Certo che questa situazione non mi piace per niente pero'.
Doveva essere un incontro chiarificatrice e invece le idee chiare ce l'hanno solo loro....a noi tutti non e' dato sapere.
Intanto la stampa si diverte a spararle chi in un modo chi in un'altro e su FIAT e' ripiombata l'incertezza.....
per esempio da TGcom si da per scontato l'addio della famiglia Agnelli:
Accordo Fiat-banche: Borsa fredda
A settembre conversione del prestito
Il confronto Fiat-Banche sul convertendo è arrivato al capolinea: gli istituti di credito a settembre convertiranno il prestito da tre miliardi di euro concesso al Lingotto in azioni diventando così primi azionisti della casa torinese con il 27% del capitale. Gli Agnelli invece dopo oltre un secolo si avviano a cedere il controllo del Lingotto. Ma la Borsa rimane fredda. Dopo l'exploit di ieri (che ha visto il titolo guadagnare il 6,7% e riagganciare la soglia dei 5 euro) e l'avvio in rialzo, il titolo ha fatto dietrofront e viaggia in rosso: -1,38% a 5,08 euro.
Nell'incontro ai massimi livelli a Milano l'amministratore delegato Sergio Marchionne ha fatto valere l'intesa che prevede l'ingresso degli istituti di credito nel capitale quale contropartita per la mancata restituzione del finanziamento di 3 miliardi di euro stanziato nel 2002.
Cosi', a meno di tre anni dalla firma del prestito, le Banche (2 straniere e 6 italiane con in testa Intesa, Unicredit, SanPaolo e Capitalia), sia pure di malavoglia, hanno quindi di fronte la prospettiva di diventare a questo punto tutte insieme gia' dal prossimo settembre azioniste di Fiat con una quota intorno al 27-28%. Con gli Agnelli che dall'attuale 30% scenderanno al 22%.
Gli istituti di credito, da parte loro, diventando azionisti di riferimento del Lingotto, potranno affiancare ai vertici attuali altri manager, allo scopo di continuare a perseguire gli obiettivi della ristrutturazione del prossimo triennio, che da parte sua anche Fiat ha ribadito in un comunicato congiunto di voler conseguire.
Ma le Banche non sembrano al momento un blocco unito, e alcune hanno gia' avviato la riflessione sul da farsi. Sul tavolo delle banche piu' esposte e' gia' arrivata una proposta di Lehman Brothers che sulla falsariga di quanto gia' fatto per Piaggio, offrono di rilevare il convertendo in cambio di quote di una nuova societa' (newco) nella quale entrerebbero non meglio precisati imprenditori. Nei mesi scorsi come possibile "cavaliere bianco" in molti avevano guardato a Roberto Colaninno ritenuto pronto a una nuova sfida dopo il rilancio di Piaggio. Ma l'imprenditore mantovano ha da parte sua gia' smentito ogni coinvolgimento. Altre proposte da banche d'affari e case d'investimento potrebbero comunque arrivare da qui a settembre, secondo le aspettative delle stesse banche.
Per quanto riguarda i singoli istituti, per tamponare le perdite sul prestito, alcuni degli istituti si sono gia' mossi. Banca Intesa, la piu' esposta per 650 milioni di euro, ha gia' coperto le perdite previste con strumenti derivati per 380 milioni, limitando l'impatto reale sul conto economico a 20 milioni di euro. Unicredit, che ha partecipato al prestito per 625 milioni, ha scelto invece la via dell' accantonamento (per 108 milioni) per coprire una perdita stimata di circa 240-245 milioni. San Paolo Imi, che ha contribuito al finanziamento con 400 milioni, ha invece imputato 167 milioni come perdita presunta. Accanto a queste ultime a cercare una via d'uscita per evitare oneri troppo pesanti in bilancio ci sono Capitalia, che aveva partecipato per 325 milioni piu' 100 del Banco di Sicilia, Bnl (300 milioni), Mps (250 piu' 50 di Banca Toscana), Abn Amro e Bnp Paribas (150 l' uno).
E mentre da piu' parti si fa notare come a questo punto bisognera' vedere quale sara' il futuro industriale del colosso automobilistico torinese una volta in mano ai soci bancari in prima battuta, l' incontro di ieri sembra sancire la fine dell'era Agnelli al vertice del Lingotto.
e infine anche la borsa penalizza questa poca chiarezza di comunicazione con un segno negativo. Possibile che non capiscono che finche' ci sono tutti questi punti interrogativi sopra la capoccia non ci si lavora serenamente in Fiat e soprattutto il consumatore non ha fiducia ??????
CHE PALLE!!!