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ma li avra' sti 180 hp?
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per rappresentanza e' ottima al di la' del fatto che sia italiana
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Non ho infatti parlato di "eroi" perche' e' una figura retorica dietro la quale si possono celare diversi e contrastanti concetti. Ho detto solo che ci sono italiani che nei momenti opportuni anno i "cojoni", tutto qui. Inoltre, a patrte i vari distinguo, se Quattrocchi era un mercenario allora Calipari era una "sporca spia". Oppure l'uno era una guardia del corpo e l'altro un agente di intelligence... vedi tu. Ti faccio solo notare che se Calipari non fosse morto salvando Giuliana ma fosse stato rapito e poi ucciso come Quattrocchi, tutti a dargli addosso e nessuno a sfilare per lui. Lo avremmo chiamato spione servo degli usa e dell'infame governo italiano. Questo almeno concedimelo o riflettici su. A me piace pensare che erano entrambi uomini che li' facevano il proprio mestiere che che hanno avuto dignita'. Poi e' chiaro che il resto della vita di Calipari testimonia la grandeza di questo sconosciuto personaggio.
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ma guarda che sono d'accordo con te, lo Stato deve proteggere tutti e per questo credo che il governo abbia fatto un buon lavoro... e non ho motivo di dubitare che il centrosinistra al governo non avrebbe provato a fare altrettanto per dei cittadini di estrema destra.... Io non nego che gli usa preferirebbero insabbiare ma credo, a differenza di te, che l'Italia stavolta non ci stara'! I nonmi e' sacrosanto che non li dicano a noi ora, li diranno agli inquirenti (tra cui ci saranno italiani) e poi si vedra' se renderli di dominio pubblico in un eventuale processo... In cuanto allo sterminio lo considero un tuo sfogo... sarebbe razzismo altrimenti.
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molto interessante... ma secondo voi una mediamente accessoriata costera' piu' di una lybra emblema SW 2.4jtd?
- 2408 risposte
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- croma
- croma 2005
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(e 4 altri in più)
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Chi ti dice che sta volta accadra'? Parliamone tra un mese... Ma ci sei o ci fai?
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E' oscena pero'.... effettivamente riprodurre la campagnola avrebbe piu' senso...
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ma la jaguar non e' piu' in F1?
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Detto tra le righe, a partire da Quattrocchi e finire a Calipari credo che gli italiani (non c'entra col governo) di cojoni ne stanno dimostrando fin troppi! Anche i militari si stanno dimostrando meglio preparati di gran parte della, forse troppo allargata, truppa usa.
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Siamo di fronte a situazione per cui nessuno, ripeto nessuno (neppur io mentre scrivo questo) ha completamente ragione o torto. I fatti ancora non sono noti ciascuno dice la sua verità, tutte valide ma tutte di parte. Si evitino perciò non dico gli insulti, ma anche l'ironia su chi la pensa diversamente. Sta comunque emergendo quello che sospettavo: è mancata la comunicazione tra gli italiani e gli americani. Per colpa di chi? non so se lo sapremo mai. Però fatemi dire una cosa magari sciocca ma che ho pensato: era proprio necessario correre di notte sapendo quanto pericolose sono quelle strade? non si poteva aspettare, dopo tanta attesa, e fare le cose con più calma e di giorno? e una macchina blindata non ce l'abbiamo? ma soprattutto spero che le nostre volontarie o giornaliste vadano in giro con molta, molta più prudenza , perchè qualcuno ha capito come fare soldi facilmente.
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...PERICOLO... Ot...?
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Io pur non condividendolo in pieno, comprendo il ragionamento di Bush. Invadendo l'Iraq ha messo sotto scacco il medio oriente, principale fonte di pericolo futuro per gli USa. Ora la Siria ritira quasi subito, dopo decenni le truppe dal Libano... sfido... con 100000 americani al confine... e vedrete che presto anche l'Iran fara' passi indietro...mentre Israele e palestina arriveranno presto ad un compromesso. Certo, in mezzo ci sta una guerra coi suoi orrori... il mondo non e' un risiko!
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A mio avviso sbaglia il manifesto a non pubblicare nulla contro i rapitori...
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Quello ch epenso io e che se un giornalista che era contrario alla guerra in Iraq viene rapito e poi liberato, non e' obbligato a cambiare idea al ritorno in patria ma potrebbe comunque non giustificare i suoi rapitori! Questo almeno per il buon gusto di chi ci lavora dietro ed anche per lo Stato che (forse sbagliando) paga i riscatti (se e' vero). Mi colpisce sia la stampa di destra (non il foglio etc...) che disprezza le rapite per quello che pensano e sia la stampa di estrema sinistra (non La Repubblica...) che tende sempre e comunque a giustificare i rapitori. Inoltre la teoria del complotto, a cui oggi anche da destra si vorrebbe aderire e' stata sempre presente nella fantapolitica di sinistra, Fareneith insegna. Non farei quindi un caso su ogni parola di questo forum... ognuno la pensi come vuole, i fatti sono che: Una donna e' stata rapita da terroristi per recuperari soldi per l'acquisto di armi ed esplosivo. Una buona azione dei servizi segreti l'ha liberata... e cio' significa che lo stato agiva mentre la gente sfilava per le strade (e cio' e' bene perche' la gente ha il diritto di sfilare e lo Stato il dovere di agire) Un'incomprensione con gli americani ancora non chiarita ha causato la morte di Calipari ed il ferimento degli altri. Detti i fatti.... la mia OPINIONE e' che gli americani non avessero motivo o intenzione di uccidere la Sgrena perche' sono stati loro stessi i soccorritori. Se avessero voluto avrebbero sparato a tutti... tanto testimoni non ce ne erano e l'auto era sotto il tiro di una mitragliatrice pesante. Inoltre se la Sgrena ha segreti cosi' paurosi da mettere gli USA contro uno dei pochissimi Stati fedelmente alleati, ora comincera' a raccontare e chissa se qualcuno a Washington non stia tremando adesso... siccome creto che non verra' fuori nulla direi di finirla con questa teoria del complotto contro la Sgrena. Se proprio si vuole far fantapolitica si potrebbe immaginare i rapitori che attraverso canali secondari abbiano fatto pervenire agli USA la falsa notizia che su quell'auto ci fossero dei terroristi... ma anche questa e' sballata se e' vero che le due intelligence erano a contatto! In ogni caso credo proprio che gli Usa ci diranno la verita' o che comunque la scopriremo da soli. Forse e' solo che non tutti i 100000 americani sono altamente addestrati ad alcuni sono ragazzini impauriti che ogni giorno vedono morire i loro compagni mentre l'informazione che su quell'auto c'erano deigli italiani non dev'essere arrivata a tutti i blindati della zona. Su questo gli italiani sono molto piu' preparati di molti soldati usa ma sono solo 3000 e sono i piu' addestrati, inoltre hanno un turne over basso, cioe' ogni 6 mesi (o meno) tornano a casa!
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COMPLIMENTI!
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peccato xcè a me piace!
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Visto che si pensa addirittura ad una croma v8, a quando una thesis? Servirebbe molto pure come immagine, cosa si aspetta? Non credo sia questo popo' di investimento montare un v8 maserati in versione "tranquilla"!
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Saro' in controtendenza ma io la vedo piu' come erede del coupe che della barchetta. Manca ora una bella spiderina leggera ed io la farei col marchio alfa o tutt'alpiu' lancia. Ma alfa sarebbe l'ideale (erede duetto!) Questa x1/99 mi sembra non incarni per nulla il concetto di barchetta ma sarebbe un bellissimo erede del coupe.
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vi posto un articolo tratto dal sito di Repubblica perche' mi ha molto colpito. Chiaramente e' scritto da un laico ma mi ha lasciato comunque molto perplesso perche' porta un punto di vista che se letto da qualche cattolico con idee poco chiare rischia di creare degli equivoci fortissimi. Tale articolo presenta 2 mondi cattolici in contrapposizione, ciascuno dei quali elegge come propria una particolare figura del Cristo. Non voglio commentare oltre... vi posto l'articolo ed attendo delle vostre considerazioni tratto dal sito di La Repubblica: di FRANCESCO MERLO E' morto un uomo storico, hegelianamente storico, uno dei protagonisti di un passaggio importante della storia del nostro Paese, ma non è morto il cappellano d'Italia, il padre spirituale di tutti noi. In Italia c'è l'abitudine di distogliere lo sguardo dagli occhi della morte. Sempre, davanti a un morto, si parla d'altro, mai di lui. Nel caso di don Giussani, la morte ha transustanziato la realtà viva. E così da finissimo politico combattente, da ispirato pastore d'anime, da coltissimo organizzatore di potere, da reclutatore di talenti, don Giussani è diventato un candidato alla santità, il nuovo patrono che, a destra e a sinistra, laici e religiosi, fedeli e infedeli, deformano E, se fosse davvero severo e misericordioso, generoso e giusto, come lo immaginava lui, Dio, dopo averlo accolto in Paradiso e fatto accomodare alla sua destra, già adesso starebbe chiedendogli conto anche delle lucrose attività della sua Compagnia delle Opere, di quel gran fumo di clericalismo simoniaco, di presunte truffe, di denunzie, di scandali e di processi penali che ha accompagnato il miracolo economico di don Giussani, dalle mense scolastiche di Roma alla Cascina San Bernardo di Milano, dai parcheggi ai cibi precotti e avariati, sino all'affaraccio di Oil for Food e al ruolo di Formigoni, sino alle suggestioni letterarie del Codice da Vinci. Certamente il Dio che immaginiamo noi laici, così diverso dal raggio di sole caravaggesco che tanto gli piaceva, il Dio che non è sole di tragedia ma dolcezza privata, non senzazioni trionfali e scoppi di luce ma atmosfere rarefatte e solidarietà intellettuali, non esplosioni ma implosioni, il Dio che si nasconde e non si mostra, certamente questo Dio perdonerebbe l'appoggio spirituale che lui, così onesto, diede alla peggiore Dc, quella romana delle tangenti, e quella della Sicilia complice della mafia, allo squalo Sbardella e al contiguo Salvo Lima. Secondo noi, Dio si è già messo a conversare con lui, non della Madonna dantesca e neppure del Cristo leopardiano, perché di quelli c'era già tutto sui giornali italiani di ieri, ma di quell'estremismo all'incontrario che rappresentò e continua a rappresentare Comunione e liberazione, versione cattolica integralista della rivolta generazionale di sinistra. Fu l'altra faccia del sessantotto, quel che lo rende chiaramente comprensibile, estremismo contro estremismo, Jaca Book contro Feltrinelli e Savelli, Rocco Buttiglione contro Franco Fortini, i cori dell'Antoniano contro l'anarchico ferroviere di Guccini, e anche, se permettete, Cristo contro Cristo. Al nostro Cristo infatti, che era confusamente costruito su una ideologia di liberazione guerrigliera e di preti operai, loro opponevano un Cristo da Torquemada. E non è vero che la nostra era ideologia e la loro era devozione. Il nostro Cristo era vivo almeno quanto il loro. Sicuramente il nostro Cristo era ideologia, ma anche quello di don Giussani era ideologia. Ecco: ideologia contro ideologia, specchio rovesciato di tutto quel mal di vivere e di quel disadattamento in cui nessuno voleva stare, emigrando a salti e a piroette nelle paranoie politiche o religiose, nelle milizie combattenti per il proletariato o per Dio. Ieri, solo su La Croix, che è il giornale ufficiale della Chiesa cattolica in Francia, come lo è Avvenire in Italia, di don Giussani è stato scritto nel titolone che "incarnò l'integralismo". E' vero infatti che don Giussani si batteva contro la scristianizzazione dell'Italia e della stessa Chiesa, ma chi ha stabilito che il Cristo è quello di don Giussani? Quale visione di Fatima ha rivelato che il Cristo è un militante politico, un editore, un industriale, un prete filosofo, un fustigatore, un moralista, un sessuofobo, un classificatore di peccati? Eppure i seguaci italiani di don Giussani ancora nella camera ardente raccontavano e scrivevano di miracoli, e del sangue di San Gennaro che si è liquefatto per lui. I pur bravi e simpatici giornalisti Antonio Socci e Renato Farina addirittura preannunciano altri miracoli "nei prossimi giorni". E si capisce subito che gli epigoni di don Giussani non solo non gli somigliano, ma sono tutti dentro quel cliché di svettante bigottismo che Totò parodiava espressionisticamente con un segno della croce che era strabuzzio d'occhi, compunzione immusonita, agitazione di braccia, la mano con le dita strette a becco che convulsamente correva dalla fronte alle spalle... Per Totò il bigottismo era il rovescio della religione che per contrappasso poteva essere rappresentato solo parodisticamente. Tutto questo parlare di miracoli, di sangue e sanguinaccio, di lacrime usate al posto dell'inchiostro, è di nuovo estremismo, spettacolo sciita, pasqua santa da processione paganeggiante, è ancora quell'estremismo al contrario di cui in fondo la nostra generazione ha saputo liberarsi mentre loro, che si credono "salvati", ancora non ci riescono. Noi piangiamo in privato e non lo raccontiamo a nessuno, non abbiamo bisogno di prefiche per gridare il dolore. E abbiamo tutti i nostri padri spirituali, e spesso li cambiamo perché anche i padri invecchiano: oggi Musil e domani Colletti, ieri Feyerabend e l'altro ieri Marx, e ancora il cattolico Manzoni e il radicale Sciascia, don Milani e Bobbio, Gassman e Montanelli, Calvino e Papa Giovanni. E da Gramsci siamo arrivati sino a De Felice... Mai però ci siamo inventati miracoli. Noi non ci attarantoliamo. E rispettiamo anche don Giussani perché rispettiamo la storia, senza miracoli e senza monumenti, rispettiamo l'uomo che tante volte da avversario ci ha dato da pensare, ci ha offerto provocazioni su cui riflettere e, con i suoi estremismi, ci ha fatto pure sorridere. I suoi epigoni invece banalizzano lui e annoiano noi. (24 febbraio 2005)
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X ELIAS Ke differenza c'e' tra evangelici e cattolici? (curiosita')
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io sapevo fosse il modello piu' venduto in Giappone...
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la vende su ebay