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ottimo! grazie, s
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ciao, confermo le tue impressioni, avevo il 1.3 a carburatori modello restyling, anno 1990, era una goduria da guidare anche se TA. purtroppo c'erano due componenti che odiavo: il cambio che si impuntava sempre e lo sterzo, senza idroguida, davvero pesantissimo. non mi può pace che l'abbiamo rottamata, era peraltro tenuta davvero bene e aveva solo 56.000 km. diciamo che l'acquisto di questa vuole essere un sorta di riscatto dopo quell'errore terribile. grazie per la risposta e i suggerimenti, s
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ciao, grazie per la risposta. per quanto ho visto in foto sembrerebbe essere perfettamente in regola, peraltro la cinghia dice che l'ha fatta da poco. io vorrei arrivare sui 1000 euro, così da rientrare entro i 1500 compreso passaggio.
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Ciao, per motivi diciamo affettivi/sentimentali vorrei acquistare un alfa 33 1.3 Imola. L'auto lo dovrei vedere nei prox giorni, da quello che so dovrebbe essere in ottime condizioni di meccanica e carrozzeria, nonchè interni. il chilometraggio sarebbe sui 120.000 km, il prezzo è 1500 euro vorrei pertanto chiedervi: - questa auto può essere iscritta al RIAR? se sì, in che modo? che vantaggi economici/assicurativi eventualmente avrei? - fermo restando che userei la macchina davvero poco, che ve ne pare del kilometraggio? 120.000 sono troppi per il boxer? - che ve ne pare del prezzo? secondo voi sono troppi 1500 euro? a quanto potrei arrivare? grazie, ciao
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cmq la mostrina nera (ovvero la zona prospiciente i fendinebbia non più in tinta carrozzeria) le giova perchè riduce l'effetto "verticale" del frontale
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ma non è vero... nel prossimo film "bond 23", appena entrato in pre-produzione, non si sa ancota quale macchina guiderà, anche se probabilmente sarà ancora un aston in quanto se non sbaglio hanno un contratto fino a questo film. "la carta bianca" in realtà è l'ultimo libro pubblicato, che non ha nulla a che fare con il prossimo film, per cui se guida la bentley nell'ultimo libro non è detto che la guidi nel prossimo film. cmq, non so se l'avete citata, ma tra le bond car c'è stata anche la mitica gtv 2.5 V6 in octopussy
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92 ORE DI APPLAUSI!!! (non minuti, ma ORE, anche se non sono però d'accordo sul fatto di farti licenziare) Aggiungo: - non mi pare che le pretese dei cosiddetti "ALFISSSSTI" qui rasentino il limite paradossale della religione, come sostenuto da qualcuno in qualche post precedente. Non mi pare che chiediamo il ritorno alla TP o alla costruzione delle vetture al Portello. - quello che a mio parere invece sfugge a qualcuno, è che il marchio ALFA si accompagna ad un concetto di "passionalità" che forse, a parte qualche casa "particolare", non ha eguali al mondo. per dire, qui in inghilterra il centenario è stato festeggiato alla grande a greenwood, una rivista come car magazine ha dedicato 20 pagine al centenario elecando i motivi per cui si deve amare alfa romeo. non è pertanto un caso che autopareri, come altri forum d'auto, sia molto "alfacentrico" in quanto le discussioni e le polemiche vengono sempre mosse sulla base di argomentazioni basate sulla passione. - ora secondo voi perchè Piech è interessato? per fare lavorare de'silva a milano? in realtà ha intuito i margini di sviluppo e reddito che può avere il marchio sulla base di quello che è successo in passato. - eh sì cari miei, perchè qua si dimentica spesso che la storia serve per comprendere il presente e programmare il futuro. oltre ai casi citati prima da duetto, ovvero 156, 147 e via dicendo, il marchio alfa si è sempre contraddistinto per la capacità di ottenere successo quando ha proposto prodotti validi. su questa scia potremmo anche citare 164, per dire. in altre parole, quando un prodotto ha risposto a quelli che sono i canoni del marchio (design affascinante, prestazioni, tenuta di strada, sportività) il pubblico ha sempre risposto bene. ecco perchè è un marchio interessante nel mercato (al di là di quello che fiat ha dilapidato nel corso degli anni). per dire, prima di Piech si vociferava che dietro l'accordo FIAT-GM ci fosse in realtà un interessamento concreto di quest'ultima verso ALFA (fonte quattroruote) che rappresentava qualcosa che GM in europa non aveva (SAAB infatti aveva una sua connotazione diversa). Allo stesso modo, si parlava sempre all'alba del 2000, di modello ALFA 156, ovvero di una macchina capace da sola di risollevare le sorti del marchio. lo stesso discorso vale per alfa in america: credo che marchionne non voglia cedere perchè rappresenta l'unico marchio (ad eccezione di maserati/ferrari) sul quale può fare perno come valore aggiunto (fascino e storia). - parlavo appunto di storia... le nostre perplessità non si basano tanto sulle cazzate più o meno inattendibili che dicono western e maglionne, quanto dal fatto che si evince un chiaro disegno finanziario, sulla scia romitiana, che porterebbe ad una totale dismissione del comparto auto. non mi interessa dire se ciò sia giusto o sbagliato; i sabaudi si saranno fatti i loro conti in tasca. per quello che mi riguarda, noto però che questo piano si sta accompagnando ad una serie di segnali molto preoccupanti... dal museo, ad arese, alla chiusura delle fabbriche e, non ultima, alla mancanza e rinvio di nuovi modelli. l'equazione ALFA-LANCIA (non mi riferisco alla società fondata da Ghidella ) è quanto meno fondata e plausibile. oltre a ciò, sembra non essere abbastanza chiara la mission del marchio, confusionaria e orientata al bimbo-minchia-fashion style. come accaduto già per lancia... - in questo contesto, vedere quello che ha fatto Piech con gli altri marchi (Lamborghini, Skoda e Seat, benchè questo sia un mezzo fallimento dovuto cmq IMHO alla mancanza di "spessore" del marchio), unito al fatto che in tedeschia risiedono la menti artefici del rilancio alfa ad inizio 2000, lo fa apparire come salvatore della patria. non penso che sia così, ci saranno cazzi amari da ingoiare, potrebbe esserci un rischio concreto chiusura se le cose vanno male (vedi BMW-ROVER) ma almeno si ha l'impressione di idee più chiare e di una mentalità più aperta alla rivalutazione del marchio, al rispetto del suo patrimonio storico e, soprattutto, allo SVILUPPO. qualcuno con fiat ha notato la stessa cosa? - infine, non mene frega un cazzo dell'italianità del marchio (peraltro fiat ormai è una multinazionale, per cui rimanare sotto l'edigia sabauda, pardon americana, non cambierebbe nulla da questo punto di vista). quello che mi interessa è che venga preservato il DNA del marchio (non quel cazzo di manettino), cosa che FIAT non ha garantito del tutto in passato e sembra non garantire in futuro. premesso ciò, non capisco perchè sostenere tali tesi si accompagni spesso a sottili pigliate per il culo, ad accuse di fanatismo, a cercare il pelo nell'uovo e soprattutto a non portare mai nessun fatto concreto come risposta (per dire, ho sentito qualcuno "fidarsi" di wester con parole "perchè se è un tedesco, alla fine se si mette una cosa in testa la fa"). di questo non riesco a capacitarmi.
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ciao, visto che il topic sulla trattativa VW/FIAT per alfa è chiuso, posto qua un articolo uscito sul corriere ieri, magari se vogliono i mod spostano e/o cancellano: Corriere della Sera di martedì 7 dicembre 2010, pagina 48 Salviamo l'Alfa Romeo (anche dalla Fiat) di Bragantini Salvatore di SALVATORE BRAGANTINI Alla Romeo è patrimonio di tutta l'Italia, e della città di Milano, prima che della Fiat; per questo è venuto il momento di dire una cosa spiacevole, ma ormai evidente. La Fiat è una matrigna per l'Alfa, anche perché divenuta tale controvoglia. L'Alfa è nel gruppo dal 1986, quando Fiat la soffiò alla Ford — che voleva comprarla — all'unico fine di impedirle di entrare in Italia, e dalla porta principale, acquistando un nome così prestigioso. Fiat però non aveva alcun disegno in positivo per la casa milanese, che infatti imboccò da allora un mesto declino, sporadicamente interrotto da qualche modello ben riuscito. Una casa automobilistica però non può prosperare solo perché ogni tanto ne azzecca qualcuna. Deve programmare a lungo termine i modelli, investire tanti soldi, con tanta convinzione. La sabauda, militaresca Fiat, arroccata a Torino, non ha mai amato Milano e la sua creativa ma un po' sprecona Alfa. Avrebbe potuto, essendo l'azionista unico, darle la disciplina di controllo dei costi che le mancava, senza spegnere l'identità del suo marchio, anzi coltivandola. Ne ha invece mortificato modelli e tecnici, buttando via il bambino insieme con l'acqua sporca. L'impianto di Arese, alle porte di Milano, è chiuso da anni. Oggi l'Alfa realizza a mala pena Zoo mila auto l'anno, e la meta del piano Fabbrica Italia — 5oo mila auto — pare tanto remota. Qualcosa però è cambiato. Ferdinand Pie-ch, numero i di Volkswagen (Vw) vorrebbe comprare l'Alfa, per completare la sua vasta scuderia di storici marchi che vanno dalla Vw stessa all'Audi, alla Porsche, alla Lamborghini. Adesso vorrebbe aggiungere l'Alfa, dove ha lavorato per quasi 15 anni Walter De Silva, oggi alto dirigente di Vw. «È una marca», dice Piech, «che potrebbe tornare a fiorire col minimo sforzo e investimento. È riuscita a non fallire nonostante INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA Salviamo l'Alfa Romeo (anche dalla Fiat) prodotti non sempre adeguati». La Fiat però non ci sta. Sergio Marchionne, con uno scherzo che però la dice lunga, si è infatti detto disposto a negoziare davanti a un'offerta da zo miliardi (ben due terzi della capitalizzazione di mercato del gruppo torinese). Il fatto è che Fiat conta anche sull'Alfa per raggiungere l'ambiziosa scala di produzione cui punta, e la realizzazione dei modelli Alfa è integrata nel gruppo. Tutto ciò crea difficoltà, che però sarebbero superabili se lo si volesse. La Volkswagen ha fatto crescere i propri marchi con un lavoro di lunga lena; pare voglia fare lo stesso con l'Alfa, rilanciando il solo originale, autentico Biscione milanese. Ricordiamo che negli anni 70 Audi — oggi al top — era un marchio poverello. A Piech interessa solo il marchio dell'Alfa, non gli impianti: secondo la stampa, in questa prospettiva Vw avrebbe discretamente sondato, anche in incontri con la Regione Lombardia, la possibilità di realizzare ad Arese un impianto nuovo di zecca. E qualche idea deve averla anche quel comune che ha bloccato all'ultimo istante la variante al piano regolatore per l'area ex Alfa, per preservarne la natura di sito produttivo. Piech certo non somiglia a Babbo Natale, se riuscisse nel proprio intento probabilmente concluderebbe con i sindacati accordi simili a quelli in vigore in Germania. Vw investirebbe ad Arese, non in Serbia: forse pensa che i tecnici e gli operai italiani, ben conosciuti in Germania, valgano la fatica, e che il sindacato sia un interlocutore ragionevole, oltre che necessario. A Wolfsburg sanno che i duelli titanici non fanno vincitori, ma solo nuovi conflitti, di cui non c'è bisogno in tempi come quelli che viviamo. La Fiat farà i suoi conti, ma delle due l'una. O trova i soldi e la voglia di investire in Alfa Romeo, per rendere credibile il traguardo delle 50o mila auto — vere Alfa però, non Suv marchiati Alfa — oppure è meglio che incassi un po' di soldi e si liberi delle perdite causate dalla figliastra che tanto le pesa. Se no, fra due anni qualcuno lo raccoglierà col cucchiaino, il marchio Alfa Romeo. Sarebbe brutto vederlo usato strumentalmente, con quel che rappresenta, per gridare al mondo quanto è retrogrado il nostro sindacato, così da poterlo meglio bastonare. Il sornione Piech, che conosce molto bene l'Italia, guarda avanti: «I tempi non sono ancora maturi. Ne riparliamo fra un po' di tempo, diciamo fra due anni». L'affido sabaudo è fallito, è meglio, anche per il gruppo Fiat — sempre più americano —, consentire l'adozione, però non fra due anni, ora. Il marchio, la tradizione, le capacità tecniche dell'Alfa — che ancora resistono — lo meritano. La Volkswagen vorrebbe comperare l'Alfa per completare la sua vasta scuderia di storici marchi I.,'affido sabaudo è fallito. È meglio, anche per il gruppo Fiat, sempre più americano, consentire l'adozione *** ps. ma è vera sta storia della variante al piano regolatore per preservarne l'idoneità a sito produttivo?
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Dal blog di Cavicchi, Quattroruote: A quanto si può vendere l’Alfa Romeo? In Fiat servono soldi. Meglio ancora capitali. Adesso è il momento di fare investimenti per il futuro e ci vuole denaro fresco, soprattutto per l’operazione Chrysler che sta procedendo bene, ma che non si può esaurire con quanto fatto fino adesso perché ci sono nuovi modelli da mettere in cantiere per gli anni a venire. Ecco perché si parla tanto di possibili cessioni di gioielli di famiglia, dalla Marelli a CNH (Case New Holland), passando per tutte le ipotesi possibili e impossibili. Nel mare delle suggestioni torna sempre in ballo il nome dell’Alfa Romeo che, di là dalle smentite che vanno prese molto seriamente, è un asset serio e come tale va sempre pesato. Ma quanto potrebbe realmente valere l’Alfa Romeo sul mercato motoristico mondiale? Il tema rimane suggestivo e va sfrondato delle provocazioni. A Parigi, per esempio, Marchionne aveva detto che l’Alfa Romeo non era in vendita a patto che un pretendente non arrivasse con un’offerta di 100 miliardi (di dollari? Di Euro?). A Los Angeles, lo stesso Marchionne ha parlato di 20 miliardi (di dollari? Di euro?). Per restare con i piedi per terra bisogna allora rifarsi alle più recenti cessioni di marchi, e l’ultimo importante passaggio di mani è stato quello della Volvo dalla Ford ai cinesi. Gli americani avevano comprato la marca svedese ad una cifra pari a 7 miliardi di dollari all’alba del nuovo millennio, ma alla fine hanno svenduto la stessa Volvo per 2 miliardi (sempre di dollari). Su questa base si possono allora fare dei ragionamenti: la Ford voleva sbarazzarsi del suo gioiello perché doveva fare cassa per risanare i suoi conti, la Fiat al contrario non vorrebbe fare a meno dell’Alfa Romeo. L’Alfa, in più, ha un blasone che le viene dall’attività sportiva tra le due guerre e che è probabilmente superiore a quello di icona della sicurezza che da sempre accompagna la marca svedese i cui conti, però, (la presenza su tutti i mercati del mondo, e il giro d’affari) sono sicuramente più appetibili. Da qui, qualsiasi analista può azzardare una stima concreta che entra in una forbice ben precisa: da 1 a 5 miliardi di dollari. Il valore più basso nel caso in cui chi vende dovesse assolutamente fare cassa, e quello più alto nel caso ci fosse un compratore disposto a svenarsi pur di aggiungere un gioiello al proprio portafoglio. Ecco, al tavolo delle trattative che peraltro non c’è, la Volkswagen potrebbe offrire verosimilmente 3 miliardi per salire a un massimo di 4, magari anche a qualcosa di più. Tutto il resto sono illusioni, ma qualsiasi osservatore nota che su questa base l’affarone potrebbero farlo entrambi. E forse, lo faranno.
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mi pare quello che sta succedendo con alfa. cioè se vendevi alfa nel 90, oltre al marchio e alla storia avevi un sacco di know-how e anche diversi modelli. nel 2000 pure. adesso non rimane più nulla se non mito, giulietta, il marchio e il museo, mentre le tecnologia di fatto è fiat per cui non viene certo acquistata, semmai si dovrebbero pagare le royalties di produzione per i modelli di cui sopra. allo stesso modo, spostando tutto in USA, chi vorrebbe comprare in futuro fiat, lancia o maserati troverebbe di fatto solo un marchio e qualche stabilimento, essendo ormai tutto tecnologia crysler. o sbaglio? a tal punto, viste le premesse, pare che non si possa non essere ottimisti sulla cessione di alfa a VW (cioè, torno a ripetere, ho l'impressione che marpionne non aspetti altro che il momento giusto per vendere)
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non so se hai visto queste, e se in qualche modo possano esserti utili, benchè messe male http://www.subito.it/auto/volvo-780-bertone-belluno-15418557.htm http://www.subito.it/auto/volvo-780-roma-17391469.htm oppure questa, che forse gli costa meno del ripristino Auto usate: Volvo, 780, 2.5 TD Coupé AutoScout24 pagina di dettaglio ciao
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mah, che i sabaudi è da un pò di tempo che vogliono liberarsi dell'auto è cosa arcinota, e che pone in parte le sue radici nel famoso accordo con GM e la famosa clausola di acquisto obbligatoria da parte di GM... la cui risoluzione poi in fin dei conti ha fatto la fortuna di marchionne. il quale poi tuttavia ha continuato poi in questa strada già tracciata, lavorando nell'ottica del disinvestimento. in questo contesto, la mia preoccupazione è rivolta verso tutti i lavoratori fiat, e anche e soprattutto i concessionari e i loro dipendenti, che ovviamente risentiranno in maniera notevole di questa scelta scellerata, visto che di fatto non hanno una gamma decente, competitiva e quindi vendibile. e non penso che eventuali incentivi potrebbero risollevare la situazione... perchè alla fine ci si rivolgerebbe sempre alla concorrenza (che a parità di prezzo, offrirebbe sicuramente qualcosa di più aggiornato). l'unica consolazione è la seguente: se a tal punto marchionne si auto-smentisce così facilmente, è altamente probabile che la trattativa con VW per alfa sia in fasa abbastanza avanzata
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a proposito di giulietta e mito, mi pare interessante la valutazione che dà cavicchi nel blog QR dove appunto si parla di VW e AR: "Mi chiede un’opinione su Mito e Giulietta? le giudico nella media delle vetture della loro categoria e qui ciascuno può dare la sua interpretazione sul bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Nascono entrambe in un momento in cui in cassa a Torino non c’era un Euro ed è quindi già un miracolo che non siano nate molto peggio. Certo, uno si aspettterebbe sempre di più, ma senza soldi è difficile per chiunque mettere in piedi dei capisaldi tecnologici se non proprio dei capolavori. Credo in tutta onestà che i progettisti abbiano fatto le capriole per non arrivare a delle Arna di infausta memoria. Questo avete e con questo dovete fare, è stato detto loro, e loro si sono ingegnati. Di sicuro hanno disposto di molti meno quattrini di quando era stata pensata la 159 (senza andare molto più indietro nel tempo)." Mi pare una sorta di distacco rispetto a quanto espresso nella (pessima) prova su strada di QR di giugno (sotto tedeschini), nel quale la giulietta, anche in virtù del voto finale, sembrava il riferimento della categoria. Ovvero, una visione forse più realistica da parte di Cavicchi sul nuovo prodotto alfa. tornando in topic, a mio parere c'è da chiedersi quanto siano attendibili in genere le dichiarazioni di Marchionne... in passato sono state sempre coerenti ed affidabili? Vengono negati in passato i contatti con VW, QR (se non dice cazzate) raccontava che De Meo aveva fatto da ponte tra i due gruppi, poi però si iniziò a flirtare con chrysler ed opel e saltò tutto, con fuga annessa di De Meo. Perchè la stampa (iniziò per primo il corriere tanto tempo fa) insiste troppo con questa storia VW/AR? perchè continuamente? a mio umile parere, forse si devono creare le condizioni per "poter vendere", non tanto da un punto di vista economico, quanto da un punto di vista "mediatico" (da un punto di vista economico, vista l'aria che tira, sarebbe una manna dal cielo vendere in primis per fiat). in altre parole, quando il conductor si mette contro la flangia degli appassionati del marchio (vd boicottaggio centenario e altre cose di cui si è discusso), dice che non c'è possibilità di investire soldi sull'auto e che il marchio fa acqua da tutte le parti, e nel contempo la stampa continua a pressare per la vendita (peraltro QR è ampiamento sponsorizzato da VW) non si vengono a creare le condizioni ideali per vendere il marchio? e siamo sicuri che queste condizioni non sia lui stesso a volerle creare? credo che dietro ai dinieghi e alle smentite in realtà si stia cercando l'occasione giusta per vendere il marchio: per "occasione" intendo qualcosa che ne giustifichi la necessità e che al contempo ne faccia aumentare il prezzo (e abbassare il valore, come per esempio una gamma di prodotti e progetti futuri estremamente povera). o sbaglio?
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ciao ma scusate è già uscito l'ultimo numero di quattroruote? perchè sul sito non c'è, e ad ogni modo cercando info su internet non si parla da nessuna parte di questa eventuale riapertura della trattativa. poi, avevo notato che negli ultimi mesi tedeschini nel suo blog e anche nella rivista, stranamente, aveva iniziato ad essere un pò scettico nei confronti di FIAT-Maglionne (ovvero meno lecchino), chissà che questo articolo non sia altro che l'epilogo di questo atteggiamento
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ciao il mio umile parere su quest'auto che purtroppo per questione di tempo non ho potuto provare; pertanto mi sono limitato ad un'approfondita disamina degli esterni e interni. Le auto erano due: una 1.4 170 cv bianca con sport pack 18 e una 2.0 jtd nero etna con sport pack 17.ù In concessionaria erano presenti: - mito 1.3 jtd progression - 147 1.9 jtd distinctive - 159 2.0 jtd distinctive - brera 1750 distinctive (?) - bravo 1.6 jtd dynamic - delta 2.0 jtd oro Queste auto mi sono servite da paragone diretto con la giulietta. esterno - sicuramente meglio dal vivo che in foto, soprattutto per quanto concerne il frontale (che nelle foto veniva peraltro danneggiato dagli obiettivi grandangolari che ne accentuavano la verticalità e la sporgenza). Purtuttavia, sarebbe stato preferibile IMHO un miglior sviluppo orizzontale, non dico ai livelli di 159 ma quanto meno di kamal - la fiancata è bella, ma vista di profilo emerge la notevole altezza del cofano motore per ottemperare le normative sui pedoni. ciò determina purtroppo una sproporzione della ruota anteriore, che appare troppo piccola rispetto al resto, e purtroppo questa impressione l'ho avuta anche con i 18 - molto bello il posteriore, sicuramente come hanno detto tutti la parte meglio riuscita, sprtt di 3/4 - non ho notato anomalie a livello di accoppiamento dei lamierati o verniciatura - come colore, purtroppo il nero etna è osceno su questa auto. il bianco va meglio, avrei però voluta vederla di un altro colore, oltre che il rosso anche in grigio argento - cerchi purtoppo solo da 18, sia per riempire meglio la fiancata, sia perchè i 17 imho hanno un brutto disegno - la presenza del padellone alla fine è un vantaggio perchè riduce lo sviluppo verticale del muso; purtuttavia non concepisco perchè una volta che si è seguito lo stile 8c, venga seguito a cazzo di cane, ovvero il design e la carenatura dei fari ha delle caratteristiche peculiari, molto alfa, che sia nella mito che nella giulietta vengono a farsi fottere. mi riferisco non solo alla forma del faro, ma anche alla presenza degli elementi circolari e al colore scuro delle calotte, che nella 8c richiamavano esplicitamente la 33 e che qui hanno un design talmente incerto da perdere qualunque riferimento storico. la disposizione dei led poi è davvero discutibile, se non priva di senso, almeno da un punto di vista estetico - non riesco a capire poi perchè sia su Mito che giulietta i due elementi laterali (ovvero i baffi) siano posti al vertice dello scudo anzichè a metà di esso. nella 8c infatti baffi e scudo hanno la stessa altezza; idem Kamal dove in questo modo si risolve anche il problema dell'altezza del frontale senza perdere lo sviluppo orizzontale dello stesso; IMHO questo elemento più che la forma dei fari determina di fatto il fallimento del perseguire questo design 8C, perchè determina inevitabilmente un eccessivo sviluppo verticale del frontale che va bene su una fiat o una lancia, ma non su un'alfa - comunque sia, l'esterno è la pare sicuramente meglio riuscita, e che ho apprezzato molto. al momento, da questo punto di vista credo sia la migliore C sul mercato, anche se concordo sul fatto che lavorando in maniera più intelligente sul design poteva uscirne qualcosa di eccezionale, come fu ai tempi 147. ad ogni modo, rispetto a 147 serie I è decisamente più piantata ed appariscente, facendo pertanto invecchiare parecchio la nasona. Decisamente meglio di mito, da qualsiasi punto di vista; sui 3/4 posteriore è meglio di 159 ma quest'ultima ha un frontale decisamente più aggressivo (e alfa). Cmq, meglio delle cugine bravo/delta; quest'ultima poi invecchia tantissimo di fronte alla nuova alfa, confermando ancora una volta lo stile poco felice che contraddistingue la media lancia interni la prima impressione è stata molto positiva; purtroppo però è stata solo un'impressione. - la posizione di guida è ottima; finalmente il sedile si può abbassare per ottenere una posizione di guida davvero distesa. risalendo sulla 147, sembrava di stare su una monovolume, tanto la posizione di guida rimane rialzata. tuttavia, le regolazione del volante sono perfettibili, in quanto non sono riuscito ad ottenere un volante davvero verticale perchè abbassandolo a dovere andava a finire che la corona coprisse gli strumenti circolari, rendendoli illeggibili. pertanto, guidando distesi si è costretti a posizionare il volante in una posizione un pò rialzata, ed è un peccato perchè altresì la posizione di guida sarebbe stata perfetta. - il volante in sè non è malissimo, ma non ho apprezzato la plastica nera (perchè non mettere l'alluminio?) e i comandi della GPUNTO. mi da fastidio che il logo alfa sul volante sia così piccolo (mentre l'analogo fiat è gigantesco sulla GPUNTO). inoltre, non mi dispiacerebbe che il logo sul volante sia in gradazioni di grigio, come sulle alfa di una volta. va da sè, cmq, che io non ho mai amato particolarmente il volante della 147, ergo questo lo ho apprezzato maggiormente - i sedili mi sono piaciuti, più che altro nel rivestimento che non nella forma. i rispetto alla nasona, i poggiatesta hanno un loro senso, non posso esprimermi su quanto siano contenitivi perchè non ho potuto provare la macchina - la plancia è molto appariscente con la fascia di alluminio. questo elemento è molto riuscito, per dire nella nasona e nella mito non apprezzavo la plasticaccia in metalluro della plancetta centrale. bene la forma vintage dell'autoradio, delle levette e dei comandi del clima (meno fiat degli analoghi mito). bene il pomello del cambio e il materiale di cui è fatto il manettino DNA. ok il materiale plastico morbido che circonda la zona in alluminio - mi sono piaciuti i cannocchiali della strumentazione, peraltro reinterpretati in chiave originale con la mancanza della palpebra; bella anche la grafica degli indicatori. qui purtroppo finiscono le note positive, passiamo pertanto a quelle dolenti: - pannelli porta osceni. passabile solo la parte superiore, pessima quella inferiore; brutta la maniglia in nero lucido; senza senso la parte in simil pelle. qualunque altra automdel gruppozzo faceva un figurone al confronto (anche la bravo).. nulla a che vedere con 147 e 159; molto meglio anche la mito - come già hanno detto tutti, qualità e quantità delle plastiche usate veramente oscena. però vorrei spezzare una lancia nei confronti di giulietta, ovvero esaminando bravo e delta non è che lì vada molto meglio, tutt'altro, anche se magari questo problema si nota di meno. comunque nulla a che vedere con 147 e 159, decisamente più nobili come materiali e meglio curate; la stessa mito progression, con la fascia centrale della plancia rossa in materiale morbido e i pannelli porta meglio curati, faceva un figurone - la lamiera a vista sarebbe passabile, tuttavia la cosa fastidiosa è che si mette in risalto troppo, considerando che tutto l'abitacolo è scuro... nella 147 questo elemento è meno "invasivo", essendo l'abitacolo "più luminoso" quanto a colori ed accoppiamenti. nell'abitacolo della giulietta la lamiera si mette troppo in evidenza perchè l'abitacolo è tutto nero - brutto il cassetto portoggetti nella parte superiore della plancia che non è rallentato nell'apertura; lo è quello davanti al passeggero ma la qualità della maniglia e del rivestimento interno è inferiore a 147 - male la parte inferiore della plancia. per inciso, la giulietta bianca aveva un terribile disallineamento della plastica che copre la parte inferiore del piantone dello sterzo; non so spiegarlo bene, ma in pratica questa plastica era completamente distaccata a sinistra... terribile! - brutto il tunnel centrale, così come il bicchiere/portacenere - poco funzionale il bracciolo, sia perchè copre il posacenere, sia perchè rende difficoltoso l'inserimento del freno a mano (in pratica credo sia necessario sollevarlo per azionare ogni volta il freno a mano) - nel complesso, l'abitacolo in sè non è malissimo (secondo me è meglio di delta) ma come giustamente sottolineato da molti, si doveva fare di più. personalmente mi da un pò fastidio la mancanza di personalizzazione in tema di colori, cioè con 147, 159 e anche mito puoi scegliere i vari abbinamenti di colori, beige, grigio, plancia bicolore etc... qui si va solo sul nero (peraltro tutto nero visto che IMHO è d'obbligo lo sport pack) e credo che alla lunga ciò stanchi. poi ritengo molto grave la mancanza del legno, che non solo non è presente come linea accessori ma dubito mai lo sarà, perchè non può sposarsi bene con il volante e con i colori dell'abitacolo (ovviamente IMHO) in conclusione - bene l'esterno (ripeto però, obbligatori i 18"), perfettibile l'interno in cui sono stati fatti alcuni passi avanti rispetto alla nasona, ma anche diversi passi indietro. tuttavia non comprerei mai quest'auto nuova, perchè IMHO non vale pienamente il suo prezzo. ci farei un pensierino da usata, in alternativa andrei su 159 (sempre usata) che nella valutazione globale tra interni ed esterni mi sembra più riuscita. ovviamente sono considerazioni che non tengono contro al momento del comportamento stradale perchè non ho potuto provare giulietta. cmq sia, l'unica alternativa C realmente interessante sembra essere la serie 1; le altre IMHO non raggiungono un appeal estetico sufficiente e questo potrebbe essere, almeno nel breve periodo, un vantaggio per giulietta tuttavia, sono d'accordo con il Fusi e quanti altri hanno criticato l'impostazione al risparmio su quest'auto, che purtroppo emerge in maniera abbastanza palese, delineando una prospettiva futura poco rassicurante. nello specifico, se quest'auto avrà successo, sarà l'occasione per proseguire questa tendenza al risparmio, che potrebbe riportarci ai fasti gloriosi di 155 per i futuri modelli. se quest'auto non avrà successo, sarà l'ennesima occasione per disinvestire su alfa, riducendolo pertanto a brand per rimarchiare FIAT, stile abarth. osservando il prodotto, si nota purtroppo una marcata inversione di tendenza rispetto quanto visto nel 97 per 156 e nel 2000 per 147. in quei casi si notava il salto di qualità marcato rispetto ai modelli che andavano a sostituire, e a un notevole valore aggiunto rispetto alle concorrenti (design esterno e common rail per 156, design esterno ed interno, nonchè materiali per 147). in questo caso non c'è un palese valore aggiunto rispetto alla concorrenza, e quindi questo salto non c'è... sarà sufficiente per convincere l'alfista a rimanere in casa? sarà sufficiente a convincere altri acquirenti a virare verso alfa? solo il tempo saprà dare una rispota, tuttavia io rimango davvero pessimista sul futuro del marchio.
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Scusate, a proposito di vista notturna degli interni del configuratore... in quest'auto sono presente le luci a diffusione ambientale? grazie e ciao
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che se ne dica, pare interessante come analisi, anche se ovviamente non dice nulla in più di quello che pensano in molti qui e sostanzialmente non da delucidazioni su questa eventuale vendita
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e se fosse passato al secondo passo della fase di vendita? voglio dire: 1. accettate che la vogliamo vendere 2. alfa potrebbe essere cmq una gallina dalle uova d'oro , per cui chi la compra la deve ben pagare tutto ciò, ovviamente, a prescindere dalle ignobili intenzioni borsistiche
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ho letto tutte le discussioni che ci sono state in questi giorni; nella speranza che non mi sia sfuggito nulla e di non dire baggianate, ecco tre cose che mi lasciano perplesso: 1. Alla vigilia del lancio di un modello cmq importante (la giulietta) che senso ha rilasciare dichiarazioni sulla "dismissione del marchio", dichiarazioni che comunque possono avere e sicuramente avranno un esito negativo sul successo commerciale del modello (che faccio a spendere 30K euri per un modello di un marchio sta morendo?) 2. in questo scenario di "crisi" (nel senso di incapacità di gestire il marchio) la soluzione migliore è vendere... ma a chi? se avessero proposto la vendita a VAG nel periodo 2001, quello di massimo splendore dell'Alfa Mirafiori, quanti avrebbero accettato volentieri un'eventuale cessione ad una casa tedesca? (lo so che non c'era nessun motivo per vendere ai tempi un marchio in piena ascesa) 3. a tal punto, la gestione deficitaria del marchio negli ultimi anni, unita alle ultime roboanti dichiarazioni di dismissioni e al fattaccio di Arese, hanno avuto sicuramente l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica verso la necessità/validità di una cessione a VAG, favorendo poi così anche il tam tam delle borse. ovviamente qualunque appassionato ragionevole sa che la vendita a VAG è l'unico barlume di speranza per evitare le Chrysler ricarrozzate, mentre magari l'opinione pubblica in generale potrebbe in primis vedere negativamente una cessione ad un partner straniero, per cui, alla minaccia di chiusura, ammorbidirebbe sicuramente la sua posizione così mi sono fatto convinto che da un lato ci sia una forte intenzione di vendere, dall'altro un'altrettanta forte intenzione di comprare, e si sta aspettando qualche circostanza/coincidenza positiva per concludere. non credo neppure al fatto che preferiscano fare morire il marchio (non solo in senso letterale, perchè morte è anche ricarrozzare Chrysler), semmai cercano di ricavarci quanto più possibile (in termini non solo economici, ma anche di facciata) dalla vendita... o sbaglio?
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si, ma mi pare di capire che fabietto andrà ad ordinarla, mica a ritirarla...
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che fregatura, comunque. io ho ordinato la gpl ai primi di maggio, e doveva arrivare la seconda settimana di giugno. temo se ne parli a settembre-ottobre. sono proprio incazzato perchè a saperlo compravo un'altra vettura (sempre dallo stesso concessionario) e almeno l'avevo pronta consegna, visto che io l'auto la uso per lavoro...
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