Auto, Ford lancia l'allarme utili
Il titolo ai minimi degli ultimi 2 anni
Il settore automobilistico sta vivendo, in generale, un brutto momento. Le vendite continuano a calare nonostante i massicci investimenti in nuovi modelli e in campagne pubblicitarie. Una crisi che non risparmia nessuna casa automobilistica, fatta eccezione per qualche costruttore asiatico come Toyota. E se per prime a mostrare segnali di debolezza sono state le case europee come l'italiana Fiat, ora a lanciare preoccupanti segnali di allarme sono i big Usa delle quattro ruote.
A cominciare è stato il numero uno mondiale, General Motors che il 16 marzo scorso lanciò un profit warning. Adesso è toccato al secondo produttore mondiale: la Ford. Venerdì scorso a mercati chiusi la casa automobilistica statunitense ha abbassato le stime di utile per azione 2005 al livello di 1,25-1,5 dollari, contro 1,75-1,95 dollari della propria precedente stima. Al tempo stesso, il chief executive officer di Ford, William Clay Ford Jr., ha lasciato alle sue spalle anche gli obiettivi a suo tempo individuati per il 2006, di un utile pari a sette miliardi di dollari, al lordo delle tasse a causa dell'aumento del prezzo delle materie prime, della benzina e dell'assistenza sanitaria.
Una vistosa correzione al ribasso che ha portato la società di rating Standard & Poor's a modificare l'outlook in "negative", con questo facendo intendere che il giudizio del titolo ha adesso maggiori possibilita' di essere oggetto di una revisione al ribasso.
Ford nel 2001 aveva registrato perdite per 5,45 miliardi di dollari, ma in seguito era arrivata a contabilizzare un profitto di 3,49 miliardi nel 2004, dopo aver peraltro tagliato piu' di 30mila posti di lavoro.
La casa automobilistica, come del resto General Motors, sta registrando continue erosioni della quota di mercato, a vantaggio sopratutto dei costruttori giapponesi. Nei primi tre mesi di quest' anno la quota di Ford sul mercato statunitense si e' ridotta al 19,5% contro il 20,4% dell' anno precedente.