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Dannatio

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  1. Senza Safety Car Alonso era da podio, senza dubbio...... Per me ha fatto un'eccellente gara, nei limiti di quanto era dato dal potenziale della macchina...... per cui un 7,5 IMHO lo strappa senza fatica....
  2. Certo che suona paradossale pensare che oggi gran parte del problema possa ( potrebbe) essere imputato al "Monogomma".....quando si è stati i più fervidi sostenitori del medesimo .....Illo tempore......
  3. Stoner questo mondiale lo vince a mani basse, il fatto che guidi una Honda e' incidentale...... In questo momento e' in stato di grazia..... Poche frottole!
  4. Gomme medie per Astronzo...... Speriamo bene!
  5. Kobayashi li non sarebbe potuto mai passare.....pero' Hamilton IMHO non si e' accortoche il giappo era li attaccato.... Altrimenti non si spiega perché avrebbe allargato così.... Per me solo una grossa dose di sfiga......
  6. Che peccato......che peccato......
  7. Dannatio

    Kung Fu Panda "2"

    Visto ieri sera.... Tecnicamente splendido, è incredibile come la qualità dei Film in Computer grafica stia migliorando costantemente! Riguardo alla trama, direi buona....ovviamente è meno incisiva del primo ma non lo fa rimpiangere più di tanto; in compenso alcune "gag" e citazioni ti fanno trascorrere le quasi 2 ore in assoluta serenità e soprattutto senza noia ne pause significative! Lo consiglio senz'altro agli amanti del genere...ma anche agli altri, senza problemi! Un unico appunto, ma che riguarda la pubblicità PRE Film..... Al cinema ci sono andato con la moglie e la Figlia di 4 anni e mezzo... la quale è rimasta piuttosto fortemente traumatizzata da questo SPOT Antidroga.....che ho trovato del tutto inopportuno per la visione dei più piccoli! Forse sarebbe il caso che destinassero tali "SPOT" ad una tipologia di FILM con un target più adolescenziale.....
  8. La MAZDA??? Terribile...... ( ucci ucci sento odor di Matteucci........):mrgreen::mrgreen:
  9. http://www.youtube.com/watch?v=szWSLwkYa6k&feature=related :mrgreen::mrgreen:
  10. Io ho provato Genertel, Linear e in ultimo DirectLine...... e li son rimasto.... in linea di massima, ottimi preventivi.... velocità ed efficienza.....per Directline.
  11. Non per voler sostenere la Freemont a tutti i costi ( ci mancherebbe altro) ....ma in merito ai "Bimbi"....ho trovato decisamente geniale la soluzione di poter ripiegare la seduta del sedile per ottenere l'effetto "seggiolino"....ma con la comodità di poterlo trasformare in sedile normale, in 5 secondi.....
  12. 1000€ in più / in meno....... Auto usate: Fiat, Freemont, 2.0 140CV ***VETTURA NUOVA*** AutoScout24 pagina di dettaglio
  13. Ieri notte, tornavo da Cesenatico dove ero andato a trascorrere qualche ora in compagnia di Moglie e figlia...... io ero alla guida di quel bocchino di A4 Cabrio di mio fratello ( che meriterebbe un Topic apposta sulla Supremazia Tecnologica Tedesca) alla velocità di 130 all'ora fissi, in corsia centrale, traffico lieve.......all'altezza di Faenza un X6 in corsia di sorpasso mi supera e senza alcun motivo, ne necessità ( non c'era nessun altro ne davanti ne dietro.....) , si sposta a destra sulla mia corsia che nemmeno era passato del tutto..... costringendomi a spostarmi a dx frenando pure.... procurandomi anche un discreto spago..... Ammetto che per i 2 minuti successivi o pensato a tutto lo scibile in fatto di punizioni corporali e vendette varie..... ma da un po di tempo a questa parte, memore anche di una lunga serie di fatti di cronaca al riguardo, mi sono limitato a sfanalargli 3 volte, nella speranza che capisse di aver fatto una cazzata potenzialmente MOLTO pericolosa ( per me sicuro, con quel Carroarmato del cazzo) ....e Bon!
  14. Dannatio

    25 anni di Ducati Desmoquattro

    Una ricorrenza importante nella storia del motociclismo. La nascita di una nuova generazione di motori, la cui evoluzione ha portato alla realizzazione di modelli leggendari e alla conquista di straordinari successi sportivi Il primo bicilindrico Ducati con distribuzione desmodromica bialbero, raffreddamento ad acqua e quattro valvole per cilindro ha fatto la sua apparizione nel settembre del 1986, alla 24 ore del Bol d’Or. Aveva una cilindrata di 748 cm3 ed era stato ottenuto prendendo come base un bicilindrico monoalbero ad aria (quello della F1), per il quale erano stati sviluppati nuovi gruppi testa-cilindro. Il progetto originale era dovuto all’ing. Massimo Bordi, e i disegni costruttivi erano stati tracciati da Gianluigi Mengoli. Un’altra novità di questo nuovo motore, che per la gara francese era stato installato nel telaio di una F 1 750 debitamente modificato (per via del maggiore ingombro delle teste), era costituita dalla adozione dell’iniezione, una elettronica Weber Marelli appositamente sviluppata. Bordi stava accarezzando l’idea di realizzare un motore desmodromico bialbero a quattro valvole sin dai tempi dell’università. La sua tesi di laurea, nel 1973-74, verteva proprio su questo argomento. Le teste però erano raffreddate ad aria, il che obbligava a lasciare un notevole spazio per il raffreddamento nella zona centrale, e quindi a disporre verso l’esterno i perni dei bilancieri. Per realizzare il suo progetto, una dozzina di anni dopo, Bordi era passato con decisione alla refrigerazione ad acqua; aveva inoltre esaminato con estrema attenzione, a livello di fluidodinamica e di termodinamica, le teste dei famosi Motori Cosworth V8 di Formula Uno. Più di una occhiata approfondita era stata data anche ai formidabili BMW 2000, che avevano una pressione media effettiva stratosferica e che per lunghi anni erano stati praticamente imbattibili in Formula Due, pur essendo solo a quattro cilindri (gli avversari ne avevano sei). Si decise di adottare un angolo tra le valvole di 40°, eguale a quello del motore tedesco (e a quello del progetto presentato nella tesi di laurea di Bordi). Realizzare il cinematismo di comando delle valvole non è stato semplice; con due bilancieri di chiusura in aggiunta a quelli di apertura (a dito) e con i loro perni disposti nella zona interna della V formata dagli assi delle valvole (cosa necessaria per ottenere condotti dall’andamento vantaggioso) la testa risultava decisamente “affollata”. Il risultato è stato un autentico capolavoro di meccanica. È interessante ricordare che la Ducati aveva già impiegato teste bialbero a quattro valvole per cilindro, con comando a cinghia dentata, nel 500 bicilindrico realizzato dal grande motorista Renato Armaroli (esternamente alla azienda, su incarico di Spairani) che Spaggiari provò alla fine del 1972. In questo caso la distribuzione era convenzionale, con le valvole che venivano richiamate da molle a elica, e il raffreddamento ad aria. Il motore erogava 5-6 cavalli in più, rispetto a quello delle moto ufficiali, che avevano le teste a due valvole. Un tiepido interesse nei confronti delle quattro valvole la Ducati lo dimostrò, più o meno nello stesso periodo, realizzando due teste di questo tipo destinate ai monocilindrici, con le quali fare delle esperienze. Una era praticamente una testa di serie modificata, mentre l’altra era completamente nuova e aveva una curiosa distribuzione con due alberi a camme assai vicini tra loro. Il richiamo delle valvole era affidato anche in questi casi a molle ad elica cilindrica. Il nuovo motore bicilindrico ad acqua di Bordi e Mengoli ha girato al banco nell’estate del 1986 e la moto, che disponeva di circa 94 cavalli alla ruota, ha esordito al Bol d’Or dando subito ottima prova di sé. Alla quindicesima ora era settima, allorché ha ceduto una vite di biella. Lo sviluppo successivo ha visto crescere la cilindrata a 851 cm3 (ottenuti con un alesaggio di 92 mm e una corsa di 64 mm) e la potenza salire a oltre 110 cavalli. A Daytona nel 1987 la moto, condotta da Lucchinelli, si è comportata ottimamente, vincendo senza problemi la Battle of the Twins. La produzione di serie della 851 è cominciata (inizialmente a ritmo assai ridotto) nel 1988. Il resto della storia è ben noto a tutti gli appassionati. Le superbike ufficiali sono passate a 888 cm3 (grazie a un aumento di 2 mm dell’alesaggio) nel 1989. Le vittorie hanno cominciato ad arrivare copiose, e con loro i titoli mondiali, che sono stati ben 13, fino ad oggi, con piloti del calibro di Roche, Polen, Fogarty (4), Corser, Bayliss (3), Hodgson e Toseland. Un cambiamento epocale si è avuto nel 1994 con l’apparizione di quell’autentico capolavoro che è stata la 916, presentata al Salone di Milano dell’anno precedente. Il bicilindrico ha continuato ad aumentare di cilindrata passando a 926 cm3 (96 x 64 mm) e quindi a 955 cm3 (96 x 66 mm). Nel 1996 è apparso il motore di 996 cm3 (98 x 66 mm), erogante circa 160 cavalli a 12000 giri/min, che è stato seguito da quello di 998 cm3 (100 x 63,5 mm). La 999 che ha gareggiato nel mondiale superbike a partire dal 2003 aveva una potenza oramai prossima ai 200 CV; le misure di alesaggio e corsa sono passate a 100 x 63,5 mm. Le successive 1098 e 1198 e i loro successi sono storia d’oggi… Massimo Clarke / Moto.it Massimo Clarke: 25 anni di Ducati Desmoquattro - News - Moto.it
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