Io credo che una esegesi dei discorsi di Marchionne possa dimostrare senza ombra di dubbio che quest'ultimo cambia idea più spesso di quanto io faccia il pieno della 147 al distributore. Ed ho il piede pesante sull'acceleratore, per cui...
Penso che lui parli un po' troppo, nel senso che se parlasse solo quando strettamente necessario, sarebbe in grado di farlo a ragion veduta e a fare meno retromarce.
Il suo continuo esternare è riuscito perfino a turbare l'epicurea atarassia della Consob che, infatti, ha aperto un'istruttoria nei confronti di FIAT ai sensi dell'art. 114 del TUF e chiesto delucidazioni alla medesima in merito alla girandola di dichiarazioni su "Fabbrica Italia".
Preso pertanto atto della oggettiva logorrea maglionesca, che, per usare un'espressione Oxfordiana, spesso fa cascare le palle, bisogna altresì rilevare che la generalità dei CEO dell'automotive sono un po' più riflessivi e prudenti nell'esternare.
Secondo me se avesse fatto meno sparate (peraltro campate in aria), non si sarebbe attirato alcuni problemi che gli sono esplosi in mano nelle relazioni con la politica e con le OO.SS.
Su questo punto io lo considero, anche come CEO, totalmente indifendibile.