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Nel senso che al lavoro ci saranno retate per trovare chi ha fatto uscire gli schizzi?
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Costo del lavoro alto (con cuneo fiscale spostato lato datoriale), tassazione oppressiva e oggetto di continui aggiustamenti (solitamente al rialzo) perché la politica fiscale qui si fa alla cazzo di cane, burocrazia demenziale, la giustizia (a partire da quella civile) che non funziona, corruzione endemica, infrastrutture per il trasporto merci che dovrebbero essere rivoltate come un calzino, inefficienza della P.A., accesso al credito impossibile... devo continuare? Devo riportare le analisi dell'OCSE? Gli unici motivi che spingono a mantenere la produzione in italia di Alfa, Ferrari e Maserati sono esclusivamente collegati ad una questione di marchio (il "Made in Italy" ancora pesa), non certo al livello di business friendliness del sistema Paese.
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Ma anche no. E se anche fosse vero (e non lo è) ci sono tutte le altre differenze di sistema che pesano sulle scelte imprenditoriali.
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Ma infatti non c'è nulla di scontato, alla fine le aziende devono fare gli interessi degli azionisti. L'idea della "funzionalizzazione" della figura dell'imprenditore (e dell'impresa) sulla base di un'interpretazione politicamente orientata dell'art. 41 Cost. è una cagata pazzesca.
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E' impensabile che PSA sloggi dalla Francia anche (e forse soprattutto) perché la Francia la foraggia (oggi, non solo 20 anni fa) con soldi pubblici. Per quanto riguarda l'opposizione alla FIAT in Italia... mi sa che ti sei perso qualche puntata.
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Ma a prescindere da tutto, è il discorso del "debito di riconoscenza" che fa acqua da tutte le parti. Un conto è PSA che *oggi* (e fino al 2017) riceve aiuti pubblici dal governo francese sotto forma di garanzia del debito (e non credo che i cugini d'oltralpe rompano le gonadi perché PSA "succhia i soldi pubblici" come invece accadrebbe qui da noi). In quel caso sì che il governo ha la forza di pretendere una contropartita dal costruttore di automobili. Questo però non è il caso della FIAT in Italia. Facciamocene una ragione e domandiamoci piuttosto perché in tutte le classifiche internazionali sulla facilità di fare impresa finiamo in compagnia di Paesi come Ghana o Zimbabwe.
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Il fatto che in Italia fare impresa sia impossibile non lo dico io, lo dice tutto il mondo, dall'Ocse al FMI, dalla UE al signor Brambilla che non riesce a fare una programmazione decente dei flussi di cassa perché lo Stato non solo l'ammazza di tasse, ma gli cambia il quadro del prelievo fiscale mille volte all'anno. E qui non rileva tanto il trasferimento della sede che, se per il gruppozzo ha una valenza economica, per il resto del mondo ha una valenza simbolica, quanto il disimpegno dall'Italia. A parte ciò, ti chiedo di farci e farti un grosso favore: smettila di definirci italiani medi mangiaspaghetti rimbambiti dal calcio. Non so chi tu sia, ma è evidente che non hai numeri per atteggiarti a superman e trattare gli altri da idioti.
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Partiamo dal presupposto oggettivo che oggi l'head manager di una multinazionale che decidesse di fare dell'Italia il suo core market probabilmente sarebbe cacciato a calci in culo dagli stake holder ed immediatamente dopo internato per un T.S.O. dai suoi stessi parenti. L'Italia è oggi un ambiente ostile ad ogni forma di imprenditoria organizzata a livelli un po' più grossi dell'aziendina che comunemente viene definita, con orgoglio ipocrita e un tantinello masochista, PMI (che nel resto del mondo civilizzato equivale a "nanismo imprenditoriale"). Quello che è successo in passato lo sappiamo tutti, ma parliamo di ere geologiche ormai trascorse. Ne è passato di tempo da quanto la FIAT faceva la politica industriale in Italia, periodo che più o meno è tramontato col crollo delle barriere doganali e l'inizio dell'integrazione europea. Metà delle persone che oggi spala guano sulla "FIAT che ha avuto favori dall'Italia", probabilmente quando ciò avveniva portava ancora i pannolini. Considerato che il mondo va avanti anche se non ci piace, la domanda che dobbiamo porci oggi è la seguente: pretendiamo veramente che la FIAT schiatti in terra italica in nome "dei favori ricevuti fino a 20 anni fa"? Se la risposta è sì, significa che non abbiamo capito una beneamata cippa di cazzo di come è girato il mondo (non la FIAT, proprio tutto il mondo). Quindi il passato conterà per te, ma le imprese devono pensare al futuro e fino a quando in Italia ci faremo le pippe su un mondo che non esiste più (e forse anche quando esisteva non era poi 'sto paradiso), ci meriteremo tutte le sfighe che ci stanno capitando.
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La domanda che dobbiamo farci in questi casi è: chi paga? O meglio: questa è la domanda che fanno gli azionisti quando si propone un investimento di quelle proporzioni a fronte di un non chiaro (sempre che vi sia) ritorno economico. A meno che non si decida di fare la sede del Biscione in un ufficio di 300 mq da qualche parte ad Arese, ma immagino che tu abbia in mente un megapalazzo direzionale pluripiano con insegna che si vede da 2 Km di distanza
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Sfondi una porta aperta, il dottore è la mia serie preferita, ma mi rendo conto che, almeno in italia, forse non tocca le corde giuste. Sherlock è realmente l'apice della televisione inglese e forse, nel suo genere, mondiale. L'ultima serie e, in particolare, l'ultimo episodio è da standing ovation: intelligente, appassionante, nessun elemento di banalità. Mi piacciono molto le prime due serie, un po' meno la terza. Le ultime 2 sono a livello di sufficienza ma niente di più.
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IMHO, come direbbe lui "se guidare ti rilassa, la 4C non fa per te"
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Fringe ha un calo nelle ultime 2 stagioni. Il finale dell'ultima stagione, pur intelligentemente costruito, IMHO non rende giustizia alla serie. Di serie attualmente in corso segnalo che sta per ripartire The Following ma non credo che lo seguirò. Partito bene, a metà della prima serie mi faceva cadere le palle a terra. Promette invece molto bene Helix anche se siamo ancora nella fase "non si capisce che direzione prenderà". Almost Human invece è deludente, ma tanto tanto. Consiglio a tutti Sherlock, l'apice, in termini di qualità, della produzione televisiva inglese.
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Sull'articolo sono complessivamente d'accordo. E' chiaro che oggi il fallimento dell'ennesimo piano di rilancio dell'Alfa costituirebbe non solo uno smacco per il maglionato ma rischierebbe di far crollare i piani per portare il gruppo FIAT - Chrysler ai livelli necessari per sopravvivere. Ricordo vagamente che maglione pezzato un paio di anni fa disse chiaramente che nel mondo dell'automotive c'è spazio solo per 4 o 5 grandi costruttori. Ed oggi il gruppozzo, grazie a Chrysler è settimo. Se pensiamo alla strada fatta dal 2005 ad oggi è un risultato eccezionale, ma evidentemente non basta. Sui toni della mail (o del comunicato) di tal Pasquale, invece concordo molto poco. In primis non mi permetterei mai di paragonare l'ARNA alla Mazdalfa. Stiamo parlando della migliore piattaforma oggi esistente su cui costruire una nuova duetto, il riferimento mondiale per impallinati ed appassionati. L'alternativa non è fra la Mazdalfa ed un Duetto migliore made in Arese, semplicemente perché in casa non c'è nulla di meglio della Miata (e forse non c'è proprio nulla di quel tipo). I numeri sugli investimenti (servono almeno 5 o 6 miliardi)... perdonatemi, mi sembra di sentir parlare Landini. In sintesi trovo sciocco fare i conti un tot al chilo con i soldi degli altri. Sul centro stile separato sarei anche d'accordo, secondo me hanno sbagliato a chiuderlo, ma pretendere che venga riaperto e che questo debba essere conditio sine qua non per far funzionare il rilancio del Biscione mi pare eccessivo. L'Alfa può funzionare anche se non viene disegnata ad Arese.
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Al posto suo la userei pure per andare a fare la spesa all'Esselunga
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Tieni presente che non è una presentazione ufficiale voluta da mamma Alfa, bensì un evento organizzato dalla CAR per celebrare la consegna della prima 4C (loro dicono italiana, certamente bolognese). Però lo posso dire? Mille volte più emozionante di altri eventi commerciali ufficiali Alfa a cui ho partecipato.
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Il pezzo rock lo suonava Edo con l'acceleratore. Mamma mia che musica.
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In attesa di capire quando saranno disponibili i video ufficiali, ecco il mio aborto di video, spiace soprattutto per il sound scrauso