Approfitto del Topic per parlare della sua "progenitrice" se cosi si può chiamare.....
Ammetto la mia ignoranza, visto che l'ho "scoperta" se cosi si può dire, giocando a GT5 recentemente.....
Parlo della meravigliosa Jaguar XJ13
Qui un po di Storia:
La storia
Le origini e la mancata storia agonistica
Dal 1951 al 1957, la Jaguar, prima con la C-Type e poi con la D-Type, dominò la 24 Ore di Le Mans vincendo 5 edizioni su 7. Ma nel 1958, un cambio di regolamento, che limitava la cilindrata massima a 3000cm3, costrinse queste vetture al ritiro dalle competizioni. Ma nei primi anni sessanta, un nuovo cambio di regolamento spinse alcuni uomini della Jaguar alla realizzazione di un prototipo per riportare la casa nelle competizioni. Questa vettura, che avrebbe dovuto montare un inedito (per la Jaguar) motore V12, fu progettata e costruita in gran segreto, in quanto l'allora presidente e fondatore dell'azienda sir Williams Lyons aveva espresso parere contrario alla sua realizzazione. Anche per questa ragione la costruzione, iniziata nel 1966, procedette molto lentamente, e la vettura non fu pronta per la 24 Ore di Le Mans del 1967, l'ultima al quale avrebbe potuto partecipare, in quanto nel 1968 ci fu un ulteriore cambio di regolamento, che limitando nuovamente la cilindrata a 3000cc e il frazionamento a non più di otto cilindri, rese obsoleta la vettura.
Vista dell'abitacolo.
Gli incidenti e il restauro
Dopo la fine di ogni possibilità di impiego sportivo, la XJ13 venne accantonata fino al 1971, quando uscì la versione della E-Type con motore V12 derivato proprio da quello montato sul prototipo. La XJ13 venne quindi rispolverata e usata in filmati pubblicitari per il lancio della nuova vettura. Fu proprio durante le riprese che il collaudatore, Norman Dewis, uscì di pista a forte velocità. Le dinamiche esatte dell'incidente non furono mai chiarite, certo è che, se il pilota rimase illeso, la vettura ne uscì completamente distrutta. Due anni dopo l'incidente, nel 1973, l'auto venne ricostruita. Il motore, rimasto danneggiato nell'impatto, venne sostituito con l'unico degli altri sei con le specifiche da competizione. L'auto venne impiegata in varie manifestazioni pubblicitarie, e durante una di queste il motore rimase nuovamente danneggiato a causa di un fuorigiri prolungato. Si decise così di rimontare il motore dell'incidente, nel frattempo riparato. Poiché la riparazione aveva comportato la saldatura di un pistone, per sicurezza si decise di impiegare la vettura in modo limitato. Nel 2004, a Copenaghen, mentre veniva scaricata da un camion, la vettura urtò violentemente contro il marciapiede. I danni furono estesi, soprattutto al basamento del motore. La Jaguar iniziò quindi un profondo restauro, con la ricostruzione e la sostituzione della maggior parte delle componenti. La carrozzeria venne riparata e riverniciata con l'originale British Racing Green, la frizione venne sostituita con una nuova. Il motore venne riparato e riutilizzato a piena potenza dopo aver verificato ai raggi x la perfetta integrità del pistone saldato.
La meccanica
Particolare dei cornetti d'aspirazione.
Il motore
La XJ13 era equipaggiata con un V12 da 4994cm³, con l'angolo tra le bancate di 60°. Questo motore, progettato da William Heynes, fu il primo 12 cilindri realizzato dalla Jaguar. La distribuzione era a doppio albero a camme in testa, ma le valvole per cilindro erano solo due. L'alesaggio era di 87 mm e la corsa di 70 mm. Il motore, abbinato a un cambio ZF a 5 rapporti, era solidale al differenziale formando così uno schema di tipo Transaxle. Complessivamente furono costruiti 6 motori, di cui 1 con specifiche da gara. Dopo l'abbandono del progetto, il motore venne modificato, portando l'alesaggio a 90 mm e lasciando un solo albero a camme per bancata. Questo motore venne montato sulla E-Type e sulla XJ, in sostituzione del 6 cilindri ormai non più capace di tenere il passo a livello di prestazioni con la concorrenza.
La struttura [modifica]
Il telaio era una semimonoscocca in alluminio, il motore era longitudinale e in posizione centrale/posteriore, le sospensioni erano a doppi triangoli sovrapposti. La carrozzeria, disegnata da Malcolm Sayer, era realizzata in fogli di alluminio.
Alcune Foto: