Da 4R di oggi
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Non usa giri di parole il presidente di BMW, Helmut Panke, giunto da Monaco
a Milano per una colazione con la stampa italiana.
I ripetuti inviti che il presidente di Fiat, Luca di Montezemolo, rivolge ai
connazionali perché acquistino auto italiane sono fuori luogo: "Dobbiamo
ragionare da europei e capire che il vero pericolo arriva dalle auto
prodotte in estremo oriente: il nazionalismo ormai è superato e lo dico
anche ai vostri eroi della Formula 1", ha dichiarato il top manager tedesco,
con un chiaro riferimento al presidente di Ferrari, che spesso aveva
rimproverato i colleghi imprenditori di acquistare troppe BMW.
Panke s'è detto comunque decisamente soddisfatto dell'andamento del mercato
italiano, che per BMW è il quarto al mondo, con vendite in costante
crescita: da gennaio a settembre, il Gruppo di Monaco ha venduto 58 mila
macchine nella Penisola, mentre a livello globale le immatricolazioni sono
state 870 mila, grazie anche ai marchi Mini e Rolls Royce: "Se pensiamo che
nel 1992 avevamo un solo marchio con una gamma di tre modelli, mentre oggi i
marchi sono tre e i modelli ben dieci, possiamo capire quanta strada è stata
fatta".
Panke ha chiarito che l'Italia è importante anche per orientare la politica
di prodotti del Gruppo: "La Mini alimentata a gasolio, per fare un esempio,
è nata proprio perché richiestaci fortemente dal mercato italiano; del
resto, basta riandare al passato, agli anni Ottanta, quando a Monaco nessuno
ascoltava le ragioni del mercato italiano per capire perché le nostre
vendite qui andavano molto male".
Panke s'è espresso anche sulla deludente stagione in Formula 1, negando
qualsiasi proposito di ritiro: "La nostra esperienza è ancora agli inizi e
nelle prime quattro stagioni siamo andati meglio delle previsioni, mancando
per poco il titolo. Quest'anno, è vero, tutto è andato storto e il colpo più
duro è stato l'incidente di Ralf Schumacher a Indianapolis. Stiamo lavorando
per rifarci".