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Comunicato stampa Gruppo Renault: vero impegno nell’idrogeno, con tecnologie complementari La soluzione dell’idrogeno è presa in considerazione in vari modi dal Gruppo Renault, contribuendo al raggiungimento del suo obiettivo di neutralità carbonica in Europa nel 2040 e nel mondo nel 2050. Il Gruppo Renault propone con HYVIA (joint-venture con Plug) un ecosistema esclusivo e completo che comprende veicoli commerciali leggeri con cella a combustibile, stazioni di ricarica a idrogeno e servizi di finanziamento e manutenzione delle flotte. Nell’ambito del consorzio HyMot, il Gruppo Renault si adopera anche per lo sviluppo dei motori termici a idrogeno per utilizzi commerciali extraurbani ad alta potenza. La Marca Renault sta lavorando anche per sviluppare una tecnologia “bi-energy” con un motore elettrico alimentato da una batteria tradizionale e celle a combustibile a idrogeno, come dimostra la concept car Emblème, a sua volta presente al Salone dell’Auto di Parigi 2024. Alpine crede fermamente nel ruolo del motorsport come acceleratore dello sviluppo delle tecnologie future della mobilità. Il motore a combustione interna alimentato a idrogeno è una soluzione molto promettente per le auto da corsa e i veicoli di serie. Un design sempre più espressivo Design esterno Dalla prima versione presentata due anni fa, la concept car Alpine Alpenglow si è evoluta grazie alla stretta collaborazione tra designer e ingegneri per conciliare efficienza aerodinamica e design. Nella versione Alpenglow Hy6, dotata del nuovo motore V6, sono state introdotte diverse modifiche e migliorie tecniche, mentre lo stile della carrozzeria interamente in carbonio color Specular Blu della concept car è stato accentuato con un tocco che lo ha reso più estremo. L’introduzione del motore V6 è il cuore di questo laboratorio dinamico, per cui è stato posto in un involucro da cui risulta visibile e sotto lo sguardo di tutti, esposto in tutta la sua magnificenza. È protetto da un vetro privacy che sfuma in blu, mentre la culla motore è curata fin nei minimi dettagli. L’iconica forma del lunotto posteriore, che ricorda quella dell’A110, incorpora due prese d’aria NACA trasparenti che alimentano due condotti che portano al radiatore dell’olio del cambio, contribuendo, così, a un’impressione di leggerezza. Il plenum (collettore di aspirazione dell’aria), su cui è impresso il logo Hy6, ricorda il trattamento dei copri-testata delle auto da corsa dei vecchi tempi. Sono state previste nuove prese d’aria per garantire il raffreddamento di questo motore più grande, con serie di 3 fessure (x3) e lamelle per garantire l’aerazione e contribuire a rendere più sicuro l’ambiente del motore a idrogeno. Rappresentare la leggerezza è sempre una sfida per il team di design, che qui si è tradotta visivamente nella rimozione del ponte che collegava i parafanghi posteriori, ora flottanti, una soluzione che consente di avere una chiara visione del motore. Questo lavoro ha anche permesso di alleggerire alcuni componenti, soprattutto grazie al ricorso al carbonio. Il nuovo motore Hy6, che ha il doppio della potenza di quello di Alpenglow Hy4, è più performante e richiede più carico aerodinamico. La risposta è evidente nell’alettone posteriore, a sua volta realizzato in materiale trasparente per una maggiore leggerezza visiva, ma anche caratterizzato da un assetto più aggressivo, rialzato e in stile racing, dotato di nuove lame laterali e sostenuto da solidi supporti specifici in alluminio. Di conseguenza, lo spoiler è più presente, visibile dall’anteriore del prototipo, mentre la deriva, a forma di pinna di squalo, ci guadagna in dimensioni e imponenza, recando il logo Alpine, la formula chimica dell’idrogeno e una linea sfumata con colori che vanno dal magenta al blu per ricordare la sua combustione virtuosa. Gli scarichi in Inconel integrati nei fari posteriori emettono vapore acqueo durante la guida, creando un bell’effetto brinato sullo spoiler trasparente. Infine, i cerchi mantengono la loro struttura e design che dà un’impressione di velocità anche a veicolo fermo, in perfetta armonia con gli pneumatici realizzati su misura da Michelin, con una grafica che si sposa perfettamente al design dei cerchi. Design interno Il meccanismo di apertura delle porte “a farfalla” è stato concepito per liberare quanto più spazio possibile e favorire l’accesso a bordo. Il pilota e il passeggero possono così scivolare sui pontoni laterali inclinati verso l’abitacolo, accomodandosi sui sedili sportivi perfettamente sagomati, rivestiti da un nuovo tessuto cangiante alla luce, in colori metallizzati e blu. Il triangolo nella parte anteriore dell’abitacolo è ancora presente e fa parte dei tratti distintivi tipici di Alpine che ricordano le montagne. Assolve varie funzioni visive per il pilota: dà slancio e direzione e può cambiare colore come in un videogioco, ad esempio, per evocare il livello delle forze G laterali in tempo reale, il regime motore o dare informazioni sulle velocità di percorrenza. La plancia è composta da una traversa tubolare color magenta, parzialmente nascosta da una sezione a forma d’ala d’aereo. I materiali ricordano il mondo delle auto sportive con il ricorso a fibre di carbonio, alluminio e rivestimenti in Alcantara impreziositi da motivi con stampe 3D. Da notare anche il pulsante di avviamento color magenta e il volante racing, preso direttamente dalle auto da corsa Alpine. Sulle fiancate, il rivestimento in carbonio che ricopre i serbatoi laterali lascia che se ne indovini la forma. Infine, sono stati integrati appositi alloggiamenti per montare le mini- action camera per registrare le immagini e i suoni dei giri compiuti in pista da Alpine Alpenglow Hy6. Nuovo V6 Hy6 Alpine: un motore esclusivo, interamente dedicato all’idrogeno Il prototipo dinamico a idrogeno Alpine Alpenglow Hy6 è stato progettato come una vera auto da corsa con telaio in carbonio LMP3. Quest’ultimo è stato pensato fin dall’inizio per le prestazioni offerte dal nuovissimo motore V6 Hy6 che eroga più del doppio della potenza del 4 cilindri di cui era dotato il primo prototipo dinamico. Progettato da zero, il V6 Hy6 è un motore inedito, sviluppato appositamente dai team di Alpine a Viry-Châtillon per il funzionamento a idrogeno. Per svilupparlo ci sono voluti due anni di lavoro. Si è trattato di un’enorme sfida ingegneristica per far fronte alle specificità della combustione a idrogeno, che ha permesso uno straordinario aumento di competenze. Oreca è il partner tecnico che ha consentito di implementare questo know-how nella progettazione del motore. Si tratta di un V6 da 3,5 litri, aperto a 100°, sovralimentato da due turbocompressori. È costituito da un blocco motore in alluminio con carter a secco. Per garantire una regolare accensione, è stato scelto un albero a gomiti con perni sfalsati di 20°. Le testate sono in alluminio fuso con circuito di raffreddamento ottimizzato, mentre la distribuzione è garantita da 4 alberi a camme in testa con distribuzione a catena e 4 valvole per cilindro. Con un alesaggio di 95 mm e una corsa di 82,3 mm, siamo in presenza di un motore di tipo “superquadro”, un formato che ben si adatta agli alti regimi. Il suono emesso dagli scarichi in Inconel è stato particolarmente studiato per “cantare” fino al regime massimo di 9.000 giri/minuto! La potenza massima del motore raggiunge i 740 cv a 7.600 giri/minuto, che corrisponde all’impressionante potenza specifica di 211 cv/l, per una velocità di punta del veicolo che supera i 330 km/h. Il motore di Hy6 è supportato dalla frizione centrifuga e dal cambio sequenziale Xtrac. La sua filosofia di sviluppo, inizialmente incentrata su una versione per il motorsport, potrebbe essere facilmente trasposta nella produzione di serie. I metodi di sviluppo dei motori di Formula 1 sono stati utilizzati per definire e mettere a punto gli elementi che determinano le prestazioni di questo motore. La camera di combustione è stata progettata per l’utilizzo dell’idrogeno (o più precisamente, diidrogeno H2), favorendo i movimenti di turbolenza che consentono di omogeneizzare la miscela prima della scintilla. Questo è un punto di fondamentale importanza, in quanto l’idrogeno ha un ampio campo di infiammabilità, proprietà che accentua la propensione a generare combustioni anomale: preaccensione (autoaccensione spontanea prima della scintilla della candela, con conseguenti livelli di pressione estremi) e battito in testa che provoca autoaccensione e onde d’urto. Per evitare questi fenomeni, è necessario prestare particolare attenzione alla preparazione della miscela e all’iniezione, completata da un’iniezione indiretta d’acqua che, peraltro, riduce anche le emissioni di Nox. I tre serbatoi di Alpenglow Hy6 contengono idrogeno in forma gassosa (2,1 kg ognuno) ad alta pressione: 700 bar. Sono distribuiti tra i pontoni laterali e dietro all’abitacolo ed installati in vani ventilati e a tenuta stagna rispetto all’interno del veicolo. Un regolatore di pressione consente di passare da 700 a 200 bar, prima di scendere alla pressione necessaria con iniezione diretta nella camera di combustione. Sono stati adottati vari accorgimenti per garantire la totale sicurezza. Le bombole in composito da 700 bar sono certificate Regulation 134*, sono previste valvole per la rapida evacuazione del combustibile in caso di incendio, i rilevatori di presenza di idrogeno sono sempre attivi, la procedura di avviamento, molto rigorosa, comporta tanti controlli ed, infine, un sistema di codici colore avverte il pilota ed i servizi di soccorso in funzione del livello di gravità di ogni tipo di incidente. *Regulation 134: norma europea di omologazione per la sicurezza dei veicoli a idrogeno. L’idrogeno nel motorsport, tecnologia del futuro ad alto potenziale Le due principali soluzioni di propulsione alimentata a idrogeno sono le celle a combustibile (che producono elettricità per alimentare il motore elettrico) ed il motore a combustione interna direttamente alimentato a idrogeno. Quest’ultima è la scelta tecnica per cui ha optato Alpine, in quanto assomma tanti vantaggi per le auto da corsa, oltre ad avere un funzionamento molto simile per il pilota in termini di sensazioni ed un suono motore che sposa perfettamente la filosofia racer di Alpine. Tra questi vantaggi, ricordiamo la grande potenza specifica e l’ottimo rendimento con carichi pesanti, ma anche il minor bisogno di raffreddamento, visto che il calore è dissipato attraverso lo scarico. Tutti argomenti per continuare su questa strada, che è oggetto delle attività di ricerca e sviluppo di Alpine per ottimizzare ulteriormente questo tipo di motorizzazioni tanto promettenti. Per le soluzioni di stoccaggio dell’idrogeno, Alpine è tra i costruttori leader in previsione del passaggio all’idrogeno liquido, uno stato che cambia paradigma consentendo una migliore integrazione nell’auto ed un rifornimento più veloce. Alpine Racing, molto attenta alle evoluzioni dei regolamenti delle gare, ha già notato che, a partire dalla 24 Ore di Le Mans 2028, l’ACO (Automobile Club de l’Ouest) e la FIA autorizzeranno le auto alimentate a idrogeno. Scheda tecnica di Alpine Alpenglow Hy6: Larghezza 2,10 m, lunghezza 5,20 m, altezza 1,14 m Serbatoi: 3 x 2,1 kg 700 bar Architettura: 6 cilindri a V, aperto a 100°, biturbo Cilindrata: 3.500 cm3 Alesaggio x corsa: 95 mm x 82,3 mm Distribuzione: 4 alberi a camme in testa con distribuzione a catena, 4 valvole per cilindro Alimentazione: iniezione diretta di idrogeno + iniezione indiretta d’acqua Potenza massima: 740 cv (544 kW) a 7.600 g/min (ossia 211 cv/l) Coppia massima: 770 Nm a 5.000 g/min (220 Nm/l) Regime massimo: 9.000 g/min Cambio sequenziale a 6 rapporti Trasmissione: trazione posteriore Velocità massima: più di 330 km/h Via Alpine.
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