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.....di frizioni......
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Minchia, è un'ossessione la tua.....
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Portassi un po sfiga ultimamente, eh ??? :§
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Bella sta Chiappona.....proprio bella!!!
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Diciamo che l'inversione di tendenza "filosofica" del mercato, con l'abbandono o quasi delle "supersportive" sta favorendo quei marchi con un "Heritage" forte.... Puoi fare un ottima nuda, una cafè racer, una cruiser....ma se il marchio ha una storia sopra idealmente ha un appeal maggiore...... Ciò detto, di questa California mi piace tutto tranne i fari....l'anteriore con quelle "anse" laterali per i LED....ed il posteriore sdoppiato troppo futuribile su un parafango stile Vintage...... ciononostante, bentornata California!
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Io voglio tornare al cavallo e voglio girare in centro a farlo scagagliare un po' dappertutto, son curioso se qualcuno comincerebbe a rimpiangere il buon vecchio particolato......
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Non ti invidio..... Io ne ho già del mio a tenere a bada la Dannatiofiglia che é pure buonissima, seppur scatenata.
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Ho aperto la Pagina di Sportmediaset alla voce MotoGP...... che era questa almeno fino a poco fa: Io non sono mai stato ANTI Valentino ne PRO valentino, al limite riconosco di essere Ducatista come indole e Tifo ma qui siamo ai limiti dell'aberrazione..... praticamente ci manca un articolo dove si dica se VR si sia bagnato o meno le mutande in quell' UNICO GIRO DI PISTA che ha fatto oggi??? Ridicoli.
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[h=1]Nuova Vespa 946, un gioiello di scocca[/h] 14 novembre, 2012 Motori, Piaggio Oggi, dopo ben oltre diciassette milioni di veicoli sparsi su tutte le strade del mondo, ed essere diventata una leggenda in tutto il mondo, Vespa svela il suo futuro. Lo fa richiamandosi direttamente al suo capostipite, il prototipo MP6, primo embrione di Vespa dal quale nacque, nella primavera del 1946, lo scooter più famoso del mondo, icona italiana e insuperabile di stile e creatività. Distillando l’essenza più pura di quei tratti che segnarono per sempre l’estetica della mobilità individuale entrando con forza nel quotidiano di noi tutti, ed esaltando le linee che la hanno resa celebre, il Centro Stile di Pontedera proietta Vespa in una nuova generazione nella quale citazioni e proiezioni, tradizione e innovazione, si fondono senza soluzione di continuità. Ancora una volta Vespa è in grado di anticipare i tempi proiettando se stessa in un futuro segnato dallo stile e dalla tecnologia al servizio di una più alta qualità della vita. Vespa 946, nella totale fedeltà all’idea originaria, adotta la soluzione della scocca portante. La struttura, unica nel suo genere, è realizzata in acciaio saldato ma, per la prima volta nella storia di Vespa si impreziosisce di elementi in lega di alluminio. Il risultato è un pezzo unico e prezioso che conquista, sin dal suo apparire, un posto speciale nella storia magnifica di Vespa, un oggetto destinato ad assolvere, al massimo livello, la sua naturale funzione di mobilità ma che si propone subito quale oggetto di distinzione nel panorama urbano e metropolitano. Vespa 946 è un oggetto unico ed evocativo che incarna in sé, ed esibisce con classe, tutti i valori di stile ed eleganza che gli derivano dalla nobiltà delle sue origini. Vespa 946 esprime il massimo valore possibile nel mondo scooter e proietta Vespa nella élite dei marchi di lusso. Un gioiello di scocca. Come sempre nella storia di Vespa l’elemento tecnicamente caratterizzante è la scocca. Un corpo unico in acciaio e alluminio che ha anche funzione portante accogliendo e sostenendo il motore, la trasmissione e tutti gli organi meccanici. La magistrale qualità costruttiva e la nobiltà dei materiali utilizzati distinguono Vespa 946 da qualunque altra due ruote al mondo. L’impiego dell’alluminio contribuisce, oltre che alla definizione di una estetica mozzafiato, alla maggiore leggerezza e dunque a un incremento della efficienza energetica col risultato di minori consumi e minori emissioni. Ispirata direttamente a Mp6, il primo prototipo di Vespa del 1946, la 946 rompe decisamente con le forme delle attuali – e fortunate – famiglie di Vespa. Da sempre declinata in “scocca piccola” (le attuali serie LX e S) e “scocca grande” (rappresentate da GTS e GTV) Vespa vede ora nascere un veicolo del tutto nuovo che, pur richiamandosi ai canoni più classici, interrompe la costante evoluzione del design in una sorta di affascinante “ritorno al futuro”. Vespa 946 distilla e condensa in sé le migliori caratteristiche delle Vespa che nei decenni l’hanno preceduta, intrecciando mirabilmente il meglio delle caratteristiche delle varie famiglie di Vespa. La quota fondamentale della ciclistica, il passo, testimonia di un veicolo importante e stabile, superando la distanza tra i mozzi ruota della grande GTS. Ma la linea leggerissima, il peso ridotto e l’angolo di sterzo simile a quello della piccola LX la rendono eccezionalmente agile. Il reparto sospensioni si distingue per la originalità dell’elemento anteriore (il classico braccetto oscillante, uno degli stilemi di Vespa) e per la raffinatezza della soluzione adottata sulla ruota posteriore. Per la prima volta nella storia di Vespa il mono ammortizzatore – unità a gas con precarico regolabile su quattro posizioni – è montato orizzontalmente con sistema progressivo a leveraggi. Una soluzione che ha permesso di non intaccare la linea pura del posteriore di Vespa 946. La fanaleria, integralmente a LED, è uno degli elementi distintivi di Vespa 946. In particolare si distingue il proiettore che è realizzato con tecnologia Full LED. La sella, montata su un supporto in alluminio, è uno straordinario elemento di design, capace di segnare con grazia il disegno complessivo di Vespa 946, al servizio della funzionalità. Incernierata su un supporto di alluminio pressofuso, la seduta è realizzata in pregevole tessuto preimpermeabilizzato. Il parafango anteriore realizzato in alluminio copre, con l’eleganza di sempre, la ruota da 12 pollici. La stessa misura che caratterizza la copertura posteriore. I cerchi scomponibili, della misura più grande mai raggiunta su una Vespa, impreziosiscono ulteriormente la 946. L’impianto frenante, alla ricerca della massima sicurezza, è a doppio disco ed è completato dal sistema ABS a due canali comandato da una centralina con software specifico. Vespa 946 è equipaggiata con l’innovativo controllo di trazione ASR, evoluto sistema elettronico che previene lo slittamento della ruota posteriore evitando le perdite di aderenza e garantendo sempre la migliore trazione. Una raffinatezza tecnologica esclusiva del Gruppo Piaggio, per la prima volta su Vespa. Traguardi tecno(eco)logici. Vespa 946 apre una finestra sul futuro anche nella tecnologia. Il cuore pulsante di Vespa 946 è un propulsore modernissimo che svela le linee di sviluppo delle motorizzazioni del futuro, caratterizzate da ridotti consumi e drastico abbattimento delle emissioni gassose e sonore. Il monocilindrico 125 cc 4 tempi, 3 valvole, raffreddato ad aria e alimentato con iniezione elettronica, rappresenta lo stato dell’arte della tecnologia del Gruppo Piaggio nei motori per scooter. Il motore è stato interamente progettato, sviluppato e costruito a Pontedera, nell’impianto più grande del Gruppo Piaggio che è uno dei più importanti e avanzati centri di ricerca, sviluppo e produzione nel campo dei motori a livello mondiale. Un propulsore che nasce dalla sfida che oggi vede impegnato il Gruppo Piaggio per offrire, a un cliente sempre più evoluto, prodotti che garantiscano non solo prestazioni, affidabilità e sicurezza ma anche la certezza di guidare un veicolo sempre più rispettoso dell’ambiente. Per ottenere maggiori performance e ridurre nel contempo consumi ed emissioni è stato eseguito uno scrupoloso lavoro di studio per la diminuzione degli attriti e il miglioramento della fluidodinamica. L’innovativa distribuzione a 3 valvole che caratterizza il motore di Vespa 946 consente di ottimizzare i moti della carica nel cilindro sia in termini di tumble che di swirl nonché di posizionare la candela di accensione in una posizione ottimale, migliorando il rendimento del processo di combustione e garantendo al contempo un raffreddamento ottimale delle parti interne alla testa. Per tutti gli organi in movimento sono stati utilizzati cuscinetti per il massimo contenimento degli attriti interni: i bilancieri di distribuzione sono con rullo, a tutto vantaggio della silenziosità e dell’efficienza meccanica, l’asse a camme è su cuscinetti, come pure tutto il riduttore finale. Nella ricerca del miglior rapporto tra prestazioni e consumi, la soluzione della distribuzione a 3 valvole è la più efficace, poiché migliora l’aspirazione, aumentando l’efficienza del motore rispetto ai convenzionali motori a 2 valvole. Il sistema di raffreddamento è stato oggetto di un’accurata analisi per migliorarne ulteriormente il rendimento, ottenendo quindi una sensibile riduzione in termini acustici e di potenza assorbita. L’impianto di iniezione è allo stato dell’arte per funzionalità e guidabilità, con controllo automatico del minimo e gestione del titolo in closed-loop con sonda lambda. Le mappe tridimensionali di anticipo, titolo e fasatura iniezione sono gestite da una centralina di ultima generazione. Unitamente al catalizzatore trivalente, viene garantito con ampi margini il rispetto della normativa Euro3, anche in ottica di future normative, sempre più stringenti in termini di contenimento delle emissioni inquinanti. Le prestazioni, con una potenza massima all’albero di 8.5 kW a 8,250 giri/minuto e una coppia massima di 10.7 Nm a 6.500 giri/minuto collocano il nuovo motore ai vertici delle sua categoria. Il 125 3V di Vespa 946 rappresenta netto miglioramento delle prestazioni rispetto ai motori della generazione precedente: la potenza massima cresce del 7,1%, mentre la coppia massima del 10,3%. Nonostante i consistenti incrementi prestazionali, si sono ottenuti risultati di eccellenza sul consumo di carburante: alla velocità di 50 km/h si percorrono 55 km/l (circa il 30% in più rispetto al motore della precedente generazione). Inoltre gli intervalli di manutenzione, ora programmati a 10.000 km, permettono al nuovo motore 3V di avere costi di gestione ulteriormente ridotti. Nuova Vespa 946, un gioiello di scocca – MEGAMODO – Magazine Online
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Brutta era....brutta è rimasta.....
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Io in generale non ho difficoltà nel "vedere" gli stereogrammi.....ma questo non lo capisco.....a me sembra un modellino di un bombardiere B2.....
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Io ho parti di me in svariati profili.... le peggiori, si intende.....
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Conti Opel in rosso: chiusura stabilimenti e partnership GM-PSA
Dannatio ha risposto a nella discussione in Notizie e Scelte Strategiche dal mondo dell'Auto
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130.000€ é poco più della cifra a cui hanno venduto un garage doppio nel palazzo di fronte a me.
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OFFERTA Nissan Juke è tuo da 13.950 € (in caso di permuta o rottamazione). A tasso e anticipo 0. TERMINI E CONDIZIONI L’offerta è valida fino al 30/11/2012 presso le concessionarie che aderiscono all’iniziativa. Nissan : Offerte Speciali La vedo dura.......
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[h=1]Ducati, Del Torchio: Ducati è un'azienda internazionale[/h][h=3]Il CEO Ducati apre come da tradizione la rassegna milanese per tirare le somme di due anni difficili ma di grande soddisfazione. E soprattutto, per parlare di futuro[/h] «Milano mi porta fortuna: nel 2007 è stata la prima occasione di incontro con la stampa nel mio ruolo in Ducati» esordisce orgoglioso Gabriele Del Torchio, CEO Ducati, che come da tradizione apre la prima delle conferenze stampa di EICMA. Un'occasione per ripercorrere l'immediato passato, anzi, per usare le parole dello stesso Del Torchio, un momento di riflessione importante, che parte da alcuni punti di consapevolezza rilevanti. «Il 2011 è stato un ottimo anno, in cui Ducati ha confermato il suo percorso di crescita. Il 2012, mi sento di sbilanciarmi, sarà un anno ancora migliore, in cui esprimeremo una crescita del 20%» Una sicurezza che trova il suo fondamento dal compimento del piano strategico inaugurato nel 2007. Raggiungendo, per inciso, tutti gli obiettivi che quel piano si proponeva, e creando l'occasione per un interessante cambiamento di mentalità per Ducati. Quota di mercato assoluta Fino ad oggi, fa notare Del Torchio, Ducati si era confrontata sul mercato usando un dato relativo al solo segmento rilevante per il proprio prodotto: il DRM, ovvero Ducati Relevant Market. Un indicatore che la casa di Borgo Panigale ha deciso di far passare in secondo piano nonostante la valutazione espressa avrebbe potuto mettere Ducati in una luce ancora più lusinghiera (oggi si parlerebbe di un valore dell'11%) per utilizzarne uno più impegnativo: quello universale. La quota di mercato assoluta. Un valore che posizione Ducati al 5,2%, rispetto al 2,4 del 2010. «Un dato importantissimo» commenta Del Torchio, «che ci indica come… il 95% dei motociclisti oggi non possiede una Ducati. Una sfida importante ed interessante!» Le vendite, ad ottobre 2012, parlano di una crescita notevole - si parla del 21% - rispetto allo stesso mese dell'anno precedente per quanto riguarda la quota di mercato Ducati. Un'analisi più dettagliata fa emergere come oggi siano gli Stati Uniti il mercato numero 1, seguito da Italia, Germania e Francia. «E' facile notare come oggi quasi 9 Ducati su 10 vengono vendute fuori dall'Italia» commenta il CEO della casa bolognese, sottolineando con orgoglio come Ducati sia un'azienda sempre più internazionale in termini di apprezzamento della clientela. Scendendo nel dettaglio cronologico, il primo quarto ha visto una crescita del 3% calata all'1% nel secondo quarto per le terribili conseguenze del terremoto che ha colpito l'Emilia alla fine del mese di maggio. Nel terzo quarto, però, la crescita è ripartita con un più sette per cento, per poi esprimersi nel dato di cui abbiamo parlato in apertura - una ripresa veramente impressionante, che testimonia la forza di Ducati e del territorio a cui la casa di Borgo Panigale è tanto legata. «Ma non si tratta ovviamente di un dato assoluto» ammette coraggiosamente Del Torchio. «Si tratta di un dato relativo ad un mercato in calo generalizzato. In Italia, per esempio, abbiamo fatto una performance pari al mercato, che ha perso un 33%». Va molto meglio all'estero: in Gran Bretagna, Francia e Germania Ducati è cresciuta rispettivamente del 2, 6 e 10% a fonte di un mercato in calo. In USA Ducati ha fatto segnare un +22% su un mercato stabile. In Giappone, a casa dei colossi delle due ruote, il dato parla di un +14, in Australia +30 a fronte di crescite del 10 e 6% rispettivamente. In Asia il dato si fa impressionante: +133% grazie soprattutto al Monster 795 creato per il mercato asiatico ed assemblato in Thailandia in uno stabilimento da 7500mq nato in poco più di un anno, ora popolato da 93 dipendenti. Il numero di moto vendute in totale prospettato per il 2012 è 44000: un valore record, superiore anche ai 42.669 che costituivano il primato precedente del 2008. «E in futuro si potrà fare ancora meglio. In Brasile stanno uscendo proprio in questi giorni le prime Ducati Diavel per il mercato sudamericano prodotte attraverso un Service Provider. L'obiettivo è ovviamente quello di gettare una testa di ponte per quei mercati che, oggigiorno, sono da considerarsi una nuova frontiera». Authentic Italian Performance "Authentic Italian Performance" è uno slogan che sentirete ripetere sempre più spesso parlando di Ducati. «E' un vero e proprio mantra, che al nostro interno ripetiamo sempre più spesso» spiega Del Torchio. Ducati, in sostanza, è uno dei marchi più apprezzati e conosciuti nel mondo: nel 2011 quello della casa bolognese è stato il secondo prodotto più visto nei film di Hollywood. «Difficile fare di meglio, ma quest'anno forse ce l'abbiamo fatta» chiosa orgoglioso il CEO, lanciando uno spezzone del film d'animazione Madagascar 3, in cui uno degli animali protagonisti sceglie una Ducati per la sua… fuga d'amore. Quello dell'animazione è un linguaggio particolarmente vicino a quello dei giovani, e un modo per riavvicinarli alla passione per le due ruote. E non è un caso, continua l'AD, se il marchio Ducati riceve sempre più simpatia, pur non sollecitata, anche presso aziende di grande profilo, come nel caso del Keynote in cui Apple ha lanciato iPhone 5. Occasione in cui Tim Cook, CEO della casa di Cupertino, ha definito i clienti Ducati "very lucky", tanto per dare la misura di quanto prestigio goda il marchio di Borgo Panigale negli Stati Uniti. Corse: bilancio in negativo «Nelle corse abbiamo avuto una stagione complicata» analizza con un po' di understatement Del Torchio - noi azzardiamo una valutazione semplicemente disastrosa, tanto da portare come conseguenza probabili sconvolgimenti all'interno del reparto corse. «Ma le corse saranno sempre una priorità: quest'anno il team ufficiale farà affidamento ad Hayden e Dovizioso, con Spies e Iannone in forza al team satellite. Senza trascurare il test team, rinforzato affiancando il neoacquisto Pirro allo storico Battaini. E non dimentichiamo la Superbike, dove si correrà con la Panigale attraverso il neoannunciato team Ducati Alstare con Checa e Badovini». Ai meno giovani la denominazione del team ricorderà qualcosa: a fine anni 90, infatti, la squadra guidata da Francesco Batta aveva infatti già corso con le Ducati prima di abbracciare Suzuki, facendo correre le 748 di Fabrizio Pirovano (che ci vinse l'allora titolo continentale Supersport) e Stephane Chambon e la 916 di Paquay. Ma la curiosità è forte anche per il nuovo partner, Audi. Del Torchio coglie l'occasione per invitare sul palco Luca De Meo, responsabile mondiale Vendite e Marketing per Audi, con il quale si continua a parlare di passato e futuro. L'unione fra Audi e Ducati pare solita e ben fondata. Se son rose, dice il proverbio... Ducati, Del Torchio: Ducati è un'azienda internazionale - News - Moto.it