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McNab

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  1. Lo schermo multifunzione con navigatore inglobato nel quadro strumenti. Mi pare una soluzione originale e non ancora vista, o sbaglio?
  2. Insomma se si parte col tettuccio bisogna tenerlo perchè non c'è un luogo dove riporlo, mentre se si parte senza tettuccio tocca guardare le nuvole per vedere se piove, visto che il tettuccio è a casa. Di auto in versione "targa" che ne sono state e ce ne sono altre; è per tutte così?
  3. Definizioni senzaltro corrette e aderenti alla storia automobilistica americana. Ma...abbastanza inapplicabili alla realtà europea ed italiana in particolare. Cominciamo col dire che un po' per ignoranza, un po' per semplicità, al di fuori degli Stati Uniti non si fa distinzione tra pony car, muscle car, full size, mid size ecc. Quanti sanno da dove nasce il termine "pony car"? Parliamo quindi genericamente di muscle car, comprendendo tutto quello elencato. Aggiungiamo che la genesi delle muscle cars affonda le radici nella precedente "moda" delle Hot rod, cioè automobili spesso prese allo sfasciacarrozze, quindi a costi bassissimi, alleggerite il più possibile e modificate con tanto sudore della fronte per ottenere la maggior potenza possibile dal motore e le migliori prestazioni. A metà dei '60 cominciarono a comparire le muscle car, che più o meno avevano la medesima filosofia di auto "leggere" e potenti e venivano prodotte in serie (a contrario delle hot rod). Ma soprattutto erano, come hai perfettamente ricordato tu, accessibili nel prezzo. Adesso io non ho uno storico dei prezzi per vedere come erano esattamente posizionate rispetto alla media ma il target era una clientela giovane e sportiva ma non ricca. Anche oggi la nuova Challenger parte da meno di 25000$ che in euro fa meno di 18000€. Sintetizzando potremmo dire che, per rispondere a questo tipo di richiesta del mercato, l'industria automobilistica prendeva il motore più potente che aveva in casa e lo piazzava sulla meccanica più leggera che aveva, confezionandogli un vestitino con gli stilemi aggressivi e filanti, gli interni spartani e niente raffinatezze meccaniche. Del resto con tutto quello spazio cosa se ne fanno dei raffinati schemi europei che danno il meglio nel misto? Si va via di potenza, sculando da tutte le parti e senza nemmeno uscire di strada Insomma massimo risultato col minor costo e dal basso prezzo e con tanto tanto divertimento. Se pensiamo all'Italia dobbiamo fare la tara a tutto questo. Quello che là è un corpo macchina leggero o comunque dalle dimensioni e dal peso contenuto, qui sarebbe giudicato, ieri come oggi, un barcone. Una pony car come la Mustang era più lunga di almeno mezzo metro della contemporanea Giulia, più larga e più pesante di non so quanto ma certamente più più E coi prezzi come eravamo messi? Male credo. Anche qui ci vorrebbe uno storico dei prezzi ma a memoria mi pare che la Montreal (che come dimensioni era un pochino più prossima alle americane) citata da me costasse quasi come una Porsche. La Dino coupé mi dici che costava un botto pure lei. Le più umane erano forse Fulvia e Giulia GT ma anche lì le versioni più pepate (HF e GTA) non sono sicuro che fossero proprio abbordabilissime. Ad ogni modo queste ultime due condividono certamente la filosofia di auto leggere e potenti. Per concludere credo che nel portare il discorso muscle car di quà dall'oceano si debba per forza accettare che i paragoni con l'originale calzino solo in parte o, almeno, a modo nostro perchè, altrimenti, il risultato della ricerca in casa nostra sarà per forza di cose uguale a zero. Ho visto che c'è un bellissimo topic sulle muscle car in questa sezione, aperto da un informatissimo utente. Magari qualche informzione in più, insieme alla sua opinione, potrebbe esserci fornita da lui.
  4. Non ho mai avuto modo di guidare una BX se non per una breve prova. Un mio amico aveva in famiglia una BX in allestimento sportivo. Non saprei dire con certezza quale ma, dovessi indovinare, direi questo: BX 16 GTI (1580cc, 113 CV, 194 Km/h) – Cambio a 5 marce Mi ricordo che il mio amico mi faceva una testa così con i suoi discorsi sulle incredibili qualità delle sospensioni idropneumatiche Altro particolare era il pedale del freno. Più che un pedale era un pulsante dalla corsa brevissima. Era impossibile modulare la frenata per chi non fosse pratico e infatti, durante la breve prova cui accennavo, ogni volta che sfioravo il pedale del freno rischiavo di stamparmi sul volante
  5. Io non trovo che le due cose si escludano a vicenda. La Montreal è bella, italiana, Alfa Romeo e contemporaneamente ha un sapore da muscle car americana. Almeno io la penso così
  6. Chiedo scusa se torno sulla questione Ferrari 308 - Magnum. Spero vogliate tollerare ancora il mio off-topic. Mea culpa. In effetti qualche scena col tettuccio c'è. Probabilmente ci stava (coi sedili ribassati) ma non particolarmente comodo. In ogni caso, scenograficamente la macchina aperta permetteva delle riprese più agevoli e luminose. In questo modo ci hanno regalato quelle magnifiche riprese aeree sulla costa. L'episodio che citi è "computer date" (Appuntamento col computer). Sono andato a cercarlo, stagione02 episodio13. Le stagioni in totale sono 8. Per ricollegarmi alla questione tettuccio, la scena che fa da sigla è tratta proprio dalla prima sequenza dell'episodio pilota. Magnum penetra nella villa e ruba la Ferrari. E qui si vede entrare in macchina col tettuccio chiuso. Quindi Selleck ci stava ma proprio al pelo. Poi scappa e appena uscito dal cancello si ferma a togliere il tettuccio, manovra che svolge da dentro l'auto sollevando e spingendo il tettuccio energicamente indietro. Mi son sempre chiesto dove andasse a finire 'sto benedetto tettuccio (vedere immagine). Possibile che sia previsto che scivoli sul cofano motore? Tornando alla sequenza, a questo punto, come si vedrà d'ora in poi nella sigla, Magnum sorride guardando in camera e sgomma via.
  7. Personalmente non concordo. Certamente è vero che la linea è più europea, tuttavia a mio parere sono molti i punti di contatto con le sportive di oltreoceano e non solo nel design. La Montreal era bella grossa per l'epoca e, credo, fu fatta così proprio per il pubblico per il quale era pensata inizialmente, cioè quello dell'Expo di Montreal. Non a caso si racconta che il riscontro fortemente positivo nel pubblico canadese e statiunitense influenzò notevolmente la decisione di mandarla in produzione. Quindi, riassumendo, una coupé di dimensioni generose con un potente motore derivato dalla 33 stradale. Ritornando al design, come dicevo anche la linea è molto muscolosa, seppur più sinuosa e con particolari che rimandano alle supercar europee (italiane) del periodo. Praticamente la maggior differenza stilistica si nota nelle americane nella coda che, anzichè il grosso lunotto e la troncatura importante dell'Alfa, hanno il classico andamento della fiancata che si racorda tramite un'onda (scusate ma al momento non mi viene una descrizione migliore ) all'altezza del montante (che ovviamente è differente) con il classico trunk. Particolare che, a mio avviso, nelle americane trova la sua miglior espressione nella Charger del '69 e nella 'Cuda del '71. Ma in definitiva, secondo me, per collocare la Montreal tra le muscle car europee, senza spaccare il capello stilistico, basta raccogliere le impressioni dell' "uomo della strada". 99 su cento diranno che la Montreal è la più americana e "muscle" delle Alfa ma anche delle sportive dell'epoca.
  8. Allora, non son sicuro che il link che ho ripescato sia lo stesso al quale pensavo (ricordavo una maggior dovizia di infomazioni). Comunque ecco quanto promesso. I modelli impiegati sono i seguenti: - 308 GTS 1979 (telai: 28585, 29109) - 308 GTSi 1981 (telaio: 34567) - 308 GTS quattrovalvole 1984 (telaio:57685) Altrove ho visto riportati anni differenti per i primi due modelli (GTS 1978, GTSi 1980). Probabilmente alcuni fanno riferimento agli anni di immatricolazione ed altri a quello di immissione sul mercato. Boh, ci vorrebbe un ferrarista Ci sono discrepanze tra le fonti anche per il numero esatto delle vetture, che secondo alcuni sono 5 (qui sopra vedete 4 numeri di telaio), e delle stunt car (probabilmente repliche). Inizialmente pare che la produzione fosse orientata per una porsche ma la casa tedesca si rifiutò di fornire customizzazioni dei propri prodotti e la produzione voleva modifiche al tetto per le riprese aeree. Aggiungo qualche aneddoto. I sedili delle vetture vennero modificati per via dell'altezza di Tom Selleck che comunque sporgeva dal parabrezza e non poteva guidare col tettino chiuso. E infatti a memoria non mi pare di aver mai visto la 308 col tettino chiuso Lo stesso Tom Selleck ha ricordato in un'intervista che la 308 prima serie era molto difficile da guidare a causa del cambio e della frizione molto duri (secondo alcuni modificate con parti da competizione). Le varie Ferrari vennero tutte vendute durante e al termine della serie. Una di queste venne acquistata da Lerry Manetti alias Rick. Nel corso degli anni, Selleck ha tentato innumerevoli volte di acquisire i diritti per girare un film su Magnum p.i. La Universal non ha mai ceduto i diritti e in epoca più recente ha tirato fuori l'idea dal cassetto diverse volte, soprattuto sull'onda dei recenti analoghi progetti (Hazzard, Starsky&Hutch ecc). Finora non si è concretizzato nulla, forse per discordie sul tipo di impostazione dare al film o per le proteste dei fan ogni volta che filtra l'indiscrezione che non sarebbe prevista la partecipazione di Tom Selleck; anche se, pare, che negli anni 90 addirittura Tom Clancy avesse scritto una sceneggiatura. Esiste una lista di tutti i danni riportati dalle ferrari durante le riprese. La targa citata è stata usata nell'episodio pilota e poi ripresa nella sigla anche delle altre stagioni: 56E-478 Del telefilm posso solo dire che sottoscrivo tutto quello che ha detto Paolo GTC. Hai perfettamente centrato alcuni degli elementi che facevano presa su di me. Poi io adoravo anche i richiami continui ai vecchi film di ispirazione Hard Boiled (Chandler è uno degli scrittori che preferisco) perchè erano fatti con la giusta dose di ironia. Abbastanza per non cadere in una patetica imitazione ma non tanta da far scadere tutto in una parodia.
  9. Ah ecco, 1990. Colpa mia. Avevo pensato al restyling della prima serie ed invece era il lancio della seconda serie. Grazie.
  10. Vero, quella di Magnum era una 308 GTS. Per la verità sul set del telefilm ne usarono di modelli differenti, se non ricordo male 3. Avevo salvato un link tra i bookmark che li elencava tutti. Il tempo di cercarlo e sarò più preciso. Magnum era il mio telefilm preferito. Non ho i dvd ma ho i sat-rip da qualche parte. Mi pare che i dvd siano stati ridoppiati (almeno qualche episodio), se non ricordo male.
  11. Materiale veramente gustoso. Tanto che ne ho salvato un pdf. Se posso umilmente avanzare una richiesta, mi piacerebbe avere una indicazione delle date delle varie interviste. Anche se in effetti si deducono, più o meno precisamente, dal testo. Però ad esempio mi trovo in difficoltà con la seconda intervista a Hruska. Si colloca dopo il 1983 ma quando? Sulla 33 (ma non solo) sono molto ignorante. Wikipedia colloca la prima serie restyling nel 1986. Combacia la data del'intervista? Ti prego perdona la pedanteria Tornando al contenuto del materiale pubblicato, leggendo il preambolo così come scritto da Autosprint, sembra che l'idea iniziale e la promozione della stessa sia opera di Luraghi. Mi pare che non sia opinione generale che le cose siano andate così. Dipende forse dalla data di pubblicazione troppo vicino ai fatti narrati? Correggetemi se sbaglio, anzi, come ho detto è un po' di tempo che voglio approfondire la questione e quindi ogni informazione è gradita. L'intervista a Luraghi mi dà l'impressione di essere stata effettuata in forma scritta. Tutte le prime domande vertono sui ritardi e slittamenti e danno per acquisito questo dato mentre Luraghi lo nega fin dall'inizio. Beh se a me avessero riproposto la stessa "tesi" ignorando la spiegazione già fornita, arrivati alla terza domanda avrei senzaltro risposto <<figliolo lei è ritardato o cosa?>> Infine una nota personale. Tra i pro e i contro elencati dal pubblico si menziona la tenuta di strada. Ebbene se c'è un ricordo vivido nella mia memoria dei commenti di mio padre sull'Alfasud è a proposito della sua ottima tenuta di strada. P.S. Credo di aver già sfogliato il topic "Balocco e dintorni: muletti Alfa del passato" ma credo che tornerò a rileggerlo alla luce del materiale proposto oggi.
  12. Mi aggiungo anche io agli estimatori dei suddetti esemplari di Alfetta e 208. Sbaglio o a quei terminali di scarico del 208 è stato aggiunto qualcosa? Non sono una esperto ma a memoria Magnum non li aveva inscatolati così
  13. Osti che malloppo succoso. Ho iniziato a leggere ma, prima di proseguire, ti voglio ringraziare. Da un po' di tempo sentivo la necessità di approfondire la genesi di questo modello cui sono legato da bellissimi ricordi d'infanzia. Mio papà ne ha avute tre e sull'ultima ho iniziato a manovrare un volante , ovviamente seduto sulle gambe di papà. Ora mi metto comodo, mi godo il malloppo e sprofondo nei ricordi. Perciò mille grazie.
  14. Beh, davvero curioso. Anche se ho delle perplessità che questo prodotto sia realmente usato nei concessionari. Almeno in Italia. Certo se fosse vero....
  15. Ma così mi incuriosisci ancora di più Facciamo così, se ti va raccontamela in un topic più adatto, non vedo l'ora di leggerla. Altrimenti mi terrò la curiosità. Grazie in ogni caso.
  16. L'avevo immaginato, però mi pareva, come poi hai confermato, un pochino scenografico per essere quello. Grazie. Immagino che in produzione verrà spostato. Come non gli interessa? Non è lui che ha fatto il diavolo a quattro per gli interni di Giulietta? A proposito, si è saputo quale particolare era l'oggetto dei sui strali?
  17. Mitico Il Bandito Certamente tra i film caratterizzati da automobili è stato uno dei più popolari, anche grazie alla famosa canzone "East Bound and Down" che fa da colonna sonora alle scorribande di Burt Reynolds. Lo stesso Reynolds, pochi anni dopo, sarà protagonista di un altro film sulle automobili. Uno dei più divertenti di tutto il filone sulle corse illegali. Trattasi di "The Cannonball Run" (La corsa più pazza del mondo). Con il grande Dom DeLuise che si trasforma in...Capitan Chaos!
  18. Sono molto concept, però i fari anteriori non mi dispiacciono per niente. Del resto se sul mercato ci sono già fari particolari come quelli Audi Ci può stare anche una soluzione come questa Magari un po' standardizzato. Non sono convinto che una striscia di led starebbe meglio.
  19. Beh, effettivamente se Marin ha una somiglianza fisica con Adolfo Celi e l'estro del dott. Sassaroli (o perlomeno così mi è parso di capire), forse per lo spirito aventuroso e "innovatore" nel suo lavoro si potrebbe accostare ad un altro personaggio (mi perdonerai se mi produco in un altro azzardato paragone ) : Ambrogio Fogar La sua trasmissione "Jonathan Dimensione Avventura" è stato il capostipite delle trasmissioni avventura/documentario. Senza dimenticare le sue imprese.
  20. Mi piacerebbe leggere le impressioni di qualcuno che si sia seduto nella vettura ed abbia toccato con mano. Immagino che, essendo un concept, la vettura sia inavvicinabile da parte del pubblico.
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