Vai al contenuto

loric

Utente Registrato
  • Numero contenuti pubblicati

    10114
  • Iscritto il

  • Ultima visita

  • Giorni Massima Popolarità

    7

Tutti i contenuti di loric

  1. Giusto per riallacciarmi a quanto detto dal Wil, vorrei porre l'attenzione sun un articolo del c.d. Decreto Legge del Fare. Mi riferisco in particolare all'art. 50. Di cosa si tratta? E' la responsabilità solidale di tipo fiscale fra appaltatore e subappaltatore per ritenute su reddito da lavoro dipendente ed IVA. La medesima norma, contenuta in realtà nell'art. 35 del D.L. 233/2006 (una delle lenzuolate di Bersani), prevede un obbligo di vigilanza del committente la cui violazione è assistita da sanzione amministrativa penuniaria bella pesante. E' una norma che non ha mai realmente funzionato in un'ottica di riduzione dell'evasione, ma è stata spesso usata dalle committenze (paradossalmente in particolar modo quelle pubbliche) come scusa per ritardare i pagamenti degli stati di avanzamento dei lavori. Il D.L. c.d. "del Fare" ha abrogato la responsabilità solidale limitatamente all'IVA, rimane quella sulle ritenute. Vabbe', meglio di niente. In sede di conversione in legge del D.L. "del Fare", qualcuno (non sapremo mai chi, ma i firmatari dell'emendamento sono Pisano Girolamo, Barbanti Sebastiano, Villarosa Alessio Mattia, Pesco Daniele) si è inventato l'obbligo per l'appaltatore di bloccare i pagamenti finché non acquisisce dal subappaltatore il DURT (documento unico di regolarità tributaria). Che non esiste. La sua implementazione, infatti, è demandata ad apposito decreto direttoriale dell'agenzia delle entrate. E cosa succede fino all'emanazione del decreto? Che l'appaltatore non ha alcuno strumento per vigilare sul subappaltatore, ma risponde solidalmente con lui dei debiti non pagati da quest'ultimo al fisco. Ad oggi, invece, basta un'autocertificazione che magari non sarà un granché, ma ha il pregio di essere veloce e di comportare una responsabilità penale per chi dichiara il falso, ai sensi del D.P.R. 445/2000. Ma non basta: in attesa dell'entrata a regime della c.d. fatturazione elettronica, chi vuole essere pagato per lavori compiuti in regime di appalto deve trasmettere “i dati contabili e i documenti primari relativi alle retribuzioni erogate, ai contributi versati e alle imposte dovute” ad un nuovo sistema informatico centralizzato. Poco importa che, in un modo o nell'altro, questa trasmissione venga già fatta (vedi il flusso UNIEMENS per retribuzioni e contributi), bisognerà mandarlo a questo magggico sistema che poi dovrà rilasciare il DURT (voglio vedere chi li elabora 'sti dati, come ed in che tempi, oggi l'AdE queste verifiche, per altre cose, le fa in un paio d'anni; pensare che si possano aspettare 2 anni per un documento che costituisce condizione per esigere dei pagamenti è da matti). Quale sarà quindi l'effetto di questa nuova procedura? Il blocco dei pagamenti, nuove pastoie, burocrazia, procedure che faranno piacere solo ai commercialisti. Geniali.
  2. loric

    BMW i3 2013

    Eppure non è che a BMW manchino designer decenti
  3. Ma scusate, il 66 nel suo nickname non era l'età? Auguroni
  4. Guarda, avere un posto di lavoro alle spalle agevola nella ricerca di una nuova occupazione, specialmente per quelle posizioni che richiedono un certo livello di professionalità (in quelle basse si punta al puro costo che deve essere il più basso possibile).
  5. L'apprendistato è già a tempo indeterminato. Al termine di questo, il datore di lavoro può licenziare l'apprendista o *confermarlo* a tempo indeterminato attribuendogli la qualifica al cui ottenimento l'apprendistato era finalizzato. Faccio un esempio concreto. Diversi anni fa mia moglie, alla ricerca del suo primo lavoro, fu assunta da una società. L'ambiente di lavoro era pessimo, con colleghi che parlavano male di altri colleghi appena questi ultimi voltavano le spalle, un capo tanto bravo nei confronti dei clienti quanto menefreghista nei confronti dei suoi sottoposti. Quando capii che mia moglie soffriva a lavorare lì, cercai di spronarla a trovare altro, ma lei aveva questo profondo senso di gratitudine che glielo impediva: "Mi hanno presa, mi hanno formata, hanno investito su di me, non posso andarmene così, subito". In effetti i suoi studi (classici e linguistici) non avevano nulla a che fare con quel lavoro, le avevano insegnato tutto da zero, questo va riconosciuto. Finché un bel giorno il suo capo filiale salutò tutti e disse che aveva trovato un altro posto. Alcuni grossi clienti se ne andarono. Il commerciale più anziano divenne capofiliale. Io continuai a spiegare a mia moglie che se il suo capo non si era fatto gli scrupoli che si faceva lei, la situazione doveva essere riconsiderata. Ma niente: "Non posso lasciarli proprio ora, la situazione è difficile, siamo già sotto organico, se li mollo succede il patatrac". Tempo qualche mese se ne andò anche il commerciale divenuto capo filiale. Raggiunse il precedente capofiliale nel nuovo posto di lavoro. Cosa più grave, lo seguirono una buona metà dei clienti. La filiale divenne economicamente insostenibile, i costi fissi non venivano coperti più dai ricavi e ne venne decisa la chiusura. I dipendenti furono trasferiti in filiali sparse per l'Italia (nessuno accettò il trasferimento), tutti si dimisero. Tutti tranne la mia consorte che per una botta di culo venne mantenuta lì per il disbrigo delle ultime cose e la chiusura delle pratiche. Roba di un paio mesi, le dissero, "poi o accetti il trasferimento, o... bye bye". Solo a quel punto mia moglie decise che era opportuno guardarsi in giro e, altra botta di culo, trovò un posto di lavoro il giorno stesso in cui dalla sede centrale fu sottoscritta, dal supermegapresidentemondiale, la lettera di licenziamento. Si tolse pure lo sfizio di "bruciarli" sul tempo, dimettendosi prima della consegna della lettera di licenziamento Ora guadagna molto di più, si trova benissimo coi colleghi. Lavora un po' di più ma non le pesa, l'ambiente di lavoro la tiene serena e la sprona. L'avesse fatto prima, ne avrebbe giovato il suo tenore di vita. E un pochino anche il mio, eh.
  6. Quello di lavoro è un contratto. Se è a tempo indeterminato è previsto il recesso, salvo l'obbligo di preavviso. Evidentemente se gli hanno proposto la conferma a tempo indeterminato il lavoro lo sa fare in maniera soddisfacente. Se Ranger è una persona seria (e non dubito che lo sia), farà bene il suo lavoro fino all'ultimo giorno. Non c'è danno, non c'è alcuna furbizia. In tutto il mondo è ammesso e, negli USA, perfino incoraggiato dal modello culturale prevalente.
  7. Sono totalmente d'accordo con owluca ed il vecchio stev42. Accetta la trasformazione del contratto e continua a guardarti in giro. Quando trovi ti dimetti, ma non prima. Il posto fisso non è un obbligo, pensare alla propria salute mentale e fisica (lo stress impatta entrambe) è una priorità, puntare ad un miglioramento è indice di intelligenza.
  8. Quindi si privano di fatto dell'unico Seg. C a listino del gruppozzo? Peraltro un modello che vende pure bene?
  9. Io ho una brutta sensazione, bruttissima, dettata dalla qualità degli emendamenti approvati (e non approvati) in commissione referente in sede di conversione del D.L. c.d. Fare (che non era granché neppure lui). Sono arrivato alla conclusione che abbiamo un'unica chance di sopravvivenza, che ci invada la Svizzera.
  10. Ed è il motivo per cui, sotto sotto, a me sembra una mezza presa per il culo.
  11. Infatti, dubito che Alfa voglia abbandonare il segmento C..
  12. Domanda scema: la camuffatura copre tutto il radiatore. Una cosa del genere non è il modo migliore per surriscaldare tutto?
  13. Azzo... allora mi hanno raccontato una balla. Ok, e io che pensavo di essermi liberato dell'ansia dopo essere passato dal gasolio alla benza...
  14. La mia situazione è molto diversa. Con le finestre aperte (e avvolgibile sollevata completamente) mia moglie riesce a dormire, ma io no. La luce mi tiene sveglio. Con le finestre chiuse/semichiuse mia moglie riesce a dormire, ma io no. Schiatto dal caldo. Abbiamo comprato un condizionatore portatile. Col condizionatore acceso mia moglie riesce a dormire, ma io no. Il rumore mi tiene sveglio. Non ho speranze
×
×
  • Crea Nuovo...

 

Stiamo sperimentando dei banner pubblicitari a minima invasività: fai una prova e poi facci sapere come va!

Per accedere al forum, disabilita l'AdBlock per questo sito e poi clicca su accetta: ci sarai di grande aiuto! Grazie!

Se non sai come si fa, puoi pensarci più avanti, cliccando su "ci penso" per continuare temporaneamente a navigare. Periodicamente ricomparità questo avviso come promemoria.