ammissione) a mantenere la castita'.
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Non e' con criminalizzazioni di questo tipo che gli "anticlericali" possono aspirare al dialogo col clero (se e' a questo che aspirano). Poi dire queste cose ingenera nell'uomo comune il sospetto che Benedetto XVI sia pedofilo mentre i procedimenti sono per "copertura" presunta. E tutto si puo' dire dell'uomo J.Ratzinger tranne che non sia di integerrimo rigore dottrinale e morale... anzi fin troppo per alcuni sacerdoti e laici cattolici un po' troppo "progressisti". Se poi andiamo a vedere in cosa consisteva la presunta copertura... e cosa chiedono queste migliaia di processi... una cosa risulta chiara, negli USA attorno a qualche caso reale ne sono stati inscenati centinaia a scopo risarcimenti ed a scopo di screditare i cattolici... ammeno di non ammettere un'insanita' mentale solo del clero USA (ed esclusivamente di quello cattolico).