In FPT il know-how per sfornare delle Alfa Romeo con tutti i crismi non manca. Mancano invece la filosofia, la passione e il grano.
Occorre aumentare la cura costruttiva e l'affidabilità meccanica ed elettronica, assemblaggi più precisi con minori tolleranze, senza però inseguire maniacalmente il perfezionismo Audi: non è questo il sale della storia Alfa Romeo, anzi...
La cosa più importante è appunto recuperare la filosofia Alfa Romeo: basta con le varianti sportive di buone automobili economiche, ottenute giocando per lo più sulle tarature (tipo 155, MiTo, 149), bensì automobili pensate fin dall'inizio per essere al top in fatto di prestazioni e guida sportiva. L'accordo con Chrysler consente di spalmare gli investimenti: 2 nuovi pianali (con ampio uso di lega d'alluminio) a motore longitudinale e TRAZIONE POSTERIORE: uno per il segmento D, l'altro (con possibilità di cambio al retrotreno) per i segmenti E ed F.
Il pianale D andrebbe condiviso da Alfa Romeo con i marchi del gruppo Chrysler e con Lancia (ma questa dovrebbe essere a TA, come già proposto da Hainz in un altro topic), non con Fiat (alla quale basta il pianale C-Evo di Bravo e Delta per i segmenti C e D).
Il pianale E-F andrebbe condiviso anche da Maserati (che potrebbe usare l'opzione transaxle).
Alfa Romeo potrebbe realizzare sul D (quadrilatero anteriore e multilink):
-"Giulia" (berlina e sw);
-"Giulia GT" (coupè a 5 posti veri);
-"Giulia GTC" (cabrio 4 posti);
-"GTV" (coupè 2+2);
-"Duetto" (spider).
Sul pianale E potrebbe realizzare la 169 (nome "Villa D'Este" o "Visconti", sempre con quadrilatero anterioree multilink).
Per i segmenti B e C ben vengano i pianali a TA di G. Punto e Bravo, ma col retrotreno di 149 e avantreno a quadrilatero alto:
B: "Sprint", coupettina aggressiva a coda alta e tronca;
C: 149 solo 5 porte.
Ovviamente c'è un grosso problema di immagine: è ovvio che se realizzassero queste vetture finalmente all'altezza del marchio non potrebbero venderle ai prezzi delle concorrenti BMW, ma questo è l'unico modo per riportare l'Alfa Romeo al prestigio di un tempo. Certo, ci vorranno anni, ma questa mi sembra l'unica strada praticabile. Le alternative sono 2: continuare così con le Alfiat, perdendo ancora terreno e prestigio, o chiudere il marchio per 10 anni e ripartire poi da zero con una gamma all'altezza, nel qual caso il recupero di immagine sarebbe più rapido (ma qui siamo nella fantascienza...)