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"Quando le corse erano pericolose ed il sesso era sicuro!" [cit]
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Con l'immagine che usi come Avatarro è il minimo che ti potesse accadere...........
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Capisco perfettamente... Quando ero giovane e magro dall'alto dei miei 1,87 ai motorshow vari probabilmente ero piuttosto inviso!
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Ma insomma..... non è proprio la sessa cosa..... BRERA Concept ....teoricamente poteva rimanere un esercizio di stile fine a se stesso e alla meno peggio essere un'auto di piccola produzione avendo la meccanica intera della Maserati ( quindi con relativi prezzi) ! Che poi Giugiaro quando gli hanno chiesto di fare il Coupè su base 159 ci abbia adeguato il Concept.... ok.... alla fine della fiera considerando le due meccaniche OPPOSTE il risultato è stato persino pregevole ( IMHO Brera resta una bellissima auto, inutile forse, ma bella) Qui si parla di Concept nati e cresciuti con un TARGET identico dall'inizio alla fine....con l'unica "piccola" differenza che fra il Concept e il modello di serie spesso e volentieri c'è un abisso ben peggio del caso Brera Concept/Brera produzione.
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Com'era quella vecchia pubblicitè ??? Se lo conosci lo eviti......
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Alla fine non ho aggiunto alcun commento ma.......che figata!! Immagino che fra i 60 ed i 70 di problemoni ce ne fossero come e più di adesso....ma guardando a cose come queste e alla Plafonizzazione quasi inesistente del parco automotociclistico .....mi viene la nostalgia!!
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Anche fosse cosi....non riesco a vederla come BMW!!! Capisco anche io che il mondo è cambiato, lo percpisco nell'aria e lo percepisco nell'acqua..... ma sto ..."coso" bah.....
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Hunt-Sheene: genio e sregolatezza L’accoppiata Hunt-Sheene rappresenta l’apoteosi di un modo di concepire lo sport motoristico che probabilmente non vedremo mai più Foto Gallery (25 foto) » Nell’Ottobre 1976 Barry Sheene, fresco campione del mondo 500cc, raggiunse l’amico James Hunt in Giappone. Il pilota della McLaren si stava acclimatando per la ultima gara del mondiale, quella che gli assegnerà il titolo dopo il rifiuto di Lauda di correre sotto il diluvio. Le cronache riportano che durante i quindici giorni di permanenza all’Hilton Hotel, le stanze dei due inglesi furono visitate da 33 hostess della British Airways, e da un numero imprecisato di giovani ragazze giapponesi. Magari non è del tutto vero, ma sicuramente è verosimile, essendoci anche testimonianze molto credibili, ad esempio quella di un giovane Patrick Head, su come la preparazione di Hunt al grande evento, accompagnato dal suo amico motociclista, fosse quantomeno poco convenzionale. Apoteosi di un modo di concepire lo sport L’accoppiata Hunt-Sheene, personaggi che se fossero nati qualche secolo prima avrebbero avuto tutte le caratteristiche per entrare nel novero dei leggendari corsari inglesi alla Francis Drake, rappresenta nella storia delle competizioni qualcosa di spettacolare, l’apoteosi di un modo di concepire lo sport motoristico che probabilmente non vedremo mai più. Tra i due piloti c’erano tre anni di differenza (Hunt, più anziano, era del ’47) ed una lunga serie di similitudini, che partono dal loro grande fascino, passano attraverso una lunga serie di anticonformismi e vizi, per terminare nella purtroppo prematura scomparsa, beffardamente dovuta a banali cause naturali dopo essere sopravvissuti a botti spaventosi. Hunt in Italia non gode di grande popolarità, essendo il pilota che ha impedito a Lauda l’impresa leggendaria di vincere il mondiale pochi mesi dopo avere ricevuto l’estrema unzione. Un po’ l’omaggio che gli ha dedicato Raikkonen a Montecarlo, replicandone il casco, ma soprattutto il film di prossima uscita firmato da Ron Howard sulla stagione 1976 (in cui l’inglese avrà l’azzeccato volto di XXX, già protagonista di Thor) dovrebbero ravvivarne la popolarità. Una bellissima immagine ritrae Hunt e Sheene insieme, in un momento di relax James Hunt Dell’Hunt pilota si possono individuare tre fasi: gli inizi, caratterizzati da incidenti spettacolari che gli valsero l’appellativo di “hunt the shunt”, sostenuti finanziariamente dall’eccentrico Lord Hesketh. Gli anni ’76-’77 in McLaren, dove si dimostrò magari non un fuoriclasse, ma un eccellente pilota ed un degno campione del mondo. Gli anni ’78-’79 di un declino molto peggiore della inconsistenza delle monoposto che si trovò a pilotare, culminati con il ritiro istantaneo al GP di Montecarlo, rinunciando di punto in bianco al contratto milionario della Wolf. Questa ultima fase si aprì probabilmente a seguito della scomparsa di Peterson a Monza: Hunt, che si prodigò nelle operazioni di spegnimento della Lotus in fiamme, perse uno dei suoi migliori amici nel circus, e con esso probabilmente la voglia di divertirsi guidando. Barry Sheene Per Sheene fu diverso, non smise mai di divertirsi in moto, ritirandosi solo nel 1984, due anni dopo un incidente pazzesco a Silverstone, dove si fratturò le gambe che dovettero essergli ricostruite con 27 pezzi di metallo tra viti e placche. Già nel 1975 si era rotto tutto quello che era possibile rompersi in un terribile incidente a Daytona. “Sex is champion’s brekfast”: questo adesivo campeggiò a lungo sulla tuta di Hunt, e rappresentava una filosofia di vita. Sulla sua biografia vengono calcolate in circa 5.000 le donne con cui ebbe una relazione, due delle quali divennero brevemente e malvolentieri mogli. “Sex is champion’s brekfast: questo adesivo campeggiò a lungo sulla tuta di Hunt, e rappresentava una filosofia di vita. Sulla sua biografia vengono calcolate in circa 5.000 le donne con cui ebbe una relazione, due delle quali divennero brevemente e malvolentieri moglio” Sheene condivideva la stessa passione per le donne, e sicuramente ha avuto un numero di relazioni che un essere umano maschio medio neppure si immagina; contrariamente al collega, per il quale, secondo un amico giornalista: «L’aspetto emozionale del rapporto con una donna era assolutamente sconosciuto», aveva però un forte legame con la bellissima, intelligente e tollerante moglie Stephanie, ex playmate, da cui alla fine tornava sempre. Sheene con la moglie Stephanie Una vita segnata dai vizi Altri vizi che i due ampiamente condividevano, ovvero fumo ed alcool (infiniti i filmati dell’epoca che li ritraggono al termine di una gara a farsi passare sigarette e alcolici), erano più estremi in Hunt, solito ubriacarsi con molto maggiore frequenza e spintosi fino a sperimentare droghe molto pesanti (testimone di eccezione Max Mosley che si vide offrire una striscia di cocaina). Prima di una gara era per lui quasi un rito vomitare per sentirsi meglio; non aveva problemi neppure ad urinare contro il guard rail sulla linea di partenza di fronte alle tribune affollate. In un video del 1977 c’è tutto James Hunt: si schianta contro un muretto, esce zoppicante dalla sua McLaren e sferra un gran destro ad un commissario che lo vuole portare al sicuro; poi si riprende e si scusa con il malcapitato. Una cosa che Sheene, dal carattere molto meno lunatico, non avrebbe mai fatto, così come presentarsi a ritirare il premio di campione del mondo in smoking e scarpe da ginnastica o portare il cane a mangiare nel migliore ristorante di Londra. Entrambi si impegnarono per portare maggiore sicurezza nelle corse La stampa inglese comunque amava in uguale misura questi due campioni così belli, spiritosi e sempre ricchi di battute. Entrambi adoravano le Rolls Royce (specie Barry) ed entrambi erano imprevedibilmente impegnati nel cercare comunque una maggiore sicurezza nelle corse: Sheene si attirò antipatie criticando il Tourist Trophy e contribuendo a farlo escludere dal mondiale. Hunt andrò oltre e fu talmente onesto, nella gara che avrebbe potuto assegnargli il titolo, nel votare per annullarla data l’estrema pericolosità del Fuji sotto la pioggia. Hunt non era per nulla egoista, tanto che fu lui a procurare a Gilles Villeneuve il debutto con la McLaren nell’ultima gara del ’77 Un'altra cosa da dire riguardo Hunt è che non era per nulla egoista, tanto, cosa passata inosservata nel trentennale della morte di Villeneuve,che fu lui a procurare al canadese il debutto con la McLaren nell’ultima gara del ’77. Gilles lo aveva battuto ed impressionato in una gara in Canada, e lui ritenne di dover intercedere in McLaren per dargli una opportunità nel GP di Gran Bretagna ’77, dove si mise in luce con il migliore giro nel warm up. Senza Hunt forse non ci sarebbe stato Villeneuve. Del resto James godeva della stima dei suoi colleghi, a cominciare dal suo rivale per antonomasia, Niki Lauda, con cui aveva condiviso anche un appartamento nel periodo della F.3; l’austriaco ebbe sempre parole di stima verso Hunt, definendolo «Un eccezionale pilota, ed il più carismatico pilota mai apparso in Formula 1.» Barry era il più avveduto e affidabile dei due Nel suo ugualmente sincero anticonformismo, Barry era in generale più avveduto ed affidabile, non a caso fu lui a gestire in maniera più oculata il proprio patrimonio dopo il ritiro. E non a caso, nonostante le moto fossero di gran lunga meno popolari della F.1, ottenne quel titolo di Baronetto che la Regina non si azzardò a concedere ad Hunt. Tutti e due finirono a fare i commentatori, ed anche in questo caso James si dimostrò nei quindici anni in BBC a fianco di Gordon Murray più caustico e meno diplomatico. Proprio il celebre giornalista inglese, richiesto di un paragone tra i due campioni disse: «A Barry non puoi che volere bene da subito; per James devi metterci un po’ di tempo per capire che è un uomo strano ma veramente buono e generoso.» “Senza Hunt forse non ci sarebbe stato Villeneuve. Del resto James godeva della stima dei suoi colleghi,a cominciare dal suo rivale per antonomasia, Niki Lauda” Moss: «I piloti dopo una gara correvano a cercarsi delle ragazze, non come oggi che vanno subito in TV a ringraziare la Vodafone!» Sheene non smise mai di divertirsi in moto, ritirandosi solo nel 1984, due anni dopo un incidente pazzesco a Silverstone, dove si fratturò le gambe «Certo che ho paura di morire –sostennero più o meno entrambi in delle interviste – perché qui mi diverto moltissimo!» : purtroppo invece Hunt ci ha lasciato nel 1993 per un infarto su cui nessuno ha voluto poi indagare più di tanto, mentre Barry nel 2003 dopo una lunga lotta contro il cancro, la stessa malattia che si era appena portato via il suo amico George Harrison. «When playboy ruled the world» è un bellissimo documentario della BBC che trovate nel testo e che consigliamo di guardare a chi vuole affiancare a questo articolo delle assai più significative immagini e riscoprire al meglio un periodo in cui per dirla alla Stirling Moss «i piloti dopo una gara correvano a cercarsi delle ragazze, non come oggi che vanno subito in TV a ringraziare la Vodafone!.» 13/09/2012 Claudio Pavanello Hunt-Sheene: genio e sregolatezza - News - Automoto.it
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Nel 2009 presi la Mito 155cv.... ma adesso ho dato via anche quella e momentaneamente sono "pedibus"......
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Tante congratulazioni, in bocca al Lupo e una discreta dose d'invidia da parte mia ( ex 159vista)
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Ecco...in questa "mise" sembra proprio l'auto che l'emiro regalerebbe al figlio 18enne della governante........
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Ma Lui dov'era????
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Al netto di tutti gli interventi precedenti..... più spazio hai meglio è...per ovvi motivi; Tuttavia, me medesimo ha una 500mjet dai primi del 2008 e nel 2007 è nata la mia bimba.....indi per cui è stata scarrozzata sulla 500 fin dai primordi senza problema VERO alcuno.....Certo, avere 5 porte è più pratico ma non stiamo parlando di tragedie, anzi...... Per quanto riguarda il passeggino abbiamo dovuto optare per uno di quelli "relativamente" semplici con chiusura ad ombrello perchè quello che ci regalarono "FOppa Pedretti Vintage TRIO" era troppo grande per il baule ( ma lo era per qualsiasi baule di auto medio/piccola, chiudendosi orizzontalmente) In buona sostanza se ti piace la 500 non farti grossi problemi, spazio ce n'è a sufficienza.....anche se ci sono certamente scelte più razionali e "comode".....( ma magari meno accattivanti)
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Quindi non cambierà nulla dalla situazione attuale.......
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Alla fine l'ho visto anche io questa sera!! È una tavanata pazzesca.....ma mi è piaciuto..... Certo, fa sembrare il THOR di Branagh un'opera shakespeariana ma tutto sommato pensavo peggio, la commistione di tutti sti grossi calibri mi faceva sperare poco....ma saranno state le aspettative rasoterra che alla fine me l'hanno fatto digerire piuttosto bene. L'unico personaggio che trovo, non da oggi, con l'attore sbagliato è proprio Vedova Nera che avrei preferito interpretato da una penna meno tracagnotta della pur apprezzabilissima ( in The Island, per esempio) S.johansson.
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ECCO dove li avevo già visti!!!
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- chrysler 300
- chrysler 300 2012
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È cosa buona e giusta!
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Mah..... quel profilo "battiporta" appiccicato alla minigonna sotto è qualcosa con poco senso ed infinitamente brutto..... ma poi, sinceramente, 1290€ per....cosa ???
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- maggiolino r-line 2013
- parigi
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Sostanzialmente concordo... anche se mi viene da pensare che il "NON" farlo ( il più presto possibile) dipenda da ragioni contingenti piuttosto che un fattore "umorale" del "responsabile"......
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- fiat 500 suv spy
- fiat 500x spy
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