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Oscar Giannino: "La crisi è colpa dello Stato" Per il giornalista siamo di fronte a una crisi epocale che aggredisce la piccola impresa, investe la sicurezza di sé e l'erosione di patrimonio accumulato da generazioni formiche mentre lo Stato faceva la cicala di Redazione - 26 giugno 2012, 16:16 Come si è arrivati alla crisi economica attuale? "Siamo di fronte a una crisi epocale. C'è una prima parte della crisi che dura due anni e comincia nel 2006 per eccesso di consumi privati finanziati a debito nel mondo delle banche anglosassoni e c'è una seconda parte della crisi degli ultimi due anni e mezzo dovuta all'eccesso di consumi pubblici finanziati a debito dall'Europa". C'è la sensazione diffusa di essere arrivati quasi al capolinea. E' d'accordo? "Nei paesi eurodeboli più esposti alla crisi, in particolare Italia Grecia e Spagna, siamo arrivati al capolinea. Perché siamo in presenza di rotture di continuità che nel caso greco e spagnolo erano rotture di continuità storiche più brevi perché loro erano arrivati al benessere molto dopo di noi. Noi ci siamo arrivati con la fatica di una generazione che ha rimesso in piedi l'Italia nel secondo dopoguerra e poi negli ultimi 30 anni abbiamo assaporato il benessere vero". Insomma, nel Belpaese la crisi è ancora più radicale... "Da noi la rottura di continuità storica è più profonda e aggredisce le ragioni di continuità soprattutto di quella piccola e piccolissima impresa che è un po' ciò che contraddistingue l'Italia come tessuto produttivo ma anche come struttura sociale. Ecco il motivo per cui la crisi in Italia è più profonda di quello che dicono i pur amari risultati economici perché investe la sicurezza di sé, investe per la curva demografica il futuro dei propri figli, investe l'erosione di patrimonio accumulato da generazioni formiche mentre lo Stato faceva la cicala, investe la scommessa di 2-3 milioni di italiani che hanno scommesso tutto su se stessi avendolo appreso dai propri genitori. E quindi hanno fatto piccola impresa e adesso tra banche e tutto il resto non vanno avanti. Quindi diventa una crisi profondamente valoriale". Si parla molto anche di uscita dall'euro, considerata colpevola del disastro economico attuale. Che idea si è fatto a tal proposito? "Non è colpa dell'euro. E il fenomeno della diminuzione del potere d'acquisto c'è ogni qual volta che si passa da una moneta all'altra. Cioè ci sono delle prese di profitto di che ne ha vantaggio potendo maneggiare il cambio. In quel caso la soglia di cambio per l'Italia effettivamente fu troppo alta. La soglia di cambio tra Lira e Euro fu imposta dai tedeschi perché sapevano che così eravamo costretti a durissimi anni di razionalizzazione del nostro tessuto produttivo nelle specializzazioni in cui eravamo direttamente concorrenti con loro. Ma la colpa non è dell'euro". Come fa a sostenerlo? "Perché l'Italia ha una crisi che viene da prima dell'Euro che dura da più di 20 anni. La bassa crescita italiana rispetto a tutti i paesi avanzati è una crisi tutta italiana e non c'entra neanche troppo con la globalizzazione. Perché da quando nel 2001 abbiamo fatto entrare la Cina nel Wto la verità è che i paesi avanzati hanno fatto crescita e noi no. Nel nostro caso il problema è lo Stato". In che senso? "Noi siamo il paese record per ciò che lo Stato ha preso di più rispetto a quello che ha dato negli ultimi 20 anni. In 20 anni ogni italiano ha fatto più prodotto pro capite per 9 punti, eppure se andiamo a vedere il reddito pro capite gli italiani rispetto a 20 anni fa sono al -4%. Allora di quei 13 punti di differenza che mancano agli italiani rispetto al prodotto la verità è che più di 11 se l'è preso lo Stato per finanziare una spesa corrente che non ha eguali con una pressione fiscale che non ha eguali e con un debito pubblico che non ha eguali". La sua è una tesi quasi controcorrente... "So che è impopolare perché nella crisi la gente tende a credere che la risposta sia lo Stato, da noi lo Stato è il problema". Sul web corre voce di una sua candidatura alle primarie. La conferma? "Ma di chi? No. Io tenterò di dar voce a questa parte dell'Italia che sento molto preoccupata e sfiduciata, Mi riferisco all'impresa del lavoro. Siamo l'unico paese tra quelli eurodeboli che devono correggere la finanza pubblica che ha un aggravio dell'80% di tasse su coloro che già ne pagavano a livelli record. Quella parte di Italia lì mi preoccupa perché c'è il rischio che resti senza voce". La sua ricetta contro la crisi? "La risposta è che al debito pubblico si risponda con gli attigui patrimoniali dello Stato, cedendo quelli e ce ne sono per molte decine di Pil e poi la spesa corrente ha 7-8 punti cioè sino a 100 milardi che in tre anni si possono eliminare senza conseguenze recessive perché bisogna diminuire del corrispettivo le tasse". Che idea si è fatta del fenomeno dei suicidi, a cui i giornali hanno dato molto spazio? "Il caso dei suicidi è presente perché è lo Stato che chiede di più. Quello che servirebbe è un apparato tributario capace di distinguere. Un conto sono gli evasori da accertare e perseguire. Altro conto sono milioni di italiani che dichiarano esplicitamente di non farcela a fronteggiare l'accresciuta pretesa dello Stato. Purtroppo il nostro apparato tributario ha norme che non gli consentono di distinguere e che lo rendono autolesionista perché porta alla chiusura di imprese e alla disoccupazione: cioè a perdere gettito. Lo Stato ha praticamente sempre ragione ed è un principio di barbarie perché vuol dire che siamo diventati sudditi e non cittadini". In questo ciclo di interviste, noi chiediamo un personale percorso di letture per uscire dalla crisi o quanto meno per scorgere un barlume di speranza per uscire dal tunnel. Lei cosa consiglia? "Suggerisco di rileggere Einaudi, è un classico dimenticato dalle università e nel dibattito pubblico. Le edizioni scritte nel 44' e 45' sono una biblioteca di buon senso per la politica economica italiana. Poi l'istant book "Sudditi", in cui da Nicola Rossi a Natale D'Amico documentano come si tratti di spezzare questa catena che ci ha fatto introiettare questo atteggiamento di soggezione nei confronti dello Stato. Infine consiglerei una lettura valoriale perché io sono fiducioso che l'Italia ce la faccia. C'è una grande parabola di come attraverso la povertà e la miseria umana si possa ascendere. E' I Miserabili Victor Hugo". Il Giornale.it
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dici?? Merkel: "Eurobond? Mai finché sarò in vita" Un'indiscrezione su un colloqui della cancelliera coi parlamentari dell'Fdp mette a serio rischio la moneta unica foto Ap/Lapresse 19:17 - Angela Merkel dice un no forte e chiaro agli eurobond. Sarebbe un'opposizione su tutta la linea quella che la cancelliera tedesca avrebbe espresso a Berlino. "Finché sarò in vita non ci sarà alcuna condivisione del debito". Sarebbero queste le parole pronunciate secondo indiscrezioni riferite dall'agenzia Dapd a un incontro con i parlamentari del partito liberale Fdp. Non ci sarà una piena mutualizzazione del debito "finché avrò vita". E' quanto avrebbe affermato il cancelliere tedesco, Angela Merkel, secondo quanto riportato all'Associated Press da un deputato della sua coalizione di governo, presente a una riunione tra Cdu e Liberal-Democratici. Secondo il deputato, che ha preferito rimanere anonimo per la natura riservata della riunione, i partecipanti "hanno reagito con un applauso sentendo che il cancelliere non vuole una responsabilità solidale del debito".
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Io quando la provai non ho mai tirato un KM tutto intero....ne penso di farlo quotidianamente.... ma ricordo molto bene che mi sembrò decisamente asfittica.....( forse le mie aspettative erano cannate) ...paradossalmente il 2.7 successivo è un discreto altro andare a dispetto dei 15 cavalli di differenza.....
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WDW 2012. Potere Ducati a ritmo di rock Il record di presenze era preventivabile, per la settima edizione del mega-evento Ducati. Un appuntamento al quale ogni motociclista prima o poi dovrebbe partecipare, perché vi si respira un’atmosfera davvero mistica Mi piace, partecipare al WDW. Non me ne sono perso uno. Non ho una Ducati, e ovviamente il fatto di vivere questo bell’evento è anche legato al mio lavoro. Ma è una consuetudine che vivo con molto piacere, anche se arrivarci in moto con quasi 40 gradi nell’aria questa volta è stato davvero probante. Mi piace anche perché incontro tantissimi colleghi ed amici, assieme ai quali condividere, in simbiosi con il popolo Ducati, un’atmosfera ed una fede al celebre marchio che arrivano a sfiorare il misticismo. Un marchio che non è nemmeno uno dei più anziani del mondo – la Ducati nacque motociclisticamente nel 1946 – ma che ha ormai acquisito un carisma ed un seguito tali da diventare leggenda. «Voi avete un vero gioiello» mi ha detto un giovane responsabile di Audi, mentre si godeva l’atmosfera al box di Vale e Nicky assieme ad un gruppo di alti dirigenti di Ingolstadt, durante una chiacchierata informale. Soggiungendo: «noi lo sappiamo bene, per questo ci abbiamo investito moltissimo». Eh si, il popolo ducatista è davvero unico, e anche chi ducatista non è, o comunque non è mai stato al Baby Sic Boy al WDW 2012 WDW, lo avrà certamente capito già scorrendo le nostre ricche gallery fotografiche e gustandosi i vari video sull’evento: in quella che trovate qui a fianco, tra l’altro, trovo bellissime le immagini di un bimbetto già motociclista in erba e di uno ancora più piccolo che i suoi genitori mi hanno presentato come “baby Sic Boy”. Erano ben in 65.000 i presenti a questa settima edizione, che non sono mica pochi. Anzi, è stato un record. E anche se non siamo certo ai livelli dell’oceanica adunata che si tiene ad agosto a Sturgis, nel Sud Dakota, è comunque molto suggestivo godersi la nostra allegra riviera romagnola costellata di migliaia di Ducati (ma anche di altre moto) e di gente di ogni età, sesso e nazionalità. Fra i tanti che venivano da lontano c’era un tale che ha spedito un mese prima la sua Hypermotard 1100 Evo dall’Australia in Olanda, per poi iniziare un giro che avrebbe compreso il GP di Inghilterra di MotoGP, il WDW (compresa visita alla Ducati, of course), il prossimo GP ad Assen e non so più che altro. La Notte dei Campioni Altro appuntamento da non mancare, ovviamente, è stata La Notte dei Campioni tenutasi sabato sera, per la prima volta su un grande palco allestito sul lungomare di Riccione, anziché in circuito. Palco come di consueto progressivamente affollato dai big boss di Ducati, da alcuni rappresentanti delle maestranze di Borgo Panigale, da ex glorie come Giuliano Maoggi e Paul Smart e, ovviamente, da tutti i piloti Ducati di MotoGP e Superbike, con Neil Hodgson e Troy Bayliss come ospiti speciali. E come tutti ho avuto i brividi durante la standing ovation riservata al grande Troy – fresco dominatore della gara di accelerazione con le Diavel - che ha sorpreso un po’ tutti annunciando che i test SBK svolti nel pomeriggio con la nuova Panigale sarebbero stati gli ultimi per lui. Gli appassionati hanno potuto assistere da vicino al lavoro nei box Rossi: applausi e fischi Per contro, invece, ho provato un vero disgusto per i fischi di sedicenti tifosi in contrappunto al grande applauso logicamente destinato a Valentino Rossi, al suo debutto in questo evento. Esattamente la stessa sensazione che provai a Monza da ragazzino, nel 1966, quando una leggenda come Mike Hailwood fu parimenti fischiato mentre si ritirava per la rottura del cambio della sua Honda 500, dopo aver dominato la gara davanti alla MV di Agostini. Segno inequivocabile, nel caso ce ne fosse bisogno, che la mamma degli stupidi è sempre (e sempre più alacremente) al lavoro. Ducati rock Da buon musicofilo, concludo con un caloroso plauso per il formidabile concerto rock tenuto dalla Ducati All Stars Band. Che non era una delle pur valide formazioni che intrattenevano i presenti nel paddock di Misano, bensì un supergruppo formato celebri mature rock star di fede ducatista, e nato per iniziativa di Ducati USA. I nomi dei signori in questione? Steve Jones (Sex Pistols), Duff McKagan (Guns’n Roses), Steve Stevens (Billy Idol Band), Billy Morrison (The Cult), Frankie Perez (Pusher Jones) e Isaac Carpenter (Loaded). Per i cultori del genere, dico solo che il concerto è iniziato con Helter Skelter del Beatles seguito da Highway Star dei Deep Purple, per terminare con una grandiosa esecuzione di Whole Lotta Love dei Led Zeppelin, iniziata in perfetta sincronia con l’inizio di spettacolari fuochi artificiali. Grande regalo, grazie! Maurizio Tanca / Moto.it 26/06/2012
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Ed è secondo nel mondiale.... Roba che non se n'è accorto nemmeno lui.....
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Fra l'altro ho apena scoperto che noialtri, gli spagnoli ed i portoghesi saremmo i "Pigs" ( con buona pace di Cosimo:mrgreen:) una specie di nomignolo per quelli con le economie disastrate secondo i nostri amabili nordeuropei.....
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Non ti avevo ancora mandato a cagare oggi, vero Gimminuzzo???
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Non ci ho capito quasi un cazzo....però suona tutto molto professionale....ergo, thumbs up!
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Comunque leggevo in questi minuti i commenti dei vari giornalisti ed allenatori inglesi.... Mamma mia che correttezza e classe...... Nessun lamento, nessuna recriminazione..... Semplice ammissione di inferiorità e considerazioni sulla miglior partita dell'Italia e sul merito di passare il turno senza se e senza ma..... si sprecano i complimenti su Pirlo....... MOTD's Alan Hansen in Kiev:"Justice was done. Big heart, togetherness and organisation can only get you so far and this was probably as far as England could go. "Pirlo has unbelievable quality and England just could not match him. Technically, he is superb and controlled that game. It was masterful. The biggest fraility for England has been in possession. It was a conveyor belt of mis-placed passes." What a penalty by the way from the absolute man-of-the-match Andrea Pirlo. To have the bottle to dink a penalty down the middle like that is frankly outrageous. Great player.
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Immenso GIGI, Grandissimo il mio Diamantino con le palle d'acciaio.:VIETATO::VIETATO::VIETATO::VIETATO::VIETATO::VIETATO::VIETATO::VIETATO:
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E' antrato Diamanti...siamo morti....ma tanto tanto morti.:VIETATO::VIETATO::VIETATO::VIETATO::VIETATO::VIETATO::VIETATO::VIETATO:..
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Sono un bimbominkia! va beh lo sapevate già...
Dannatio ha risposto a Cosimo in Scooter e Biciclette
A me l'hanno ciulata sotto casa 2 anni fa... -
Faremo tanto casino e prenderemo un gol a tradimento....è scritto.. matematico
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Se non abbiamo segnato fino ad adesso.... Non è serata, è palese....
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Splendido il "Dino"..una delle mie preferite.....