Da 4ruote:
Non è soltanto il rincaro del greggio a spingere in alto i prezzi di benzina e gasolio. Anche l'incremento del prelievo fiscale incide sul caro-rifornimento.
Dall'inizio del 2004 al 14 marzo 2005, per il solo aumento delle imposte, lo Stato ha incamerato dai carburanti per autotrazione 1244 milioni di euro, pari a 2409 miliardi di vecchie lire. La stima è del Centro Studi Promotor, sulla base dei prezzi medi e dei dati sugli acquisti di carburanti per autotrazione divulgati dal ministero delle Attività Produttive.
Le imposte che gravano su benzina e gasolio - spiega il Centro Studi Promotor - sono due: l'accisa (o imposta di fabbricazione) e l'Iva che, con l'aliquota ordinaria del 20%, si applica alla somma dell'accisa e del prezzo industriale, che è la parte del prezzo alla pompa che va alle compagnie petrolifere e alla distribuzione.
Dalla fine del 2003 a oggi, l'accisa è aumentata di 2,2 centesimi per la benzina e di un centesimo per il gasolio. Piccole cifre che, moltiplicate però per gli oltre 48 miliardi di litri di benzina e gasolio consumati su base annua, fanno una bella somma cui si aggiunge l'effetto perverso dell'Iva.
L'aliquota Iva è rimasta infatti fissa al 20%, ma, aumentando fortemente il prezzo industriale e, in minor misura, le accise, il risultato è stato, come si è detto, 1244 milioni di euro in più nelle casse dello Stato che si sono aggiunti aun gettito che già nel 2003 aveva sfiorato i 30 miliardi di euro.