Ma sai, io sono assolutamente d'accordo sulla necessità di rispettare i risultati del voto. Dobbiamo prendere atto di detti risultati, ma dobbiamo anche analizzarli.
La sostanza non ha pagato, i contenuti programmatici non hanno avuto alcun peso, la serietà del leader/portavoce del partito neppure, la bravura dei candidati non è stata neanche presa in considerazione.
I peggiori programmi sono obbiettivamente ed oggettivamente quelli del PDL e di Grillo. E quando do questo giudizio, non mi riferisco alla vicinanza o meno dei medesimi alle mie idee economiche e sociali, parlo di realizzabilità teorica (l'ordinamento giuridico lo consente? ci sono le coperture?) e pratica (la cura ammazza il paziente?).
Eppure sono i due partiti/movimenti che, pur partendo quasi dalle retrovie ad inizio campagna elettorale, hanno avuto i risultati più eclatanti.
Il PDL ha avuto una risalita di consensi quando Berlusconi è andato in TV e si è mangiato Santoro e Travaglio senza neanche dopo fare il ruttino. Ma ha avuto una esplosione di consensi dopo la sparata sull'IMU, proposta il cui livello di credibilità è pari a zero.
Il M5S è andato avanti tutto il tempo con Grillo che sparava supercazzole (vedi le varie pagelle politiche ed i fact checking) e recitando un copione collaudato, ma senza che un giornalista potesse dire bah.
Io qualche risposta dal comico di genova francamente l'avrei gradita. Un giornalista che gli chiedesse conto delle sue affermazioni.
Un solo esempio, lui dice: "la crescita economica non crea nuovi posti di lavoro, per far crescere i posti di lavoro bisogna decrescere in maniera controllata. Lo dimostra il fatto che la Germania, negli ultimi 20 anni, ha raddoppiato la produzione ma tagliato del 15% l'occupazione".
Qualcuno che gli rispondesse: "Cazzo dici? Dati alla mano l'occupazione tedesca, negli ultimi 20 anni, non risulta calata, ma cresciuta di pari passo con l'incremento della produzione".
Invece no.
Però la campagna elettorale è finita, gli elettori si sono pronunciati e bisogna accettarlo.
Ripeto solo che questo non è un Paese per liberali, perché qui neanche essere liberali paga.