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Ti invito ad informarti meglio. Il branch europeo della International Council on Clean Transportation, autorità indipendente noprofit, aveva avviato un'azione di lobbying in Europa per spingere la UE ad adottare le più stringenti normative di omologazione americane. Per dimostrare che le obiezioni dei produttori ("non è possibile, sono troppo severe") erano infondate, l'ICCT aveva testato alcune vetture omologate in europa e commissionato analoghi test alla West Virginia University per le auto vendute negli USA. La tesi era "i test di omologazione in UE sono acqua fresca, quelli USA sono più affidabili, adottiamoli. Le obiezioni sono infondate perché se alcuni marchi come VAG riescono ad adattare i propri modelli venduti in Europa alle più stringenti normative USA, allora possono farlo tutti". Questa è la storia. Quindi è vero che la West Virginia University non ha fatto alcun confronto con le auto europee, il confronto l'ha fatto l'ICCT paragonando i propri test (su auto europee) con quelli della West Virginia University. Ed è raccontata in dettaglio nelle prime pagine di questo thread. Ed è così che è esploso il dieselgate. E ora diamoci un taglio, per favore.
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Il punto è che test non standard non provano un cazzo. Infatti il dieselgate del gruppo VW non è scoppiato perché i test su strada hanno indicato che le auto in questione inquinavano più di quanto risultante in sede di omologazione, bensì perché auto che rispondevano a diverse normative di omologazione, che quindi in teoria avrebbero dovuto montare dispositivi anti-emissione di diversa efficacia/efficienza, inquinavano uguale. Il dieselgate è la storia di quel produttore che, senza ricorrere ad artifizi e raggiri, non sarebbe mai riuscito a far omologare alcune sue auto. I test di cui parli, con gli artifizi e raggiri volti a superare illegalmente i test di omologazione, non c'entrano una mazza!
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"Di tutte le vetture certificate Euro 6 nessuna ha passato i test sull'uso reale su strada, di nessun produttore." E grazie al cazzo.
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Rispondere a voi è come rispondere al muro. Siete così convinti della favoletta che vi è stata inculcata in testa che non fate neanche lo sforzo minimo di leggere chi perde tempo a ricordarvi come si sono svolti i fatti. E anche qui siamo al delirio. Il dieselgate ad oggi riguarda solo ed esclusivamente VW. E' vero che dall'inizio della storia ad oggi abbiamo letto millemila titoli di giornale sullo stile "Il dieselgate si allarga a <inserire altro produttore europeo>", ma ogni volta si è trattato di titoli sensazionalistici che nella migliore delle ipotesi erano esagerati perché i relativi articoli parlavano di sospetti, mentre nella peggiore servivano a creare F.U.D. a favore di VW. I fatti oggettivi ad oggi noti sono che le prove di aver frodato i test di omologazione ci sono solo a carico di VW. Il dieselgate non è mai stato, né può essere, relativo alla differenza di inquinamento fra quanto risultato dai test di omologazione e quanto registrato nella guida su strada. Chi dice diversamente spara cazzate. Accanimento? Fa girare i coglioni che dopo 705 pagine vi sia ancora gente che non ha capito di cosa si parla in questo thread. Si parla di test di omologazione truccati. Punto.
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E niente, non ci capiamo. Ci riprovo, ma è l'ultima volta. Abbiamo due auto. L'auto A omologata in europa e l'auto B omologata negli USA. L'auto B viene venduta negli USA come "l'evoluzione" ancora più green dell'auto A. Talmente green che non si limita a rispettare i parametri minimi di omologazione negli USA (già più severi di quelli europei), ma ottiene di essere qualificata come Ultra-low emission vehicle (ULEV) in California, portandosi dietro quindi una dote di sgravi fiscali per gli acquirenti. I test sui rulli rispecchiano perfettamente quanto sopra. Sia per l'auto A (test europei), sia per l'auto B (test USA). La sostanza, quindi, è che, sulla base di ogni logica, le auto A e le auto B, quando si parla di emissioni, sono auto *diverse*. O almeno dovrebbe essere così. Invece test fuori dai rulli provano che le due auto emettono gli stessi identici livelli di inquinanti. Ciò dovrebbe essere impossibile, salvo appunto ipotizzare che siano le stesse identiche auto che si comportano diversamente limitatamente ai test di omologazione. In altre parole l'unica spiegazione razionale è che vi sia un dispositivo che sa riconoscere quando l'auto è sotto test di omologazione, intervenendo su motore e dispositivi anti-emissioni con modalità diverse fra Europa e USA. Quindi, per l'ennesima volta, la frode è stata scoperta, indirettamente, grazie a test non-standard, ma la frode era diretta a "taroccare" i test di omologazione.
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Giova ricordare che il dieselgate, che ad oggi interessa un *singolo* marchio, è venuto fuori perché ci si è resi conto che le auto in questione, al di fuori dei test ufficiali, inquinavano nella stessa misura sia nella versione USA che in quella europea. Peccato che quelle stesse auto, in USA, venissero omologate con valori di inquinamento ben inferiori rispetto a quelli europei e, infatti, in California godevano di agevolazioni fiscali proprio per quello. Quindi ci si è trovati davanti ad auto che nello scenario A (sui rulli) inquinavano molto meno nella versione yankee, mentre nello scenario B (non sui rulli) emettevano lo stesso livello di inquinanti sia nella versione europea, sia in quella, teoricamente più "green," americana. Applicando il rasoio di Occam, si è giunti alla conclusione che conosciamo (e che VW ha ammesso). Quindi è vero che si è scoperto il barbatrucco grazie a test non standard, ma solo indirettamente, perché quello che rileva è il comportamento delle auto in fase di omologazione.
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Quindi VW ha implementato il defeat device, AKA barbatrucco, non per superare l'omologazione che avrebbero superato anche senza e con risultati ancora più brillanti, ma per non far sfigurare eccessivamente le auto delle altre marche. Mavaccagher
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Sarebbe utile, ma mi rendo conto che forse è chiedere troppo, se potessi pubblicare, adeguatamente anonimizzati, i moduli che ti hanno fatto firmare.
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La cosa positiva è che il Ministero dei Trasporti pare avere intenzione di pubblicare il rapporto sulle auto testate. La cosa negativa è che, per l'ennesima volta, questo thread si è trasformato in una puntata de "ai confini della realtà".
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Fra gli impegni richiesti ad Audi c'è anche quello (i.e. l'accettazione dell'intervento non può costituire neanche implicitamente liberatoria in favore di Audi per alcunché, né da essa possono discendere obblighi od oneri o responsabilità in capo al proprietario).
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Certo. Però devono mettere per iscritto che l'auto, post-intervento, ha le medesime caratteristiche di consumi e prestazioni di prima. Dal lato pratico conterà zero, ma ci fosse anche una chance su un milione che venisse fuori che l'hanno fatta fuori dal vaso, il collega è più tutelato.
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E il costo delle rullate chi lo sostiene? Poi certo, l'auto la porterà, ma quando ci sarà comunicazione formale di assunzione di responsabilità da parte del Sig. Audi. Che, visti i precedenti, mi sembra il minimo da pretendere.
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Ho collega che ha ricevuto la lettera per il richiamo dal Sig. Audi. Gli ho fatto mandare PEC dichiarando che si riserva di agire in ogni sede per eventuali difformità di prestazioni e/o consumi rispetto alla situazione pregressa. In quella PEC si chiede conferma formale del fatto che l'intervento non comporti la sottoscrizione di alcuna manleva. Come risultato ha ricevuto risposta scritta da Audi Italia con contenuto supercazzolesco e una mezza dozzina di telefonate fra il paraculo e l'impanicato da parte del concessionario di zona. La sostanza è che finché non lo rassicurano formalmente su quei punti, lui, giustamente, non la porta per l'intervento.
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A me non piace il genere, ma non sembra brutta.
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Ok, abbiamo notizie dagli USA. A che punto è l'inchiesta penale tedesca per scoprire chi, a Wolfsburg e a Ingolstadt, deve finire in galera? Non si sa niente? Come mai? Strano...
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Identificati gli alti dirigenti VW che hanno orchestrato la truffa del dieselgate. Riporto in prima assoluta le loro foto
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Da quello che ho capito io, anche per la 500X si parlerebbe di NOx. Preciso una cosa: "thermal window" non è un dispositivo, indica il range o i range di temperatura in base al quale / ai quali i dispositivi anti-inquinamento regolano la loro modalità di funzionamento. Poiché le direttive in merito alla thermal window sono vaghe, i costruttori usano tale parametro in maniera molto lasca. Lo scopo dell'elasticità consentita dalle norme, infatti, è quello di permettere ai produttori di disattivare o ridurre il funzionamento dei dispositivi anti-emissioni, ciò in circostanze in cui tali dispositivi, se pienamente attivi, potrebbero compromettere l'integrità o la durata del motore. Diversi studi, invece, sembrerebbero indicare che i dispositivi anti-inquinamento delle auto diesel di gran parte dei produttori verrebbero spenti (o attenuati) in condizioni termiche assolutamente sicure per il motore. Questo è quanto sono riuscito a ricavare dai diversi articoli e report che ho recuperato. Edited: In merito alle indagini USA sul dieselgate, leggete questo passo del report ufficiale.
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Quando affermi che il Ministero dei Trasporti italiano si sia limitato a dichiarare che la Fiat 500X è regolare nei 20 minuti del test, non stai esprimendo un'opinione, stai facendo un'affermazione falsa. Quando affermi che il "verdetto" sulla regolarità di FCA dovrebbe essere affidato ad un soggetto diverso dall'autorità Italiana, e che fino a quel momento il dubbio di irregolarità permane, stai ponendo una condizione impossibile nell'attuale quadro giuridico. Quando mi accusi di "incrollabile fiducia nei ministeri italiani" e nelle "veline di FCA", stai, ancora una volta, facendo affermazioni risibili.
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Senti, il vittimismo lascialo perdere, non paga e non rende le tue argomentazioni migliori di quello che sono. Non consideri il nostro ministero dei trasporti come soggetto terzo? Sfiga, è l'unico competente a giudicare la correttezza dei dispositivi anti-emissioni delle auto immatricolate qui in Italia. E, se permetti, nonostante tutto è molto più credibile di un soggetto estero che, per anni, si è fatto infinocchiare (o ha chiuso gli occhi, entrambe le opzioni sono valide) davanti al defeat device di VW. E il fatto che KBA abbia autorizzato VW a fare dei richiami che la stampa di tutto il mondo, senza ricorrere a perifrasi, definisce una farsa certamente non aiuta a ricostruire la credibilità perduta. Poi, nel merito: Del Rio NON ha dichiarato che nei 20 minuti del test non sono risultate irregolarità, perché se si fossero limitati a ripetere il test di omologazione, sarebbero risultate regolari anche le VW col barbatrucco. Il Ministero ha dichiarato che la Fiat 500 X, pur inquinando di più nell'uso su strada rispetto alla prova sui rulli, NON usa defeat device. Non ti piace? Tough luck.
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Cerchiamo di essere un po' onesti nell'esporre gli argomenti. Abbiamo un soggetto che accusa (KBA) e un soggetto che si difende (FCA). Fermo restando che l'onere della prova, salvo voler buttare nel cesso qualche secolo di civiltà giuridica, dovrebbe essere in capo all'accusa, abbiamo anche un terzo, il ministero dei trasporti italiano, che, ricevute le osservazioni di KBA, ha concluso che le accuse sono infondate. Quando e se ci saranno elementi nuovi ne riparleremo. Per ora punto. Finish. The end.
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No, ma io non ne faccio una questione personale. Cioè, il fatto che io abbia detto (o ripetuto) alcune cose e queste siano state messe o meno in discussione è poco rilevante, sono un utente come tutti, mica il depositario della verità universale. Resta il punto che quello che succede al di fuori del test lo sappiamo già, tutte le auto emettono molti più inquinanti di quelli imposti per il ciclo di omologazione. E siamo tutti d'accordo che dovrebbe essere prioritario rivedere i test in maniera tale che rispecchino l'uso normale del veicolo. E (lentamente) se ne sta rendendo conto la stessa UE (che non ci ha fatto una bella figura cadendo dal pero e beccandosi accuse di aver coperto i costruttori). Se questo è il tema, non mi pare di aver visto posizioni contrarie. Se invece si parla di dieselgate, ci si riferisce alla frode posta in essere da uno specifico produttore per falsare i test di omologazione. E siamo su tutt'altro piano.
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Premesso che i test sono quelli e se durano 20 minuti non possono durarne 18 o 22, a me, francamente, l'affermazione che "fino ad adeguata smentita costituita da un test che mostri come dopo il 22esimo (sia tutto uguale) IO non accuso nessuno ma (...)", a me sembra un po' una supercazzola Ovverosia "Finché non mi dimostri di essere innocente io non ti accuso di essere colpevole, ma potrebbero aver ragione quelli che dicono che sei colpevole, quindi, in fondo in fondo, ti sto accusando, ma non lo dico forte". Ma andiamo oltre. FCA ha smentito che vi sia un timer. FCA ha affermato di far ricorso all'elasticità consentita dalle norme in relazione alla c.d. "finestra termica". In altre parole non conta il tempo di accensione, ma la temperatura. Quando la temperatura rientra nei range di sicurezza, il dispositivo funziona, quando la temperatura scollina, va in protezione (il che può significare che si spegne o la sua efficienza si riduce). Il tutto per proteggere l'integrità del motore e di quello che ci sta intorno. Il ministero italiano ha detto che quelle auto sono regolari e che usano l'elasticità consentita dalle norme in relazione alla c.d. "finestra termica". Ora, se si dimostrasse che i dispositivi anti-immissioni funzionino per i primi 22 minuti per poi spegnersi e non riaccendersi mai più, indipendentemente dai valori delle temperature, ci ritroveremmo, a mio avviso, davanti ad un qualcosa di simile al defeat-device di VW. Ma il ministero italiano dice che è tutto OK. E quello che dice il ministero italiano, per una volta, fa legge.
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