1- mi sa che mi confondi con qualcun'altro
2- socialmente e culturalmente semmai. Tirare in balle l'antropologia è una belinata...Perché quando all'estero stabilmente, ci comportiamo bene. Viceversa non è raro che un tedesco che venga qua si comporti come un cazzone....
E non è un problema di costituzione. Quello è una delle tante "scuse di comodo".
e il non prendersi le responsabilità, non è solo a livello politico, ma è ormai diventando un modus operandi. Se non vivendi.
Tuo figlio ha rotto il belino a 3/4 di spiaggia "eeeeeh....ma è vivace, non è colpa mia, non ne posso niente"
Ti esplode la macchina appena ritirata dal tagliando? "Mica è colpa mia, era già così"
Ti tirano su un muro che pende più della torre di Pisa? "Guardi, cosa vuole da me, un muro voleva e un muro le ho fatto. I mobili può farseli su misura"
Trovare qualcuno che prenda una decisione, e magari dica "scusa, ho sbagliato" sta diventando quasi impossibile. Ma ovunque eh...l'idraulico, il meccanico il medico, il fruttaiolo, il collega di ufficio, gli insegnanti,l 'assicuratore, l'impiegato alle poste. Non ho la più pallida idea di come ci si sia finiti, ma se non si esce è un casino.
Sarà che a forza di dover dare da mangiare a trilioni di avvocati ci è scappata un attimo la mano.
E io mi incazzo...perché a qua ci tengo. E perché quando vogliamo, sappiamo fare le cose per bene. Ma non riesco a capire perché non si voglia. Che si sprechi una mostruosità di tempo per cercare una soluzione in apparenza comoda teorica anziché affrontare la realtà.
Cosa che in tanti casi farebbe fare persino MINORI sacrifici....
La vicenda a cui mi riferisco, è di un articolo apparso su GQ-online. Ometto i nomi dei personaggi.
1- GQ vuole lanciare una rubrica "pulp" e ingaggia un giornalista conosciuto per lo stile.
2- GQ lo pubblica
3- l'articolo non piace, e la rivista riceve un sacco di lamentele
4- GQ LICENZIA il giornalista dopo aver preteso scuse ufficiali.
Se cambi i soggetti, e metti qualsiasi aspetto nostrano, la trama è quella.