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[h=2]300: Rise of an Empire - prime immagini ufficiali per il sequel[/h] Disponibili online due prime immagini ufficiali per 300: Rise of an Empire di Noam Murro. Le foto ritraggono un primo piano del protagonista Sullivan Stapleton (Animal Kingdom) che interpreta Temistocle, un generale greco che combatte contro l’esercito invasore. Il film è un sequel dell’action epico 300 di Zack Snyder e si svolge più o meno nello stesso periodo temporale, ma mostrerà location diverse e in qualche caso anche alternative (pare ci saranno anche battaglie in mare). Lo spunto all’insegna dell’eroico è il medesimo del film precedente, con i greci che cercano di difendere la loro patria da un potente esercito che li sovrasta numericamente, ma non di certo per coraggio e abilità in battaglia. La trama sarà incentrata sulla battaglia contro Artemisia (Eva Green) il vendicativo comandante della flotta persiana, nonchè secondo in comando dello spietato Serse (Rodrigo Santoro). Artemisia coglierà l’occasione di questa battaglia per vendicarsi dei greci che hanno ucciso la sua famiglia quando era una bambina. L’uscita americana è fissata al 2 agosto. SPARTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!
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che poi il TT 600 non era nemmeno sto mostro di potenza...anzi......
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Non mi trovi molto d'accordo con questa definizione..... che 156 e 147 siano state probabilmente le piú "azzeccate" globalmente nei rispettivi segmenti mi trova concorde ( io ci aggiungerei anche la splendida GT, fra l'altro)... Ma esteticamente 159 é infinitamente piú BELLA come linea, anzi arrivo tranquillamente a dire che é forse una delle piú belle berline/sw del segmento D mai concepite .....imho. poi ci sarebbe anche 164 che meriterebbe un discorso a parte.....
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La protubertanza del poggiabraccio che da sul rotellone....mi inquieta un po.....
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- br222
- mercedes classe s
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Ok, le Harley si prestano particolarmente alle modifiche....ma questa IMHO è da sbavo!!
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Vecchia quanto le macchine nelle foto......
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La 208 T16 Pikes Peak sarà iscritta nella classe " Unlimited ", la categoria regina che lascia grande libertà agli ingegneri. Ovviamente l'ufficio progettazione ha preso in considerazione tutti i parametri di questa leggendaria corsa americana, la più antica dopo la 500 Miglia di Indianapolis, il cui percorso tortuoso e l'altitudine estrema costituiscono un mix unico. Peugeot può tuttavia contare su un'esperienza non trascurabile. Infatti la squadra francese ha già lasciato il segno in questa "corsa verso le nuvole", quando la sua 405 T16 aveva ottenuto due vittorie consecutive guidata da Ari Vatanen e Robby Unser nel 1988 e nel 1989. Le film "Climb dance", che aveva raccontato benissimo quest'esercizio da funambolo, aveva colpito la mente di molti, soprattutto quella di Sébastien Loeb. Dopo avere lasciato il Campionato del Mondo Rally che ha dominato per quasi un decennio, Sébastien Loeb percorre nuovo orizzonti. Benché sia assorbito dal suo recente impegno nella GT World Series, non ha esitato ad accettare di disputare anche questa mitica gara! Per una volta, dovrà affrontare le 156 curve che si susseguono nel percorso senza l'assistenza del suo solito navigatore. Dovrà anche affrontare un dislivello di 1500 metri in meno di 20 chilometri... senza rimanere a corto di fiato! Con il traguardo a 4301 metri di altezza, il campione francese ha certamente trovato una sfida all'altezza del suo talento! La Peugeot 208 T16 Pikes Peak si toglie il velo! Aggressiva, feroce, elegante... La Peugeot 208 T16 Pikes Peak che, il 30 giugno prossimo, parteciperà alla sfida della corsa più alta del mondo rivela le sue forme e si dimostra un'arma temibile! La 208 T16 Pikes Peak, che sarà presto tra le mani di Sébastien Loeb, rivela una silhouette molto specifica: "Le sue proporzioni si discostano parecchio dalla 208 di serie - spiega Michael Trouvé, responsabile silhouette al Centro Style Peugeot - ma questa differenza rivela un vero animale da corsa. Peugeot Sport ci ha comunicato i suoi vincoli tecnici: larghezza, altezza della carrozzeria, posizione del motore... e abbiamo cercato di adattarvi un'illustrazione estrema della 208". Lui e Attila Bocsi hanno messo la loro firma su questa linea esclusiva: "Le leonesse nelle competizioni sono state spesso scolpite, modellate con una nozione di stile, e non progettate soltanto in funzione del loro passaggio in galleria del vento. 208 T16 Pikes Peak si inserisce in questa tradizione e integra i segni che costituiscono l'identità della 208, una vettura che per Peugeot inaugura una nuova generazione - precisa Trouvé -. Siamo molto fieri di avere contribuito a quest'avventura benché avessimo poco tempo per disegnare la vettura, con l'avvio del progetto a novembre e la sua finalizzazione in febbraio". Ovviamente, l'efficienza aerodinamica non è stata sacrificata sull'altare dello stile. L'equipe di stilisti, che ha la sua sede a pochi chilometri da Peugeot Sport, ha seguito con orgoglio le fasi dell'assemblaggio: "l'alettone posteriore, che è quello della 908 che ha vinto la 24 Ore di Le Mans, e lo splitter sono due elementi estremi che conferiscono alla vettura il suo aspetto bestiale. E sono anche meravigliato dei componenti che ritroviamo sotto questa carrozzeria in carbonio!" Per conoscere la livrea definitiva e le caratteristiche tecniche della 208 T16 Pikes Peak, purtroppo, bisognerà avere ancora un po' di pazienza...
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- 208 t16 pikes peak 2013
- peugeot
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[h=1]Formula 1, le pagelle del GP della Cina[/h] [h=2]Alonso da 31 e lode, Hamilton meglio di Raikkonen[/h] RONNY MENGO15/04/13 Facile immaginare che ad Alonso va un 31 e lode: tante le vittorie personali messe sul caminetto con quella cinese. Ancora 10 e raggiunge Senna. Per dire che la sua è una di quelle gare da ricordare, tra strategia, macchina e stato di forma di chi la guida. Parte bene, passa sempre chi ha davanti, anche se si chiama Vettel e deve rientrare ai box dopo poche curve, chiude insomma come deve una giornata rossa se ce n'è una. Rkk 7 e mezzo. Aveva molto per puntare a vincere, poi il pasticciaccio con Perez. Poteva evitare, prima di urlare alla radio "Cosa diavolo fa?"? Forse. Colpa di Perez che lo chiude? Altrettanto plausibile: il risultato è che Kimi si vede sbeccare il muso nella macchina e la possibilità di passare Vettel nel mondiale. Per ora. Hamilton: 8, anche se sarebbe un 9, considerata la nuova faccia Mercedes dopo il suo arrivo. E' il solito talento che deve fare un po' i conti con un passo non ancora all'altezza dei primi. Una iena quando, a gomme finite, si difende da un accecato Vettel. Simbolico il sorpasso su Button e quel che resta della vecchia McLaren abbandonata al proprio destino. Il campione del mondo risolleva invece un week-end senza sale nel finale, quando dimentica le strategie rivedibili, le gomme da accarezzare e i conti della classifica e si calamita a Hamilton, prendendosi il suo bravo 6 e mezzo. Un tempo nelle domeniche storte faceva secondo, ora chiude quarto. Buone notizie per i rossi. Massa 5. Paga il traffico che si traduce con l'usura delle gomme più spiccata, ma nel traffico in qualche modo ci si mette lui, nonostante un'ottima partenza. Ora deve reagire per tornare alla versione dei primi giri, quando volava come, se non più di Alonso. Infine che dire di Webber? Senza voto ovviamente, per pietà. E non ci vengano a raccontare che sono tutte casualità, perchè sarebbe talmente grossa da andare a sganciare una gomma a Horner. Formula 1, le pagelle del GP della Cina - Formula1 - Sportmediaset
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- impressioni di guida
- test mercedes cdi350 2007
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A tal proposito ( non ricordo se lo avevo postato a suo tempo, ma credo di si), consiglio la visione di questo "speciale"
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Varriale é un idiota assoluto..... Confermo e sottoscrivo!
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F1, Alonso vince con la lode a Shanghai Il ferrarista precede Raikkonen ed Hamilton. Quarto Vettel, sesto Massa. 12:10 - Arriva al terzo tentativo il primo successo Ferrari in questo Mondiale di F1. A Shanghai Fernando Alonso vince il GP della Cina, sfruttando una perfetta strategia e imponendo un ritmo insostenibile per gli altri. Sul podio con lo spagnolo anche Kimi Raikkonen (Lotus), secondo, e il poleman Lewis Hamilton (Mercedes), terzo. Quarto Sebastian Vettel (Red Bull), che resta leader del campionato. Sesto Massa con l'altra Rossa. Out Webber e Rosberg. Una classifica, però, congelata dai commissari, che hanno posto sotto investigazione Raikkonen e Vettel (oltre ad altri piloti, tra i quali Webber), per l'utilizzo del Drs in regime di bandiere gialle. Il rischio per loro sono 20" di penalità. La realtà, comunque, è che nessuno poteva togliere il primo posto dalle mani di Alonso, autore di una gara perfetta da tutti i punti di vista, che gli ha regalato la vittoria numero 31 in carriera (come Mansell). Un successo che permette all'asturiano di cancellare la grande delusione di Sepang e rimettersi in carreggiata per la corsa al titolo. La sua cavalcata, in pratica, è iniziata al quinto giro, quando sul rettilineo del traguardo ha passato Hamilton, non perdendo più la testa tranne che per le diverse strategie dei pit-stop. Anche dopo la terza e ultima sosta, Alonso è rientrato in pista con il piede pesante e ha messo in chiaro, se ancora ce ne fosse stato bisogno, che non ce n'era per nessuno. Dietro è stata una bella lotta tra Raikkonen ed Hamilton, con l'inglese ha faticato con le gomme morbide e non è più riuscito a rispondere agli attacchi di "Iceman". Il finlandese non si è fatto innervosire da un contatto con un troppo agitato Perez (fuori dai punti), che gli ha rovinato l'ala anteriore della sua Lortus. Insomma, è la conferma che per il titolo bisognerà fare i conti anche con Kimi, anche perché in 12 punti ci sono quattro piloti. Davanti a tutti, tuttavia, resta Vettel, che alla fine ha anche rischiato di salire sul podio, arrivando in scia ad Hamilton dopo aver effettuatogli ultimi giri con le gomme morbide. Ma in Cina la Red Bull è apparsa chiaramente inferiore alla concorrenza. Di sicuro è stato un weekend assolutamente da dimenticare per Mark Webber, che dopo la penalizzazione in qualifica e l'obbligo di partenza dai box per aver effettuato delle modifiche al cambio della sua Red Bull, ne ha passate di tutti i colori. Prima è stato protagonista di un contatto con Vergne, che lo ha costretto a rientrare ai box per cambiare l'ala anteriore, e poco dopo ha dovuto abbandonare la macchina a bordo pista per aver perso la ruota posteriore destra, evitata a fatica dagli altri piloti. Un incubo. Dietro ai big si sono piazzati Jenson Button, autore di sole due fermate, che gli hanno permesso di restare attaccato ai primissimi e chiudere quinto, e un deluso Felipe Massa. Il brasiliano era scattato benissimo e si era messo in scia ad Alonso, ma è stato rallentato nel corso del primo cambio gomme e da lì la sua gara è stata tutta in salita. Hanno fatto festa, infine, Daniel Ricciardo, grande settimo con la Toro Rosso, e Paul Di Resta, ottavo con la Force India.