A quello che ha detto Cosimo io vorrei aggiungere alcune cose.
Abbiamo seriamente rischiato il disfacimento dell'eurozona e, comunque, anche dopo l'accordo, quel rischio non è completamente rientrato.
La posizione tedesca nel corso delle ultime trattative è stata irresponsabile. Capisco che si aveva a che fare con un soggetto inaffidabile ed arrogante (Tsipras), ma un conto è vincere, un conto è cercare, ad ogni costo, l'umiliazione dell'avversario. E Schauble aveva questo come obiettivo. L'aver fatto trapelare alla stampa una proposta informale in cui si ipotizzava l'uscita temporanea della Grecia dall'eurozona (accompagnata da aiuti umanitari, sic.) dimostra che la Germania punta a comandare nell'eurogruppo, non a guidare. Per ottenere il suo risultato, cioè stravincere, la Germania era disposta a far saltare uno dei principi della moneta unica, cioè la sua irrevocabilità, attraverso una modifica dei trattati. Ripeto: il tutto solo per umiliare Tsipras.
Sul fondo di garanzia lussemburghese (su cui non commento per carità di patria) abbiamo assistito ad una rottura delle trattative che è stata ricomposta solo grazie all'intervento, fuori di protocollo, di Tusk.
A costo di essere ripetitivo: prima si elimina Schauble dall'eurogruppo, meglio è.
Come corollario possiamo ricavare un altro principio. Fino ad oggi i noeuro hanno sostenuto che la moneta unica è voluta e, di fatto, mantenuta in piedi dalla Germania. Abbiamo invece ormai la prova, oltre ogni ragionevole dubbio, che alla Germania della moneta unica non fotte una sega. I noeurosti si dovranno quindi cercare nuove teorie del complotto.