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....e al momento LA Rossa, oggi non se la sta cavando affatto male......
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sono troppo vecchio per queste stronzate [cit.] ...purtroppo!
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allora mettiamoci d'accordo sulla parola FLOP, tutto qui.....perchè io non ho sostenuto da nessuna parte che 500 in USA sia un successo ne tantomeno che abbia soddisfatto le aspettative, visto e considerato che ha OGGETTIVAMENTE disatteso le trionfalistiche dichiarazioni del maglionato...... ma ribadisco che si usa la parola FLOP senza cognizione di causa, almeno per il significato che io do a questa parola.....ovvero di fallimento totale ed inappellabile, conclamato e supportato da dati CERTI. Per inciso l'allontanamento della Soave ufficialmente è per motivi diversi dalle nostre speculazioni e quando anche queste fossero corrette ( e per me lo sono, beninteso) cntinuiamo ad ignorare se le vendite sotto le aspettative siano imputabili a problemi logistici e/o ai motivi altrettanto validi che tu hai citato.... ma torno a dire che FLOP è IMHO, qualche altra cosa....... citifonare VW BEETLE, per chiarimenti......
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"di solito" è ......speculazione....ipotesi, illazione...... il presupposto è errato (IMHO) per AFFERMARE un fatto! ha la stessa valenza che io dica: Per me Marchionne in quell'occasione si è fatto prendere dall'orgasmo della cosa e ha sparato un missile per far sensazione.....ma sapeva benissimo che a farne un terzo era già pari e patta..... a meno di non credere che TUTTI giochino a carte ....scoperte!
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beh, senza voler riaprire una "querelle" come dici tu giustamnte, trita e ritrita, ma le due cose non è necessariamente detto che siano collegate, no? sappiamo NOI qual'é il BreakEven di 500 in USA? perchè senza quello speculare su FLOP, insuccesso, vendite sotto le aspettative, pareggio, moderato successo, successo sotto le aspettative....etc..etc......è pleonastico. parafrasando, "vinceremo il titolo mondiale"...... fai un ottimo campionato ma arrivi terzo su 30 è comunque deludere le aspettative ma non per questo hai fatto cagare ne sei retrocesso..... ... o sbaglio? poi se avete i numeri, per dire che si dovevano fare almeno 50k vetture per andari in pari a netto degli investimenti futuri di marchio rete commerciale e quant'altro.....parliamone.....
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http://www.youtube.com/watch?v=pqaARDsiJv4
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mi vanno bene 150000, anche dollari da cambiare in Euro......mi accontento....
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carramba che sorpresa! scherzi a parte io ricordo molto più volentieri l'originale, interpretato da un imberbe Roger Moore! il film purtrppo si salva quasi esclusivamente per la patata, una delle mie preferite, Elisabeth Shue.... fine Ot.
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- energy catalyzer
- fusione fredda
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io farei diventare il grigio topo il colore ufficiale della Ducati, eh?
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La Hype piccola, che per me è molto meglio e più equilibrata della grossa ( si vede che invecchio, mai avrei pensato di dire questo) è merce rara a "prezzo".....
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Magari non se ne sente più parlare per un TOT...... e qualcuno si chiede dove siano finiti..... Inizio con: Uno dei due è sicuramente invecchiato meglio dell'altro.....
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[h=1]Gabriele Del Torchio: "Ducati, ci sono trattative, ma non a senso unico"[/h][h=3]Il Presidente di Ducati Motor Holding ci parla del futuro della Casa italiana. E' vero, ci sono trattative in corso per la vendita, ma viene considerato anche un ritorno alla quotazione in borsa[/h] Subito dopo la premiere mondiale di Manhattan e prima del vernissage in terra d’Oriente del 29 marzo al Diesel store di Tokyo-Shibuya, l'emporio Diesel di via del Corso ha ospitato il debutto europeo della Ducati Monster Diesel. Una serata in stile Dolce Vita, con il locale affollato di facce note del piccolo e grande schermo, VIP convertiti alla passione per le due ruote e ragazze i cui abitini stretti mal si conciliavano con la possibilità di mettersi in sella senza rivelare più del lecito. Comunque sia, è stata una festa: a fare gli onori di casa, Renzo e Stefano Rosso, insieme a Gabriele Del Torchio con altri uomini dello staff Ducati. La nostra intervista a Gabriele Del Torchio La serata ci ha offerto l'occasione di parlare con il Presidente di Ducati Motor Holding del futuro della Casa italiana. A Gabriele Del Torchio, più che commenti sulla collaborazione con Diesel, abbiamo infatti chiesto di fare il punto sulla situazione dell’azienda che dirige. G.D.: «Iniziamo dalla situazione di mercato: come sapete, il 2011 è stato per vendite il miglior anno nella storia di Ducati, ma il 2012 è iniziato ancora meglio. Siamo, infatti, ad un + 15% sull’anno scorso, dato riferito ai mercati di tutto il mondo; in Italia, gennaio e febbraio sono stati disastrosi, complice anche la condizione atmosferica terribile. Ora iniziano le consegne della Panigale, per la quale ci sono richieste superiori alle attese, e la situazione migliorerà». “Le voci sul futuro di Ducati sono spesso voli pindarici: ci sono trattative, ovviamente, dopo che Andrea Bonomi ha annunciato al Financial Times di voler monetizzare l’investimento fatto da Investindustrial Holdings” La domanda che tutti vorrebbero fare è però un’altra: ci sarà per tutta la stagione il marchio AMG sulla moto di Valentino? G.D.: «Le voci sul futuro di Ducati sono spesso voli pindarici: ci sono trattative, ovviamente, dopo che Andrea Bonomi ha annunciato al Financial Times di voler monetizzare l’investimento fatto da Investindustrial Holdings. Operazione legittima, ovviamente, ma che non significa per forza vendere Ducati: ci sono trattative, ma non a senso unico. Uno scenario alternativo è quello del ritorno alla quotazione in Borsa, che personalmente preferisco. In ogni caso, l’orizzonte sul quale ci muoviamo per arrivare ad una scelta è di mesi, non certo giorni. Comunque vada, Ducati conserverà le sue caratteristiche più importanti: creatività ed innovazione, radicamento a Bologna, capacità di innalzare costantemente l’asticella delle performance dei nuovi prodotti, esplorazione di nuovi segmenti di mercato. Condizioni, queste ultime, che derivano dalla scelta di utilizzare ben l’8% del nostro fatturato in Ricerca & Sviluppo. Poche altre aziende, credo, possono esibire tale concreta fiducia nel futuro delle due ruote». Alfonso Rago Moto.it 23/03/2012
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PArlando di Tortellini..... sotto capodanno, con l'idea di portare a casa un Kilo di tortellini per il cenone, son passato la mattina verso le 9.00 qui vicino casa mia in via Belvedere dove c'è un negozietto piccino piccino, mezza vetrina con mezzo bancone e dietro 2 tavoloni spolverati di farina.....con 3 o 4 signore anziane ( over 65) chiamato "Le Sfogline" ..... C'era la fila fin da fuori e all'interno 2 Signori Romani che si sono portati via qualcosa come 4 buste "rigide" di roba fra Tortellini, Tagliatelle, Tortelloni, Brazadèla e amenità varie..... pagando cash qualcosa come 300€ e sblisga....... arrivato al mio turno ho chiesto se si potevano avere dei tortellini e la signora ( genitilissima peraltro) mi ha chiesto: "Mese prossimo può andar bene??" Li ho capito che ho sbagliato non dico TUTTO, ma Parecchio.......
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Svariati miei colleghi facevano "A PACCHE" per venire in Italia in ....trasferta.... e negli ultimi 20 anni, più di uno di quelli venuti per starci un pai od'anni son rimasti a titolo definitivo..... ( io ho vissuto 6 settimane a Norimberga....e capisco anche il perchè, poi)
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A tal deg...... Here we go:
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[h=2]Vince il tortellino bolognese[/h] di Eleonora Cozzella I migliori sono quelli usciti dalle mani di Alessandra Spisni. Sì, il tortellino bolognese ha vinto la Disfida del tortellino, gara tra paste ripiene che ha chiuso “Alimentarti”, rassegna di prodotti di qualità della tradizione agroalimentare italiana e che si è svolta a Bologna fiere. “Ho vinto – dice Alessandra – ma il vero successo è stato del tortellino, della sua ricetta che se ben eseguita porta davvero a uno dei migliori piaceri per il palato”. Ma quali sono i segreti per farlo a regola d’arte? È più importante una buona sfoglia o un buon ripieno? “Come in tutte le sinfonie – assicura la campionessa bolognese – ogni strumento deve suonare in armonia con gli altri, senza che qualcuno prevarichi e senza stonature”. Così se “il ripieno è il cuore pulsante del tortellino”, la sfoglia deve essere sottile, per esaltare al massimo l’impasto che racchiude al suo interno, ma consistente, per stare ben chiuso e non aprirsi durante la cottura. Infatti il ripieno deve venire ban scaldato dal brodo, ma non venirne a contatto. Dunque, i tortellini bolognesi per la giuria di esperti e giornalisti, sono risultati migliori di quelli di Modena e di Valeggio sul Mincio, dei cappelletti romagnoli e di quelli di Reggio Emilia e degli anolini di Parma. “Un tortellino armonioso per l’utilizzo equilibrato di tutti gli ingredienti”, l’ha definito Giovanni Rana, che i tortellini li produce su scala industriale. “Davanti al matterello io mi inchino perché da questa tradizione delle nostre nonne siamo nati anche noi industriali che siamo poi riusciti a esportare la pasta ripiena in Europa e in America”. Alessandra Spisni conduce da anni la Vecchia Scuola Bolognese che punta a tramandare le tradizioni gastronomiche cittadine e prepara attraverso corsi professionali “sfogline” e “sfoglini” che entrano poi nei ristoranti della città. Perché la sfoglia è la protagonista assoluta della cucina bolognese, dai tortellini alle lasagne, alle tagliatelle: un pezzo di storia della cucina italiana che c’è chi vorrebbe tutelare anche con una legge dai rischi della standardizzazione, un’arte che non solo si tramanda di famiglia in famiglia ma anche attira numerosi appassionati da tutta Italia e dall’estero, che vengono a cercare di imparare solo per piacere. E tra gli aspiranti sfoglini aumentano gli uomini. Lo stesso collaboratore di Spisni, Alessandro, da suo allievo è diventato docente nella scuola, a dimostrazione che davanti alla sfoglia la par condicio è d’obbligo. Ecco cosa serve per Alessandra Spisni per preparare i tortellini perfetti Per il brodo: (in uguali proporzioni in base alla quantità desiderata) della punta di petto di manzo, un pezzo di osso di ginocchio di manzo, un pezzo di gallina. Odori: sedano, carota e cipolla. Sale grosso qb. Si copre il tutto con acqua (tutto a freddo) e si lascia sobbollire alcune ore (fino a otto ore per grandi quantità). Per la sfoglia: la regola è di usare 100 g di farina “00″ per ogni uovo. Con un impasto di 3 uova si otterrà la quantità di sfoglia per un chilo di tortellini. Per il ripieno: (dosi per un chilo di tortellini, quindi per riempire la sfoglia ottenuta con l’impasto di tre uova) tritare e amalgamare insieme 100 g di carne di maiale cotto (con un po’ di sale, pepe e vino), 100 g di mortadella, 100 g di prosciutto crudo, 100 g di parmigiano reggiano stagionato grattugiato, un uovo, noce moscata e sale qb.
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Vabbè....magari hai beccato l'unica sfiga di un'ottima auto...... Lo spero per te, comunque.
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Meno paccottiglia orientale sulle nostre strade!!!!! Monster is DA Answer.......