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Bo, in un mercato in pieno collasso, con licenziamenti quotidiani, aziende storiche che finiscono pancia all'aria, in un importante capoluogo di provincia, in una settimana in cui si concentravano diverse procedure di mobilità, la notizia che riempiva i quotidiani locali era il rischio dell'abolizione di 5 minuti di pausa a fine turno (cioè ti pagavano per 8 ore e tu ne lavoravi 7 e 50 minuti, altri 5 minuti di "pausa" venivano conservati) in una grossa azienda metalmeccanica, nell'ambito di una serie di interventi volti ad incrementare la produzione. il tutto condito da scioperi. Chi indovina l'azienda?

E sì, ma vaffanghiul, confessa che passavi il tempo a guardarti le ragazze, altro che lavoro:

A be', i turni in catena di montaggio sono qualificati come lavori usuranti, col beneficio di un anticipo della pensione pari ad un massimo di 3 anni, per cui a 65 anni ci andranno solo quelli che non possono staccarsi dal lavoro, non quelli che vogliono andare in pensione. Ripeto: non sarà una passeggiata, ma si tratta di turni che già vengono fatti altrove, magari in condizioni ambientali ben peggiori (pensa al lavoro dei minatori in in galleria) ed è ovvio che la tutela della salute debba essere la priorità, però io non mi strapperei i capelli e non griderei all'attentato sulla base di quanto si legge in quell'accordo.

Comprensivo di pause di alleggerimento da considerarsi, ad ogni effetto, periodi di lavoro. Per carità, non intendo certo sostenere che sia una passeggiata per gli operai, ma le gallerie dell'alta velocità ferroviarie sono state realizzate con turni altrettanto duri.

Riporta che volevano fare la 8C GTA, ma la FIOM non ha voluto

Uhm, io ho il testo, non ci ho messo la testa in maniera adeguata. Comunque credo che su internet si trovi, forse addirittura sul sito della FIOM.

Dipende da mille fattori. C'è stato referendum? I lavoratori dissenzienti hanno accettato gli eventuali vantaggi retributivi derivanti dal contratto aziendale in deroga? Il giudice si è svegliato male la mattina in cui deve prendere in decisione la cosa?

Il contratto collettivo nazionale è pur sempre un contratto di diritto comune e non ha valenza erga omnes*, ciò perché l'art. 39 della Costituzione non ha mai avuto attuazione anche per le resistenze dei sindacati. Il piano è in sostanza questo: 1) creare una nuova società che non aderisce a Confindustria e di conseguenza non è obbligata ad applicare il ccnl metalmeccanici - industria ai propri dipendenti 2) fare un nuovo accordo aziendale che, di fatto, è l'unico contratto collettivo vigente nella nuova società 3) passare i dipendenti della vecchia Mirafiori alla nuova con lo strumento della cessione dei contratti individuali di lavoro; in tal modo non sono tenuti ad applicare a detti dipendenti le condizioni normative derivanti dai contratti applicati nella "vecchia" Mirafiori; così bypassano l'art. 2112 c.c. (ed è IMHO la parte meno convincente dell'operazione) Quindi i due punti da te sollevati NON esistono, aderire a FIOM piuttosto che ad un altro sindacato, nella nuova Mirafiori è indifferente. * In realtà la parte economica trova comunque applicazione erga omnes in virtù di un'applicazione estensiva da parte della giurisprudenza dell'art. 36, comma 1, della Costituzione.

Ok, le domande sono queste: faccio parte di una organizzazione che ha ratificato l'accordo, mi rifiuto di fare uno straordinario previsto dall'accordo ma non dal contratto naz., vengo licenziato, mi reintegrano? non faccio parte di alcuna organizzazione sindacale o di una che non ha ratificato l'accordo, mi rifiuto di fare uno straordinario previsto dall'accordo ma non dal contratto naz., vengo licenziato, mi reintegrano? Il punto di tutto questo è che alla fine, in Mirafiori, sarà irrilevante l'appartenenza ad un sindacato piuttosto che ad un altro, le regole saranno uguali per tutti e non ci si potrà defilare col giochetto, tanto caro a FIOM, di non firmare gli accordi, prendere i vantaggi (leggi i soldi) e rifiutare il resto.

Sai, io non riesco a vedere quell'accordo in modo negativo. Non ci riesco perché ogni singolo articolo che la FIOM giudica blasfemo io lo considero una risposta all'atteggiamento di scarsa responsabilità spesso dimostrato dai sindacati in passato. Parlo per esperienza personale, sono cose che ho visto cento volte. La mancanza di strumenti per contrastare le false malattie, i sindacati che firmano accordi salvo poi ritrovarti 1 mese dopo la produzione ferma per scioperi contro quegli stessi accordi (la parte economica però si considera acquisita e non viene mai rimessa in discussione), premi di presenza che partono come tali ma che nel giro di un anno ti trovi costretto, a causa delle agitazioni, a rivedere cento volte fino a farli diventare supermini collettivi, scioperi perché il pasto concordato non contempla la tortina, legnate sui denti sui giornali quando, per esigenze produttive, ti trovi a dover chiedere il lavoro a turni, il 99% dei lavoratori che quando richiedi lo straordinario (ovviamente retribuito) ti rispondono con una pernacchia (questo invero riguarda settori diversi dal manifatturiero), premi di produttività che non si riesce a far funzionare perché anche la retribuzione variabile deve essere fissa... Poi Marchionne avrà pure inserito quelle clausole solo per togliersi uno sfizio e per fare un dispetto alla FIOM, magari Marchionne sarà l'anticristo ed il figlio di Satana, però a me pare che in questa partita non abbia tutti i torti.

Io so che alcune modifiche sono state fatte su richiesta sindacale. Il discorso relativo al controllo dell'assenteismo, per esempio, è stato smussato rispetto alla proposta iniziale. Per quanto riguarda le pause, ho notizia dell'accoglimento di una specifica richiesta della stessa FIOM.

Questi quasi 4000 euro vengono fuori, da quello che ho capito, dall'applicazione di un premio di presenza e dai nuovi valori delle maggiorazioni per lavoro a turni. Considerato che Mirafiori ha alle spalle decine di accordi aziendali, alcuni dei quali vengono di fatto cancellati per far posto alla nuova organizzazione del lavoro, potrei anche prendere una cantonata. Immagino che a breve tu ne saprai più di me. Se ti riferisci alle assenze per malattia, l'idea di fondo è la medesima (salvo che poi Brunetta ha fatto parzialmente marcia indietro). Il punto è che si ragiona per stereotipi: da una parte gli statali, nessuno escluso, sono fannulloni. Dall'altra i lavoratori del settore privato, nessuno escluso, sono oppressi e schiavizzati.

Sono quasi 4000 euro lordi l'anno e sono in effetti collegati alla specifica turnazione (straordinario, lavoro notturno, lavoro festivo). Le voci paga abrogate andranno a confluire nel superminimo individuale non assorbibile per i lavoratori oggi in forza. Non ho capito se in misura intera o in misura ridotta. Di fatto chi ci perderà (ma si tratta veramente di pochi euro al mese) saranno i nuovi assunti che non li avranno proprio. L'unica cosa che non ho capito e che mi suona male è l'esclusione dell'art. 2112c.c. dall'operazione di "trasmigrazione" dei lavoratori alla "nuova" Mirafiori. Come si faccia a dire che non c'è cessione di ramo d'azienda francamente mi sfugge.

Che FIAT abbia condotto il negoziato da una posizione di forza non ci piove. Che sia riuscita a far passare cose che, in passato, mai sarebbe riuscita a far passare è verissimo. Però ipotizzare che Marchionne abbia messo su tutto questo casotto, con l'allocazione di un miliardino di euro di investimenti, solo per fare un dispetto a quei comunisti della FIOM, mi pare eccessivo. D'altra parte forse vale la pena di ricordare, visto che quasi nessuno lo fa, che l'accordo di Mirafiori porta ad un incremento retributivo di poco meno di 4.000 euro l'anno, sotto forma di incentivi alla produttività, tassabili, ricorrendo le condizioni soggettive previste dalla legge, con la cedolare secca del 10% e non con le normali aliquote progressive. Quattromila euro l'anno. Secondo te alla famiglia di un metalmeccanico fanno schifo? In ogni caso alcune delle obiezioni mosse dalla stessa FIOM sono state accolte. Non tutte ovviamente, altrimenti non ci sarebbe stato nulla da firmare

Marchionne non ha privato nessuno di rappresentanza sindacale. E' stata la FIOM che si è tirata fuori dai giochi ben sapendo le conseguenze delle sue azioni. Certo è probabile che Marchionne auspicasse un tale risultato ed ha certamente mosso le cose in modo tale da arrivare a quel punto, ma la FIOM è rimasta fuori non perché Marchionne non voleva la FIOM, ma perché la FIOM non voleva una Mirafiori come quella che Marchionne chiedeva. Comunque quello a cui stiamo assistendo è la mera applicazione delle leggi Italiane, leggi, comparate a quelle di altri Stati europei, avanzatissime nella tutela dei lavoratori. Le pippe sull'incostituzionalità e le deroghe alle normative in materia di sicurezza lamentate da FIOM sono... pippe, anche perché i contratti collettivi non possono derogare in peggio a norme di legge c.d. imperative.

Io credo che si debba fare chiarezza. Ho letto in giro che la vicenda Mirafiori riporta l'orologio delle relazioni industriali indietro di 30 anni, che ci stiamo avvicinando alla Cina, che in FIAT si fanno prove di fascismo sindacale e che il cielo ci sta per cadere sulla testa. Cominciamo col dire che la situazione di Mirafiori, dal punto di vista della rappresentanza sindacale, ritorna a quanto stabilito dalla Legge 300/70. Sto parlando dello Statuto dei Lavoratori, non di qualche norma di Mussoliniana memoria. Non sarà applicato l'accordo interconfederale del '93 in tema di RSU. Originariamente l'art. 19 dello Statuto dei lavoratori prevedeva che le rappresentanze sindacali potessero essere elette o designate nell'ambito: 1) delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative sul piano nazionale 2) delle altre organizzazioni sindacali firmatarie di contratti collettivi, nazionali o provinciali, applicati all'unità produttiva. Con la norma in quei termini anche la FIOM avrebbe avuto la sua rappresentanza in Mirafiori. Nel 1995 (quindi successivamente alla stipulazione dell'accordo interconfederale in argomento) ci fu un referendum che introdusse sotanziali modifiche (una specie di taglia a cuci della norma originaria) da cui risulta che le rappresentanze sono elette o designate nell'ambito delle organizzazioni sindacali firmatarie di contratti collettivi (non più nazionali e provinciali, ma anche aziendali) applicati all'unità produttiva. Questo consentì di fatto l'ingresso fra le rappresentanze anche delle organizzazioni sindacali minori, purché firmatarie di contratti nell'unità produttiva, non collegate a CGIL, CISL e UIL. Cosa cambia rispetto al protocollo del 1993? Che non c'è la riserva di 1/3 in favore dei sindacati confederali firmatari del ccnl. Che non possono accedere alle rappresentanze gli altri sindacati che riescono a raccogliere un numero di firme pari al 5% del totale dei lavoratori. Che le rappresentanze possono essere designate dalle organizzazioni sindacali piuttosto che elette. Questo taglia le gambe alla CGIL, ma anche a quei sindacatini che hanno come unico scopo quello di dire sempre no e che, per partito preso, non firmano mai accordi collettivi (COBAS et similia). Certamente la costituenda società sarà più governabile. Certamente le organizzazioni sindacali saranno incentivate ad essere un po' più costruttive. Certamente non si mette in piedi una situazione da terzo mondo, visto che il protocollo del 1993 NON si è mai applicato a settori importanti come quello bancario ed assicurativo e che comunque lo Statuto dei Lavoratori è già una norma avanzata e di grande civiltà.

La cassa serve anche a convertire le linee ai nuovi modelli. Non lo puoi fare quando gli operai ci stanno lavorando.

E' una guerra di religione. Nelle guerre di religione la logica è un optional.

Le accise, a parità di prodotto, cambiano in base all'utilizzo. Il combustibile se usato per autotrazione ha un peso fiscale, se usato per il riscaldamento ne ha un altro. Poi, come giustamente affermi, le accise cambiano anche in base a chi le usa. Le autoambulanze, i mezzi di soccorso, nonché quelli della polizia e dell'esercito, usano gli stessi identici carburanti delle nostre auto ma pagano accise più basse. Poi le accise sono diverse anche fra uso civile ed uso industriale. Resta il fatto che a noi dovrebbe interessare l'utente normale, cioè il Mario Rossi che va alla pompa per fare il pieno alla sua Tempra. Per quanto riguarda nello specifico il metano, io mi sono perso tra equivalenze e conversioni. Le accise sono calcolate al metro cubo, ma al metro cubo in quale stato, a quale temperatura, a quale pressione? Alla pompa paghi il pieno in base ai Kg, ma un Kg di metano non è un litro e quindi non puoi fare il raffronto immediato con altri carburanti. Poi il metano ha un rendimento energetico molto diverso rispetto allo stesso GPL, credo più basso, per cui anche se ricavassi il litro ed il peso delle accise su un litro, di nuovo il paragone sarebbe fuorviante. Io mi arrendo

pazzi...

Le accise sono completamente fisse (per la precisione si tratta di imposte collegate alla quantità del prodotto, non al suo prezzo) e concorrono alla formazione dell'imponibile IVA.

Ho editato il mio post

Accise: € 564,00 per mille litri la benza. € 227,77 per mille kg il GPL. Vedo che il metano ha € 0,00291 al m³. Edit:un Kg di GPL equivale ad 1,93 litri, per cui: € 0,564 per 1 litro di benza. € 0,118 per il litro di GPL. La differenza è € 0,446 al litro, maggiorato del 20% di IVA equivale ad € 535,2, che è la differenza spannometrica fra benza e GPL imputabile al diverso peso fiscale. Se non ho preso un abbaglio, direi che a livello di puro materiale, al netto delle tasse al consumo, la benza dovrebbe costare 2/3 centesimi in più del GPL.

Spero che quel colorante non danneggi le fontane, altrimenti sarebbero proprio da impalare.

Io capisco una cippa di queste cose, ma credevo che fra i due il GPL fosse cacca pompata, in Italia, grazie ad un carico fiscale più basso della benza, mentre il metano fosse effettivamente più eco friendly.