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Non si dice che i bambini non debbano essere educati. Non si dice che si debba tollerare la maleducazione o che questa non vada ripresa. E' che vietare A PRIORI l'ingresso 1- allontana utenza (se hai un figlio sopra i 6 e uno sotto i 6 che fai? Magari sei in vacanza o a un raduno) 2- è una roba di pessimo gusto Se mio figlio si comporta male riprendi me e lui. Dire che sai già a priori che si comporterà male perchè ne hai conosciuto uno così, anche no. Sono responsabile dei miei figli, non di quelli altrui. In un mondo dove giustamente ci si preoccupa di inclusioni scrivere una roba simile Si ricorda inoltre che la visita guidata è sempre inclusa e che l’ingresso non è consentito ai minori di età inferiore ai 6 anni e agli animali. Non dando spiegazioni (ci sono delle limitazioni che a volte sono oggettive, dovute all'utilizzo di sistemi di ritenzione e sicurezza, tipo le giostre. Non mi pare questo il caso, considerato che altri musei simili non hanno quelle limitazioni) E' brutta. Molto brutta. Se io mettessi un cartello sulla mia attività "non è consentito l'ingresso agli altoaltesini e agli alpaca" perchè una volta ho litigato con uno Vipiteno verrei (giustamente) spellato vivo. p.s. ho preso la tua risposta perchè sul tema è quella più educata p.p.s. sapete cosa consigliano per avere bambini educati in giro? Portarli in giro il prima possibile. In modo che si abituino a stare fuori, in luoghi nuovi e con regole più stringenti di casa. Più li tieni in ambienti conosciuti più difficile sarà controllarli quando li porti fuori.
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Come ho detto sopra, se il criterio fosse la maleducazione (che esiste, e non lo nego) dovresti lasciare fuori a priori.......tutte le età. Perchè coloro che smanacciano, toccano, rovinano sono trasversali. Al compianto salone di Ginevra l'ultimo giorno le auto esposte sono dei gabinetti, pur con un presenza di bambini marginale. La maleducazione la tieni a bada con gli inservienti che fanno il tombino a chi sgarra. Escludere delle categorie di persone ottieni solo il risultato di tagliare fuori dell'utenza.
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Perchè se hai figli mica vorrai farli appassionare a Alfa-Lancia-Abarth 🙄 La grande prima dei 6 anni si è fatta sia il museo Alfa Romeo, quelli Ferrari, il salone del Valentino e il M.Auto Il piccolo il M.Auto. Entrambi sono stati a AutoLook Week Certo, li stai dietro come in qualsiasi luogo pubblico. Difatti MAI ricevuta una mezza lamentela per il loro comportamento. Ma si divertono. E assicuro che se ci si dovesse basare sul criterio "eh, ma possono far danno" sono molti adulti che dovrebbero lasciare fuori. Non è mai stato aperto al pubblico fino ad ora, solo praticamente gruppi. Come han fatto ad avere rogne? Al M.Auto, ad Arese, a Modena entrano tranquillamente e non mi pare che gli organizzatori siano degli alieni.
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Significa aumentare del 50% la potenza a parità di altre caratteristiche e diminuire i consumi del 35%. Riguardo l'attrito pistone/cilindro sono la norma o lo spostamento del perno di banco (su motori lenti tipo i navali) oppure sui motori veloci è la norma il disassamento dello spinotto del pistone. In modo che l'attrito avvenga per il più tempo possibile in condizioni di bassa pressione in camera.
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Per precauzione alza il costo della manutenzione (250€ son pochi per motori che richiedono componenti di alta qualità, io calcolerei 600€/anno considerato anche i freni) e la benzina (se hai una macchina che ti soddisfa la usi. Mica vorrai fare solo casa/lavoro). Poi, hai 25 anni. Se non prendi quelle auto ora difficilmente le prendi. Ti ritrovi poi a 50 anni che cerchi un suv coupè sportivo diesel ibrido bianco per rimediare. Valuterei un finanziamento con maxirata. Così se tra 4 anni son cambiati gusti e esigenze, non triboli a venderla e ti sei tenuto la liquidità. Se non sono cambiati, te la riscatti.
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Dire che il motore termico non si è evoluto perchè si usa ancora il manovellismo pistone-biella (comune al motore a vapore tra l'altro) è come dire che il cinema non si è evoluto perchè guardi ancora delle immagini in movimento su uno schermo. Negli decenni si è evoluto tantissimo, come materiali, come studi di termofluidodinamica. E quello che si vede oggi è risultato evolutivo di tanti tentativi e di tanti errori. Hai citato le valvole a fodero. Si sono provate, utilizzate per la silenziosità su auto di lusso (es: Isotta Fraschini). Abbandonate perchè erano una complicazione mostruosa, abbassavano il rendimento e non di rado causavano grippaggi. (distribuzione del motore Bristol Hercules con valvole a fodero). E l'efficienza E' aumentata. Un motore a benzina 30 anni fa aveva rendimenti mediamente del 20%, con punte del 23-24. Negli ultimi anni stiamo stabilmente sopra il 30%, al netto dell'ibridizzazione.
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Sei cortesemente pregato di non mettere nei miei post e in bocca a me cose che non ho detto e di non trarre conclusioni strane che non mi appartengono. Se hai dubbi, al massimo chiedi. Grazie.
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Credo sia dai tempi della Zeta-Jones che mettano due triangoli nella pubblicità Purtroppo non era disponibile nemmeno optional.
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Più che un diesel, che con il tuo budget il rischio bidone è quotato 1:1 (schilometrato o defappato o tutte e due) cercherei magari un buon benzina con qualche cavallo in più della tua. I benzina odierni con una guida regolare (che non significa andare a passo di lumaca....ma evitare la guida "nervosa"....quella accellera, frena, accellera, tallona, frena, sgasa, scarta, rientra, scala, sgomma. Fai vomitare i passeggeri, consumi un botto, rischi un sacco e non risparmi tempo) sanno essere molto economi. La sardegna l'attaverso tutta 2 volte l'anno. E con una guida così ho totalizzato consumi che vanno dai 17km/l della Giulietta m-air ai 20km/l fatti con 500 twinair e Scala 1.0 TSI.
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Quelle belle stanno già salendo di Mini. Anche Perchè quelle belle sono rarissime.
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Superati i 20 mila km stanno iniziando a scendere ulteriormente i consumi. Questo il tratto odierno Villasimius-Porto Torres
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Io non sono contro l’evoluzione tecnologica, tutt’altro. È sempre la benvenuta. È quella che nel corso dei secoli (con un’accelerazione dalla rivoluzione industriale) ci ha permesso di sopravvivere più facilmente è più a lungo. Semplicemente adoro i piani ben riusciti (cit.) E i piani sono ben riusciti quando si affrontano e si considerano le criticità note. Mentre negli ultimi anni su troppe scelte strategiche importanti i problemi o si negavano o si finirà genericamente in un “vabbè, vedremo”. Per quello vi rompo le palle, per pensare ai problemi prevedibili prima che nascano (perché costa infinitamente meno prevenirli che farsi scoppiare il bubbone in mano) Distorsione da approccio ingegneristico-assicurativo.
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Sembra che il voler vivere fuori dalla città sia solo una questione di egoismo per la villetta con giardino. Che è una questione vera, ma molto parziale che riguarda solo gli hinterland attorno alle grandi città della pianura. Ma il territtorio, è molto di più. Già solo in Italia abbiamo tutte le parti collinari e montane. Con insediamenti secolari e attivi ancora adesso per motivi che ci fanno assolutamente comodo (agricoltura/allevamento e turismo). Uno può dire “oh, hai voluto fare il ristoratore in Val Badia o farmi il formaggio di Alpeggio? Cazzi tuoi” (però basta poi non prendersela quando ci strizzano). Ci sono però delle persone che non hanno scelto di stare lontano dalle città. E sono i figli di tutte quelle persone. Ecco, io cerco di evidenziare il loro punto di vista. Loro NON HANNO SCELTO di stare lì. E sono dell’idea che debbano avere la possibilità di fare liberamente le loro scelte di studio e lavoro, e di avere una mobilità che glielo permetta. Perchè il rischio nascosto di rendere di nuovo la mobilità privata non sostenibile economicamente è che la mia libertà di cittadino di avere meno auto in giro potrebbe portare alla non-libertà di chi è nato in paese di poter cercare una vita diversa. Torniamo ad avere possibilità troppo legata in base a dove nasci anche nel mondo occidentale e a emigrazioni con taglio dei rapporti. Due cose che abbiamo sperimentato e si era cercato di sorpassare perché non è che fossero tutta sta gran felicità. Si, faccio il grillo parlante, il Puffo quattrocchi, il controrelatore stronzo della tesi. Perchè quando si fanno grandi progetti con cambiamenti molto impattati sulla società come potrà essere la mobilità è saggio valutare tutti gli aspetti, tutti gli scenari, vedere chi viene danneggiato e come minimizzare i danni. Sennò si finisce in bellissime simulazioni, progetti e utopie che poi nella realtà sono un bordello (abbiamo già dato troppe volte)
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Attorno all’automobile però gira anche un enorme carico fiscale (accise, bollo, iva, parcheggi) che fa comodo a tutte le istituzioni. E che quando gli si fa la guerra non si mette mai sul piatto come verranno rimpiazzate. Seconda cosa, se nonostante questo carico di costi (avere un’auto È costoso) tutti, qua dentro o tra le conoscenze, anche quelle di cui non gliene frega un belino a vela, a un certo punto di siamo imbarcati nel suo uso personale, tramite possesso o noleggio più o meno lungo…….o si è tutti dei gran fessi oppure significa che ci sono ancora tante situazioni dove rapporto costo/benefici continua a essere superiore alle alternative. L’ho già scritto e lo ripropongo. Mentre nei grandi centri puoi pensare di farne un utilizzo limitato, sostituendolo con TPL e altre forme di mobilità….c’è tutto il mondo della provincia, dove non riuscirai mai a fare un TPL agevole (a meno di non mettere sbirillioni di soldi) e dove senza auto sei tagliato fuori dalle possibilità di studio/lavoro. E non si può dire “eh, per forza, gli abbiamo impostati per l’auto”, visto che si tratta quasi sempre di paesi che son nati ben prima dell’avvento dell’auto
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Nei diritti rientra anche la sicurezza sul lavoro, non è solo una questione di salario e ferie.
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Anche quello dei diritti dei lavoratori è un problema globale. Perché chi non li ha non sostiene i relativi costi e mette fuori mercato gli altri.
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Ah sicuramente… ma come si fa a non nominarla… ehi c’è pure quella! e poi perché dimenticare no, non ce la faccio, di tutte l’elemento estetico sarebbe minoritario nella scelta. Nessuna tra quelle attirerebbe la mia attenzione nel traffico.
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Ahimè Ricciardo non ha più saputo esprimere i livelli di RedBull. Mi spiace, di più avrebbe meritato, era uno dei piloti che rendeva gradevole guardare la F1 anche fuori dalla gara. Adesso stanno diventando tutti perfettini, permalosi, primedonne anche fuori dall’abitacolo rendendo il tutto un po’ troppo asettico.