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Il 25 giugno 1955, Jean Rédélé fondava la Société des Automobiles Alpine, nota più semplicemente come Alpine. Nato il 17 maggio 1922, Jean è il primogenito di Émile Rédélé, concessionario Renault a Dieppe (Alta Normandia) e già meccanico ufficiale di Ferenc Szisz, primo “pilota di fabbrica” del marchio all’inizio del secolo. A soli 24 anni diventa il più giovane concessionario di Francia, assumendo la direzione dell’azienda del padre. Considerando “la corsa il miglior banco di prova per i modelli di serie e la vittoria il miglior argomento di vendita”, Jean Rédélé partecipa alle prime competizioni all’età di 28 anni. Dopo un primo tentativo al Rally di Monte-Carlo del 1950, vince il primissimo Rally di Dieppe al volante della nuova 4CV, davanti a modelli ben più potenti! Questo successo di portata nazionale spinge Renault a fornirgli una 4CV ‘1063’ – la versione speciale corsa – per la stagione successiva. Collezionando nel frattempo nuovi successi, Jean Rédélé cerca di migliorare le performance del suo bolide. La ricerca del successo lo porta fino in Italia, da Giovanni Michelotti. A quest’ultimo ordina la progettazione di una 4CV Spéciale Sport, caratterizzata da una carrozzeria di alluminio ben più aerodinamica del modello originale. Con il passare del tempo, la collaborazione tra il rally man francese e il designer italiano porterà alla nascita di tre esemplari unici. Il percorso di Jean Rédélé si snoda poi attraverso la 24 Ore di Le Mans e il Tour de France Automobile. Nel 1953 mette finalmente le mani sulla sua 4CV ‘Spécial’. Come prima uscita, vince il 4° Rally di Dieppe davanti a due Jaguar e a una Porsche. L’anno successivo, l’equipaggio Rédélé / Pons colleziona una terza vittoria di categoria alla Mille Miglia, poi vince anche la Coupe des Alpes. Nel 1954, sull’onda dei trionfi conquistati nelle competizioni, venne presentata al Salone di New York la prima vettura completa, denominata The Marquis e disegnata da Giovanni Michelotti, futuro “padre” della A108, della A110 e della Triumph TR4. Si trattava di un prototipo e non entrò mai in produzione. Immaginando le sue future automobili, Jean Rédélé voleva fare leva su alcuni principi elementari: una meccanica semplice ma competitiva, che utilizzasse il maggior numero di pezzi di serie e che fosse rivestita di una carrozzeria leggera e accattivante. Da un certo punto di vista, il coach immaginato da Charles Escoffier soddisfa questi prerequisiti… Disegnato da Jean Gessalin e costruito dai fratelli Chappe, il primo prototipo è presentato da Charles Escoffier al consiglio direttivo di Renault nel febbraio del 1955. Dopo l’ottenimento dell’omologazione, ecco che interviene Jean Rédélé, imponendo alcune modifiche derivate dalle 4CV sviluppate con Michelotti. Il coach prende il nome di A106: A come Alpine e 106 in riferimento al nome di codice della 4CV, che funge da banca organi.. Quindi la base tecnica derivata dalla Renault 4CV, caratterizzata da soluzioni tecnicamente raffinate quali il telaio tubolare e la carrozzeria in vetroresina. Il motore quattro cilindri in linea da 747 cm3 è proposto in due versioni, da 21 e 38 CV. In opzione, è possibile equipaggiare l’A106 con una trasmissione innovativa a cinque rapporti ‘Claude’, o con la sospensione ‘Mille Miles’, costituita da quattro ammortizzatori posteriori. Fin dal 1963, Alpine partecipa alle 24 Ore di Le Mans, perseguendo come obiettivo gli “indici di performance” o “di resa energetica” anziché la vittoria assoluta. Con i piccoli motori Gordini, le Alpine brillano per efficienza aerodinamica. Due vittorie consacrano questo impegno: nel 1964 con la M64 di Morrogh / Delageneste e nel 1966 con l’A210 di Cheinisse / Delageneste. The first Rédélé “Renault Special”, Rally Dieppe 1953 Alpine A106 Cabriolet de pré-série (1957)