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Il pannellino coprifusibili in plancia si apre facendo perno sul lato inferiore orizzontale e ruotandolo verso il basso con un po' di forza, mentre la plastica che copre il polo + della batteria si toglie sganciando i fissaggi. Non ci sono viti.
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Questo è l'unico rimarchiamento tout-court che imho ha un senso commerciale e che può spuntare numeri apprezzabili. Con la Freemont (il nome mi piace poco, ma pazienza) Fiat entra nel segmento dei crossover suv-mpv con una vettura valida, spaziosa, esteticamente caruccia (non è la Qashqai ma neanche la Rodius ), grossa ma non carroarmato come l'Audi Q7 e con un prezzo aggressivo . Questo rebadge non intacca la (inesistente) premiumness del marchio e interessa un segmento commerciale di auto perlopiù impersonali che - spesso - si vendono lo stesso (Caghenne docet ): in quest'ottica si può chiudere un occhio sulla mancanza di family feeling con gli altri modelli Fiat e sul mancato redesign di muso e coda.
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Storia molto interessante che si intreccia con le vicende storico-politico-economiche dell'epoca. La 131, lanciata nel 1974 in piena crisi petrolifera, rinunciò ai brillanti ma assetati bialbero Lampredi (disponibili sulle 124 Special T e sulle Coupè e Spider e ora confinati alla versione top della 131) e ripiegò su validi e robusti aste e bilancieri Lampredi 1297 cc e 1585 cc derivati dai Lampredi della 124. Nel 1978 la gamma fu sottoposta ad un restyling che riguardò muso, coda e soprattutto gli interni, decisamente migliorati e furono reintrodotti i bialbero ma sugli stessi basamenti e con le stesse cilindrate degli aste e bilancieri 1297 e 1585 cc. Questi ultimi rimasero a listino, curiosamente la 1300 base aste e bilancieri aveva la vecchia plancia. Nel 1981 nuovo restyling (fari posteriori e calandra ridisegnati), ritocco più lieve agli interni e gli aste e bilancieri vengono rimpiazzati dai nuovi monoalbero in testa Lampredi sempre sul medesimo basamento nelle cilindrate 1367 cc e 1585 cc. Nel 1983 la berlina esce di scena (rimane per 2 anni la SW Maratea con la calandra a 5 barrette cromate) in favore della Regata che in pratica era una Ritmo sedan e con interni un gradino sotto a quelli della 131 .
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E bravo Tony, approvo la scelta . Il blu poi ha il suo bel perchè. Sedili in tessuto nero o nero+grigio? O pelle per appagare l'istinto primordiale della ricerca della premiumness ? Io però l'avrei scelta con lo Sport Pack o con lo Style Pack con annesso assetto sportivo NON ribassato: coi 17'' è comoda comunque e hai un po' di spalla che "protegge" i cerchi dalle buche non troppo critiche...
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Umh... non lo sapevo! Grazie per la spiegazione !!
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Non è affatto vero: il progetto 156 (si chiamava così) partì autonomo con diverse opzioni sul tavolo (TP, transaxle, TA), imboccò la scelta TP ma il ministro Marcora tagliò i fondi ad Alfa Romeo che fu quindi costretta a chiedere a Fiat il pianale Tipo4 della Thema (Y9) in gestazione. Partirono dal quel pianale e differenziarono la scocca, le sospensioni e molto altro. Ergo 164 NON era una Thema ricarrozzata ma era parecchio differenziata a livello tecnico oltre che stilistico .
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Noto solo ora che questa 131 (prima serie) monta il bialbero Lampredi, che però era assente sulle 131 prima serie, almeno su quelle vendute in Italia: al lancio avevano i 4 cilindri aste e bilancieri Lampredi, mentre i bialbero furono introdotti con la seconda serie nel 1978. Ci fosse ancora qui il Paolino potrebbe dirci un bel po' di cose...
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E' vero, guardate questo spot dell'epoca:
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Dell'Olgettina vorrai dire .
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Scusa Wil, ma non sapevi che "Donna al volante... donna al volante" (cit.)? Mettere una storica in mano ad una donna, per di più neopatentata... è come affidare a Lele Mora la verginità di un'adolescente . Deve farsi le ossa con un'auto da distruggere... la Classe A :§!!
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Io ho la Grande Punto (praticamente è la stessa auto) e gli anabbaglianti li tengo a 0: nessuno mi ha mai sfanalato.
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Non frequentano più questo forum o sono stati bannati . @stev66: Marchionne non è pelato, e nemmeno infoltito a quanto pare...
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Quoto tutto !! Alla domanda che ho evidenziato in grassetto la risposta è: dipende. Ci sono gli uni e gli altri. Se però le condizioni di vita che un Paese offre ad un immigrato onesto sono troppo dure, ecco che la tentazione di delinquere diventa molto forte . Sostanzialmente concordo, ma non con la frase evidenziata. Avendo avuto una fidanzata immigrata regolare ho visto con i miei occhi le assurdità della legge Bossi-Fini: - per entrare devi avere prima un lavoro: ma chi ti assume senza averti visto in faccia? Solo un connazionale che ti conosce potrebbe farlo. Infatti esistono le scorciatoie: ricordate la maxi sanatoria del 2003? Fu fatta per regolarizzare quella marea di lavoratori onesti entrati clandestinamente per lavorare perchè era ed è troppo difficile entrare legalmente ; - hai già un lavoro? Non basta! Devi superare le forche caudine del decreto flussi sperando che la tua domanda passi presto (le quote vengono bruciate in 20 minuti ). Ogni anno vengono rifiutate migliaia di domande di permesso di soggiorno di immigrati che già lavorano solo perchè eccedenti alle quote stabilite dal decreto flussi. Quelle quote sono troppo basse, non ha senso fissarle a tavolino: se un immigrato ha un lavoro significa che non è di troppo, non è un parassita da mantenere Dunque non è vero che i meritevoli ce la fanno, ce la fa chi ha culo, indipendentemente dai meriti . Questo determina una scarsa qualità dell'immigrazione (mediamente eh). Chi vuole entrare per lavorare si trova questi sbarramenti assurdi (giusto rimandare a casa chi non ha un lavoro, ma chi ce l'ha ed è incensurato va tenuto ) per fare una vita spesso grama, segnata da lavori pesanti sottopagati e sopportare pure i leghisti e i fascisti che lo odiano per il sol fatto di non essere ariano o per i reati commessi da qualche connazionale o perchè usufruisce degli ammortizzatori sociali per cui paga i contributi :(r. Che si comporti bene o male a questa gentaglia non importa un cazzo. Poi conosce con qualche connazionale che delinque, non lavora e se la passa molto meglio anche perchè rischia ben poco di finire in galera. Chi glielo fa fare di essere onesto? Delinquere conviene, ed è colpa dei nostri governi :(r!!
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Rete di assistenza vergognosa come al solito ! Purtroppo, in tempi di vacche magre, quasi tutti rubano a più non posso, tanto sanno che quasi tutti si comportano così. Spesso è inutile contattare le Case, le tentano tutte pur di non scucire soldi, anche se si tratta di un centinaio di euro. Io faccio così: rompo le palle il più possibile in garanzia, NON faccio l'estensione (costa cara, obbliga a fare i tagliandi in rete ed è piena di eccezioni: un furto legalizzato ) e faccio i tagliandi a casa: non mi fido delle officine, troppi rabboccano l'olio invece di sostituirlo, non cambiano i filtri...:(r:(r Se proprio non cedono ti consiglio di cambiare il tunnel da solo, evita di fare il tagliando subito (a 5000 km ) e tantomeno di estendere la garanzia .
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Più o meno tutti i paesi fanno affari esteri sporchi o sporchissimi. Il più pulito c'ha la rogna, è vero .
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Sostanzialmente concordo, ma più che prendermela coi francesSi me la prenderei col governo: un giorno fa il baciamano a Gheddafi, poi dichiara di non volerlo disturbare (mentre quello fa stragi), poi ne chiede le dimissioni e manda l'esercito "solo per ricognizioni", poi dice che gli dispiace per Gheddafi... come si fa a trattare con un governo che tiene il piede in 2 scarpe?? Naturalmente me la prendo anche con le cosiddette opposizioni che non vanno oltre qualche fumoso proclama (con qualche lodevole eccezione): nessuno ha le idee chiare in politica estera . Ma la classe politica rispecchia il paese reale (o almeno l'itaGliano medio): Quotone !! Del resto noi italiani non siamo mai stati bene in quest'europa burocratizzata - in cui gli attori principali difendono la democrazia al loro interno e gli interessi più sporchi all'estero - ma perchè siamo mediamente peggiori di Francia e Germania. Infatti ci alleiamo con Gheddafi, Erdogan e Putin, che le infamie all'estero le fanno moltiplicate n volte nei loro paesi e senza trovare una reale opposizione. E' evidente che questa guerra (chiamiamola con il suo nome, checchè se ne pensi è una guerra anche se con uno pseudo-mandato Onu ), come tutte le guerre, è mossa dagli interessi, sennò col cazzo che intervenivano. Le questioni umanitarie contano meno di zero .
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Cosa vuol dire che si è spostato l’asse terrestre Tanto clamore per (quasi) nulla: quei 10 cm non significano nulla in sè, ma aiutano a fare audience . E fa tristezza il pulpito da cui ha detto queste boiate. Quest'emerito illustrissimo scienziato (maddechè???) pagato con soldi pubblici ha sostenuto l'insostenibile, sia da un punto di vista scientifico che da un punto di vista cristiano, attribuendo a Dio il "merito" della strage: fossi ancora cristiano mi offenderei per questa bestemmia .
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Il sistema è semplice e si collega con 2 cavi: - il primo (alimentazione) preleva 3 linee (+12V batteria, +12V sottochiave, massa) dal cavo di alimentazione dell'autoradio: in questo modo il Parrot si accende e si spegne assieme all'auto. In alcune auto manca la linea +12V sottochiave: in tal caso va prelevata dall'accendisigari o da qualche altra fonte; - il secondo (cavo audio) viene interposto tra le 8 uscite audio della radio e la presa iso che manda il segnale alle casse: uno "scatolino" fa da deviatore e decide se mandare alle casse l'audio della radio o la conversazione telefonica dal Parrot. In questo modo la radio viene bypassata durante le telefonate o mentre si ascolta musica tramite la presa usb del Parrot stesso. Inoltre, se si collega il filo "mute" del cavo di alimentazione all'ingresso "mute" dell'autoradio, la radio va in stand-by, mette in pause il CD (se è in riproduzione) e visualizza "phone" o "hello". Non è affatto indispensabile, se non si collega il "mute" non occorre spegnere l'audio della radio durante le telefonate, ma già che ci sei...
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Beh, non essendo una botta violenta, il cerchio può essere riparato. Se hai una buona manualità potresti farlo tu con uno stucco apposito, scartavetrando e poi verniciando; altrimenti ti rivolgi ad un carrozziere.
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- alfa romeo giulietta
- alfa romeo giulietta 2009
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Dico che purtroppo ti sei imbattuto in 2 furbetti (per usare un eufemismo) . La messa in strada è spesso una voce nebulosa in cui infilare voci di spesa già incluse nel prezzo chiavi in mano, ad esempio deceratura, tappetini, controlli preconsegna, triangolo di emergenza. Si tratta quindi di un imbroglio per rimangiarsi una bella fetta dello sconto fatto . I concessionari però hanno il diritto di applicare i prezzi che vogliono, quindi l'unica soluzione è rivolgersi altrove.
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Sono semplici da installare, basta un po' di manualità e dimestichezza con l'elettrotecnica .
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Ho avuto 5 auto a metano in famiglia e non ho mai avuto problemi del genere; al massimo qualche contraccolpo quando finiva il gas e passavo a benzina.
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C'è il rischio di perdere la garanzia sull'impianto elettrico (o su una parte) anche se l'installazione è fatta a regola d'arte, poi molto dipende dal concessionario che deve applicare la garanzia. Per toglierti ogni dubbio potresti farlo installare dal conce Renault, ovviamente con ricevuta o fattura: in questo modo sarà più difficile per loro accampare scuse, anche perchè i kit vivavoce tipo i Parrot, se collegati correttamente, non creano problemi di nessun tipo .