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loric

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  1. Erm... no guarda, neanche un po'. Stai facendo confusione fra ammortizzatori standard, in deroga e pattizzi. Il fatto che la CIGo sia usata per risparmiare sulle retribuzioni... in un certo senso è vero. Lo scopo per cui è nata, tuttavia, è quello di dare un reddito ai lavoratori che, per svariate ragioni collegate alla produzione, al mercato, ad eventi comunque non imputabili alle parti, si troverebbero senza salario perché, dopotutto, il contratto di lavoro è ancora, nonostante alcune eccezioni stabilite dalla legge e dai contratti collettivi, un contratto a prestazioni corrispettive.
  2. Non è tanto quello il fatto. Vieni pagato per 8 ore, mezz'ora la detrai per la pausa mensa, 40 minuti, che diventeranno 30, per le pause di alleggerimento (vabbe', queste sono obbligatorie per legge). In pratica il turno effettivo normale dura 7 ore. Quando si parla di straordinario fino ad arrivare ad undici ore di turno, in realtà sono dieci.
  3. :pzVoi siete matti, io non sono neanche riuscito ad arrivare alla fine. ma secondo voi era cinturarato per tutto il tragitto o in alcuni momenti faceva veramente freeclimbing?
  4. Citrullo! Scherzo ..... Siamo al livello del paradosso dell'uovo e della gallina (viene prima il modello o la fabbrica in cui produrlo?). IMHO dovrebbero avere la medesima priorità. Con la precisazione che FIAT, se volesse, potrebbe tranquillamente fare a meno di Mirafiori e, soprattutto, di Pomigliano e produrre all'estero. Apprezzo tuttavia 'sti sforzi per recuperare Pomigliano (Mirafiori è servita solo come testa d'Ariete per chiudere l'accordo di Pomigliano: la prima è una buona fabbrica e non soffre delle criticità della seconda, ma offre il vantaggio tattico di essere meno FIOM-centrica e quindi più facile da "conquistare"), sforzi che da un punto di vista meramente da corsaro capitalista, non avrebbero spiegazioni.
  5. Hai ovviamente ragione, ma il motivo della mia domanda è che temevo che la recente ventata di novità avesse avuto effetti deleteri per i salari dei dipendenti in CIG. Su Pomigliano e Mirafiori, comunque, stavolta la CIGs ha un senso, rientra (almeno da quello che si legge dai proclami di Marchionne) nel caso da manuale di ristrutturazione, riconversione e riorganizzazione aziendale.
  6. FIAT è solita integrare il trattamento di CIG a carico dell'INPS per arrivare al 100% della retribuzione ordinaria. Questa prassi stavolta è messa in discussione?
  7. A me sembra che l'orticello sia nella testa di Marchionne. Comunque sto andando off-topic, per cui mi fermo qui.
  8. Mi ero ripromesso di non parlare di Alfa in questo thread per non entrare nel solito loop. Mi limito a dire che se da un gruppo come FIAT, gli uomini di prodotto prendono il largo e non vengono sostituiti da persone di pari caratura, qualche problema di ruolo in ambito dirigenziale ci deve essere per forza. Be', io sono convinto che negli ultimi due anni abbiano semplicemente navigato a vista. Mi auguro che risolto il problema di dove produrre i nuovi modelli, si risolva anche il problema di cosa proporre come nuovi modelli, problema forse ancora più spinoso.
  9. Guarda, quando Marchionne lavora sui massimi sistemi, sulle alleanze, sulla strategia economica e sui costi, IMHO, è imbattibile. Quando invece ragiona di prodotto, sempre IMHO, c'è da toccarsi i gioielli di famiglia. Che intendano produrre qualcosa di nuovo è ovvio e non credo sia mai stato messo in discussione, anche perché oggi il ventaglio di modelli offerti dal gruppo FIAT non è proprio messo benissimo, sia in termini di colpertura delle fasce di mercato, sia in termini di età dei singoli prodotti oggi in vendita. Insomma, se si sono presi una pausa di riflessione per poi ripartire al meglio, va benissimo. Ma ciò presuppone un deciso cambio di rotta rispetto a quanto fatto e lasciato capire fino ad oggi. Da questo nascono le tante perplessità che circondano le azioni di Marchionne: vedremo oppure no questo cambio di rotta? Certo gli investimenti su Mirafiori e Pomigliano fanno ben sperare, ma oltre trovare un posto dove produrre le macchine in condizioni di efficienza produttiva, resta il fatto che a monte 'ste macchine vanno pure progettate e messe in cantiere. Su questo specifico aspetto l'esperienza passata, come già scritto, mi spinge a toccarmi i gioielli di famiglia.
  10. Una cosa che non sono mai riuscito a trovare è un'analisi seria del costo del lavoro Italiano raffrontato a quello Tedesco o Francese. Dire che un operaio tedesco guadagna 500 euro in più di uno italiano... ok, va bene, ma qual è la cifra complessiva sborsata dal Sig. VW per arrivare a quel livello retributivo? E' comparabile a quella sborsata dal Sig. Fiat? Ed il trattamento per malattia o infortunio? Sono analoghi? Boh, 'sti studi mi pare che non li abbia fatti neppure Confindustria.
  11. Il tipo in questione lavorava (e immagino che lavori ancora) per le PMI, per cui rifletteva la miopia di queste ultime. La ricerca (ROTFL, mi vien da ridere) la fai all'esterno tramite consulenti, al massimo prendi qualche neolaureato da pagare 800 euro (se va bene) per fare da cerniera con questi. La ragioniera ti fa da segretaria o poco più, tanto i conti li fa quadrare il commercialista che ti fa anche le buste paga improvvisandosi consulente del lavoro. Gli unici che si salvano in effetti sono i commerciali, per i quali il megasuperesperto aveva un'alta considerazione.
  12. Tocchi un tasto dolente. Gli impiegati stanno andando fuori moda e vengono sostituiti da cocopro e stagisti, figure contrattuali che non trovi fra gli operai in catena di montaggio a meno che non si parli di aziende giusto un pelino sopra le fabbriche tessili cinesi. Mi ricordo che una decina di anni fa ebbi una discussione con un megasuperesperto di organizzazione aziendale, il quale sosteneva, bello come il sole, che le fabbriche vanno avanti grazie agli operai e che gli impiegati costano e non producono e, di conseguenza, la loro pofessionalità è scarsamente appetibile. Da qui il ricorso a figure contrattuali "cheap" da "tappabuchi" (stage, contratti a progetto, etc.) inidonee a favorire la crescita professionale. Il suo motto era "le aziende non vogliono colletti bianchi con laurea e master, ma un buon installatore con esperienza". E infatti si vede quanto le nostre aziende brillino in tecnologia e ricerca
  13. Sì, vabbe', dai, il confronto con i numeri della Golf non ha senso nel definire il successo o meno della macchina. Vende piuttosto bene, soprattutto se si considera che è prodotta da un marchio che fino a poco tempo era considerato praticamente defunto. Magari li facessero le italiane quei numeri, eh.
  14. Il punto, Luca, è che il comunicato stampa è la parte meno attendibile di tutto il "pacchetto" costituito dall'accordo di Mirafiori. Farsi pippe su quello mi pare un tantinello eccessivo Ecco, prudenza è la parola chiave
  15. Forse non mi sono spiegato bene. Stiamo parlando di uno stupidissimo comunicato stampa, non dei papiri segreti conservati sotto il maglione di Marchionne. E' prassi comune che, quando si fa un accordo sindacale importante, soprattutto se le trattative hanno avuto rilevanza mediatica, si butti giù un comunicato stampa. Il comunicato stampa qualche volta è congiunto ma in questo caso non poteva esserlo perché alle OO.SS., già accusate di essersi messe a 90 davanti a Marchionne, conviene mantenere un profilo defilato e lasciare tutta la "gloria" a FIAT. Molto spesso è solo la parte datoriale ad uscire sui giornali. In tal caso questa sottopone, in anticipo, una bozza del proprio comunicato stampa alle controparti sindacali per una questione di correttezza, fair play e per pararsi il culo Non ha natura negoziale, non impegna nessuno, è solo marketing e praticamente viene fatto in quel modo per evitare che i partecipanti all'accordo si pestino i piedi a vicenda sui giornali. Ma infatti lo scopo di quel comunicato stampa è dire che loro investono più di un miliardo su Mirafiori, tutto il resto è contorno. Figurati se sono stati là a chiedersi se qualcuno, leggendolo, avrebbe tradotto il "modello di punta" (espressione che fa sempre scena) come riferito al Grand Cherokee o alla Panda 4x4. Se mi dicono che la FIOM non ha firmato perché Marchionne non ha dato garanzie sul quadrilatero, io li rivaluto
  16. E' un comunicato stampa e basta. E' prassi comune delle società, al raggiungimento di un accordo sindacale che si ritiene importante, anticipare alla controparte i contenuti dell'annuncio che si farà alla stampa, per evitare reazioni spiacevoli ("non mi avevi detto che avresti fatto scrivere 'sta cosa...") o dichiarazioni di qualche sindacato alla stampa che ti contraddicono. A volte detto annuncio viene fatto anche con firma congiunta della Società e delle OO.SS. Continuo a vederlo al massimo come una dichiarazione di intenti.
  17. Il memo in realtà, ho riguardato ora, parla di modelli di punta. IMHO non cambia nulla. Restiamo alla finestra
  18. Comunque io non prenderei quell'allegato come oro colato. FIAT ha una lunga storia di product plans disattesi. Al massimo quel comunicato stampa può essere considerato una dichiarazione d'intenti. Comunque il piano è il seguente: 1) la base di partenza è il C-Evo di Giulietta 2) Chrysler l'ha ulteriormente sviluppato 3) il C-Evo riveduto e corretto da Chrysler è destinato a diventare la base per SUV di Jeep e Alfa 4) Non si capisce bene se anche il C-Evo (anche in versione D-Evo) liscio o solo quello modificato da Chrysler saranno la base per i futuri segmenti C e D di FIAT e Chrysler, nonché, come già detto, per i SUV di Jeep e Alfa. 5) I modelli prodotti a Mirafiori saranno esportati anche negli USA 6) I modelli prodotti a Mirafiori saranno i modelli di vertice di Jeep e Alfa 7) l'investimento per il rilancio di Mirafiori sarà sostenuto da FIAT e Chrysler in proporzione ai volumi di prodotto destinati a due marchi 8) l'adeguamento degli impianti ha una deadline stabilita al terzo/quarto trimestre del 2012, quando vedranno la luce i futuri modelli Jeep e Alfa Romeo, giusto in tempo per la fine del mondo secondo il calendario Maya
  19. Si sono tirati fuori dall'accordo interconfederale sulla riforma degli assetti contrattuali. Si sono tirati fuori dal nuovo contratto nazionale. Si sono tirati fuori dagli accordi di Pomigliano e Mirafiori. ed ora si lamentano di essere rimasti... fuori??? Sono recidivi, hanno sottoscritto il precedente contratto nazionale, quello del 2008, ma si erano dissociati dai precedenti due contratti nazionali con motivazioni pretestuose, spingendo sulla conflittualità a livello aziendale. In ogni caso vogliono prendersela con qualcuno e non con loro stessi? Se la prendano col popolo italiano che nel 1995, votando sì al referendum abrogativo di parte dell'art. 19 dello Statuto dei Lavoratori, ha eliminato la possibilità per le organizzazioni sindacali di avere rappresentanze aziendali per il solo fatto di aderire alle confederazioni nazionali maggiormente rappresentative. Scusate lo sfogo.
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