vorrei mettere la mia esperienza personale sul tavolo
in officina, per scelta, abbiamo tutti ragazzi giovani: under 25 e un paio sui 40..tre usciti dalle scuole e messi subito in produzione, gli altri due presi da lavori che centravano un tubo di niente (trasporti, per fare un esempio)..poi c'era (è andato in pensione) una persona che ha fatto molti anni in officina e poi passato in proprio con un negozio che è andato male..alché ci siamo aiuti tra di noi..
poi ci sono i fornitori esterni su cui facciamo fare, pochi, lavori che noi non riusciamo per via delle atrezzature (non posso comprarmi tutta la tekna per fare venti pezzi all'anno) e che fanno quello come specialties..
ho commissionato numero tre lavori in esterno da fare su centri di lavoro di precisione centesimale e altrettanti di torneria sempre di precisione centesimale..se li avessi fatti fare io in officina sulle mie macchine, avrei avuto un risultato decisamente migliore con un costo inferiore e con meno errori "a occhio nudo" (lamature fuori di 3/4 decimi..cose folli!!)
morale della favola: l'importante è dare in mano alla gente una certa preparazione e una certa serietà e importanza nel lavoro (credo poco nei "caricatori" da grandi aziende), ma al tempo stesso insegnarli a lavorare come si vuole per raggiungere l'obiettivo..attualmente i ragazzi fanno un lavoro più complesso, meglio, in meno tempo e con meno errori di produzione che "l'anziano" del gruppo e sicuramente ne escono molto ma molto meglio degli specializzati..
chiaramente, rimane il concetto che se uno è bacato, rimane bacato anche dopo anni..
insomma, non si può continuamente giudicare, per marchi da centinaia di migliaia di pezzi l'anno, produzioni estere in paesi che fino a 7/8 anni fa consideravamo terzo mondo (anche oggi potrebbero esserlo) solo per abitudine nel dire "made in italy"
per dire una cazzata, il motore della ritmo era un bel motore e veniva fabbricato in brasile..cos'è esiste l'assioma brasiliano=handicap nell'assemblare i motori? forse dovremmo avere paura che gli altri, molto più motivati di noi italiani, ci passino sulle orecchie..