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loric

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  1. Hai probabilmente ragione, il dominio che ospita quell'eper non appartiene né a FIAT né a società a questa collegate.
  2. Ok. In teoria potresti agire per la risoluzione del contratto ed il risarcimento del danno. In teoria. In pratica se il ritardo non si dilata eccessivamente, ti conviene aspettare.
  3. Allora, mi sono preso la briga di verificare una volta per tutte. Eper esiste in due versioni, DVD e Web. Quello che ci interessa è il secondo. Dalle istruzioni è chiaro che per accedervi bisogna inserire username e password forniti da FIAT! Il fatto che il sistema di protezione sia fallato (perché le cose stanno evidentemente così) e che ci si possa entrare senza credenziali di accesso NON significa che sia lecito farlo, anzi.
  4. L'IRI era nato in seguito alla crisi economica del '29 e aveva la finalità di risollevare le Banche (e le aziende da queste possedute) dalle conseguenze della crisi. Era un ente temporaneo, ma come tutte le cose temporanee che si creano in Italia, divenne permanente. Il suo problema è che divenne uno strumento politico asservito a scopi politici. Tra l'altro (e ritorniamo al discorso su Pomigliano accennato altrove) la filosofia democristiana che reggeva l'IRI è che questo non doveva perseguire scopi imprenditoriali ma assistenziali (in realtà si parlava di scopi sociali, ma la sostanza è la stessa).
  5. Hanno semplicemente fatto quello che dovevano. Da qui alla santificazione di Wester ce ne passa. I giornali hanno il dovere di informare. Autobild l'ha fatto e non mi pare neanche che abbia calcato la mano. Nascondere le notizie solo per far piacere a qualcuno (cosa che purtroppo accade quotidianamente) è la negazione del giornalismo.
  6. Dopo la segnalazione in realtà. Autobild pare aver riscontrato il problema, informato FIAT, FIAT ha disposto il cambio del pezzo e solo dopo Autobild ha pubblicato. In altre parole si sono comportati correttamente. Alla faccia del complotto anti-FIAT.
  7. E già, prima ne parlano in maniera entusiastica affermando che è migliore della BMW sr1 e poi cercano di affossarla... Sdoppiamento della personalità, quindi, peraltro contagioso visto che in FIAT, pur senza riconoscere il problema, hanno cambiato il disco di fine corsa proprio in seguito alla segnalazione di Autobild.
  8. Lo so, ma è da mesi che Sacconi lancia frecciatine sulla CGIL (non sulla Fiom, su tutta la CGIL). Concordo.
  9. "L'importante e' che abbiano firmato Cisl, Uil, Fismic e Ugl che hanno avuto il coraggio di decidere di mettere un punto fermo" E così Sacconi lancia l'ennesima frecciatina nei confronti della CGIL
  10. L'Alfa Romeo Avio a Pomigliano Se ricordo bene fu piallato dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale e poi ricostruito negli anni '50.
  11. Questi difendono i principi filosofici, mica i lavoratori. La deroga sul riposo giornaliero è effettivamente richiesta da FIAT, ma la legge a cui si fa riferimento prevede espressamente che vi si possa derogare con accordo collettivo. Se il principio delle 11 ore fosse stato considerato dal lavoratore incomprimibile, tale possibilità di deroga non sarebbe stata inserita nella legge. Nel documento dato da FIAT alle OO.SS. si parla di 80 ore di straordinario, mica di 120. Sarò scemo io, ma di ipotesi sanzionatorie per i dipendenti in sciopero, sul documento FIAT non ho trovato traccia. Considerato poi che qualsiasi giudice del lavoro le annullerebbe alla prima impugnazione, non vedo perché in FIAT dovrebbero introdurre delle disposizioni chiaramente e palesemente inutilizzabili.
  12. Non mi sembra una questione di dissezione tricologica: salvo l'ipotesi di sabotaggio della Giulietta della prova da parte di Autobild (così faccio contenti i complottisti), il rischio che il pedale dell'acceleratore si incastri a fondo corsa mi pare sia qualcosa di più di una semplice magagna, visto che stiamo parlando di sicurezza. Mi fa piacere che FIAT abbia preo immediatamente in carico il problema e che sostituirà il disco di plastica incriminato. E' una decisione da impresa responsabile e questo la distingue certamente da Toyota, per cui hai fatto bene a precisare. Il problema della Toyota riguardava l'acceleratore. L'analogia sta in ciò. Il fatto che per quella vicenda Toyota abbia a lungo negato il difetto e proposto delle finte soluzioni che non risolvevano il problema è certamente grave, ancora più grave per il fatto che detto problema rendeva le macchine insicure. Se si fosse parlato del cassettino portaoggetti, della plafoniera o della radio, certamente il negare il problema da parte del costruttore non avrebbe causato la campagna di legnate a cui abbiamo assistito e che, ripeto, la Toyota si è andata a cercare. In altre parole se il pedale dell'acceleratore si incastra, NON è una piccola magagna.
  13. Giusta precisazione, ma rispondendo ad altri che parlavano di "piccola magagna", resta il fatto che per me "piccola magagna" è la radio che funziona male, lo sportellino portaoggetti che non si chiude, cose così. Il pedale dell'acceleratore che si blocca a fondo corsa mi pare una cosa molto più seria.
  14. Oddio, se questo problema è confermato, non è una piccola magagna, eh. Voglio dire, Toyota si è beccata delle gran randellate per un problema analogo. Comunque meglio che sia venuto fuori ora, così che ci possano mettere mano e fornire ai clienti la macchina senza questo "bug".
  15. O, in altre parole, Pomigliano è nato per essere proprio un grande ammortizzatore sociale (così cito pure Net) dove le ragioni industriali sono secondarie e asservite all'assistenzialismo più spinto. Lo stabilimento non fu costruito per produrre macchine, ma per dare occupazione con la scusa di produrre macchine.
  16. Quello di Pomigliano è un peccato originale. L'IRI, allora proprietaria del Biscione, decise di farlo costruire non per dare più forza alla produzione Alfa, ma per favorire lo sviluppo del mezzogiorno. Dal punto di vista industriale aveva poco senso, tant'è che Luraghi, allora presidente di Alfa, si oppose strenuamente all'idea, ma le ragioni politiche prevalsero su quelle industriali.
  17. Le teste sindacali non rotolano mai, diranno nei loro bei cortei che il padrone è brutto e cattivo e che loro sindacati, ultimo baluardo alla difesa dei lavoratori, non hanno ceduto. e che non hanno colpe. D'altra parte però, sia chiaro, non abbiamo l'opera pia dei francescani scalzi, eh. Stiamo parlando di gente che, in alcuni stabalimenti, ha imposto ai propri dipendenti l'obbligo di dover richiedere per iscritto al capo linea il permesso di poter andare al cesso.
  18. Lo straordinario esigibile unilateralmente sarebbe limitato a 80 ore annue, da contratto nazionale sarebbero 48 (40 per i turnisti). Non c'è sta grande rivoluzione, eh, tanto più che lo straordinario viene compensato con maggiorazioni superiori a quelle previste dal medesimo contratto nazionale. Per quanto riguarda le misure contro l'assenteismo anomalo (leggasi malattie farlocche)... che avevo detto? Sono questi i comportamenti dei sindacati che ti fanno cadere le palle.
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