Apro una piccola parentesi.
A dicembre mi sono recato presso una piccola gioielleria "vista mare" di un luogo turistico per comprare un braccialetto per mia moglie dopo averlo visto in vetrina. Il prezzo è 279 euro. Al momento del pagamento tiro fuori il bancomat e la tipa della gioielleria lo passa nella macchinetta. Inserisco il PIN ed il bancomat dà errore di linea. "Poco male" mi dice la gioelliera, "a 100 metri c'è uno sportello bancomat". Ci vado, ritiro il contante (con la stessa carta che non aveva funzionato in gioielleria), ritorno, pago, la tipa mi fa il pacchettino regalo, mi dà lo scontrino, saluto e vado via.
Il giorno di Natale mia moglie apre il pacchettino, prende il braccialetto, che le piace molto, e lo indossa. "Guarda qui, la chiusura non funziona benissimo", mi dice. Ed in effetti la chiusura è un po' lassa e non scatta bene, col rischio che si apra. "Ok, no problem, me lo faccio aggiustare o cambiare, tanto ho visto che ne hanno altri". Recupero lo scontrino e solo in quel momento noto che lo scontrino riporta 80 euro, 199 in meno del prezzo da me pagato. Mi incazzo come una biscia ed il 27, alle nove del mattino, mi presento dalla gioielliera. Le faccio notare che il braccialetto è difettoso e lei si offre di cambiarlo.
Poi butto lì: "anche il suo registratore di cassa è difettoso, guardi lo scontrino, mancano praticamente 200 euro!".
La gioielliera se ne esce con una storia strappalacrime. La crisi, non ci sta con le spese, le vendite sono calate, il destino cinico e baro, la congiunzione astrale Giove - Saturno. Le faccio sommessamente notare, con il mio misurato linguaggio oxfordiano, che con le sue sfighe io mi sciacquo i coglioni e che pretendo uno scontrino per la differenza, oppure si riprende il braccialetto e mi ridà il pagato, oppure, terza opzione, chiamo la finanza. Si incazza, io mi incazzo di più, ma alla fine le ridò il braccialetto e lei mi ridà i soldi (presi dal suo portafogli, non dalla cassa). Me ne vado senza salutare e mentre apro la porta la sento bofonchiare "ma guarda che stronzo questo...". Faccio finta di niente ed esco in strada pensando ad un modo delicato per spiegare a mia moglie che il suo regalo di Natale non c'è più.
Fortunatamente ho poi avuto una brillante idea.
Racconto questo episodio perché oggi mi è capitato di leggere le interviste ad alcuni dei tassisti che protestano contro le imminenti liberalizzazioni. Alcuni dei tassisti hanno la faccia di tolla di raccontare apertamente che si rifiutano di pagare "il pizzo" (leggasi le tasse), limitandosi a denunciare il minimo indispensabile per soddisfare gli studi di settore. Il tutto, ovviamente, condito con gli stessi argomenti sostenuti dalla gioielliera di cui sopra: la crisi, non ci stanno con le spese, blah blah blah. Ecco, dopo aver letto quelle interviste mi sono venute strani impulsi inerenti l'utilizzo improprio di una mazza da baseball come sonda anale per quelle persone. Ma prima di tutti la gioielliera.
Fanculo.