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Quello che dici è proprio la spia di una pessima convinzione diffusa, evidentemente, specie tra chi ha una divisa. La Cassazione civile e penale in merito è univoca, e il Codice della Strada, che dovrebbe valre in primis per chi lo dovrebbe far rispettare, prevede deroghe chiare: ho difeso almento venti volte i VdS (veicoli di Stato) per le prodezze dei conducenti e so bene come funziona: la relazione di servizio serve a meri fini interni, specie per eventuali danni al veicolo: infatti, qualora non vi sia concorso di colpa (che puntualmente il dirigente va a pietire) dei danni risponde in proprio il conducente. Il resto, diceva il boss in un film, sono chiacchiere e distintivo. Art. 177. Circolazione degli autoveicoli e dei motoveicoli adibiti a servizi di polizia o antincendio e delle autoambulanze L'uso del dispositivo acustico supplementare di allarme e, qualora i veicoli ne siano muniti, anche del dispositivo supplementare di segnalazione visiva a luce lampeggiante blu e' consentito ai conducenti degli autoveicoli e motoveicoli adibiti a servizi di polizia o antincendio, a quelli delle autoambulanze e veicoli assimilati adibiti al trasporto di plasma ed organi, solo per l'espletamento di servizi urgenti di Istituto. I predetti veicoli assimilati devono avere ottenuto il riconoscimento di idoneita' al servizio da parte della Direzione generale M.C.T.C. Agli incroci regolati, gli agenti del traffico provvederanno a concedere immediatamente la via libera ai veicoli suddetti. I conducenti dei veicoli di cui al comma 1, nell'espletamento di servizi urgenti di istituto, qualora usino congiuntamente il dispositivo acustico supplementare di allarme e quello di segnalazione visiva a luce lampeggiante blu, non sono tenuti a osservare gli obblighi, i divieti e le limitazioni relativi alla circolazione, le prescrizioni della segnaletica stradale e le norme di comportamento in genere, ad eccezione delle segnalazioni degli agenti del traffico e nel rispetto comunque delle regole di comune prudenza e diligenza. Chiunque si trovi sulla strada percorsa dai veicoli di cui al comma 1, o sulle strade adiacenti in prossimita' degli sbocchi sulla prima appena udito il segnale acustico supplementare di allarme, ha l'obbligo dl lasciare libero il passo e, se necessario, di fermarsi. E'' vietato seguire da presso tali veicoli avvantaggiandosi nella progressione di marcia. Chiunque, al di fuori dei casi di cui al comma 1, fa uso dei dispositivi supplementari ivi indicati e' soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da lire centomila a lire quattrocentomila. Chiunque viola le disposizioni del comma 3 e' soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da lire cinquantamila a lire duecentomila.
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se non è così, puoi indicarmi gli articoli del CdS che ti confortano? A me purtroppo spiace proprio che sia come dicevo (e ho un'esperienza personale in merito)
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ieri sera ho portato per parecchi km una serie 1 163 cv di un amico. Vi devo dire che sono rimasto molto sorpreso dalla notevole linearità di erogazione del motore: alla fine ho chiesto di vedere la carta di circolazione perché pensavo si fosse sbagliato ed aveva la 120 cv. Era invece proprio la 163 cv. Il multijet su 156 mi è sembrato (rilievi cronometrici esclusi) molto più cattivo e grintoso e con uan spinta più persistente agli alti regimi. Qualcuno, in tale comparazione, ha avuto le stesse sensazioni?
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ok, concordo. E tenete presente che i francesi hanno partecipazioni rilevanti in tante grosse banche italiane, tipo Intesa e che il presidente Generali è un francese, etc. etc.: E' sufficiente ricordare che hanno dichiarato Danone "azienda strategica per la nazione" per dire quanto siano patetici e fuori dal tempo. Su questo qualsiasi governo non dovrà cedere: o reciprocità o niente e Paribas può tornare a casa.
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stai scherzando, per passare devi avere sirena e lampeggiante: e posso garantirti che rispettano il codice davvero molto poco. Comunque questo del topic è un brutto episodio: si sono fatti forse prendere la mano dal fatto che questo qui era drogato e molto reattivo. Brutta storia.
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ma è mai possibile che mettono su Brera lo stesso 2.4 con gli stessi cavalli di Croma? Mah
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Vi aggiungo il tassello finale, che in parte giustifica quanto osservavo all'inizio del topic http://www.altalex.com/index.php?idnot=10373
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Il problema è anche quello dei due Corani: la parte tollerante e pacifista e quella jihadista. Quindi un problema interno, indubbiamente, all'islam- Poi, e ciò è davvero un ostacolo, l'islam tende ad invadere il diritto + che la coscienza e ciò crea una società ovviamente totalitaria. Ciò deriva dalla natura di "libro rivelato" del Corano, quindi indiscutibile (prevedo fatwe a volontà per chi si azzarderà a sminuzzarlo come è stato fatto impunemente -giustamente- per i vangeli nel vano tentativo di demolirne la credibilità storica). Segnalo un articolo sull'Espresso di settimane fa sul tema dell'arretratezza culturale, anche in senso scientifico, che caratterizza anche i più ricchi stati arabi come conseguenza di una visione del mondo fatalista e sottomessa, tecnicamente circolare: sono osservazioni non del tutto nuove ma ottimamente motivate. Una nota a margine: provate ad ottenere dall'ambasciata di qualsiasi paese arabo il nulla osta per il matrimonio di una loro cittadina senza la garanzia dell'islamicità. Non l'avrete mai. E non parlo di Stati ove si applica la sharia. Indubbiamente un problema per noi e i nostri figli.
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esatto, si era pensato di darlo su 159 a 165 cv (giusto due cavallini + che BMW). Piuttosto, che sia la volta buona che il massimo step lo diano solo ad Alfa e non ci si trovi su Stilo e Croma le stesse potenze max che stanno su GT e 159
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si assiste ad un vero e proprio inseguimento di potenze tra il 1.9 ed il 2.4. Ricordate che il 2.4 commonrail nasce 136 cv. Il suo primo step è a 140, quindi 150, ancora 175 ed oggi 200. Il 1.9 nasce 105 cv, poi 116, quindi, con le 16v, raggiunge i 140 già del 2.4, ancora i 150 ed a breve i 175. Il tutto in pochi anni. Spiace solo per gli amanti dei benzina ma questi, senza turbo, sono finiti.
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dal Corriere Sconcertante retroscena della vicenda che ha diviso i giudici «La ragazza dello stupro vive con il patrigno» La protagonista della sentenza choc della Cassazione, ora maggiorenne, è tornata a casa insieme al suo violentatore STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO ROMA - Allontanata nel 2001 dal nucleo familiare dopo la denuncia per violenza sessuale del convivente della madre, al compimento della maggiore età ha lasciato la casa protetta alla cui custodia era stata affidata, ed è tornata a casa dove ora vive assieme con la mamma e il patrigno violentatore. È questo lo sconcertante retroscena della vicenda che ha sconvolto l'Italia dopo il pronunciamento della terza sezione penale della Corte di Cassazione che ha accolto il ricorso presentato dalla difesa del patrigno, concedendo un'attenuante che era stata negata dai giudici di secondo grado. 18 febbraio 2006 In effetti, altro problema affrontato è quello che il rapporto in questione era orale, ove l'essere dissenzienti è meno dimostrabile. Comunque, non vi è alcun principio giuridico statuito, ovvero non si trarrà una massima da questa sentenza i cui effetti sono limitati al caso concreto, giudicato molto sui generis.
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Purtroppo, temo proprio di essermi sbagliato: ancora troppa fede nella saviezza dei giudici: si vede che non imparo mai. hanno effettivamente fallato e non di poco
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attenzione: poi magari la rivediamo, però è plausibile anche questo: cioé che la Corte d'Appello avesse ritenuto sussistere aggravanti non riscontrate dalla S.C. e di qui quella parte motiva: quanto alle attenuanti, le voglio vedere: io penso che siano solo quelle praticamente dovute all'incensurato. Se non è così, ogni censura è meritata
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Come non concordare: ma, come detto, il focus giuridico è differente: tutto dipende dal c.d. principio di offensività, quello per cui oggi non è reato l'adulterio (o non ledono il comune senso del pudore comportamenti prima denunciabili) o lo è il terrorismo internazionale. Il dolore non ha peso e misura e, tuttavia, chi giudica un criterio lo deve adottare. Se si partisse dall'idea, giusta, che la vita umana non ha prezzo, non potrebbe mai esservi un risarcimento perché qualsiasi moneta degraderbbe il valore della vita. E così è per l'integrità fisica, inclusa quella del caso di specie. In sostanza, un esempio: lo stupro vale sempre 5 anni: non è attenuante che la vittima avesse già avuto rapporti (cosa che dovrebbe provocare scandalo): è aggravante, invece, che non li avesse avuti (per l'effettivo maggior danno). Se la S.C. ha ragionato così, condivido: altrimenti, ma sarebbe strano, non va bene.
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devo aggiungere che qualora l'integrale della sentenza vada nel senso indicato da qualche scoop e punti troppo sulla vittima anziché sul reato, il mio giudizio va rivisto, anche perché ormai è un reato contro la persona, non contro la morale.
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ma non si tratta di dare giudizi morali. Il punto è che in certe situazioni si deve ragionare anche per presunzioni, tecnicamente parlando, per darti 7 anzichè 7 anni e mezzo di carcere. Lo stupro è sempre un trauma enorme, è ovvio ma non è in discussione: ma il danno può astrattamente dirsi 90 se a subirlo è persona che ha già vissuto esperienze sessuali, chiaramente consenzienti e potrà essere 95 se a subirlo è chi non aveva manco idea di cosa fosse un rapporto sessuale. E' lo stesso concetto per cui il risarcimento è maggiore quanto minore è l'età della vittima a parità di danno: si parte dal criterio di vita probabile e, quindi, del tempo in cui si dovrà convivere con la menomazione e gli esempi sono infiniti. Ripeto che non è uno scandalo la sentenza ma, chiaramente, come riportata dai giornali può scatenare reazioni. Che poi abbia reagito anche Calderoli, che ovviamente non avrà letto nulla, dovrebbe far riflettere.
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scusate, ma non lo sapete che le riduzioni giornalistiche di una sentenza vanno lette al + per intrattenersi nel gabinetto? E che diamine: non c'è uno che ha letto l'integrale e tutti a dare giudizi! Ma vi ricordate il caso jeans: beh, lì si discuteva solo della prova dello stupro, non certo che se hai i jeans hai meno diritti: va visto il caso esaminato dalla S.C. e poi la massima. In questo caso il principio mi sembra chiarissimo e non vedo lo scandalo: ferma la condanna, fermo tutto, non è che lo stupro non sia tale se non c'è verginità, ma vi è sicuramente un'aggravante se la ragazza era vergine.
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non entro + di tanto nel merito: mi chiedo solo che stato mentale abbia questa finlandese che viene in Italia e si disturba per un crocifisso al punto da portare la cosa fino al Consiglio di Stato (non immagino con che spese e non ricordo neppure se a scuola mia c'era). Comunque non è vero che il Consiglio di Stato ha applicato la legge e basta: ne ha invece dato una interpretazione assolutamente estensiva e politico-filosofica più che strettamente giuridica: che poi a mio avviso sia anche opportuna per tante ragioni è altra cosa.
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si, ma a parte il prezzo (che tra 156CW e 159 SW sarà un 10% a parità di allestimento, credo), sono quei 466 cm a darmi noia, specie al garage dello studio: mi dicono che 159 dovrebbe avere, tra circa 15-18 mesi, una versione CW col 2.4. Se è vero, quella sì che sarà spettacolare. Comunque, dopo una prova, se ne riparla.
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vero vero. Le notizie sono di CW e SW in linea fino a 12/06, con la seconda ancora richiesta, specie come mezzo aziendale. E vi dirò che, sinceramente, con questo ribasso di 4 mila euro, il motore 150 cv euro 4 ed una complessiva tecnologia eccellente, sto seriamente pensando di cambiare la sw 116 cv e3, visto anche che avrei un vantaggio contrattuale: tutto si potrà dire, infatti, ma non che la CW non sia un gioiellino. Ne avrò una in prova tra qualche giorno: se mi convince, chissà...
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uhelà, bentornato Fusi (sì, immagino sia OT, ma va bene)
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E' il positivo sequel della storia e ben valga, anche qui, "i soliti inglesi" ma con accezione positiva La famiglia Di Lorenzo scrisse a "Repubblica Palermo" e all'ambasciata italiana Il club inglese chiede scusa e invia nuovi biglietti Londra, furono cacciati dallo stadio Il Chelsea si scusa con tifosi siciliani di VALERIO TRIPI PALERMO - Si è conclusa positivamente la vicenda raccontata a "Repubblica" da Cristoforo Di Lorenzo, il tifoso siciliano del Chelsea cacciato fuori dallo Stanford Bridge di Londra insieme ai suoi figli Giuseppe e Salvatore senza alcun motivo apparente. La famiglia Di Lorenzo, infatti, ha ricevuto le scuse del Chelsea che li ha anche invitati per una partita di campionato della squadra di Josè Mourinho. Cristoforo, Giuseppe e Salvatore Di Lorenzo qualche domenica fa avevano coronato un sogno, entrare in uno degli stadi simbolo del calcio inglese. Da San Giuseppe Jato a Londra per assistere al match della Premier League tra Chelsea e Charlton. Tutto sembrava filare liscio quando al decimo del primo tempo i tre sono stati avvicinati da un addetto alla sicurezza, Kevin Armstrong, che li ha accompagnati in una sala adiacente alla tribuna. Dopo aver chiesto spiegazioni, l'unica cosa che gli addetti alla sicurezza del Chelsea continuavano a ripetere alla famiglia Di Lorenzo era che i biglietti in loro possesso erano illegali. Cosa che proprio non andava giù ai tifosi siciliani di Crespo e compagni che avevano acquistato i tagliandi in un Access Tickets del Chelsea. Di Lorenzo, che credeva di essere stato portato fuori dagli spalti dello stadio del club londinese esclusivamente perché italiano, rientrato in Sicilia si era rivolto al nostro consolato a Londra per avere spiegazioni sull'accaduto, temendo di essere stato vittima di un episodio di razzismo. Il console italiano a Londra Giovanna Piccarreta si è interessata personalmente della vicenda intercedendo presso la società londinese. "Il manager del Chelsea - scrive la console alla famiglia Di Lorenzo - mi ha spiegato che il motivo per il quale siete stati allontanati dallo stadio è che i vostri biglietti sono stati acquistati presso un punto vendita non autorizzato e quindi illegali. Il manager ha risolutamente escluso che siete stati discriminati in quanto italiani. D'altra parte posso aggiungere che la squadra ha avuto per anni dei tesserati italiani, da ultimo l'allenatore Claudio Ranieri. Il Chelsea ha offerto come manifestazione di scuse per l'accaduto tre biglietti per assistere a una partita dagli spalti dello Stanford Bridge. Sarete messi in contatto direttamente con Gary Staker, il direttore amministrativo del Chelsea che si è occupato del caso, per scegliere la partita e mettervi d'accordo sulla modalità di consegna dei biglietti". La missiva della console ha riempito di gioia Cristoforo Di Lorenzo. "Appena ho ricevuto la e-mail - racconta il papà di Salvatore e Giuseppe - mi sono commosso. Ho ringraziato la console per quello che ha fatto per noi. Devo ringraziare anche "Repubblica" perché si è interessata al caso è ha dato risalto a quanto ci è accaduto allo stadio. Il consolato ci aveva chiesto alcune prove della storia che stavamo raccontando e tra le cose che abbiamo inviato c'era anche una copia dell'articolo che è stato pubblicato sul vostro giornale. Ovviamente non era in gioco il valore economico dei biglietti, che per altro avevamo acquistato in un Access Tickets indicato dall'ufficio del turismo londinese, ma l'orgoglio di essere e sentirsi italiani in qualsiasi parte del mondo". Il Chelsea, attraverso il consolato, ha inviato alla famiglia Di Lorenzo una lettera di scuse. "Considero chiusa la vicenda - dice Cristoforo Di Lorenzo - anzi devo ammettere che il modo in cui si è risolto il caso è andato oltre le mie più rosee previsioni. Ritenevo giusto che la società del Chelsea ci porgesse le sue scuse per quanto accaduto dal momento che noi eravamo dalla parte della ragione nel pieno rispetto delle regole, ma non mi aspettavo l'invito del club di Abramovic allo stadio. Che partita sceglieremo? Certo, l'ideale sarebbe Chelsea-Barcellona di Champions League, ma credo che per quell'evento lo Stanford Bridge sia già tutto esaurito. A noi basterà una partita di Premier League qualsiasi, giusto per chiudere un cerchio e tornare allo stadio praticamente dal momento in cui lo abbiamo dovuto abbandonare. Nel frattempo seguiremo sempre il calcio inglese in televisione, continuando a fare il tifo per la squadra di Jose Mourinho, ma seguendo con un occhio di riguardo anche il nostro Palermo". (7 febbraio 2006)
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E' ineccepibile ed è il sunto del confronto democratico. Aggiungo che, ovviamente, la presunta offensività va limitata alla satira, per definizione zona franca. Sarebbe inaccettabile l'offesa gratuita o basata su falsi. Ho letto che Sofri aveva suggerito ciò che anch'io avevo scritto (e non so se preoccuparmi di ciò) in ordine alla opportunità di una manifestazione di solidarietà di tutti i quotidiani europei. Credo sarebbe davvero importante. Altrimenti, temo si vada alla deriva BBC che si autocensura al punto di parlare di "bombisti" per i terroristi di Londra. Trovo poi patetica la posizione di Bush che dopo aver fatto davvero tanto per l'odio ha il coraggio di condannare le vignette, offendendo le basi della sua (?) America.
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non ci sei, qui non ci sei. Non mi pare che ci siano state violente manifestazioni di piazza contro, ad esempio, un libro come Il Codice da Vinci dove il Cristo e la religione cristiana (e cattolica in particolare) vengono veramente offesi, altro che Maometto con la bomba in testa (e nell'800 si pubblicavano vignette atroci contro Pio IX senza che nulla accadesse). Questo voler sempre equiparare da vecchia sinistra terzomondista ormai ha fatto davvero l'acido. Il Vaticano, poi, dovresti saperlo, para il sedere non per sé ma per le minoranze cristiane che, in Palestina ed Iraq in particolare, subiscono vessazioni che noi, nell'Europa delle libertà, manco immaginiamo anche se ci piace pontificare con le chiappe al caldo.
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Scusatemi, ma a me sembra molto semplice: le vignette non sono né particolarmente riuscite né particolarmente offensive se non per il fatto che vanno contro la tipicità iconoclasta islamica (sunnita, in particolare). Di fronte alla richiesta di scuse, si comprende l'abominevole mentalità di chi le chiede che crede che anche da noi i giornali non siano liberi ma espressione di questo o quel governo. La risposta dei quotidiani liberi europei, per solidarietà, che condividissero o meno le vignette, avrebbe dovuto essere quella di ripubblicarla, tutti. Perché in questi casi il vero errore è lasciare solo chi è esposto al fanatismo. Delle due l'una: o restiamo liberi o ci faremo condizionare dai fanatici: certo, la libertà ha sempre un suo prezzo, in questo caso quello di rischiare queste scenate, ma è irrinunciabile. Altrimenti, pian piano, ci autocensureremo limitandoci come se ci trovassimo tutti a Teheran, a Ramallah o a Medina.