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Il motivo c'era e pure molto valido, ma resto dell'idea che le Lanchrysler avrebbero venduto altrettanto se non di più con il marchio originale sfruttando la rete di vendita Lancia. All'epoca sembrava che questi fossero modelli tampone in attesa di due future gamme fortemente sinergiche (ma non identiche) tra loro, ma la Chrysler 200 uscita si rivelò un modello solo americano come i precedenti. Riepilogando: - Marchio Lancia sacrificato e sputtanato con le Chrysler; - Blocco di qualsiasi ulteriore investimento su Lancia dal 2009 (neanche una Delta su base Giulietta o una Prisma su base 200) ad eccezione del facelift Ypsilon 2015; - L'incredibile dichiarazione di SM sul non appeal di Lancia nel 2012. Tutto questo mi fa pensare che la morte (o perlomeno un lungo congelamento) di Lancia sia stata deciso nel 2009 - 2010.
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Suvvia, non difendiamo l'indifendibile. FGA non credette per nulla in quella sciagurata operazione: l'obiettivo era raschiare il fondo del barile per piazzare qualche Chrysler (e Dodge) in più in Europa, anche a costo di sputtanare ulteriormente Lancia. Non c'era nulla di strategico per Lancia, già avviata alla morte dal 2009, tant'è vero che la versione Lancia della nuova Chrysler 200 non venne fatta: Lancia non serviva più.
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I dati postati (grazie a Stev66 e a 4200blu) mostrano che l'internazionalizzazione di FCA è un processo avviato 9 anni fa ma ben lontano dall'essere concluso. Il marchio globale Alfa Romeo ad esempio vende ben il 40% in Italia, mentre fa meglio il marchio locale Fiat (29%). Con queste cifre è difficile sostenere che i PP ridotti e puntualmente disattesi soprattutto per i mercati europei siano stati una scelta di successo o che la Giulia SW sarebbe stata un investimento inutile. Se vuoi essere globale devi avere prodotti adeguati ai vari mercati e rete di vendita capillare, ma nell'attesa non è saggio tagliare i prodotti adatti ai mercati che da sempre e ancora per diversi anni sono e saranno il tuo ossigeno.
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Laboratorio Lancia
V6 Busso ha risposto a YouDude in Fotoritocchi di Automobili e Proposte di Design
secondo me, per tentare di rilanciare Lancia, occorrerebbe riprendere il filo interrotto 25 anni fa. Partirei da una Delta Integrale su base C-Evo (debitamente aggiornato) che reinterpreti in chiave moderna il Deltone, e lancerei il resto della gamma Delta poco dopo (come fatto per Giulia QV seguita dalle altre Giulia). Dovrebbe essere elegante e dinamica come Thema 1, Dedra e Delta 1 (non "pandorosa") e non tamarra neanche nelle versioni HF. Ad essa affiancherei un C suv strettamente imparentato e magari una specialty hi tech come la Fulvia coupé proposta da Gianfranco Pizzuto. Le speranze sono nulle, ma i sogni sono gratis.- 1570 risposte
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Infatti. Lancia si sarà fatta un cattivo nome 40 anni fa in certi paesi, ma guardate i numeri raggiunti da marchi inventati dal nulla come Infinity o Lexus o da marchi tutt'altro che premium come Kia o Hyundai. Lancia ha ricevuto pochi investimenti e pure parzialmente sbagliati fino a 9 anni fa, poi SM ha deciso che non ne valeva più la pena e ha avviato la dismissione. Un discorso simile vale anche per Chrysler, Dodge e Fiat. Non è un problema di marchio, ma di scelte ben precise.
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Esprimo il mio cordoglio per la malattia e per la scomparsa di un uomo e di un amministratore al quale riconosco la totale dedizione al lavoro con sforzi e risultati titanici, pur mantenendo le mie riserve, senza trascendere in beatificazioni o in maledizioni post mortem (le seconde paiono purtroppo una moda). RIP.
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Io e mia moglie guidiamo due Lancia, una la guida mia madre e mio padre ha avuto una Dedra per 10 anni. Premessa a parte, la storia non si fa con i se, possiamo solo formulare ipotesi e desideri, come fa Save Lancia che tra l'altro non manca di apprezzare l'ultima Lancia degna di questo nome, vale a dire Delta 3. Senza nulla togliere alle condizioni pietose in cui versava Fiat Auto 14 anni fa e ai profondi cambiamenti del mercato negli ultimi anni, resta il fatto che gli investimenti su Lancia in questi 14 anni hanno prodotto solo due nuovi modelli e alcuni facelift (più le Lanchrysler che sono costate quasi 0): roba da affossare qualunque marchio. Gli investimenti sui modelli Jeep avrebbero potuto creare, con pochi soldi in più, gamme suv per Fiat, Lancia e anche Alfa Romeo, ma l'unica nata è la 500x. Vogliamo parlare del pianale Giorgio, spalmato su due soli modelli per chissà quanto tempo ancora?? Giusto cercare un partner per la condivisione di tecnologie, ma perché non sfruttare i marchi già propri?? La strategia di prodotto è stata ed è incerta e ondivaga: da 3 anni Alfa Romeo è oggetto di investimenti ed attenzioni, il 105esimo anniversario è stato celebrato in pompa magna, ma il centenario fu incredibilmente tagliato: vi ricordate?? 5 anni persi a decidere cosa fare. Discorso analogo per Fiat. Su Lancia invece la strategia è coerente dal 2009: la morte. La Ypsilon 846 era già pronta e fu rinviata di 2 anni, e da allora 0 investimenti. Ovvio che non se ne vantino, infatti ne parlano il meno possibile.
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In effetti la chiusura voluta di Lancia è un successone che Marchionne e azionisti possono a buon diritto rivendicare con orgoglio, certi che nessuno mai al mondo avrebbe saputo fare di meglio. Chapeau!
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MCA (Mid Cycle Action) significa restyling di metà ciclo di vita. Non essendo ancora pronto è presumibile che Giulietta non sia ancora giunta a metà vita, il che fa ben sperare per la longevità del modello (almeno maggiorenne deve diventare), per i margini e per le quote di mercato. La concorrenza trema.
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Sono un tifoso critico del marchio. Uno capace di digerire e acquistare prodotti ragionevolmente sinergici ma di criticare aspramente le porcherie come le Lanchrysler fatte a quel modo osceno. I tifosi acritici, quelli che plaudono anche di fronte ai flop prevedibili, sono altri.
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Non pensavo ti saresti sentito tirato in ballo: tu ragioni con la tua testa ed in maniera obiettiva, non è così? Purtroppo per te i fatti non ti danno ragione: un marchio che 28 anni fa era florido e prestigioso oggi è sputtanato e molto vicino alla chiusura: fossi in Marchionne lo sentirei come un fallimento, e come tifoso del marchio sono incazzato nero.
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Da soddisfatto possessore di una Delta 3 1.6 MJT 120 CV Oro non riesco a capire né ad accettare la morte per fame di Lancia. E non accetto nemmeno le scuse di Marchionne e dei fan a ruota sul presunto scarso appeal del marchio o sulla clientela cattiva che non vuole capire: sono come la volpe e l'uva. Se negli anni 80 Lancia brillava e volava e dai primi anni 90 declina la colpa è di chi la gestiva allora e di chi la gestisce da 14 anni e non ha mai capito nulla di strategie di prodotto. Si parla sempre di volumi, massa critica e suv: il pianale C di Giulietta con le sue evoluziomi poteva e può essere sfruttato con tanti prodotti fortemente sinergici e declinati ciascuno secondo il rispettivo target, strategia promessa 8 anni fa e non mantenuta mentre si sputtanava Lancia con modelli improponibili (Thema, Voyager, Flavia). Ricordo le battaglie qui dentro in cui mi scontravo con i tifosi del maglioncino sbavanti di fronte a tanta presunta lungimiranza: fui facile profeta, infatti dopo due anni di flop commerciale Marchionne disse che Lancia non aveva appeal e ne decretò la morte per inedia. In realtà erano mancati gli investimenti, che per Jeep invece c'erano. Naturalmente i tifosi continuano a dargli ragione. Prospettive non ne vedo: FCA è un cimitero di marchi con diverse tombe vuote.
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Se il successore di Marchionne sarà sulla stessa linea di pensiero è prevedibile la cancellazione di qualsiasi hatchback e sedan Alfa Romeo. Giulietta e Giulia in produzione per almeno 12 anni e non sostituite, solo Suv e coupé aggiornate periodicamente. Idem per Fiat: Panda (forse), 4 modelli 500, stop. Lancia sepolta con ignominia.
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Anni fa l'alibi per non investire in nuovi prodotti erano i sindacati italiani ed il sistema Italia inefficiente, adesso i bassi margini sono un problema anche per modelli prodotti in Turchia, Polonia, Serbia. Dunque FCA si sta progressivamente ritirando da mercati in cui era storicamente fortissima. Ma davvero una Punto o una Ypsilon prodotte in Serbia o in Polonia non sarebbero profittevoli? Non sarà mica che FCA è un'azienda dannatamente inefficiente??
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Le Seat non sono meri rebadge, sono modelli derivati pur con sinergie molto spinte. Se lo facessero per Lancia, magari con qualche specialty, i risultati e i margini potrebbero essere superiori. Ma hanno preferito attaccarsi al presunto scarso appeal del marchio e bloccare gli investimenti. Sui modelli C Alfa e su Giulia SW i ritardi sono enormi e il PP avrebbe dovuto porvi rimedio, invece resta molto vago e lascia chiaramente intendere per Giulietta il terzo restyling effetto 60enne siliconata, un C suv magari eccezionale ma senza indicazioni tecniche né di tempo e ovviamente niente Giulia SW. Tutto questo fa a pugni con la premiumness pretesa per il marchio e con l'obiettivo di 400.000 vetture all'anno. Contenti voi...
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Torno a scrivere dopo un bel po'. Piano piuttosto deludente e soprattutto molto vago. Alfa Romeo: dopo la presentazione di Giulia e Stelvio sulla nuova piattaforma Giorgio mi aspettavo una nutrita serie di novità per spalmare l'investimento, invece si continua a lesinare sulla diversificazione della gamma. Molto interessanti GTV e 8C, ben venga la E suv, peccato per la cancellazione di E sedan e 4c, ma ci può stare. La mancanza di una Giulia SW resta un grave errore, imperdonabile soprattutto dopo 6 anni di buco nel segmento D (in Europa le SW vanno ancora più delle sedan). Ma il buco più grave è nel segmento C : il prolungamento di Giulietta fino almeno al 2022 previo restyling prevedibilmente al risparmio (altrimenti si parlerebbe di nuovo modello) e un C suv in gravissimo ritardo non sono accettabili. Intendiamoci: un profondo restyling di Giulietta con totale ridisegno di esterni ed interni, aggiornamenti per ottenere le 5 stelle Euroncap, versioni TI, elettronica e sistemi di assistenza alla guida adeguati andrebbe benissimo. E andrebbe benissimo anche il C suv sul medesimo pianale purché fossero pronti subito, invece avremo una Giulietta al chirurgo plastico (effetto Nina Moric o Lilli Gruber) e un C suv magari su base Giorgio in ritardo di almeno 6 anni (la base Jeep Cherokee, derivata da Giulietta, esiste da parecchio). Fiat: marchio declassato in serie B (neanche una slide specifica) con ritardi cronici e gamma in preoccupante ripiegamento. Punto in run out dopo 13 anni (anche qui un profondo restyling nel 2012-2013 sarebbe potuto andare bene) e non sostituita, 500 ormai obsoleta e Panda vecchietta e con eredi non ben precisate. Un Suv B da posizionare sotto 500X ci vorrebbe proprio, 500 giardiniera da valutare. Abarth: incomprensibilmente in serie B pure lui. Lancia: se ben ricordo non compariva nemmeno nel PP 2014. Si tratta del più grave fallimento pervicacemente voluto, visto e considerato che le piattaforme ed il know how per una gamma decente c'erano e ci sono ancora. La supposta mancanza di appeal è una balla: le Lancia storiche sono ricercate e quotate, alcune a cifre da capogiro. Semplicemente si è preferito non investire, mentre Vw per dire investe su un marchio enormemente meno prestigioso come Seat. In sintesi un piano sottotono che non sfrutta adeguatamente gli investimenti già fatti né le potenzialità del mercato, in perenne attesa degli eventi.
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Devo dire: vettura molto interessante che, assieme alle sorelle hatchback e SW, va a riempire l'annoso vuoto lasciato dopo Marea, Stilo SW e, da ultimo, Bravo. Il design è molto gradevole, ricercato, "globale" ma giocoforza simile ad alcune concorrenti: nelle porte ci vedo un po' di Peugeot 308 MK2 e di Giulia , nella coda vedo un po' di BMW e di Skoda, e comunque è abbastanza evidente la parentela con Viaggio e Dodge Dart. Buona la scelta di partire dalla versione sedan, peraltro armoniosa e non sgraziata come certe hatchback-col-culo-posticcio: a naso la scelta sembra orientata più al mercato Ovest Europa, in scia al redivivo mercato delle C-sedan "armoniose", che non all'Est Europa dove circolano frotte di inguardabili B e C-sedan. Se le versioni hatchback e station saranno anch'esse gradevoli, Fiat imho potrà rientrare bene in segmenti di mercato che aveva colpevolmente abbandonato lo scorso decennio. Il nome Tipo - si spera - evocherà in molti la sobria, gradevole e razionale antenata degli anni 80 e 90, e forse non sfigurerà sulla sedan e sulla station. Peccato per la produzione in Turchia...
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- tipo
- fiat tipo 2016
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