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E chi altro può "riprogrammare" i dipendenti di Pomigliano? Vorrei capire: gli stabilimenti industriali dell'area fanno tutti schifo come lo stabilimento Fiat? O c'è qualche azienda che riesce a far lavorare bene i propri dipendenti? Certo che non è obbligata a tenere aperto Pomigliano, ognuno fa il proprio interesse, ma il diktat "O cedete o chiudiamo" è un ricatto che inciderà eccome sul voto. Molti dipendenti se lo meritano? E' vero, meritano questo ed altro, anzi meritano il licenziamento, ma c'è anche gente che non lo merita affatto. Non dimentichiamo che Fiat ha acquisito Pomigliano nel 1986 assieme all'Alfa Romeo offrendo 1/3 di quanto offriva Ford: il loro interesse era sbarrare la strada al concorrente straniero contro tutte le logiche di mercato, nessuno l'ha obbligata, ed ora sventolano le logiche di mercato per giustificare la chiusura di Termini e l'accordo imposto per Pomigliano .
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E' un problema piuttosto grave, ma come hanno fatto a non accorgersene prima :(r? Rettifico quanto scritto tempo addietro, Autobild si è comportata bene, il probleme esiste eccome: basta un po' di forza laterale sul pedale (movimento innaturale, d'accordo) e questo di incastra sotto il dischetto. E in Fiat che fanno? Modificano il dischetto !! Cazzo lo capisce anche un bambino che è colpa della cerniera del pedale troppo "lasca" e che il dischetto non c'entra un'emerita cippa! Ho provato a fare la stessa cosa sulla mia G Punto col dischetto liscio e il problema non sussiste perchè il movimento laterale del pedale è molto ridotto anche forzando un po'.
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In Polonia sono poco meglio che schiavi, classico esempio di paese ex comunista che ha cestinato welfare e diritti. In Europa occidentale i diritti ci sono eccome, e negli stabilimenti italiani di Mirafiori, Melfi e altri valgono le stesse leggi che valgono a Pomigliano, eppure lì le cose vanno decisamente meglio: non ti viene il dubbio che la colpa non vada cercata nei diritti ma altrove?
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Sul fascicolo allegato al Quattroruote di ottobre 1998, dedicato all'Alfa Romeo 166 allora in fase di lancio, sono descritti i sistemi antipattinamento disponibili a seconda delle motorizzazioni: TCS per 2.0 TS e 2.4 JTD e ASR per le V6. Il TCS è una versione semplificata dell'antipattinamento ASR: quest'ultimo rileva eventuali pattinamenti delle ruote motrici e interviene limitando la potenza del motore e intervenendo selettivamente sui freni per contrastare i pattinamenti di ogni singola ruota, agendo "come un differenziale autobloccante": quindi il Q2 elettronico è nato parecchi anni fa. La domanda è: ma gli ASR "normali" come lavorano? Non frenano selettivamente ogni ruota motrice? E gli ASR delle Alfa Romeo successive sono semplificati rispetto all'ASR di 166?
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I "miei" principi sono quelli dell'Europa occidentale che hanno garantito crescita economica e prodotti di qualità; questi principi sono validi a Pomigliano come a Mirafiori, Melfi, Ingolstadt, Monaco, Stoccarda, ecc..., e non mi sembra che i prodotti di questi stabilimenti facciano tutti cagare, anzi . A Pomigliano troppa gente ha abusato e abusa dei propri diritti: è colpa di un contesto sociale e di un'azienda che non è riuscita ed estirpare il malcostume in ben 23 anni di proprietà . I principi non c'entrano un cazzo con la qualità produttiva, sennò le auto cinesi sarebbero le meglio assemblate al mondo . E' colpa anche del prodotto in sè, lasciato invecchiare oltre ogni limite (147) o non aggiornato a sufficienza (159) .
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Il comunismo è caduto fortunatamente, ma questo non significa che si debba buttare nel cesso lo stato sociale costruito in Europa occidentale nel secolo scorso. I clienti no di certo, ma la Campania e i conti pubblici italiani sì .
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Se ne parlava in questo topic: http://www.autopareri.com/forum/tecniche-e-consigli-di-guida/43093-frenata-frizione-si-frizione-no.html Comunque in emergenza è meglio premere la frizione: l'Abs lavora meglio e ci si concentra meglio sulla frenata e sull'eventuale manovra per evitare un ostacolo .
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Lo so bene, infatti i dazi dovrebbe imporli l'Ue verso i paesi dove i diritti sindacali non esistono e fanno concorrenza sleale alle spalle dei dipendenti sfruttati. Se l'Ue non lo fa lo possiamo fare noi: è una violazione? Sì, ma le sanzioni ci costerebbero molto meno del bagno di sangue causato dalla concorrenza sleale. Le ho già scritte queste cose, mi autoquoto:
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Pure questo arrivano a fare? da giornalettismo.com
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Sì ma un conto è lavorare 6 giorni con orari "normali", un altro è lavorare 6 giorni a turni. E' dura la vita del turnista . Che poi i metalmeccanici a tempo indeterminato siano privilegiati rispetto ai precari è vero, ma insisto nel dire che non è una scusa buona per far passare qualsiasi porcata. Certo, ne parlavo per fare un esempio. Non condivido, hanno argomentato molto bene le loro scelte.
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Quoto:agree: Lo Stato non siamo noi, ma fa quello che noi cittadini gli permettiamo di fare. Quando vengono eletti pregiudicati o maestri di clientele è inutile aspettarsi uno Stato che componga i conflitti sociali cercando i migliori compromessi per tutti garantendo che tutti abbiano diritti e che facciano il loro dovere; una classe politica marcia farà politiche marce, clientelari: favorirà gli abusi dei dipendenti raccomandati ma anche quelli degli imprenditori disonesti e delle varie cricche foraggiate a spese di pantalone .
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Scusa eh, ma settimana corta, malattia, indennità di disoccupazione ti sembrano privilegi? Sono le conquiste di tutto il mondo occidentale civilizzato, costate anni di lotte, di sacrifici, anche di morti. La globalizzazione non è un buon motivo per mandare a donnine queste conquiste di civilità, gli stati possono difendersi dallla concorrenza sleale con dazi e tassando pesantemente chi delocalizza. Quoto, da alcuni anni è in atto una deregulation del mercato del lavoro che ha portato al precariato dilagante, alla soppressione di fatto di molti diritti e al crollo delle retribuzioni per i neoassunti. Di questo passo si sta allargando a dismisura la forbice tra ricchi e poveri, e l'economia ne risente, specie da quando è diventato più difficile acquistare a rate.
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Innanzitutto voglio precisare che non ho nulla contro nessuno di voi e che non ho mai pensato che sia irragionevole o stucchevole giungere a conclusioni diverse dalle mie: ho definito "stucchevole" il fatto che ci sia qualcuno (commenti su giornali e tv) che ritiene che l'operazione Pomigliano sia una beneficienza da parte di Fiat . Le condizioni imposte sono davvero dure ed umilianti: il fatto che altrove ci sia di peggio (stage, lavoro nero, precariato) non significa che sia giusto togliere diritti acquisiti che dovrebbero semmai essere estesi a tutti. Non condivido la tesi "a Pomigliano ci sono troppi operai assenteisti, ladri o sabotatori, quindi meritano questo e anche peggio": questi operai non meritano neanche di lavorare, andrebbero licenziati in tronco ; ritengo inaccettabile far di tutta l'erba un fascio e far pagare anche ai lavoratori bravi e onesti (magari non tanti ma ce ne sono ) il prezzo delle malefatte dei loro colleghi stronzi. A volte leggo (non qui) "è colpa della mentalità napoletana": ma chi produce a Napoli e dintorni è condannato a sfornare prodotti assemblati col culo e con tassi di assenteismo da paura? Vorrei proprio vedere se è così in tutte le grosse fabbriche della zona: se c'è chi riesce a far rigare dritto gli operai senza ricattarli significa che è possibile farlo. Credo che molti operai negligenti (per usare un eufemismo) abbiano le spalle coperte da qualche potente raccomandazione, altrimenti non potrebbero permettersi certi comportamenti . @Net Flier: quella del barista non l'ho capita @RS6plus: l'articolo in questione è l'art 15 dell'accordo: da notizie.tiscali.it, intervista al giuslavorista Gianni LoySu Brera e Spider hai ragione, mi scuso per l'errore . @Luxan: dai per scontato anche tu che la chiusura di Pomigliano sia questione di "quando", non di "se". Se Pomigliano chiude molti dei 4500 dipendenti non troveranno lavoro altrove, anche perchè spariranno molte aziende dell'indotto. Quel che è successo a tuo padre è scandaloso, capisco il tuo risentimento, ma non deve essere la norma per tutti i lavoratori.
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Può chiedere che glielo sostituiscano, il dischetto costa poco e si cambia in 2 minuti.
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da Il Fatto Quotidiano del 17 giugno 2010
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Se sia un fake non lo so, ma mi sembra una lettera scritta da persone intelligenti che hanno capito che la "guerra tra poveri" tra dipendenti di Pomigliano e di Tychy fa il solo gioco sporco di Fiat; l'unica cosa non condivisibile è il sabotaggio dell'azienda. I polacchi sono sfruttati peggio degli italiani, e alcuni hanno capito che mettersi a 90° non paga: per dirla con Vittorio Cecchi Gori, se gli dai il dito, si prendono il culo . Ieri sera ho visto una parte del dibattito a Otto e mezzo su La7 tra Landini (Fiom), il leader di Confidustria di Napoli (non ricordo il nome) e il direttore del Riformista Antonio Polito. Landini mi è parso tutt'altro che estremista, anzi, l'ho trovato molto ragionevole: ha spiegato chiaramente che un accordo imposto da Fiat "prendere o lasciare", senza possibilità di trattativa, è un ricatto, una pistola puntata alla tempia del lavoratore: o accetti le nuove condizioni, molto dure ed umilianti, oppure perdi il lavoro. Landini ha spiegato che il nodo del contendere non sono i 17 turni, nè la produttività: la Fiom era pronta a firmare per 18 turni, previsti nel Contratto Nazionale, e anche per il numero di vetture previste da Fiat, ma la Fiat ha rigettato la proposta, volendo riservarsi il diritto di sanzionare o licenziare il lavoratore che violi il contratto individuale, più restrittivo di quello nazionale (articolo 15, grazie Stev66 per averlo postato ). Si tratta di un accordo inaccettabile, non è corretto imporre ai dipendenti di peggiorare le proprie condizioni di lavoro, pena la chiusura . Fiat chiuderà Termini Imerese e vorrebbe chiudere anche Pomigliano, ma non volendo sputtanarsi troppo (dopo tanti anni di sostegno a spese di Pantalone) finge di venire incontro ai lavoratori pomiglianesi puntando loro la pistola della chiusura. La Fiom è stata ragionevole: ha scelto di non dare indicazioni di voto ai suoi iscritti (circa il 35%) ma ha suggerito loro di votare comunque questo referendum ricatto per non esporli alle rappresaglie dell'azienda. Non è un atteggiamento da minoranza rissosa. Trovo semmai stucchevole che ci sia gente che crede alla favola della Fiat misericordiosa che accetta di produrre a Pomigliano anche se non le conviene: chi gliel'ha fatto fare di togliere tutta la produzione Alfa (eccetto MiTo), che ha margini superiori alle Panda? Giulietta è prodotta a Cassino, Giulia sarà prodotta probabilmente negli Usa, GT è morta e sepolta, Brera e Spider quasi, e senza eredi prodotte in Italia. A me pare tutto chiarissimo: Fiat vuole andarsene da Pomigliano oltre che da Termini e per questi stabilimenti non è più previsto nulla; "bontà loro" accettano di produrre la Panda a Pomigliano ma vendendo cara la pelle (si fa per dire...).
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Che macchina hai? Il sovrasterzo in rilascio o in frenata sulle TA si corregge controsterzando un po' (non troppo sennò pendola e sovrasterza nell'altro senso ) e dando gas: il retrotreno recupera peso e quindi aderenza . Se però il retrotreno è di quelli bastardi (tipo Peugeot 206 CC) potrebbe non bastare...
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Non sono d'accordo: chi tiene l'auto come me (cioè maniacalmente) si troverebbe dopo alcuni anni con il motore da rifare e il corpo vettura ancora in buone condizioni, riparazione non conveniente perchè più costosa dell'auto (a meno che non abbia meno di 2-3 anni).
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Questa è accettabile ; ricordo una BMW 525 tds E39 di un cliente dell'autolavaggio in cui lavoravo anni fa, 400.000 km e la usava tutti i giorni, andava ancora bene... Questa è decisamente più grave .
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Direi Grigio Antracite, ma non escludo al 100% che possa essere il Magnesio. Non male questi cerchi a raggi da 17'', più belli dei turbina 17''.
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Quoto, non oso pensare se un problema simile l'avesse una Fiat (o peggio un'Alfa )... sai le pagine dei topic come si sprecherebbero, farebbero impazzire voi mods... Per me un motore, tirato o non tirato, deve arrivare almeno a 400.000 km senza difetti gravi. Sono troppo esigente? Ho già sperimentato di persona che è un traguardo possibile (Dedra 1.6 a metano: 500.000 km ), quindi pretendo che un motore, specie se rinomatissimo e pagato carissimo come un BMW, ci arrivi, naturalmente con la regolare manutenzione.