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O sei più giovane o forse non ricordi le Panda 30 bicilindro con sdraio e tettuccio da cui pioveva tutto. Sai, quelle con fascione inferiore plasticato e da cui, nonostante tutto, riusciva a fuoriuscire ruggine.. Andiamo, su.
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Ieri un collega di studio ha ritirato la sua Brera fiammante: 2.2, grigia, tetto sky window, iper accessoriata, ovvero uno degli esemplari mandati un mesetto fa ai conc. L'ha voluta subito e non c'era che da prendere queste qui. Ritirata ieri, commenti noti: motore con rombosità vagamente rimembrante le Alfa di un tempo in aspirazione, assolutamente non impressionante per potenza ma è lo stile a fare la regina. Oggi, secondo giorno di vettura ritirata (vettura sottoposta a mille controlli anche dal conc proprio perchè di prima serie, compresa riattaccatura paraurti ), si è staccato di netto l'intero pannello portiera ed altre cosette (tutte insieme, per far festa) che vi potrò meglio illustrare quando il collega torna via dal conc (è ancora lì !). Mi chiedo, come da provocatorio titolo, quanti santoni avrebbero pontificato sull'incapacità (ad essere buoni) degli operai dell'Alfa di Pomigliano se questa vettura, per caso, fosse stata assemblata lì (a proposito, mai sentito nulla di simile per la GT, neanche agli albori) e non nel nebbioso stabilimento dell'eccellente Pinin. Fatta questa piccola osservazione, mi chiedo ancora come l'Alfa (ove produca produca) pretenda di convincere la gente a scucire 40mila € per avere problemi da Fiat Panda vecchio tipo.
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da come descritta, è sostanzialmente una 156 1.9 mjet 150 cv euro 4 con allestimento molto simile al Classic (+ VDC), cioé il + equilibrato dell'ultima serie (nonché il mio, eh eh). Io, francamente, anche meglio accessoriata (cioé con tutto quanto descritto +sensori di parcheggio, changer cd), già un anno fa l'avevo avuta a meno di 26mila euro (rifilando oltretutto un usato supervalutato): quindi non mi scandalizzerei per il prezzo (che qualcuno dice basso): anche la Cross dubito che qualcuno l'abbia pagata davvero 39mila euro (proposta a 30 in versione luxury già un anno fa). Mi sembra un'ottima fine serie: d'altra parte 75 1.6 i.e. restò in produzione per quasi un annetto circa dopo l'arrivo di 155. Io stesso, se mi scadesse oggi il formula, penserei seriamente ad un'altra 156 mentre escludo in partenza la 159, troppo grossa, ingombrante e costosa per le mie esigenze.
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Sulla clientela, pur privo di dati riscontrabili, ho parlato di provenienza da Giulia per quanto riferitomi dai tanti possessori di ambo i modelli, per fascia prezzo (una Super, quando uscì, costava, a correzione d'inflazione, + o - quanto l'Alfetta72) e perché è ben difficile immaginare che Alfetta, grande successo commerciale, abbia da ringraziare i clienti delle Berlina, ben pochini rispetto ai tantissimi figli della prolifica Giulia il cui naturale sbocco, in sede di sostituzione dell'indimenticabile, fu l'Alfetta (sola per 5 anni, senza la sorellina minore Giulietta). E' verissimo il discorso sulla 164 che, in effetti, su segmento inferiore, viene oggi riproposto da 159 e domani, probabilmente, da 149. Ciò (riposizionamento in alto berlina media) consente forse di aprire la strada anche ad una erede della berlinona 2000/2600, ripreso in parte solo dalla sfortunata 6.
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mah, tutto molto interessante e, magari con minor competenza ma non passione, io ho sempre riassunto così le successioni: Alfasud-33-145/6-147 (Arna sottotipo) Giulietta-Giulia-Giulietta-75-155-156 1900-1750/2000-Alfetta-90-164-166 2000/2600-Alfa 6 E' vero il discorso di Taurus sulla crescita dimensionale delle cilindrate ma l'Alfetta non la metterei in successione con la Giulia: l'equivoco nasce sicuramente dal fatto che sullo stesso pianale furono prodotte 4 berline (Alfetta-Giulietta77- 90 e 75) che poi pretendevano di differenziarsi: è anche vero che appare eccessivo vedere nella stessa linea di continuità Alfetta e 166 anziché 156, ma questo deriva dalla diversa declinazione del concetto di berlina sportiva tra Giulietta e 75 rispetto ad Alfetta (più elegante ed importante che sportiva). Detto questo, è ovvio che a voler immettere in schemi anche di successione forzata automobili sulla cui uscita, cilindrata, etcc., hanno influito fattori (storici ed economici) anche diversi dalla mera programmazione può esserci un fuorviamento (né i segmenti erano così rigidi). Infatti, se l'Alfetta non è successore di Giulia è pur vero che nell'immaginario collettivo medio è invece proprio così e, soprattutto, la clientela di Alfetta proviene molto spesso da Giulia.
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Davvero con amiciciza, vorrei dirti: parlare di "cultura" o "radicamento popolare" (curioso per un impianto che non ha 40 anni) in questi termini equivale a dire che ci sia una "cultura del furto" e questo non mi sembra accettabile, anche se tenti di dirlo elegantemente. Mi chiedo cosa sarebbe accaduto se avessimo avuto (parlando di furti)una "Napolat" invece della "Parmalat" o la "popolare di Crotone" invece di quella di Lodi (dove, va detto, la scaltrezza del ladro in doppipetto e cravatta blu è incommensurabilmente superiore a quella di un volgare scippatore in motorino). E poi, per la verità, resta sempre da provare che le alfanord non avessero i problemi delle alfasud (anzi) o che le GTV-Spider 8ad Arese, inizialmente, se non sbaglio) fossero ben assemblate (una schifezza, lo sanno i possessori, specie sino alla seconda serie): né, avendo avute in famiglia 2 Lybra e 3 156 posso dire che la seconda sia davvero inferiore alla prima, anche solo per assemblaggio (è chiaro che Lybra ha qualche plus di marca): quanto a 166 è un paragone fuorviante, è il top di gamma e costa 10mila euro in più. Tutto ciò, ovviamente, con piena coscienza delle gravissime problematiche che affliggono una determinata parte della Campania.
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premesso che mi riporto a quanto già scritto sopra che mi sembra valere sempre di più, vorrei sapere se hai notizie di licenziamenti a Pomigliano per furto pezzi in fabbrica: se le hai, gentilmente ci dici quanti sono stati, altrimenti teniamo da parte la cultura locale che fortunatamente c'entra poco, salvo che si voglia ritenere che Elasis, CNR o Cira abbiano problemi di cultura locale.
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mah, un pochino qualche preconcetto, un pochino il prof che trovi sempre in ognuno di noi ed anche un tantino di verità, che però non riguarda certo solo Pomigliano che, oggi, per fortuna, è una realtà completamente diversa dal tempo dell'Alfasud, all'epoca anche covo brigatista: non è tuttavia inutile ricordare che al tempo dell'Alfasud le Alfa prodotte ad Arese (le cosiddette Alfanord, per gli innamorati di questa definizione) avevano similari difetti e cioé facilità alla ruggine e, soprattutto, un assemblaggio scadente e basterà ricordare le guarnizioni dell'Alfetta. Ancor oggi, giusto dirlo, l'assemblaggio di GTV e Spider (non certo fatto a Pomigliano) non è mai stato un esempio per 156: e le Brera che ho visto non erano esenti da critiche come ho riferito da qualche parte ed inferiori alle 159 (ormai più rodate). Né 75 (ultima berlina nord, esclusa la fascia E) era assemblata meglio di 155 (prima berlina sud).
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Io avvo come primo treno delle Pirelli che dovetti cambiare a soli 36mila km che fischiavano e derapavano, una vera chiavica. Come te, ottima esperienza con le Dunlop, gomma comoda e con ottima tenuta e buona durata (anche 50mila se sai guidare): il gommista, generalmente, suggerisce la gomma su cui ha + margine. Le Michelin, è noto (e l'ho sperimentato su una Peugeot), tendono a non consumarsi oltre una certa soglia, anche se non conosco il comportamento delle Sport Pilot. Firestone è comoda e aderente ma a 30mila km la devi buttare. Uniroyal non l'ho provata ma me ne parlano bene.
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AX: Cmq io non intendevo accusare chicchessia di "rubare" nulla... converrai con me xò che la nostra cultura da sempre identifica almeno alcuni di quei comportamenti come esclusivi del buon cristiano. E se permetti a me infastidisce parecchio visto che mi sento latore di certi principi pur essendo laico fino al midollo. Benedetto Croce, filosofo liberale: non possiamo non dirci cristiani. Senza infastidirsi.
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da orson: Pio IX è stato proclamato santo da GPII nel 2000, tra accese polemiche Il 3 settembre 2000 Pio IX è stato proclamato beato, non santo.
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concordissimo. A riproposito di assisi 86, da ricordare l'abilità del card. Etchegaray che, per limitare i temuti danni, sostituì il "pregare insieme" (effettivamente criticabile) con "stare insieme per pregare"
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mah. senza rifare ragionamenti un pochino triti, anche perché se no si è noiosi, io direi di lasciar da parte i teologi: il santo è infatti appunto un esempio, significa amico di Dio ed è comunque stato un peccatore, anche grave (a cominciare da Pietro): la moltiplicazione di epoca gianpaolina era dettata proprio dal desiderio di mostrare ai cristiani come fosse importante l'esempio e come la santità non sia cosa per asceti: ho avuto qualche piccola esperienza personale e sono d'accordo con questa impostazione: parlare di marketing è insensato : il marketing si fa al limite riducendo le canonizzazioni, non inflazionandole. Quanto agli avvocati del diavolo è giusto che ve ne siano: d'altronde è una figura sostanzialmente prevista dal diritto canonico. Però dovranno trovare argomenti più seri di quelli su Romero (candidato anch'egli agli altari) e delle teologia di Boff: su questi GPII ha avuto ragione ed ha anche nel tempo corretto un'impostazione logicamente nascente dalla naturale ostilità al marxismo di chi sotto il tacco dei rossi c'era stato davvero. Anche su questa canonizzazione avrei una esperienza importante indiretta ma non è forse il caso di pubblicizzarla. By
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se mangiare significa dirigere un quotidiano di proprietà di ..., allora tutti mangiano, ma che significa? Montanelli ha sempre detto di aver apprezzato l'editore Berlusconi fintanto che questi non decise di arruolare ad organo di partito "Il Giornale", tra l'altro fondato proprio da Montanelli che usciva dall'allora sinistrorso Corsera. Fino ad allora non v'era interesse del Berlusca a orientare il quotidiano che, infatti, era fatto a somiglianza del direttore e fondatore (come la Repubblica scalfariana). Da rammentare l'eleganza del Silvietto quando, parlando di Montanelli, post mortem, diceva "ah sì, il mio ex dipendente". Purtroppo, e questo si è palesato quando è sceso in politica, lui è uno che ha un concetto padronale di tutto (vedere F.I. per credere) Non credo proprio ci sia modo di attaccare su questo punto uno con tre palle come Montanelli
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Chiariamo: l'auto è stupenda ed ho avuto buone nuove anche per il comportamento del 2.2 che comunque proverò a breve. Però i problemi che prima ho rilevato potrebbero lasciare l'amaro in bocca a chi già aveva l'assegno staccato: e non parlo dell'assemblaggio non migliore di quello tanto criticato di Pomigliano (a propisto, anche la verniciatura lasciava a desiderare, cosa che con le vetture di Pomigliano non capita da tempo) e che magari migliorerà ma proprio della eccessiva bassezza del tetto che certo, a chi magari ha posseduto una 75 con quella seduta così bassa, proprio non andrà giù. Sui due posti dietro, che dire se non che l'Alfa ha un coupé 4 posti veri come GT che può coniugare esigenze di famiglia (come a suo tempo l'abitabile Coupé Fiat): la Brera sarà per campatori impenitenti e dal buon portafoglio o per chi ha figli adulti che vanno per fatti loro (o per Biancaneve che porta i suoi amici nani a fare la scampagnata). E chissà, tra un anno potremmo parlare finalmente di una istant classic italiana
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sabato scorso sono stato a vedere questa benedetta Brera con un amico interessato all'acquisto. Chiaramente era grigia con tetto in vetro, come molte mandate nelle concessionarie per questa piccola anteprima. L'effetto grigio (che non me gusta) era attenuato dal tetto che dava quasi un tono bicolore alla vettura. L'avevo vista rossa mesi fa e devo dire che, cambiando colore, sembra cambiare l'impostazione della vettura da sportiva ad elegante. Ciò che mi ha davvero colpito, tuttavia, è che una persona di statura normale come il sottoscritto (182) anche col sedile al minimo di altezza ha come orizzonte l'aletta parasole: ora, vabbene che il tetto in vetro abbassa tutto ma mi sembra che si sia davvero esagerato: forse che i collaudatori son tutti motociclisti? Non credo. Aggiungo, per tutti i furbetti che amano criticare l'assemblaggio (criticabile effettivamente) di Pomigliano, che quest'auto montata dal divin Pinin non aveva molti lamierati a squadra. Anzi, per dirla tutta, i paraurti erano palesemente troppo arretrati con neefasti effetti sulla linea del parafango e dello stesso anteriore, il cofano motore ci voleva il meccanico per aprirlo, etc. etc.. Da rivedere, tra qualche settimana, per una prova in pista promessa. By p.s.: mandate dallo psichiatra, prima che dall'oculista, chi sostiene che il posteriore sia abitabile
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Data la cronica esterofilia di questo paese, l'inchiesta era stata già anticipata dall'Espresso dell'altra settimana. Praticamente, in Italia è già roba vecchi e discussa. Ovviamente, essendo di provenienza inglese, appare vangelo. Ci sono molti elementi di verità ma non dimenticherei che queste stesse testate (FT ed Economist mi risulta condividano la proprietà) avevano data per morta la Fiat e l'euro sotto il dollaro: inoltre, partendo da alcuni dati, è sempre possibile avvalorare la propria tesi preconcetta (e la testata ce l'ha). Il problema della classe media e del suo reddito non è poi affatto italiano ma europeo in generale. Quanto a Silvio, tra poco si leva dalle palle (auspico). Quanto ai figli, cari ragazzi , io ho già dato.
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ma il limite non è sempre 130?
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auguri in ritardo, quando la torta è già finita ma c'è ancora qualche sorpresa da aprire (che sia bella!)