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Ricordo un annuncio contenente un'offerta di lavoro che lessi qualche tempo fa: "cercasi segreteriA ambisesso(!?) zona Milano con buona conoscenza di Inglese. Orario di lavoro: tempo pieno (35 ore sett.). Contratto di lavoro proposto: tirocinio formativo" Certa gente dovrebbe finire in galera.
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No guarda, ci sono cascati gli ameregani, che sono riusciti a farsi perculare in materia di diritti umani da Putin. Roba che dovrebbe far guadagnare agli USA il premio "pernacchia d'oro" per i prossimi 10 anni. Forse però la cosa non ti è chiara e allora te la ripeto. WL pubblica dei cablogrammi che mettono in imbarazzo la diplomazia USA. Non pubblicano alcuna notizia che possa seriamente compromettere l'intelligence americana, però certamente qualche mal di pancia lo creano. Cosa fanno questi geniacci di americani? Spingono la Svezia a rispolverare alcune accuse per abusi sessuali, che stavano finendo in archivio perché obiettivamente poco credibili, e incastrano Assange in modo talmente maldestro che perfino quell'addormentato di Frattini, per una volta, mangia la foglia e si accorge che sotto c'è il trucco e pertanto lancia proclami di giubilo per la buona riuscita dell'accerchiamento internazionale. Estrema sintesi: gli USA fanno una figura barbina e per rimediare ne fanno una peggiore. Il problema è che Assange ha fatto la stessa cosa che in passato hanno fatto i giornali tradizionali. Il Washington Post ha ottenuto il Pulitzer per aver pubblicato notizie riservate relative al caso Watergate. Lo stesso Washington Post, ma anche il NY Times, oggi pubblicano quei cablogrammi per cui si chiede la testa di Assange ma non dei direttori dei suddetti giornali. Non è un po' ipocrita?
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Senza che ciò giustifichi l'arresto di Assange, che io ritengo ingiustificabile, bisognerebbe ricordarci che è vero che Putin i giornalisti non li arresta, ma solo perché finiscono "casualmente" ammazzati prima che qualcuno possa pensare ad una accusa per incastrarli.
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Alcuni riferimenti sono censurati. Non tutti ovviamente, per cui è vero che potenzialmente il rischio c'è. Per come la vedo io, tuttavia, il problema è più a monte. Un tizio con un (finto) cd di Lady Gaga è riuscito a fare il dump di 260mila documenti, alcuni dei quali (la minoranza) classificati come segreti. Nel preciso istante in cui questo tipo è uscito da quell'uffico, quei documenti sono diventati potenzialmente preda per tutti. Se non li avesse pubblicati Wikileaks, che qualcosa censura, l'avrebbe fatto qualcun altro o, ipotesi ancora più grave, sarebbero potuti essere ceduti a qualche simpatico Stato canaglia. Nel preciso istante in cui quei cablogrammi sono stati sottratti (ripeto: non da Wikileaks), le eventuali fonti citate in quei documenti sono state compromesse. Non è Wikileaks che ha causato la fuga di quelle notizie, è l'intelligence USA che ha fatto una grossa cappella, potenzialmente compromettendo quelle fonti a cui tu e Matteo fate riferimento. Wikileaks è solo "l'utilizzatore finale" di quei cablogrammi, peraltro pubblicati anche da giornali tradizionali che, in alcuni casi, in questo sono stati più veloci della stessa WL. WL, infine, ha preannunciato la pubblicazione di quei documenti con largo preavviso, dando il tempo all'amministrazione americana di attuare una qualche forma di contenimento del danno. No, tutt'altro. Negli USA, se passa la tesi dell'applicabilità dell'Espionage Act, Assange rischia 30 anni di galera. Assange è più sicuro in Inghilterra o Australia che non estradano per reati politici. In Svezia, al contrario, rischia di ricevere un biglietto di sola andata per le prigioni a stelle e strisce.
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Il mio "che c'entra" era riferito alla richiesta di Matteo di fargli un elenco dei paesi migliori degli USA. Sia ben chiaro: io non sto dicendo che gli ameregani sono brutti e cattivi, o quantomeno non dico che lo sono più della media del mondo occidentale. Ok... Quindi certi documenti non dovrebbero mai essere pubblicati neranche nel caso capitassero nelle mani di un qualche giornale perché i controlli di sicurezza della diplomazia USA sembrano essere stati pensati da Paperino?
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Che abbia messo in pericolo una fonte lo deduci tu. Da quello che mi risulta il progetto di OPA () sul Manchester United non era altro che convincere diversi personaggi, diciamo la classe dirigente del paese, a comprare azioni del MU. Ovviamente il "convincere" prevedeva un "se non lo fai diventi cibo per vermi". Le persone a conoscenza erano tante. Se quella fonte fosse importante come dici e se la rivelazione di quel documento potesse comprometterla, allora non avrebbero dovuto metterci sopra il timbro "confidenziale". Negli USA se un'informazione di per sé merita un basso livello di segretezza o addirittura l'etichetta di "unclassified", ma è collegata anche indirettamente ad altre informazioni, magari in altri documenti, che richiedono livelli più alti, allora essa deve essere classificata con i livelli più alti, non con quello più basso. E che c'entra col discorso che faccio io?
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Non ho espresso alcuna valutazione di carattere morale, ho riportato un fatto. Gli USA ammazzano i terroristi, l'opinione pubblica lo sa (se ne parla tranquillamente sui giornali come i nostri parlano della campagna acquisti dell'Inter); l'unica polemica, peraltro neanche tanto accesa, riguardava l'inserimento della lista delle persone da uccidere di un tizio dal nome arabo ma dal passaporto Americano. E neppure ne facevano un discorso morale del tipo "ammazzare un cittadino americano è male", si chiedevano se la cosa fosse compatibile con un "Act" emanato dalla presidenza Ford che vieta alla CIA di ammazzare gli Americani (ma ammazzare tutti gli altri è ancora permesso). Credo che la cosa sia stata risolta pragmaticamente con un "è un tizio pericoloso, se non l'ammazziamo prima noi sarà lui ad ammazzare dei cittadini americani". A ciò si aggiunga che la classificazione dei documenti in possesso di Wikileaks (nessuno top secret) non può contenere dettagli sugli omicidi della CIA. Insomma, ti preoccupi per nulla.
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Scusa, c'è un piccolo particolare: il governo USA, nella persona del presidente, ha il potere di autorizzare l'eliminazione fisica (leggi: omicidio) delle simpatiche personcine che ritiene essere terroristi. Queste persone, ai fini della legge USA, vengono inquadrate come soldati di un esercito nemico in guerra e la cosa non scandalizza nessuno. La cosa è talmente ultra-segreta che alcuni dei nomi della "kill list" sono stati resi pubblici dalla stessa amministrazione USA e i giornali di quel Paese hanno fatto un po' di casotto perché uno dei terroristi ha la nazionalità Americana. Per tutti gli altri terroristi o presunti tali, quelli senza passaporto a stelle e strisce, non hanno fatto una piega.
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Tu fai ragionamenti troppo complicati ed io non ti seguo. Abbi pazienza e spiegami una cosa: se Assange domani pubblicasse dei dossier compromettenti provenienti direttamente dalla Cina, usciti senza la mediazione della diplomazia USA, secondo il tuo ragionamento non metterebbe ugualmente in pericolo la "gola profonda" autrice della fuga di notizie?
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Fammi capire, ti lamenti che Assange pubblica troppa roba riguardante gli USA e troppa poca riguardante gli Stati totalitari e poi mi dici che quando pubblica roba su questi ultimi è un criminale perché mette a repentaglio le fonti?
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Questo non è mai stato messo in dubbio
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Penso anch'io. Edit: Cerca ‘7 Steps to Legal Revenge’ con google
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Quelle notti di fuoco che incastrano Julian - LASTAMPA.it
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Più che altro Marchionne fa i suoi interessi e cerca di tirare la corda il più possibile e spara alto. Quelli della FIOM, se facessero gli interessi dei lavoratori, dovrebbero sì mettere dei paletti ad alcune richieste di Marchionne per difendere alcuni principi fondamentali ed irrinunciabili, ma acconsentire comunque a quelle misure che favoriscono la produttività e che rendono un pochetto più economicamente sostenibile produrre in Italia. Invece dicono no a tutto.
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Il diritto di cronaca ed il diritto del pubblico ad essere informato non possono essere messi in discussione. Mai. E' uno dei principi che distingue il mondo occidentale dalla Cina e dagli altri simpatici Stati totalitari da cui, almeno a parole, tutti quanti vogliono prendere le distanze. Se l'intelligence USA se la vuole prendere con qualcuno, se la prenda con la proprio incapacità di proteggere le proprie informazioni riservate. Spero di non violare il divieto di "fare politica sul forum", ma io trovo le ultime dichiarazioni dell'abbronzato Frattini di una gravità inaudita: "Sono felice che l'accerchiamento internazionale abbia funzionato". Il nostro ministro degli Esteri ombra (ombra di Berlusconi) in modo neanche tanto velato, sta candidamente ammettendo che più Governi si sono mobilitati per costruire accuse a carico di Assange che giustificassero il suo arresto in spregio al diritto internazionale. Siccome la pubblicazione dei famosi cablogrammi probabilmente non è un crimine neppure negli USA, ma certamente non lo è in Svezia e comunque a voler essere possibilisti sarebbe comunque un reato politico per cui il mandato di arresto internazionale è vietato, questi Governi si sarebbero inventati delle accuse per abusi sessuali per ottenere l'arresto di Assange, non potendo conseguire il medesimo risultato semplicemente accusandolo della pubblicazione dei cablogrammi. Ecco cosa ci sta dicendo l'allegro Frattini. Tutto questo va contro ogni più elementare principio del diritto internazionale. Se Frattini non ha parlato solo per dar fiato alla bocca e quello che ha detto è vero, significa che più Governi (anche l'Italia?) si sono resi colpevoli di azioni di persecuzione contro Assange motivate da ragioni politiche. Se le cose dovessero andare come Frattini auspica e quindi Assange finisse, in base a qualche strano giro, estradato negli USA e lì condannato, i vertici degli Stati che hanno ordito tale persecuzione dovrebbero finire di fronte alla Corte dell'Aja ciò in base a quanto disposto dallo Statuto di Roma. Se questo vi pare poco...
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Nel 1971 il NY Times pubblicò i Pentagon Papers sulla guerra in Vietnam (si trattava di documenti top secret), l'anno successivo il Washington Post pubblicò gli scoop sullo scandalo Watergate. In confronto i cablogrammi di Wikileaks sono cazzatine. Senza voler far paragoni eccessivamente azzardati (lo ripeto per l'ennesima volta) la vicenda di Wikileaks si inserisce nel medesimo binario: diritto di cronaca. Assange non rappresenta certo la figura del giornalista tradizionale, ma il lavoro che fa è quello. Tu non capisci il tam accompagnato da quelli che tu definisci slogan vuoti e bambineschi in favore della libertà di parola. Io invece non capisco l'eccesso opposto, cioè il voler considerare Assange un delinquente od un terrorista per aver pubblicato, insieme ad alcuni giornali "tradizionali", delle notizie. Notizie scomode, ma sempre notizie che il pubblico aveva diritto di conoscere una volta "sfuggite" al controllo dell'intelligence Americana.
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Matte', io ti rispondo in maniera articolata, tu prendi 3 righe della mia risposta, le meno significative, e ribatti a quelle. Così non se ne esce più. In ogni caso se Assange è un delinquente, immagino che Woodward e Bernstein fossero dei terroristi visto che riuscirono perfino a far fuori (politicamente) un presidente USA. L'importante è capirsi.
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Chavez fa il suo numero, così come lo fa Fidel. Da qui ad affermare che Assange è compagno di merende dei simpatici signori che hai citato, ce ne passa. Suvvia, cerchiamo di usare un po' di senso della misura. Lui ha pubblicato dei documenti segreti ricevuti da qualcuno. Alcuni giornali hanno fatto altrettanto. Però nessuno vuole mandare a Guantanamo il direttore responsabile del Guardian, mentre c'è chi chiede che il Governo degli USA, nella persona di Obama, includa Assange nella kill list dei terroristi, quelli, per intenderci, da uccidere a vista (e sì, Obama ha questo potere). Io non voglio fare paragoni azzardati, ma il crimine di cui è accusato Assange negli USA è un crimine che deriva dall'Espionage Act del 1917, la stessa legge che il caro Nixon tentò di usare, con scarso successo, contro il NY Times per bloccare gli scoop sullo scandalo Watergate. Si tratta di una legge che, almeno in tempi moderni, non ha mai prevalso sul diritto di cronaca e ci sono diverse pronunce di corti di vario grado a dimostrarlo. Se questa volta dovesse essere diverso... be', Assange vi sta sulle palle e quindi chi se ne frega. Ma ai poveri giornalisti delle testate che hanno pubblicato quei cablogrammi non ci pensate? Sarebbero complici del reato e perseguibili alla pari di Assange e quindi destinatai ad essere processati per spionaggio, previa ovviamente l'accusa di aver stuprato qualcuno, visto che oggi alla CIA si usa così.
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La considerano una questione politica. E' ovvio che anche loro sanno fare le 4 operazioni: 600/800 euro di decurtazione del reddito per la CIGs sono peggio di una media di 50/100 euro di decurtazione per il premio; quest'ultima, peraltro, si può trasformare in incremento di quasi 200 euro medi appena le cose si rimettono in moto. I punti che non digeriscono sono: 1) il passaggio da un sistema a retribuzione fissa ad uno a retribuzione variabile con parametri realmente collegati alla produttività, non con millemila eccezioni ed aggiunte che svuotano il meccanismo di ogni funzione incentivante 2) il rischio di diffusione di tale modello ad altre imprese del territorio. Poi il tutto è condito con la tiritera del Fordismo, del Taylorismo, dei padroni brutti e cattivi, dell'incompatibilità della sicurezza sul lavoro con la produttività ed il rendimento, dell'ingiustizia nel trattare in maniera economicamente differente due lavoratori con le medesime mansioni (ovviamente la differenziazione presuppone che uno lavori e l'altro si faccia i cazzi suoi durante l'orario di lavoro o comunque faccia un certo numero di assenze, ma questo per loro è irrilevante).
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Il riferimento alla vita privata non è pertinente. Ci sono notizie, quelle appunto relative alla vita privata e all'intimità della persona che, nella normalità dei casi, se rivelati e resi pubblici non contribuiscono alla formazione della pubblica opinione, non sono il complemento al diritto all'informazione del pubblico, ma alimentano la curiosità e la "fame" di scandalo. Esistono invece notizie la cui pubblicazione contribuisce alla crescita culturale del pubblico, alla formazione della pubblica opinione. In tal caso il diritto alla praivasi assume un peso secondario. Il diritto/dovere di cronaca, che per inciso ha la sua massima espressione proprio negli USA che vogliono mettere Assange in galera per poi buttare la chiave, è in sostanza l'altra faccia della medaglia del diritto del pubblico ad essere informato delle vicende che lo possono riguardare. In Italia, per parlare di cose che conosco e non fare esempi ad minchiam, il diritto/dovere di cronaca è un corollario della libertà di pensiero e del diritto di ogni cittadino di esprimerlo. Esso tuttavia, riceve dal nostro ordinamento una protezione ancora più forte del diritto alla libertà di espressione del pensiero, in quanto assolve anche ad una funzione sociale. I limiti al diritto di cronaca, così come identificati dalla giurisprudenza consolidata, sono i seguenti: 1) verità dei fatti 2) interesse pubblico alla notizia (qui non si intende la volontà di soddisfare una curiosità morbosa, ma ci si riferisce a quell'interesse all'apprendimento della notizia che riveste una apprezzabile utilità sociale) 3) continenza formale della notizia Spiegami quale di questi principi viene violato dall'attività di Wikileaks.
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Non mi risulta che sia stato ancora condannato per un qualche reato collegato all'attività di Wikileaks. Non mi risulta neanche che in Svezia la pubblicazione di notizie come quelle diffuse tramite Wikileaks sia reato (ed infatti in Svezia è indagato per un presunto abuso sessuale).