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orson

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Risposte pubblicato da orson

  1. Anch'io sono appena tornato dalla Norvegia e ho trovato carissima la benzina (tant'è che Oslo figura al secondo posto per "caroprezzi").

    E mi ha stupito molto dato che la Norvegia ha un PIL composto in gran parte dall'estrazione petrolifera (circa un terzo). Ed è una nazione oltre che autosufficiente per i consumi interni, anche grande esportatrice, soprattutto in Gran Bretagna di petrolio grezzo...

    Peccato che sebbene abbiano l'IVA al 24% abbiano un potere di acquisto più del doppio di noi italiani e infatti in giro si vedono ovunque macchine, SUV e PickUp americani nuovi di zecca...

  2. Hai ragione, ma il quesito, tornando a ciò che devono fare i politici, è:

    Vale la pena in un periodo di petrolio a costi elevatissimi puntare su un derivato del petrolio?

    Ovviamente la domanda è tendenziosa e contiene già la risposta.

    Tieni comunque presente che se aumentasse ancora un po' la rete distributiva si potrebbero adottare massicciamente soluzioni come quelle di Opel, con rapporto di compressione aumentato, che permettono maggiori autonomie e minori consumi.

    Ti aggiungo un pregio e un difetto del GPL.

    L'impianto costa meno che per il metano, è più pericolo del metano, come rischio di esplosione.

    Comunque le soluzioni tra pochi anni il metano potrebbe fare un salto di qualità con le bombole di nuova generazione.

    Si stanno sperimentando bombole in materiali compositi che permetterebbo:

    - Bombole non cilindriche, quindi migliore sfruttamento degli spazi e conseguente aumento dell'autonomia

    - Materiali compositi di carbonio, con pesi delle bombole molto contenuti, le utilizza la C3

    - Possibilità di portare le pressioni a ca. 400-470 Atm

    Le tecnologie esistono già (vengono utilizzate nel settore aerospaziale), da quanto ne so il problema principale è il costo

  3. Invece sarebbe semplicissimo risolvere il problema. E' sufficiente un accordo come quello già stipulato in Francia per cui è possibile istallare in garage un erogatore di Metano (collegato con la rete domestica) che consenta di fare il pieno la sera a casa.

    Ti garantisco che se esistesse in Italia comprerei l'auto a Metano. Ma ovviamente in Italia non se ne fa nulla perchè ci sono troppi interessi in gioco, dalle compagnie petrolifere, ai distributori di carburante. Almeno che stessero zitti, farebbero un piacere a tutti....

    Francamente a me la soluzione francese (inventata negli USA, ma i francesi non lo ammetteranno mai) non convince molto.

    Tieni in casa un compressore che porta un gas infiammabile a 200 Atm.

    Non dubito dell'apparecchio, ma delle manutenzione dello stesso.

    E? vero che hai valvole di non ritorno o cose simili, ma chi va a verificarle dopo un tot di anni?

    Inoltre pare che sia abbastanza costoso.

    Infatti la pressione del gas di casa è abbastanza bassa, per portarlo a 200 Atm ci vuole molta energia.

    Inoltre la ricarica mi risulta richieda alcune ore.

    Io mi affiderei di più ai self services. Li sono sicuro che ogni tanto si fa la revisione dell'impianto.

    I francesi hanno inventato questa soluzione anche perché hanno circa 20 distributori di metano, in Italia siamo già a 500

  4. Quindi Clini è in malafede?

    Vabbè, comunque il problema del Metano lo conosciamo e significa soprattutto scarsa autonomia e difficoltà di reperimento del carburante (no self service, poche pompe, tempi relativamente lunghi di rifornimento etc). Chi usa parecchio l'auto (che è anche chi sfrutterebbe più volentieri il Metano) non può impazzire per fare il pieno. Quindi alla fine l'offerta si riduce a pochi modelli soprattutto cittadini per chi l'auto la usa tutto sommato poco.

    Fa presto Lapo, ma o cambia qualcosa od il Metano non può essere considerato un carburante alternativo.

    Su Clini la mia impressione la confermo, un dirigente del suo livello non può dire sciocchezze del genere, contrarie a quelle che affermano tutti gli esperti del settore.

    Hai perfettamente ragione sul metano, ma... propri i problemi che individui sarebbero da affronatre da parte di un ministro.

    I Self service mancano per problemi normativo.

    All'estero molti distributori di metano sono solo self-service.

    Purtroppo la norma italiana prevede l'obligo di presenza di un addetto durante l'apertura del self service.

    A quel punto nessuno investe soldi per farlo.

    I distributori sono in grande aumento. Il vero problema è che mancano sull eautostrade.

    La regione Emilia Romagna ha ottenuto dalla società Autostrade che le aree di servizio per le quali viene rinnovata la concesisoen debbano installare il metano, perché Matteoli non estende l'accordo a livello nazionale?

    I tempi di rifornimento sono lunghi, ma nonpazzeschi, ormai su quasi tutte le auto si sta sotto intorno ai 5 minuti.

  5. Me sa che non sbagli di molto.... conoscendo di persona alcuni consulenti del ministero (che sono tali per ... .... .... ..... .... ....) non mi stupisco più di nulla :(

    Comunque al bravo Lapo, responsabile della promozione, si potrebbe suggerire un compitino non semplice: far entrare nella zucca degli italiani il concetto che "metano" non significa sfigati, o per lo meno non più sfigati che "gasolio" ... ;)

    Hai ragione, ma il problema è che deve convincere Fiat.

    Guardiamo la gmma Fiat nel Metano:

    Punto: buona macchinina, ma con un motore molto da 52Cv (a metano), sicuramente un'auto solo per chi vuole risparmiare al massimo.

    Doblò: Se uno vuole le serie speciali deve rinunciare al metano. Un bel malibù a metano no eh? solo la versione base da sfigato.

    Multipla:Non male come macchina, ma gli interno sono buoni ma spartani. Ma soprattutto il 1.6 torque è troppo piccolo per quella macchina.

    Inoltre la nuova Punto parte senza metano, riservato solo alla vecchia serie, per un annetto circa. Quindi sarà sempre la versione per i poveretti.

    Io speravo in una Croma a Metano, ma mi sa che butta male.

    Sui consulenti del ministro non so bene, ho solo sentito Clini, il direttore del ministreo, affermare pubblicamente che i diesel Euro IV sono "non inquinanti", solo un cretino (cosa che Clini non è) o uno in malafede può dire scioccheze del genere.

  6. Mi sembra la fiera dei cretini.

    Matteoli come ministro dell'ambiente si occupa di diminuire il prezzo della benzina, quando l'unico aspetto positivo di questo aumento del petrolio è sull'ambiente.

    I ministri economici che dovrebbero essere coloro che si preoccupano per l'aumento dei prezzi, se ne fregano.

    Lapo dichiara che punta sul metano.

    Bene, intanto la gamma a metano di Fiat sta arrancando.

    Dall'autunno ci sarà la C3 a metano.

    Se uno vuole un'auto piccola a metano fino a buona parte del 2006 dovrà prendere una C3 o accontentarsi della vecchia Punto.

    Se avessimo un ministro dell'ambiente serio dovrebbe dire, bene i soldi che incassiamo in più dall'aumento del petrolio li destiniamo al metano.

    Questa sarebbe un'operazione ambientalista.

    Potrebbe anche trovare d'accordo quei cretini dei Verdi. Sarebbe anche un garnde aiuto all'industria nazionale.

    Parlo non solo di Fiat, ma anche di BRC, Landi, Tartarini ecc.

    Siamo leder mondiali nella tecnologia del metano e il nostro ministro se ne frega.

  7. Beh, io, ma anche dei miei amici cattolici sono rimasti scandalizzati dall'uso finanziario di Padre Pio, con anche relativi scandaletti, nascosti bene, perché in Italia parlare delle schifezze delle chiese non si può (se non sbaglio è dopo alcuni di questi scandali nascosti che il vaticano prese il controllo finanziario del convento).

  8. Se è per questo qualcuno per vendere qualche auto in più ha sponsorizzato la GMG 2005.

    In generale a me pare assurdo che si usino le religioni a fini commerciali.

    Tutte e comunque.

    Ma, basta fare un salto a San Giovanni Rotondo e capire che l'utilizzo finanziario delle credenze religiose è abbondante

  9. In effetti la fretta nel chiudere il topic è stata eccessiva.

    Anche perché la notizia è vera.

    Su questa questione della pedofilia dei preti non mi dispiacerebbe una discussione.

    Vi dico la mia opinione.

    Su cosa ha torto la chiesa.

    C'è stato un atteggiamento di protezione dei preti pedofili francamente inaccettabile.

    Il fenomeno non riguarda solo gli USA, occorrerebbe ricordare che la protezione dei pedofili ha causato un movimento scismatico anche in Austria

    Su cosa ha ragione la chiesa

    Per me la pedofilia è un reato individuale.

    Insomam se il mio parroco fosse pedofilo, per me non è responsabilità del vescovo.

    Piuttosto chiederò la condanna del vescovo se lui sapeva di questa cosa e non ha fatto nulla.

    Ma la chiesa è il datore di lavoro del prete.

    E' come se un dipendente di Fiat fosse pedofilo e si chiedesse a LCDM di risarcire le vittime.

    A me questa cosa del risarcimento delle vititme da parte della chiesa insoamma pare un'aberrazione giuridica.

  10. Ah, comunque gli ebrei non sono rimasti troppo soddisfatti lo stesso.

    Loro chiedevano l'apertura degli archivi su PIio XII, ma chiaramente BIX ha glissato.

    Comunque un gesto utile, dopo il recente scontro con Israele, dovuto principalmente a ragioni economiche.

  11. spesso una cosa è insensata perchè non la si vuole capire

    Semplicemente è un elenco di sciocchezze.

    Guardiamo cose dice quel manifesto.

    NO al GAY pride

    Ok, allora uno è contro al Gay pride, non condivido, ma se argomentato potri ritenerla un'opinino e non un sopruso.

    No alla pedopornografia

    Sono d'accordo, ma cosa c'entra?

    Si tenta di far credere un'idiozia che non ha nessuan argomentazione, ovvero che i gay, siano pedofili.

    E' accertato che il 90% dei casi di pedofilia avvenfono in famiglia, quindi potrebbe essere la seconda riga di un manifesto contro la famiglia

    E' accertato che un numero significativo di caso avvengono nelle parrochcie (i radicali parlano dell'8%,comunque l'enorme quantità di scandali in cui è coinvolta la chiesa sul tema testimonia dell'importante presenza del fenomeno), quindi potrebbe essere il sottotilo di un manifesto conto la chiesa.

    Nessuno studio e nessuna statistica seria dice che l'omosessuale sia più pedofilo del'eterosessuale

    L'Italia ha bisogno di figli e non di omosessuali

    Bellina, come frase.

    Due cose scollegate.

    Se ho bisogno di figli invece che prendermela con chi è gay (in diversi casi sono anche persone che hanno figli), dovrei prendermela con chi è contro la fecondazione assistita, che riguarda un numero di persone molto maggiore che i gay.

    Oppure potrei dire che L'Italia ha bisogno di figli e non di preti, visto che neanche loro fanno figli (sappiamo che è solo una teoria, però viene venduta così).

    Oppure potrei proporre di vietare gli inviti alla castità.

    Insomma quel manifesto oltre a essere intollerante, visto che vuole impedire ad un certa quantità di cittadini di manifestare liberamente, è un insieme di non senso.

    Si adatta bene a quella feccia di Forza Nuova, ovvero a persone che hanno dei seri limiti di comprendonio. Delle persone che riscoprono il fascismo dlele origini, e allo stesso tempo si fanno paladine della cristianità non possono che essere ignoranti, visto che il fascismo delle origini era anticlericale (che poi dopo siano andati d'amore e d'accordo non apaprtiene alla schiera dei valori comuni, ma a quella degli interessi)

    Sarebbe più onesto dire "No al gay pride, perché ci stanno sulle .... gli omosessuali".

    Sarebbe un manifesto molto più intelligente di quello riportato

  12. Ma gli islamici sono anche perggio di voi contro gli omosessuali!

    E' la chiesa che va d'accordo con gli estremisti islamici su questi temi, mica i laici.

    Intanto, leggi, per capire da cosa devono difendersi i bambini:

    «DI FRONTE AI CREDITORI, bisogna sempre dichiararsi nullatenenti", recita una massima di cui non c'è traccia nei Vangeli, ma ben nota agli avvocati che si occupano di diritto fallimentare. L'arcivescovo di Boston, Sean O'Malley, se l'è sentita rammentare nientemeno che dalle autorità vaticane. O'Malley era convinto d'aver trovato una soluzione decente per mettere a tacere una volta per tutte lo scandalo dei preti pedofili che per decenni hanno molestato i ragazzini: chiudere una sessantina delle oltre 350 parrocchie della diocesi, liquidarne i beni e pagare i danni alle vittime. Un accordo extra giudiziale sarebbe già stato raggiunto dai rispettivi avvocati; nessuna cifra ufficiale, ma si parla di svariate centinaia di milioni di dollari. Qualche parroco s'è ribellato, 7 per l'esattezza, e subito ha trovato ascolto in Vaticano. Da Roma all'indirizzo dell'arcivescovo è partita una missiva dove -in punta di diritto canonico- si sostiene che la diocesi non ha il diritto di appropriarsi dei beni che le parrocchie hanno avuto in dono dai fedeli. Ben venga se i parroci decidono di consegnarli spontaneamente, ma in caso contrario il vescovo non si può imporre.

    Di fronte a un richiamo ufficiale della Santa Sede, O'Malley è stato costretto ad abbozzare. «Sono lieto che il Vaticano condivida i nostri obiettivi. Lavoreremo insieme per superare le divergenze interpretative». Daltronde quale sia l'atteggiamento della Curia romana nei confronti di chi accusa un sacerdote di molestie sessuali lo si è visto bene quando il cardinale Bernard Law, ex arcivescovo di Boston costretto a dimettersi di fronte a una rivolta popolare che aveva fatto disertare le chiese, è comparso in tv mentre officiava un'omelia per i funerali di Giovanni Paolo II, massimo onore per un porporato. L'interpretazione autentica della Santa Romana Chiesa si richiama a un precedente clamoroso con cui la diocesi di Bridgeport nel Connecticut riuscì negli anni '80 a negare qualsiasi indennizzo a chi da bambino era stato costretto a subìre le indesiderate attenzioni del prete all'oratorio. A spuntare la vittoria in tribunale era stato Edward Egan, brillante consulente giuridico del Papa, poi promosso arcivescovo di New York, sostenendo che i parroci sono «liberi professionisti» e quindi la diocesi non può essere chiamata a rispondere delle loro azioni. Vent'anni dopo, quando la morale laica ha affrancato dalla vergogna le vittime di violenza sessuale, e centinaia di cause di risarcimento contro i preti pedofili sono scattate in tutta America, questa concezione della Chiesa «a responsabilità limitata», come una società di capitali, cade come la manna dal cielo. Nello stato di Washington il vescovo di Spokane, William Skylstad, ha annunciato che difenderà con le unghie e con i denti i beni mobili e immobili della sua diocesi. Per mettersi al riparo da circa 70 richieste di risarcimento per «atti di libidine violenta nei confronti di minori», venerdì scorso ha chiesto al tribunale il regime di amministrazione controllata, ai sensi del Capitolo 11 della legge fallimentare, quello che garantisce protezione dai creditori alle società finite in bancarotta. Le vittime -a suo giudizio- dovranno vedersela con le compagnie di assicurazione, con cui aveva stipulato una polizza. Lo hanno immediatamente seguito i vescovi di Portland in Oregon e di Tucson in Arizona. A Oakland in California, la diocesi ha annunciato di voler chiudere la partita liquidando alle vittime un milione di dollari a testa, per un totale di 56 milioni tondi. Un affare, visto che le giurie californiane hanno sinora riconosciuto un indennizzo minimo di due milioni di dollari a testa in simili procedimenti. E una scelta lungimirante sotto molti aspetti, come spiegano gli esperti di diritto. In questo modo si evita il dibattimento in tribunale, dove spesso salta fuori che i vescovi erano perfettamente a conoscenza del perché a certi preti piacesse tanto occuparsi dei bambini. Ciononostante, quando si poneva un «problema morale», come le gerarchie cattoliche chiamano gli atti omosessuali tra un sacerdore e un minore, raramente le sanzioni disciplinari andavano oltre il trasferimento a un'altra parrocchia. E ci sono casi ancora più gravi, come quello avvenuto nell'arcidiocesi di Miami in Florida: nel 1984 il reverendo Ernesto Maria Rubio, pastore nella Chiesa di Nostra Signora della Divina Provvidenza, dopo aver violentato il figlio di immigrati clandestini cubani, lo ha minacciato di farlo deportare dalle autorità d'Immigrazione se non avesse tenuto la bocca chiusa. L'anno scorso la diocesi ha pagato un indennizzo di 3,4 milioni di dollari.

  13. Cero, che se si va a vedere il rigore morale degli investimenti della Sacra roamana chiesa si finisce sotto il ponte dei frati neri.

    Comunque non vedo lo scandalo nel fatto che anche in Italia qualcuno punti a fare ricerca biogenetica.

    Io sono contro alla brevettabilità dei frutti di quelle ricerche, ma i puri amanti degli embrioni sono più interessati a produrre presunti scandali, su affari legittimi.

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