A mio avviso, quella degli straordinari è tra le tante cose che vanno valutate con una buona dose di elasticità e buon senso.
In primis, se la cosa è occasionale o accade con frequenza.
Nel secondo caso, se questo viene "riconosciuto" in qualche modo:
- come busta paga (e lo straordinario ha paga maggiorata, buttala via)
- come recupero ore (che schifo non fa neppure quello)
- come possibilità di accesso a occasioni di crescita professionale
E l'ultimo punto, è quello più trascurato. Si pensa di "fare i propri esclusivi interessi" limitandosi al minimo sindacale e a essere "intransigenti e inflessibili"...ma si rischia di essere...dei pirla...per due motivi:
1- il primo, è che di questi tempi, quando il lavoro c'è, è bene prenderselo e fare bene. I cicli sono più esasperati rispetto a un tempo, con più alternanze tra "non so da che parte girarmi" a "oltre che i pollici mi girano anche le palle".
In questi frangenti non deve esistere il "lo faccio domani". Perchè meglio finire...in modo da aiutare l'azienda a fare fatturato e fare utili. Perchè il dipendente E' parte dell'azienda....se l'azienda non genera utili, il suo stipendio da dove esce?
2- il secondo è a lungo termine. Se non convinco l'azienda a puntare professionalmente su di me (perchè uno che alle 16:55 è SEMPRE già col cappotto NON fa buona impressione. Quelli che han tirato su da zero l'azienda/studio lo vedono come un figlio....e vogliono persone su cui fare affidamento soprattutto nelle emergenze e non che li lasci nella cacca)...NON cresco professionalmente.
E quindi rischio poi alla lunga di combattere sul posto di lavoro con persone che hanno la metà dei miei anni ma il doppio delle energie.....
Se invece si è cresciuti professionalmente, si sopperisce con le competenze...e si lascia correre gli altri.
Va bene non diventare dei "workaholics"...ma il "lavoro per vivere" sottointende che il lavoro remuneri in maniera soddisfacente.
A rimanere fermi poi diventa un "lavoro per SOPRAvvivere"
Ovviamente, da parte del datore di lavoro, ci deve essere la consapevolezza che STRAordinario eccede l'ordinario...e quindi non è un atto dovuto. E che quindi va ricompensato.