Aveva ragione la Repubblica
Fiat: Agnelli azionisti riferimento
Gabetti conferma il loro ruolo centrale
La famiglia Agnelli è derminata a mantenere il ruolo di azionista di riferimento di Fiat nonostante la diluizione conseguente al convertendo. Lo dice Gianluigi Gabetti, presidente di Ifi e Ifil, la finanziaria attraverso cui la famiglia Agnelli controlla il gruppo torinese, in un'intervista concessa al "Corriere della Sera" e a "Repubblica".
"Siamo determinati a mantenere, e a meritarci, il ruolo di azionisti di riferimento Fiat. Anche per il futuro. Con un unico obiettivo: la stabilità e il rilancio dell'azienda", dice Gabetti al "Corriere". "Ho piena fiducia nella fatica che stanno facendo Luca Cordero di Montezemolo e Sergio Marchionne. E fiducia altrettanto piena nel fatto che i risultati arriveranno".
Gabetti esclude poi che allo stato attuale ci siano operazioni in preparazione. A una domanda su un eventuale aumento di capitale o su una conversione delle azioni privilegiate, ieri in rialzo di quasi l'8%, risponde che "oggi allo studio non c'è nulla, niente, nessuna operazione".
Il presidente delle holding Ifi e Ifil, oltre a confermare la fiducia nel management, sostiene che non ci saranno interventi esterni per salvare il gruppo. "Nessuno ravviserà la necessità di interventi esterni a salvaguardia della stabilità della Fiat", dice Gabetti a La Repubblica.
A settembre le otto banche che tre anni fa hanno erogato a Fiat il convertendo da 3 miliardi, guidate da Intesa, Capitalia, Sanpaolo e Unicredit, diventeranno socie di Fiat con una quota globale attorno al 26% superiore al 23% di Ifil.
Alcune fonti interpellate da Reuters hanno detto che, dopo il summit con le banche del convertendo, il management Fiat ha la possibilità di applicarsi fino al 2007 al suo piano di ripresa senza il rischio di turbative provenienti dall'esterno.
da tgcom