ma vi fa tanto impressione chiamare gli attuali "assegni di ricerca" e "borse post doc" con il nome di "contratti di ricerca" e "contratti di ricerca e didattica"? Perche' questo e' quello che fa la riforma... niente di sconvolgente. Non credo sia una riforma epocale.
Il precariato c'e' gia caro alfaomega e lo vedo tutti i giorni in dipartimento. Oggi pero' dopo 6 anni circa di assegnetti di uno o 2 anni (solo a volte e raramente di 4) o la prendi nel c... oppure diventi "ricercatore" di ruolo a circa 35 anni e con uno stipendio base (didattica esclusa) di udite udite... 1036 euro!! Ti dico che io da dottorando piu' missioni all'estero guadagno l'equivalente (e non conto la didattica che anch'io faccio)... e da ricercatore potevi anche morirci, potevi arrivare a 45, 50 anni! Oggi a 35 anni l'universita' ha l'OBBLIGO o di mandarti a casa (come avveniva prima) o di assumerti in ruolo ma con la dignitosa qualifica di ASSOCIATO, previa abilitazione nazionale, accanto al concorso locale e, come oggi anche avviene, conferma dopo tre anni.
In ultimo... In Italia la ricerca e' morta?!? Nel mio campo, la fisica, siamo tra i primi al mondo! Nell'ingegneria non scherziamo e neppure nella geologia e nella matematica ed in svariate branche di biologia e medicina... nel campo umanistico... siamo tra i primi in storia ed in archeologia con i tedeschi... di piu' non conosco pero' questo catastrofismo mi appare eccessivo.
Il problema della ricerca italiana e' a volte l'applicativo, il brevetto per intenderci.