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loric

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  1. Questo qualcuno o si è fatto male i calcoli (e non poteva permettersi la macchina) o non è normale. Mi facessero a Bologna una cosa simile: http://www.comune.sassari.it/servizi/2010/metropolitana_superficie.htm Quella è Sassari, mica New York
  2. Per servizio pubblico efficiente intendo uno che arriva più o meno puntuale, manutenuto adeguatamente, che non mi costringa ad aspettare la corsa successiva (o quella dopo o quella dopo ancora) perché pieno a livelli fantozziani, con aria condizionata d'estate e con numero consono di posti a sedere (non tanto per me ma per chi ne ha bisogno). Quanto sono disposto a pagare? Fino ad un euro in meno di quello che mi costa la macchina per gli stessi tragitti. Perché è ovvio che non può avere prezzi politici ed è altrettanto ovvio che, qualora il genio della lampada dovesse accogliere il mio desiderio, ci sarebbero manifestazioni di cittadini e paladini dei poveri incazzati perché sarebbe troppo oneroso.
  3. Non ho fatto riferimento all'estero, non ho fatto riferimento a nient'altro che non fosse rilevante per la mia esperienza personale. La componente psicologica, negli esempi che ti ho fatto, non c'entra nulla. Per me è una questione di efficienza del mezzo pubblico e di comodità di quello privato. E la macchina vince a mani basse. Mi costa molto di più? Certo, lo metto nel conto e me lo posso permettere, in caso contrario non la userei. La cosa ridicola è che per quanto riguarda il mio tragitto, centrale, sarebbe assolutamente fattibile usare il mezzo pubblico. Non sono certo i 15/20 minuti di camminata al giorno, peraltro sotto i portici, che mi preoccupano, anzi, quelli fanno bene alla salute. Sono gli altri i veri problemi e te li ho già descritti. Vedi sopra. E' esattamente il ragionamento che ho provato a fare per 7 anni. Poi ci ho rinunciato. Se mi danno un servizio pubblico decente lo uso, altrimenti no.
  4. No, il discorso è un altro: qui abbiamo un servizio scadente, li ho finanziati per 7 anni, mi sono rotto ed ora mi arrangio diversamente. Edit: preciso meglio. In alcune tratte il servizio è dignitoso, ma siccome non sono le tratte che uso abitualmente la cosa mi è di scarsa utilità.
  5. Al 90% della massa elettorale non frega un cazzo, anche perché ogni volta che si è parlato di aggiungere "pezzi" al puzzle dei trasporti pubblici, sono nati comitati contro. A volte anche con ragione, vedi il caso del civis che era basato su guide ottiche e che è tecnicamente inidoneo a funzionare su strada urbana... hanno scoperto a babbo morto che l'usura e il maltempo rovinano le guide ottiche Considerando quindi che io non ho la bacchetta magica e non posso rinnovare il parco autobus della mia città, uso la macchina.
  6. Con la massima franchezza alla fine io devo valutare la qualità del servizio e se il servizio non mi piace, mi attrezzo diversamente. Per quanto riguarda le urne, abbiamo avuto giunte di sinistra (la maggioranza) e di destra (Guazzaloca), ma il servizio degli autobus è rimasto il medesimo. E' cambiato solo il prezzo del biglietto. Si era ipotizzata la costruzione di una metropolitana, poi del people mover, poi dei civis, poi un cazzo, ma alla fine quello che a me interessa è di non arrivare al lavoro con la camicia zuppa di sudore d'estate, ad un pelo dai conati di vomito per la puzza in ogni stagione e, soprattutto, non passare il tempo del viaggio a toccarmi le palle sperando che non mi sfilino il portafogli approfittando della calca. Con tutto il dovuto rispetto, non spetta a me pulire gli autobus, per cui il discorso della mia cucina non regge.
  7. Per andare al lavoro ho usato i mezzi pubblici (autobus) per 7 anni di fila. Mai puntuali, sporchi, d'inverno puzzavano di muffa, d'estate l'aria condizionata (in quelli ovviamente più recenti e non costruiti nel pleistocene) era rigorosamente rotta e la puzza di varia umanità era asfissiante. Ho assistito a 2 risse e 2 scippi, ho visto gente che si fumava le canne sull'autobus, ubriachi e svalvolati vari. Dopo l'ultimo scippo (non ai miei danni) ho mandato affanculo il mio spirito verde e ho cominciato a prendere la macchina. Ci metto di meno, mi costa di più, spesso mi incazzo per il traffico, ma almeno viaggio in condizioni non da terzo mondo. Per inciso parlo di Bologna, non di Calcutta.
  8. Ok, facciamo chiarezza. Valentino Rossi, che, per inciso, ho smesso di seguire proprio a causa dell'evento di cui stiamo parlando, non ha usufruito dello scudo fiscale, ha stipulato una transazione col fisco, che è cosa diversa. La transazione, a fronte di uno "sconto" sul dovuto, permette all'agenzia delle entrate di incamerare il maltolto immediatamente invece che dopo un giudizio in tribunale lungo ed incerto. Aggiungo inoltre che siccome l'omesso versamento fiscale per più di 50.000 euro è un reato, Rossi fu costretto a patteggiare la pena ex art. 444 c.p.p. Il fatto che Rossi sia portato in palmo di mano dal 90% degli italiani, media compresi, non è un problema giuridico, ma un "baco" nella testa degli italioti. Fosse stato americano, l'opinione pubblica l'avrebbe, IMHO giustamente, trattato da appestato. La vicenda di cui parliamo invece è diversa. Non è evasione fiscale, ma "sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa sugli oli minerali" ex art. 40 del decreto legislativo 26 ottobre 1995 n. 504 e, considerata la quantità limitata di prodotto "contrabbandato", se la dovrebbe cavare con 516 euro di multa. La multa va dal doppio al decuplo dell'imposta evasa, non inferiore in ogni caso a 7746 euro. Sono tuttavia previste attenuanti per modiche quantità di prodotti energetici su cui sono state evase le accise. Aggiungo un'altra cosa: è la medesima ipotesi di reato che si applica a chi destina carburanti soggetti ad accisa agevolata ad usi per cui è prevista una accisa maggiore. Per intenderci stiamo parlando di chi usa la benzina per uso agricolo nella sua Panda e di chi utilizza il gasolio da autotrasporto della società del papy nel suo suvvino. Estote parati.
  9. Riforma, soldi a scuole e atenei migliori premi agli studenti più capaci - Repubblica.it [h=1]Riforma, soldi a scuole e atenei migliori premi agli studenti più capaci[/h] [h=3]Il nuovo sistema dovrebbe rendere i giovani italiani più competitivi sul mercato globale. L'obiettivo è dare più spazio al merito. I tecnici al lavoro per gli ultimi aggiustamenti. Resta il nodo della copertura finanziaria. La bozza sarà discussa mercoledì in Cdm[/h] di CORRADO ZUNINO Lo leggo dopo APPROFONDIMENTI [h=5]Articolo[/h][h=4]Fioroni contro riforma scuola "Profumo sceglie strada sbagliata"[/h] [h=5]video[/h][h=4]I rettori: ''Bene la riforma, inutile norma anti-assenteismo''[/h] [h=5]video[/h][h=4]Scuola e atenei, ecco la riforma dell'eccellenza[/h] ROMA - La scuola e l'università della competitività e dell'eccellenza sono alle porte. Mercoledì prossimo potrebbero entrare nel nostro paese e il concetto è così innovativo (e pericoloso) che al ministero dell'Istruzione stanno immaginando di cambiare il titolo di quello che ad oggi è conosciuto come il "Pacchetto merito". Siamo alla terza revisione delle bozze ministeriali, gli articoli sono cresciuti da 15 a 25 e si lavora anche nel weekend perché la bordata di critiche - dal Pd dalla Cgil, dai centristi agli studenti organizzati e su altri versanti da Pdl e Confindustria - è stata così assordante da sorprendere il ministro Francesco Profumo. "Questa riforma ce la chiede l'Europa della cultura e del lavoro", risponde lui. E ce la impongono mercati sempre più internazionali e anglofili, sempre più specialistici e desiderosi di pescare dalle università i migliori. Il cuore del provvedimento (il ministro è tentato di imboccare la strada del decreto sottraendo il testo ai rischi parlamentari) resisterà comunque fino a mercoledì. In ogni singola scuola superiore nascerà lo "studente dell'anno" (i migliori discenti tenendo conto, però, dell'impegno e del reddito familiare). Avranno sconti sui bus e alle mostre e quando andranno all'università pagheranno un terzo in meno l'iscrizione. Negli atenei nasceranno le figure dei "migliori laureati" e dei "migliori dottorati". E così, in un tentativo di proteggere e rilanciare arti e musica, nei conservatori e nelle accademie nazionali. Diventeranno prassi le Olimpiadi della matematica, dell'italiano, dell'astronomia. Nazionali e internazionali. Ci sarà l'obbligo di 100 ore di didattica per i prof universitari e saranno decurtati i finanziamenti agli atenei che non assumeranno gli insegnanti migliori, scelti da una commissione con quattro commissari su cinque esterni (uno sarà straniero). Dice il "decreto" che "la scuola italiana e le università promuovono l'eccellenza della ricerca, l'efficienza e l'efficacia della didattica come strumento di trasmissione del sapere". Ma come si finanzierà tutto questo, visto che per il governo la riforma dovrà essere a costo zero: con gli 87 milioni oggi destinati all'autonomia scolastica e alla didattica? Le superiori. La questione più visibile del "decreto merito" sarà lo "studente dell'anno". Ogni istituto superiore dalla prossima stagione lo sceglierà tra chi avrà i voti più alti alla maturità, a partire da 100, tenendo conto della media degli ultimi tre anni, dell'impegno sociale e del reddito familiare. Lo "studente migliore" avrà una riduzione almeno del 30% delle tasse per l'iscrizione al primo anno di università e una borsa di studio aggiuntiva. Con la card "Iomerito" otterrà sconti per musei e trasporti. Nel corso dell'anno scolastico i primi tre piazzati alla fase nazionale delle Olimpiadi per materie scolastiche saranno iscritti (gratuitamente) a "master class" estivi nella disciplina affrontata. Da ottobre Olimpiadi internazionali in sette materie. Le università. Premi per docenti e ricercatori universitari, "in numero non superiore al 20%", dopo "una valutazione pregevole della loro didattica", secondo criteri stabiliti con regolamento di ateneo. Stop all'assenteismo dei professori d'ateneo: chi è a tempo pieno dovrà garantire 100 ore di didattica frontale ogni stagione, 80 ore per chi è a tempo definito. Gli studenti che hanno ottenuto i crediti formativi universitari previsti e con votazione media non inferiore a 28/30 possono sostenere l'esame di laurea con un anno di anticipo. Gli studenti dei corsi di dottorato di ricerca possono conseguire il relativo diploma con un anno di anticipo, previo giudizio del collegio dei docenti. Possibile l'iscrizione in due università di pari livello (due triennali, due specialistiche, due master). Il lavoro. Gli Atenei forniranno un elenco del 5 per cento dei laureati più bravi: saranno pubblicati sul sito del ministero dell'Istruzione e avranno una corsia privilegiata verso il lavoro grazie a incentivi fiscali applicati ai datori di lavoro per due stagioni (meno tasse sul reddito fino al 30% per chi li assume a tempo indeterminato entro tre anni dalla conquista della laurea). Il "portfolio" dello studente potrà essere consultabile dalle aziende e renderà pubbliche la conoscenza delle lingue straniere, le competenze musicali e informatiche, le esperienze di associazionismo, volontariato e sportive. Le università migliori aderiranno a un'organizzazione internazionale del baccellierato, rete di istituti d'eccellenza. Gli incentivi. Internazionalizzazione degli atenei grazie a incentivi per attrarre docenti dall'estero e per spingere pubblicazioni in inglese. E poi riforma dei convitti nazionali e degli educandati statali, ridenominati collegi italiani internazionali: anche questi dovranno diventare calamite di studenti e insegnanti stranieri e saranno aperti alla residenzialità e alla semiresidenzialità anche nei periodi estivi. Fin dal primo anno di studi superiori si applicano i metodi linguistici Clil (immersione linguistica). Le università e gli istituti superiori di insegnamento a livello universitario aventi sede nel territorio di Stati esteri, e là riconosciuti come enti senza scopo di lucro, possono insediare proprie filiazioni in Italia. Le iscrizioni. Resta il numero chiuso per Medicina e Architettura, ma per ogni facoltà le matricole dovranno fare il "test diagnostico" per capire se sono tagliate o no per quell'indirizzo (oggi uno studente su cinque abbandona l'università dopo il primo anno). Sul fronte concorsi, resiste l'abilitazione nazionale al titolo di professore ordinario, associato o ricercatore. La commissione sarà composta da cinque membri: uno designato dall'ateneo e tre esterni, sorteggiati. Il quinto sarà sorteggiato da una lista di studiosi in servizio presso atenei di Paesi aderenti all'Ocse. L'Agenzia di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur) stabilirà se i docenti prescelti avranno le caratteristiche richieste, altrimenti gli atenei perderanno quote di finanziamenti ordinari. Le arti. Le istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica valorizzano il merito e l'eccellenza dei propri studenti in base a sistemi premianti. Promuovono il coinvolgimento degli studenti in iniziative, nazionali e internazionali, di confronto e di competizione e in percorsi di studio di alta qualità. Nasce il Premio nazionale delle arti. Al vincitore di ciascuna sezione artistica è riconosciuta la riduzione di almeno il 30% delle tasse per l'iscrizione all'anno successivo o all'anno in corso se è l'ultima stagione. Il ministero dell'Istruzione sostiene progetti di produzione nel campo musicale di rilevanza nazionale, finalizzati a consolidare le esperienze degli studenti nelle formazioni orchestrali.
  10. La vicina di casa, una vecchietta, che è uscita di corsa (vabbe', per quanto le consenta la sua veneranda età), sostiene che questa scossa era prevedibile perché qui si è alzato un gran vento. Anzi, siccome il vento sta aumentando, è probabile che ci saranno scosse ancora più forti. Vabbe', qualche parola di conforto ed una grattatina scaramantica, spero che i figli vengano a trovarla perché mi pare impanicata.
  11. Per la precisione gegNo è un termine perculante che significa "colui che si crede intelligente ma non lo è". Ha la radice in comune con ingegnere. Ok, ora bannatemi
  12. Leggi meglio, l'articolo parla di amministrativi del settore bancario. I commerciali, con portafoglio clienti, vanno come il pane, ma gli amministrativi oggi le banche li licenziano.
  13. Be', se la spedizione ci ha messo 3-4 anni ad arrivare, allora ci siamo Ed in ogni caso "almost" significa "quasi", non almeno
  14. Neanche, perché TFR, tredicesima, quattordicesima, ferie e permessi sono sottoposti a tassazione e prelievo previdenziale a carico del lavoratore (le analoghe voci a carico del datore di lavoro in quella tabella sono già calcolate in termini di costo). La propozione fra quanto viene in tasca al lavoratore e quanto spende il datore di lavoro spannometricamente è 1 a 2.
  15. Tredicesima, quattordicesima, ferie, permessi, TFR, sono tutta roba che va al lavoratore.
  16. La tabella è abbastanza vera, ma dovresti rilleggertela meglio, perché il rapporto reale fra quello che entra in tasca al dipendente e quello che è il costo aziendale non è esattamente quello che dici tu.
  17. Forse l'autore dell'articolo dovrebbe andare a vedere i dati nazionali delle casse edili, così scoprirebbe che, Milano a parte (lì c'è l'Expo), il settore è in gravissima recessione e che le assunzioni stanno a zero, mentre i licenziamenti sono esplosi. Per quanto riguarda i bancari che sarebbero richiesti in questo momento... ROTFL.
  18. Terremoto, una scia infinita: alle 12.22 sisma di magnitudo 3.6 Psicosi da scosse: 150 chiamate - Il Resto Del Carlino - Bologna Spero che li becchino.
  19. Dal punto di vista del marketing IMHO è una genialata. Il prezzo alto della benzina è un argomento caldo, per cui potrebbe far gran presa.
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