Ok, allora proviamo a riprendere il discorso facendo un paio di passi indietro.
Io avevo scritto che la commissione aveva diffuso messaggi tranquillizzanti via TV e giornali in contrasto con quelle che erano le risultanze scientifiche.
Tu hai detto che la pericolosità della zona era nota anche a chi ci abitava e quindi, decidendo di abitare lì, gli aquiliani avevano di fatto anche accettato il rischio di crolli causati da terremoti.
Le cose non funzionano così.
Il nostro ordinamento giuridico attribuisce a determinati soggetti una c.d. "posizione di garanzia". Detto in altri termini, maggiori doveri e responsabilità rispetto al cittadino comune.
Facciamo l'esempio del medico: se il medico ti visita e scopre che hai, per esempio, la polmonite, ha il dovere di informarti della tua malattia e di suggerirti le cure più adeguate. Poi tu sei libero di fregartene dei consigli del medico e di curarti a base di latte caldo o di non curarti affatto, ma quello che l'ordinamento non tollera è che il medico ti nasconda la gravità della tua patologia e ti mandi a casa con la prescrizione di due aspirine.
Il paziente che decide di non curarsi nonostante la diagnosi e le prescrizioni accurate formulate dal medico, lo fa in base alla propria volontà, ma è una volontà che non è stata "viziata" da informazioni false. Nel caso opposto (va' tranquillo, prendi due aspirine e sei a posto), al medico vanno imputate (anche a titolo di responsabilità penale) le conseguenze negative, se esse si verificano, della sua imperizia/negligenza.
La stessa cosa vale per i componenti della commissione grandi rischi: erano pubblici ufficiali nell'esercizio delle loro funzioni. Hanno fornito una prognosi e una diagnosi addomesticate, cioè false informazioni. Se si fossero limitati a dire: non possiamo fare previsioni perché i terremoti non sono prevedibili, avrebbero detto esattamente quello che, in base alle attuali conoscenze scientifiche, potevano dire, e la gente avrebbe potuto comportarsi di conseguenza. Ogni scelta degli abitanti dell'Aquila (fregarsene o meno delle scosse) sarebbe stata di esclusiva responsabilità di questi ultimi. Le false informazioni della commissione, invece, hanno viziato il processo decisionale di alcuni Aquiliani e questo viene loro imputato.